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Autore: mononokehime    23/08/2017    1 recensioni
Elizabeth Thompson abita a Dover, a poche miglia dalle scogliere. La sua vita scorre tranquilla e senza pensieri, fino a che non viene coinvolta in un matrimonio di convenienza con uno degli scapoli più ricchi d'Inghilterra e si ritrova a vivere in una sfarzosa tenuta dello Staffordshire.
Nonostante i mille lussi che la circondano, si sente prigioniera di una vita che non è sua e desidera solo scappare... fino a quando non incontra un affascinante ragazzo dal passato avvolto nel mistero, che complicherà ancora di più la situazione.
***
DAL TESTO:
Infilai le mani nelle tasche della felpa, mentre camminavo lentamente godendomi quel raro momento di tranquillità lontano dall'opprimente sfarzo di Rangemore Hall. Proprio mentre stavo per tornare indietro notai una figura di spalle seduta su un muretto ai limiti del parco.
[...]
Rimanemmo a guardarci in silenzio per alcuni secondi, quando lui accennò un piccolo sorriso.
«Tu devi essere la famosa principessina di Tomlinson»
Storsi leggermente la bocca, contrariata.
«Non è esattamente il modo in cui mi definirei, ma suppongo che ormai tutta Rangemore Hall mi conosca come tale»
Il ragazzo ridacchiò divertito.
«In effetti non posso darti torto. Qui si parlava di te ancora prima che arrivassi»
Genere: Fluff, Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Nuovo personaggio
Note: AU, Lime, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo
Capitoli:
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«Il mio fidanzamento con Louis è solo di convenienza. Mio padre conosce Mark Tomlinson da quando erano giovanissimi; si sono incontrati di nuovo un paio di mesi fa e ai miei genitori è venuta la brillante idea di approfittare della ricchezza dei Tomlinson per rimettere in piedi l’azienda edile di famiglia. Ovviamente a quanto pare il modo migliore per farlo era quello di farmi sposare il loro nobile figliolo»
Harry mi guardava con un’espressione sbalordita, come se non riuscisse a credere alle mie parole. Tuttavia non accennava a volermi interrompere, perciò proseguii.
«Non l’ho mai sopportato. Fin da quando ci siamo conosciuti è sempre stato odioso, vanesio e pervertito» riuscii a cogliere il disgusto di Harry a quest’ultima parola, «ma per rispetto alla mia famiglia non mi sono mai lamentata. Sono venuta a vivere qui a Rangemore Hall, detestando in silenzio ogni singolo minuto… fino a quando una notte, non riuscendo a dormire, durante una passeggiata nel parco ho conosciuto una persona»
Harry trasalì leggermente. Gli rivolsi un piccolo sorriso, quindi puntai lo sguardo nel buio di fronte a me e continuai a raccontare.
«Improvvisamente era come se vivere qui fosse più facile. Avevo qualcuno con cui potevo essere me stessa, che in qualche modo riusciva sempre a capire cosa mi passasse per la testa, che mi aveva fatto scoprire che anche a Rangemore Hall potevo aver trovato un modo per essere felice»
Sorrisi tra me ripensando ai momenti trascorsi insieme a lui, e d’improvviso mi colpì la consapevolezza che dopotutto non rimpiangevo di essere stata costretta a stare con Louis, se questo aveva voluto dire aver potuto conoscere Harry.
«Purtroppo per me, la situazione è sfuggita piuttosto in fretta al mio controllo. Questa persona ha iniziato a piacermi più di quanto avrebbe dovuto, e mi sono ritrovata a dover combattere con me stessa per non fare stupidaggini che avrebbero compromesso la mia situazione qui. Sono arrivata a costringermi di evitarla a tutti i costi, nonostante mi mancasse più di qualunque altra cosa, perché temevo che appena l’avessi rivista la mia razionalità non sarebbe più riuscita ad avere la meglio. E avevo ragione» osservai con una risata, incrociando le gambe e lasciandomi andare all’indietro verso lo schienale del divano. Harry continuava a restare in silenzio; sembrava parecchio turbato dal mio racconto.
«Scusami, non volevo trasformarlo in un sermone» dissi poi ridacchiando, per cercare di alleggerire l’atmosfera. «Temo di non avere il dono della sintesi»
Tuttavia l’umore di Harry non sembrò essere granché migliorato. Lo vidi chiudere gli occhi e sospirare; incrociò le braccia, restando in quella posizione diversi secondi come a voler registrare tutte le informazioni ottenute. Quando parlò la sua voce era leggermente più rauca del solito.
«Non puoi rifiutarti di sposarlo? Cristo, Lizzie, ha tentato di stuprarti! Ti rendi conto che avresti tutto il diritto di denunciarlo?»
Scossi la testa con un sorriso amaro.
«Non posso. I soldi dei Tomlinson sono l’unico modo sicuro per salvare l’azienda di famiglia; se mando a monte il matrimonio presto l’impresa fallirà e ci troveremo pieni di debiti. Abbiamo il mutuo sulla casa e non potremo più permetterci di pagarlo…» appoggiai la testa all’indietro sul divano, chiudendo gli occhi. «Non ho scelta. La mia famiglia fa affidamento su di me, non posso deluderli. È una questione di sopravvivenza»
«Cos’hai in mente di fare allora?» domandò con voce tesa. «Lo sai che cose come queste in genere non sono episodi isolati. Potrebbe succedere ancora in futuro»
Gemetti massaggiandomi la fronte con una mano, gli occhi serrati.
«Credi che non ci abbia già pensato? Non ho alternative, Harry! Se non lo sposerò tutta la mia famiglia ne pagherà le conseguenze. Per non parlare delle famiglie dei dipendenti dell’azienda» dissi amareggiata, incrociando le braccia al petto. «Qualcuno deve andarci di mezzo per forza, e a questo punto è meglio che sia una persona sola»
Harry aprì la bocca per parlare ma la richiuse quasi subito senza dire nulla, chiudendo gli occhi e scuotendo la testa con aria sconfitta. Quando tornò a guardarmi si passò nervosamente una mano tra i capelli, sospirando.
«Mi dispiace, non so che dire. Davvero, è… è incredibile»
«Lo so. Purtroppo non ci si può fare nulla. Scusami per averti coinvolto in questo casino»
Il ragazzo sbuffò e si lasciò andare ad una mezza risata per niente divertita, tornando poi a guardarmi incredulo.
«Non dire cazzate, Lizzie, ti stai davvero prendendo la colpa per questo? Come se tu sia stata l’unica ad aver iniziato a provare qualcosa, settimane fa. Ci sono dentro anche io, credimi, e molto più di quanto tu possa immaginare»
Quelle parole risuonarono nella mia testa come un campanello.
Sta dicendo che… anche lui prova qualcosa per me?
«Che intendi dire?» domandai, con la bocca improvvisamente asciutta ed il cuore che iniziava a martellarmi contro il petto. Harry sospirò per l’ennesima volta, prima di guardarmi dritto negli occhi e parlare.
«Che mi piaci, Lizzie, probabilmente dal primo momento che ti ho vista. Che vorrei uccidere quello stronzo di Louis per come ti ha trattata, e che impazzirò se non ti bacio nei prossimi tre secondi»
Non feci neppure in tempo ad andare in fibrillazione alle sue parole, perché Harry prese il mio viso tra le mani e si precipitò sulle mie labbra. Un sollievo immediato mi pervase, come se ogni mio problema potesse essersi risolto in quel bacio così desiderato da entrambi.
Percorsi il suo petto con le dita da sopra la t-shirt, sentendo chiaramente il suo respiro farsi più serrato. Afferrai il tessuto leggero e trascinai Harry con me mentre mi distendevo lentamente sul divano, senza interrompere il bacio.
Il ragazzo si sistemò meglio sopra di me, puntellandosi sui gomiti per stare più comodo. La sua lingua accarezzò il mio labbro inferiore, guadagnandosi l’accesso immediato alla mia bocca che non desiderava altro. Sentivo i suoi capelli solleticarmi le guance, ma non persi tempo a spostarli; le mie mani erano molto più impegnate a tenere il suo viso quanto più vicino possibile al mio.
Rimanemmo a baciarci nella penombra della stanza per un tempo indefinito. Quando entrambi ci sentimmo mancare il fiato Harry si staccò leggermente dalle mie labbra, accarezzandomi il viso con delicatezza. Era così bello averlo lì con me, con il suo corpo intrecciato al mio, che sentii il cuore quasi esplodermi dalla felicità.
«Harry?»
«Mhm?»
Rimasi in silenzio alcuni secondi prima di rispondergli, pensando a come formulare la frase.
«Cosa significa tutto questo… per te?»
Harry sorrise e mi lasciò un bacio leggero sulle labbra.
«Per me… significa che se prima avevo una ragione per tenere le distanze con te adesso non c’è più nulla che mi trattenga. E significa anche che farò tutto quello che posso per toglierti da questa situazione»
Con un nodo in gola per la commozione avvolsi le braccia intorno al collo di Harry e lo strinsi a me, più forte che potevo. Sentii le sue labbra premere ripetutamente sull’incavo tra la spalla e la gola, mentre con una mano mi accarezzava il fianco risalendo fino alla spalla.
Mi spostai un po’ per lasciargli spazio, in modo che potesse distendersi accanto a me appoggiando la testa sul mio petto. Intrecciò una gamba alle mie e mi cinse un fianco con il braccio, sospirando soddisfatto quando iniziai a passare le dita tra i suoi capelli. Li accarezzavo lentamente, massaggiando la cute con i polpastrelli; dai suoi mugolii mi feci pian piano un’idea di quali fossero i suoi punti più sensibili e imparai a concentrarmi su quelli, trattenendomi dal ridere alla sua espressione estatica.
«Sai, Lizzie…» disse dopo un lungo silenzio, con voce impastata dal sonno, «ora capisco tante cose. Per esempio quando ti ho vista l’ultima volta nel parco mentre ero insieme a Phil; eri dietro ad una siepe e quando ti ho vista te ne sei subito andata di corsa, senza tornare indietro quando ti ho chiamata»
Quindi mi aveva vista davvero, quella volta.
«Non avevo molta scelta. Mi ero ripromessa che ti sarei rimasta lontana, per rendere più semplice la mia situazione… ma in realtà era tutto molto più difficile» ammisi.
La mano di Harry prese ad accarezzarmi dolcemente il fianco.
«In queste settimane mi sono logorato i neuroni nel tentativo di capire se avevo fatto qualcosa di sbagliato nei tuoi confronti. Mi sono perfino incazzato con Niall, convinto che se non mi volevi più vedere era colpa del suo comportamento idiota»
Mi coprii la bocca con una mano per soffocare una risata.
«Davvero?»
«Te lo giuro»
«Oh mio Dio» questa volta la risata mi scappò un po’ più forte, e sperai di non aver svegliato Phil. «Chiedigli scusa da parte mia»
Harry rise sottovoce insieme a me, annuendo.
«Lo farò»
Restammo abbracciati per diversi minuti, fino a quando ad Harry non sfuggì uno sbadiglio.
«È meglio che tu vada» sospirai. «È tardi»
«Sai che non vorrei andarmene»
«Neanch’io vorrei che tu te ne andassi. Ma potrebbe essere un problema se Phil si svegliasse e non ti vedesse nel tuo letto»
Harry annuì suo malgrado, quindi si mise a sedere sul bordo del divano e mi guardò con tenerezza.
«Buonanotte, Lizzie» sussurrò, abbassandosi verso di me e lasciandomi ripetuti baci delicati sulle labbra.
Cinsi di nuovo il suo collo con le braccia per impedirgli di allontanarsi.
«Se mi saluti così trovo molto difficile riuscire a farti andare via» mugugnai contro la sua bocca. Harry soffocò un risolino e mi baciò di nuovo, questa volta più a lungo, facendomi girare la testa. Quando si staccò lo liberai con un sospiro.
«Buonanotte Harry» mormorai, accarezzandogli delicatamente una guancia. Il ragazzo mi diede un ultimo bacio e si avviò verso la sua stanza, muovendosi con attenzione per non sbattere addosso a qualche mobile.
Rimasi da sola ad osservare il soffitto, cercando di razionalizzare tutto quello che era appena successo. La sensazione delle labbra di Harry sulle mie era ancora vivida, così come quella delle sue mani e del suo corpo. Non potevo credere a come si era evoluta la situazione in quelle poche ore; fino a mezza giornata prima facevo il possibile per evitarlo, eppure pochi minuti prima ci eravamo baciati su quello stesso divano.
Chiusi gli occhi e mi coprii il volto con le mani, ridendo silenziosamente tra me e me come un’adolescente alla sua prima cotta. Harry provava qualcosa per me e me l’aveva confessato senza mezzi termini né esitazioni. Gli avevo raccontato tutta la verità riguardo ai miei sentimenti ed al motivo per cui ero a Rangemore Hall. Poteva forse andare meglio di così?
Certo che sì, stupida. Ti sei dimenticata di Louis, per caso?
A quel pensiero, così scomodo eppure così maledettamente vero, il sorriso mi morì sulle labbra. Già, e con Louis che avrei fatto? Il problema del matrimonio non era di certo scomparso, anzi; per certi versi era perfino diventato più grave e complicato, tenendo conto degli avvenimenti della giornata.
Nelle ultime ore insieme a Harry avevo dimenticato perché non fosse una buona idea riavvicinarmi a lui, men che meno a quei livelli. Non era una buona idea semplicemente perché non ci era permesso di avere un futuro insieme, per cause completamente estranee alla nostra volontà.
Avevo ormai perso il conto delle ore passate negli ultimi due mesi ad esaminare la mia situazione da ogni prospettiva, studiandola con una minuzia ed un’attenzione ai dettagli che non avevo mai avuto per nient’altro in vita mia, ma ero sempre giunta alla stessa avvilente conclusione: il matrimonio era l’unica strada percorribile. Le alternative che avevo trovato – come vincere una fortuna a qualche lotteria o essere magnanimamente liberata dall’onere delle nozze dagli stessi Tomlinson senza però implicazioni finanziarie negative –  erano decisamente troppo utopistiche per essere prese sul serio in considerazione.
Improvvisamente mi sentii risucchiata in un vortice di ansia e sconforto. Ero stata estremamente irresponsabile a confessare i miei sentimenti a Harry, cosa che l’aveva portato ad esporsi a sua volta nei miei confronti. Avevo trovato comodo dimenticarmi delle conseguenze delle mie azioni rifugiandomi tra le braccia del ragazzo, dopo interminabili giornate chiusa nella mia stanza extralusso a marcire logorandomi i nervi sull’inevitabile percorso futuro della mia vita.
Era stato così facile perdermi tra quelle mani e quelle labbra, le uniche che avessi mai desiderato davvero, i suoi occhi verdi così luminosi e vividi, il sorriso che mi toglieva il respiro ogni volta e che avrebbe sempre continuato a farlo, le fossette che scavavano le sue guance quando rideva – la sinistra decisamente più marcata della destra, ricordai con un tuffo al cuore.
Come avrei dovuto comportarmi con lui? Illuderlo di poter stare insieme quando invece sapevo perfettamente che non sarebbe mai potuto essere così?
L’hai appena fatto, Thompson.
Un sospiro frustrato si liberò dalle mie labbra, mentre mi passavo ripetutamente una mano tra i capelli in un gesto carico di nervosismo.
Avevo combinato uno dei miei soliti casini, e questa volta non sarebbe stato affatto banale rimediare. La soluzione più semplice – anche se il solo pensarci mi fece più male di una coltellata – era quella di iniziare di nuovo ad evitarlo. Forse avrebbe cercato di farmi cambiare idea all’inizio, ma poi si sarebbe rassegnato e avrebbe continuato la sua vita.
È quello che devi fare, quello che farai. Devi pagare le conseguenze della tua cazzata.
Mi ritrovai a pregare che i baci di Harry l’indomani mattina fossero freddi ed insapore, che i suoi occhi non incontrassero i miei nemmeno una volta. Sapevo che il mio autocontrollo da quel punto di vista era ormai demolito ma sapevo altrettanto bene che avrei comunque dovuto lottare con tutte le mie forze per non cedere.
Odiavo dover rinunciare all’unico ragazzo per cui avessi mai provato sentimenti così forti, così come odiavo il pensiero di averlo illuso – e di aver illuso me stessa – che ci sarebbe potuto essere qualcosa tra di noi, nonostante tutto.
Con la mente infestata da questi pensieri ed una lacrima che faceva capolino all’angolo dell’occhio in qualche modo mi addormentai, desiderando di potermi svegliare il giorno seguente nella mia stanza a Dover senza che nulla fosse mai successo.



Spazio autrice
Buondì <3 eccoci qua, stiamo entrando nel vivo della parte più problematica della storia. Ormai si gioca a carte scoperte, e non è facile gestire il conflitto tra i propri sentimenti ed il contesto in cui ci si trova.
Cosa succederà al risveglio dei nostri protagonisti? Ve lo racconterò...... sabato.
Già, perché sabato sarà il mio compleanno - che bello invecchiare - e ho deciso che farò un'eccezione e pubblicherò il prossimo capitolo come regalo(?). Non temete, il capitolo successivo ritornerà mercoledì come da programma <3
Tra parentesi, ringrazio tantissimo 
ele_mr per aver inserito High Society tra le storie preferite e tra le seguite :3 mi fa sempre un piacere immenso, davvero.

Un abbraccio,
mononokehime
   
 
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