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Autore: DeltAmb3r    23/08/2017    1 recensioni
Ambientata qualche mese dopo la quarta stagione.
William e Aelita hanno visioni ricorrenti che riguardano avvenimenti mai accaduti.
Jeremy, per essere certo che Xana sia stato definitivamente distrutto, riaccende il supercomputer.
Solo che questo comporterà avvenimenti impossibili da prevedere.
Genere: Avventura, Malinconico, Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Aelita, Anthea, William, X.A.N.A.
Note: OOC, Otherverse | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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All'interno della cella che si trovava accanto all'interfaccia, Aelita vide una figura accovacciata nell'angolo, persa tra i suoi pensieri. Chi mai poteva esserci all'interno? Incuriosita da ciò, la ragazza la richiamo: "Ehi, scusami?" 
Era una ragazza, la quale si volse di scatto verso di lei. La sua espressione era un misto tra la paura e la sorpresa, e per un attimo Aelita era convinta che fosse spaventata da lei. Poi la si accorse che non aveva paura di lei in quel modo. Semplicemente non era contenta di vederla, ma perchè? Per un attimo pensò che si stesse domandando cosa ci facesse lì un'estranea. Dopo un pò, la ragazza accovacciò la testa tra le braccia, sperando in cuor suo che Aelita se ne andasse via e la lasciasse in pace. 
"Chi sei?" domandò la rosa, che non aveva idea di chi avesse davanti, ma si poteva vedere l'evidente aspetto di una persona trascurata e triste. Una forza istintiva, spinta anche dalla curiosità, le diceva di non andarsene "Aspetta, ti tiro fuori di qui." 
Questo causò una reazione. La figura si alzò di scatto in piedi e, si incamminò a passi veloci verso di lei. Inizialmente fu spaventata, ma ciò le permise di vedere finalmente che aspetto avesse.
Aelita sussultò per la sorpresa. Era lei! Quella era la ragazza che vedeva nei suoi sogni! I lunghissimi capelli bianchi e raccolti in una treccia le ricadevano sul viso rigato da due segni rossi, come il colore dei suoi occhi. Indossava un camice bianco-verde e i suoi piedi erano completamente scalzi. Aveva un aspetto terribile, con un' espressione malinconica. Nonostante tutto, Aelita si scosse dai cinque secondi di trance e si concentrò nel volerla far uscire. Forse le avrebbe dato informazioni riguardo suo padre, e anche su se stessa. 
Non pensandoci due volte, con un campo energetico colpì il pannello di controllo, e la cella si aprì all'istante. Tuttavia l'altra non sembrava convinta a voler uscire. Stava tremando. Doveva essere proprio spaventata.
"Non aver paura, posso farti uscire." senza nemmeno chiedersi perchè, afferrò la ragazza per mano, trascinandola contro la sua volontà fuori da quel posto cupo. L'altra non dava segno di volersi ribellare, o forse era troppo debole per farlo. Aelita, però, senza le indicazioni di Jeremy, aveva perso il senso dell'orientamento, e per un po' entrambe girovagarono all'interno di un grande labirinto. Sembrava di essere davvero nel quinto settore di Lyoko.
Cominciò a suonare un'allarme di provenienza sconosciuta, le pareti avevano assunto un colore rossastro e l'altra cominciò ad agitarsi sempre di più. Dovevano aver scoperto la sua evasione, un motivo in più per uscire immediatamemte da lì.
Dopo aver svoltato l'ennesimo angolo, si trovarono davanti due di quelle figure umanoidi. Aelita si spaventò, indietreggiando, ma quelli non sembravano interessati a lei, ma alla bianca, la quale strinse la sua mano tremante. Aelita ebbe, per qualche motivo, l'istinto di proteggerla parandosi davanti a lei, lasciandola e creando già due campi energetici pronti a colpirli.
"Non avvicinatevi!" raccolse tutto il suo coraggio, e ne distrusse uno che stava per fiondarsi su di lei. L'altro la prese in contropiede, facendola inciampare, ma, mentre stava per devirtualizzarla, venne colpito e distrutto da una serie di colpi laser. Con stupore, Aelita vide che, chi aveva sparato era una manta nera di Xana che volava sopra di loro. Aelita, senza porsi domande, preparò un altro campo energetico, ma venne fermata da una mano poggiata sulla sua spalla.
"Eh?" la bianca scosse la testa. Non voleva che la colpisse, parandosi davanti a lei. Si avvicinò alla manta, la quale scese di quota. Aelita stava per intromettersi, quando con sorpresa vide che il mostro stava semplicemente poggiando il muso tra le sue braccia, in quello che sembrava una specie di abbraccio, mentre la manta emise il suo  verso stridulo per rispondere. L'altra la accarezzò come fosse un cucciolo. Aelita era a dir poco stupita e non sapeva cosa dire. La manta nera appariva solo in presenza di William, ma questo quando era posseduto da Xana. Cominciarono a sorgere dubbi sulla misteriosa identità della ragazza.
Le forze vennero meno, e la bianca cadde a terra priva di sensi, mentre il mostro cominciò a girarle intorno, emettendo una serie di versi, come se fosse preoccupato per la sua incolumità.
Aelita si avvicinò cautamente, e alla manta sembrava non interessare. Poggiava il muso sulle braccia della svenuta, voleva portarsela sul dorso, ma da sola non ci riusciva. Lasciò che Aelita si avvicinasse a lei e che la prendesse in braccio. La manta si poggiò quasi a terra.
"Vuoi portarla tu?" chiese.
Il mostro non esitò a emanare versi di consenso.
Aelita decise di lasciare le cose strane per dopo, e nonostante non si fidasse, laciò che la prendesse con sè. La manta però non si alzò dal terreno. Aelita pensò che volesse farla salire, quindi si portò in piedi sul dorso. Ella partì subito con le due ragazze verso l'uscita della cupola, la cui entrata si stava chiudendo. Aelita, nonostante fosse spaventata dal cavalcare una manta, riuscì a sentire le voci dei suoi compagni che la chiamavano. Ripresero le comunicazioni che si erano bloccate.
"Aelita! Ti prego, se mi senti, esci da lì, immediatamente!"  la avvertì Jeremy "La porta si stà chiudendo! Non posso fare più nulla per fermarla!"
"Forza principessa!" Odd stava cercando di bloccare le porte, con Ulrich che aveva incastrato le sue spade nell'invano tentativo di fermarle. Anche Yumi cercava in tutti i modi di tenerla aperta il più lungo possibile. Prima che si chiudesse completamente, qualcosa schizzò fuori a una velocità immane. 
"Whoa! Ma quella è Aelita!" gridò esterrefatto Odd "Aelita!? Dove hai preso quell'affare!?" 
"Aelita che significa?" domandò Jeremy, che aveva visto sulla mappa il mostro "Da dove esce questa manta?"
"Nooooon lo soooo." La rosa urlò, non abituata a cavlacare una manta volante ad una tale velocità. Quella non si fermò, dirigendosi di tutta fretta verso la torre a cui era attraccata la Skid. I guerrieri Lyoko la seguirono, con le armi alla mano, pronti ancora per distruggerla se necessario, ma si spostava in continuazione.
Arrivati alla destinazione, Aelita non vide l'ora di scendere da quell'affare. Senza pensarci due volte, la manta scaricò tra le sue braccia l'altro passeggero. L' arrivo degli altri complicò le cose. Stavano per distruggere il mostro, quando videro chi ci fosse con la ragazza.
Il mostro si innalzò in aria, e cominciò a girare in circolo sulla torre, senza stranamente attaccare la nave.
"Aelita cosa succede?" domandò l'informatico, ancora una volta "E chi c'è lì accanto a te?
"Davvero non lo so Jeremy. Ho trovato la ragazza nei miei sogni! Era imprigionata nella cupola, ed ora è in uno stato di incoscienza. Penso che manta l'abbia chiamata lei." 
"Questa sarebbe?" domandò Odd, non appena fu abbastanza vicino da vedere una nuova persona.
"Non ne ho idea. Ma chiunque sia, è la ragazza che appare nei miei sogni, e credo che sia anche quella che vede William."
"Sembra che abbia una bassa quantità di punti vita. Se vogliamo parlare con lei, dobbiamo farla entrare nella torre." disse Jeremy.
"Jeremy, prendi bene le decisioni." lo raccomandò il samurai castano "Potrebbe essere una trappola di qualche tipo."
"Ulrich ha ragione" rispose William.
"Xana ci ha già fatto questo scherzo, è vero, ma non possiamo rischiare di lasciare questa ragazza così. Non sappiamo nemmeno se si tratta di un qualche programma."
"Non lo so. Hai detto tu stessa che quella ragazza ha richiamato una manta di Xana." Yumi non era molto convinta "Non pensi che sia sospetto? Potrebbe essere pericolosa."
"Infondo non abbiamo nulla da perdere, giusto?" domandò Odd, ricevendo in rislosta delle occhiatacce "...giusto??"
La rosa annuì "Ok, io entro." Senza nessuna protezione, Aelita entrò nella torre, con in braccio l'altra, mentre la manta continuava a volare attorno alla torre con sospetto.
"I suoi punti vita si stanno rigenerando." notò Jeremy  "Ma la carta non mostra nessuna immagine."
La bianca si svegliò dopo un po', riprendendo i sensi. Incurante del fatto che fosse in una torre, cominciò ad agitarsi. Scese a terra dalle braccia della rosa. Aelita se ne accorse, e si affrettò a calmarla "Siamo in una torre. Non preoccuparti, sei in salvo." 
Quella tirò un sospiro di sollievo, poggiandosi le mani al petto. Cercò di rialzarsi da terra ma non ci riusciva. Aelita dovette prenderla per le spalle da dietro per alzarla.
"Ora... puoi dirmi chi sei? Mi conosci?"
L'altra fece segno di smetterla con tutte quelle domande. Non disse una parola.
"Non... parli?"
Scosse la testa. Aelita pensò che fosse a causa di un virus, o della mamcamza di qualche parte della memoria, ma poi ebbe il brivido che fosse davvero un programma creato da qualcuno incapace di parlare. La bianca indicò con lo sguardo il piano superiore, e prese per mano Aelita, in modo che entrambe potessero salire per accedere all'interfaccia. Un po', sorpresa per il gesto inaspettato, Aelita si laciò portare da lei al piano successivo, e la schermata si aprì. 
La ragazza fece per poggiarci la mano, ma si bloccò. Fissò Aelita per un tempo indeterminato, con espressione sconnessa.
Aelita si chiese perchè non volesse aprire lei l'interfaccia, ma la lasciò fare. Voleva sapere di chi si trattava. Con un sospiro, ella si decise a poggiare il palmo della mano sull'interfaccia.
I caratteri grandi del codice apparvero. La torre, dal suo aspetto color cobalto all'interno, assunse un colorito rossastro. 
Quando lesse i caratteri, rimase sconvolta, ma esternamente fu impassibile.
CODE XANA
"Tu... sei Xana, non è così?" fu l'unica cosa in grado di rispondere. Le sue mani tremavano. L'altra non rispose con voce. Si limitò semplicemente ad annuire.
"Xana? È davvero lei?" l'espressione di Jeremy andava oltre l'invredulità, ma dopo poco si riprese "No, no, no! Xana non esiste più! È impossibile!"
Dovette ricredersi quando il super scanner registrò una torre attiva tipica di un attacco.
"Xana? Quella ragazza è Xana? Proprio lei?" William era sul punto di rimanere in stato di shock, come lo erano anche gli altri guerrieri Lyoko, che avevano sentito tutto. Cominciarono a parlare tra di loro  riguardo la situazione che si era venuta a creare.
Alla risposta di lui, la ragazza socosse la testa in disapprovazione. Cominciò a cercare tra i programmi della torre che accedevano al Cortex, ma non quelli del nucleo, hackerando alcuni file come solo il vero Xana sapeva fare. Aelita ne era ben consapevole.
"Lo Xana che abbiamo combattuto per tutto questo tempo... eri tu, è così?" non ricevette risposta "Perchè adesso che sono davanti a te non usi questa opportunità? Hai sempre cercato di fare del male ai miei amici, e hai distrutto mio padre. Pensi che io possa fare qualcosa per te?" la rosa avrebbe voluto sfogarsi per tutto. Ciò che aveva fatto era imperdonabile per lei. Se non fosse virtuale, avrebbe voluto piangere "Rispondimi!" Aelita non ce la fece più e le diede un forte scossone, per cercare di farla rispondere. Poco dopo si pentì di averlo fatto. Ora che sapeva di chi si trattava, aveva un po' paura di lei, aspettandosi un colpo che non arrivò mai. Tutto ciò che ricevette dall'altra fu uno sguardo assente, privo di vita. 
Xana, senza dire nulla, si lasciò andare dalla sua presa, continuando a lavorare sull'interfaccia in modo alquanto affannato. 
Jeremy ricevette da lei un e-mail contenente una serie di codici. Quasi gli caddero gli occhiali dal capo "Questo è il codice genetico... di Franz Hopper! Xana mi ha appena inviato quello che penso che sia!? E va a combaciarsi con il pezzo mancante del processo di materializzazione!"
Annuì, sbuffando. Non era contenta di quello che lei stessa stava facendo.
"Vuoi dire che mio padre è ancora vivo e che stà per ritornare sulla terra!?" Aelita scosse di nuovo l'altra, che annuì nuovamente. Xana chiuse l'interfaccia e digitò un CODE LYOKO, in modo da disattivare la torre. Tutto tornò come prima: il colore rosso ritornò ad essere blu tipico delle torri, in modo che adesso potessero tornare a Lyoko ad attraccare la Skid nell'hangar. Senza guardare l'aspressione mista che Aelita aveva sul suo viso, scese dal piano, ma quasi non scivolò e cadde. Era totalmente innoqua con quell'aspetto pelle e ossa. Era molto debole, ma poteva ancora creare mostri.
La rosa non sapeva più in che cosa credere. Suo padre sarebbe tornato, oppure era solo uno degli sporchi trucchi che Xana utilizzava di solito? 
Solo il tempo lo avrebbe detto.
Prima di uscire dalla torre, Xana controllò che Aelita fosse vicino a lei. Era consapevole di cosa le aspettasse fuori. Infatti la prima cosa che vide quando riaprì le palpebre furono tre paia di occhi contro di lei, e anche due sciabole puntate all'altezza del petto. Le stesse che avevano scacciato la manta volante via dalla torre, poco prima che uscissero.
"D'accordo, vediamo cosa sai fare in prima persona, ora che non ci sono i tuoi mostriciattoli a difenderti." la minacciò Ulrich sotto il suo sguardo corrucciato. L'intervento di Aelita bastò per calmarli di poco.
"Perfavore no! Non la attaccate! Se avesse voluto farolo mi avrebbe già fatto del male nella torre!" 
Xana annuì, davanti a lei. 
Eppure, con un gesto che nessuno si sarebbe mai aspettato, la ragazza fu tanto abile da prendere con l'inganno una delle sciabole del ragazzo. Tutti, dalla sorpresa portarono le armi alla mano, tranne Aelita. Xana non sembrava avere intenzioni ostili, infatti non sembrava di voler fare del male a qualcuno. Anzi, aveva intenzione di recidersi, con la spada il suo stesso collo.
"Stà cercando di devirtualizzarsi?" domandò Yumi. La corvina attendeva un segnale di concordanza prima di voler perdere tutti i suoi punti vita.
"Lasciamola fare." disse Jeremy "Se ti ha aiutata ad uscire dal nucleo non avrà davvero cattive intenzioni... Almeno credo."
"Jeremy sei sicuro?" chiese William, il cui fatto di ritrovarsi davanti la stessa Xana non piaceva poi così tanto.
"Ci sei sempre tu qui." rispose.
"Non lo so... Lo sai benissimo che non vorrei finire come l'ultima volta. Stiamo attenti."
A questa frase, Xana ebbe un sussulto, e le sue mani tremarono per un attimo.
"Ad ogni modo non abbiamo niente da perdere." fece una lunga pausa.
Alle parole di assenso di Jeremy, Xana si lasciò infilzare dalla spada, la quale cadde a terra subito dopo. Il processo di devirtualizzazione apparve rapido sul monitor.
"Ragazzi. Voi pensate alla Skid. A Xana ci pensiamo noi."
Jeremy lasciò di corsa la postazione di comando per scendere con William fino alla sala degli scanner. Effettivamente uno degli scanner si aprì con una nuvola di vapore. All'interno giaceva la ragazza, in una posizione accovacciata. I suoi capelli erano diventati neri e più corti, raccolti in una treccia, ma comunque spettinati. Il suo corpo era estremamente esile e  ossuto, ed era coperta solo da una maglia di lana nera e dei pantaloncini grigi. Non aveva scarpe di alcun tipo.
Xana guardò prima Jeremy, poi William, poi di nuovo Jeremy, mentre entrambi i ragazzi la osservavano. Non sembrava capace di alcun movimento fisico. Era lì, immobile, senza dire una parola.
William la riconobbe subito. Era davvero la ragazza che vedeva ogni notte nei suoi sogni. Era proprio Xana, con cui combatteva nella sua mente.
Jeremy abbassò la guardia e si avvicinò alla corvina, stando comunque all'erta. La aiutò ad uscire dallo scanner, ma alla ragazza tremavano le gambe e non riusciva a reggersi in piedi da sola. 
"Sei ridotta piuttosto male." si sentì dire dal biondo.
Xana cercò di evitare di guardare negli occhi sia lui che William, il quale nel frattempo, la aveva fatta appoggiare alla sua spalla, come se lei fosse un'ordinaria ragazza, e non colei che lo aveva tenuto prigioniero per mesi al suo volere.
"Non è possibile. Tu dovresti essere un sistema multi agente. Invece sei qui e in carne ed ossa." 
Annuì, ma poco dopo scosse la testa.
Tirarla fuori dallo scanner fu più difficile del previsto. Ogni suo arto sembrava non volerne sapere proprio di muoversi. Jeremy sperò che non fosse paralitica, ma si sollevò nel sapere dalla stessa che non lo era, dopo averglielo ovviamente chiesto. Poco dopo tornarono da Lyoko anche gli altri, che si erano devirtualizzati, non volendo lasciare Jeremy da solo, sopratutto con William e Xana. Insieme.
La scena che trovarono davanti a loro fu la sguente: i due ragazzi cercavano di tenerla costantemente in equilibrio, mentre la corvina, le cui gambe tremavano convulsivamente, non riusciva proprio a reggersi da sola. Non erano molto sottili, ma comunque non era capace di tenersi in equilibrio, e inoltre, erano troppo sensibili al dolore, a giudicare dal fatto che, quando Jeremy le pestò un piede a furia di farla entrare frettolosamente nel montacarichi, questa, nonostante non emise alcun suono, fece una smorfia di dolore, per poi scivolare a terra. Se non fosse per il fatto che la situazione non fosse tanto stramba, di sicuro sarebbe stata una scena comica. Il biondo e impacciato ragazzo tentò di scusarsi, ricevendo come risposta due piccole e deboli pacche sulle spalle, facendogli capire che non era stata colpa sua.
Nella stanza del supercomputer, la poveretta tutta pelle e ossa si era rannicchiata su se stessa come lo era nello scanner, in posizione fetale, costantemente tenuta d'occhio.
"Non mi avevate mai detto che Xana fosse una ragazza." disse William, che non smetteva di staccarle gli occhi di dosso. 
"Ah non lo sapevamo." rispose Odd "Questa è una sorpresa bella e buona."
"Non sappiamo nemmeno se non sia una persona posseduta." fece notare Yumi, la quale non si fidava affatto.
"E poi... Non avrei mai pensato che fosse una... Ragazza."Odd si sentì dei brividi scivolargli dietro la schiena quando rivevette un'occhiataccia da parte dell'interpellata.
Se avesse potuto fulminarlo con lo sguardo lo avrebbe fatto. Volendo avrebbe potuto anche fulminarlo veramente, ma a quale scopo.
Ulrich li richiamò tutti "In un modo o nell'altro di Xana che ne facciamo? Non possiamo lasciarla andare in giro come se nulla fosse."
"Ammesso che riesca ad alzarsi in piedi." fece notare Odd, fissandola di nuovo.
"In ogni caso, non possiamo nemmeno lasciarla qui in questo stato." rispose Aelita, la quale soffriva a vederla così. Nelle sue visioni sembrava davvero così felice con lei. Non avrebbe mai pensato che si trattasse proprio di Xana.
Cos'era successo?
Yumi spalancò gli occhi "Spero che tu stia scherzando. Dopo tutto quello che ci ha fatto? Per non parlare di tutto quello che ha fatto a te!"
"Avrà avuto i suoi buoni motivi." la rosa la giustificò.
"Aelita ha ragione." Jeremy prese le difese "Finchè non sappiamo la vera versione dei fatti non possiamo con certezza sapere se sia stata colpa sua. Dovremmo aspettare che il supercomputer finisca di recuperare abbastanza energia affinchè  Franz Hopper torni sulla terra. Ammesso che si tratti veramente di lui."
"Io ho visto il codice. Era esattamente quello di mio padre!" 
"Aelita, non possiamo dirlo con certezza." rispose il biondo. Aveva ragione ma non aveva nemmeno torto. Non si poteva mai sapere se in realtà non fosse tutto un trucco.
I battibecchi dei guerrieri di Lyoko vennero disturbati da una serie di rumori strani. Tutti si girarono verso Xana, dove proveniva la fonte, la quale si stringeva le ginocchia contro il petto, con un espressione imbarazzata e il viso completamente rosso. Odd, il primo tra tutti, conosceva benissimo quel rumore.
Xana stava morendo di fame.
Chissà da quanto tempo non mangiava qualcosa. O da quanto tempo fosse nel mondo virtuale.
Fu solo dopo poco che Odd si alzò, rovistando tra la tasca dei pantaloni, e si avvicinò a lei con una merendina "Tieni."
Alzò il capo, con fare interrogativo.
"Si vede che hai proprio fame. Mangia su."Era più confusa di quanto immaginasse, la testa le girava moltissimo.
"Non può saziarsi con solo quella roba." informò Aelita, con le mani tra i fianchi e un espressione di disapprovazione.
"È tutto quello che ho. Volevo mangiarla io, ma non riesco a vedere una persona che muore di fame." disse Odd, sentendosi solidale verso la corvina. "Sopratutto per qualcuno che non mangia forse da anni. Anche se si tratta di Xana in persona."
"Anzi. In ossa. Dovremmo portarle qualcosa dalla mensa." suggerì Jeremy, mettendo in sandby il supercomputer, e alzandosi dalla sedia.
 
Era quasi scesa la sera, e il gruppo decise di aiutare Xana ad uscire dalla fabbrica. La corvina non era ancora capace di muovere le gambe, quindi per poco tratto dovettero fare fatica. Il problema fu portarla al Kadic attraverso le fogne, ma il problema, nonostante le continue difficoltà, si era risolto. 
Sorse un altra preoccupazione: come far entrare Xana nel collegio senza che altre persone se ne accorgessero. Anche se in giro non c'erano molti studenti, giravano ancora parecchi insegnanti, e Jim più di tutti. Dovevano fare parecchia attenzione a lui. Trasportare nella scuola una perfetta sconosciuta a braccetto era anche molto sospettoso. 
Giunti quasi a destinazione, per ironia della sorte, l'insegnate sopracitato gironzolava per ispezionare i corridoi della scuola. 
"Indietro! Indietro! Stà arrivando Jim!" li avvisò Odd a bassa voce. Tutti fecero dietro front, per evitare il grosso ostacolo. Non potendo arrivare alla camera di Jeremy, optarono per una soluzione alternativa. A passi falsi, senza farsi notare, erano riusciti ad arrivare.
"Non posso credere che ce l'abbiamo fatta." commentò il biondo "È stata un'impresa titanica. Sembra quasi una missione di spionaggio." scherzò.
 Entrati nella camera da letto di Aelita, appoggiarono la mezza invalida, che aveva iniziato a mantenersi in piedi in equilibrio, sul letto della ragazza. Questa cominciò a sentirsi a disagio nel momento in cui si sedette sul materasso, schiacciando col palmo della mano le coperte diverse volte prima di appoggiarci sopra anche le gambe. 
A quel punto era consapevole del fatto che l'avrebbero tempestata di domande, limitandosi a guardare le loro espressioni tinte di sospetto. 
Il primo a parlare fu Jeremy "Allora Xana, come sei riuscita a sopravvivere al mio programma multi-agente? Pensavamo di averti distrutto-" si corresse "ehm.. distrutta per sempre." 
Incapace di formulare una risposta a voce, tossì un paio di volte, e con le mani cercò di mimare il gesto dello scrivere con carta e penna.
"Oh andiamo, non dirmi che hai perso la lingua." Disse Ulrich, irritato, venendo fulminato dagli occhi, quasi privi di luce della corvina. Quando ebbe avuto in mano una matita e un blocco appunti, fu lieta di scrivere velocemente la risposta. Riusciva almeno a muovere abbastanza bene il braccio sinistro con cui scriveva.
-Non pensare ciò di cui non sei sicuro. Quello che hai distrutto non ero io, ma il programma multi-agente che che controllavo a distanza.- scrisse Xana, consegnando il blocco al biondo. Il quale rispose: "A-aspetta, cosa? Scusa ma non sei un'intelligenza artificiale? Che bisogno c'era di creare un programma del genere per controllarlo a distanza?" 
Xana si riprese il foglio e scrisse: -L'intelligenza artificiale era una copertura, un codice segreto. In realtà sono un vero e proprio essere umano, come tutti voi.- e mostrò la scritta ai presenti, che sussultarono, abbastanza sorpresi.
"...per tutto il tempo abbiamo combattuto contro una persona normale con manie di grandezza che voleva conquistare il mondo? Wow, sembra proprio la trama di un film!" commentò Odd, e notando come gli altri lo guardavano, si limitò a chiederle: "ehm...si, ma perchè?"
Questa volta ci mise di più a scrivere, e aveva uno sguardo intriso di rabbia, e la risposta venne a galla -Per vendicarmi su Waldo Scheaffrer e sui membri dell'organizzazione per cui lavorava. Aelita, tuo padre mi ha abbandonato nelle loro mani, e in tutto questo lasso di tempo non hanno fatto altro che torturarmi e trattarmi come una cavia per gli esperimenti. Se non fosse stata per la mia permanenza nel mondo virtuale sarei spirata presto, ma avrei comunque preferito quello alle continue scosse elettriche. Mi hanno anche tolto i dati per la voce, perchè erano stanchi di sentirmi pregare per farli smettere, perchè erano convinti che fossi divenuta un programma che non provasse dolore.-
Erano tutti un po' scioccati da quanto letto. Insomma, in meno di un giorno avevano scoperto tantissime cose di cui erano all'oscuro su Xana? E di come avesse passato gli ultimi decenni? E del perchè non fosse in grado di parlare, adesso.
"Mio padre ti avrebbe abbandonato nelle loro mani? È impossibile! Ci dev'essere un'altra spiegazione!"
-Credimi Aelita. Io vivevo con i tuoi genitori, durante i loro progetti riguardo al progetto Cartagine. Mi hanno accolto nella loro famiglia dopo aver perso la mia, lavoravo con loro grazie alle mie conoscenze, e contemporaneamente mi occupavo di te, ma un giorno cercammo di scappare non appena scoprimmo cosa avevano in mente riguardo ai loro percorsi, ma prima di andarcene, tua madre venne rapita dagli uomini in nero, e tuo padre perse completamente il senno. Durante la creazione di Lyoko, mandò me a cercarla. Quando arrivai nel Cortex, riuscirono a intrappolarmici dentro. E da lì iniziò tutto.- 
Xana cambiò im un espressione malinconica mentre scriveva, essendo consapevole di cosa aveva fatto, e non aveva il coraggio di vedere le loro faccie mentre leggevano ogni riga di ciò che stava raccontando.
Prese il blocco e continuò a scrivere: -Eri così triste. Non riuscivo a guardarti in quel modo. Così, per aiutarti, io e tuo padre lavorammo insieme per cercarla. Questo era uno dei motivi per cui sono stata mandata a Lyoko.-
"Uno dei motivi? Perchè, avevi più di un motivo?" domandò Jeremy.
Xana annuì e, posato il quadernino, cominciò ad alzare il maglione e la canotta nera che aveva sotto.
Nonstante gli sguardi dapprima imbarazzati dei ragazzi, che voltarono o si coprirono gli occhi, il gruppo fu sorpreso di vedere che almeno metà del suo busto era completamente fasciato e sporco di sangue secco.
Poi abbassò velocemente tutto, e riprese a scrivere: -Quando rapirono Anthea, la piccola Aelita stava per essere colpita da un colpo di pistola. Riuscì a evitare che accadesse una tragedia, ma fui colpita. Quando arrivammo qui in Francia per costruire Lyoko, avevo poche speranze. Stavo quasi per morire. Allora Franz mi usò come cavia. La permanenza a Lyoko fece si che la ferita guarisse in poche settimane, ed ero come nuova. Ma avevo paura di tornare sulla terra, così ogni tanto Aelita veniva a farmi compagnia ad esplorare il nuovo mondo creato solo per noi.-
"...Xana. Perchè io non mi ricordo di te.? Se eri legata a me perchè non mi hai parlato subito di questo?" domandò Aelita, con quasi le lacrime agli occhi.
La corvina, lievemente agitata, frenò la matita sul taccuino, e a furia di fare pressione sul foglio, la punta si staccò e schizzò via. Cominciarono a lacrimarle gli occhi, e alcune goccie le scendevano in viso.
Jeremy, per evitare altre interruzzioni, le porse una penna, e quella cominciò a scrivere.
-L'idea fu mia, ma venni appoggiata da tuo padre. Eri ancora molto piccola, e avevi scoperto cosa stavamo facendo per ritrovare Anthea. Per evitare che tu ti intromettessi in faccende pericolose, abbiamo reciso quella parte dei ricordi che riguardava tutto quello che aveva a che fare con Lyoko. E decisi che per lavorare senza sosta, avrei dovuto anche togliere dalla tua mente tutto quello che riguardava me. Anche se un po' titubante, Franz Hopper decise di appoggiarmi, e creammo una specie di codice. Per tutta l'organizzazione ero diventata un programma multi-agente.-
Aelita era visibilmente scossa.
"Avresti dovuto raccontarcelo molto tempo fa! Ci saremmo risparmiati davvero un sacco di guai!" esclmò Odd.
-Mi avreste creduto? Non credo proprio. Avevo pensato a spedirvi un messaggio di aiuto, ma poi mi accorsi che la prima e unica cosa che volevo era vendicarmi, ormai non mi importava più di nulla.-
In effetti aveva ragione. Nessuno l'avrebbe mai creduta. Nemmeno loro. Figurati se dopo il suo primo attacco avesse avuto il coraggio di spedire loro un e-mail con su scritto "SOS. Sono una prigioniera, venite a liberarmi." e poi dei ragazzini cosa mai avrebbero potuto fare? Cavolo, quanto si sbagliava -E poi, oltre che per Aelita, è anche grazie ai miei guai che siete diventati tutti amici, o sbaglio?- continuò a scrivere.
Aveva ragione, anche se continuavano a negarlo. Se non fosse stato per Xana, ognuno di loro avrebbe continuato la sua monotona vita senza conoscersi tra di loro e instaurare un profondo legame. Era anche merito suo se avevano conosciuto Aelita.
"Non è questo il punto." la rimproverò la rosa "Hai tu i miei ricordi e quelli di William? E perchè hai rubato dei ricordi anche a lui, si può sapere?"
"Vorrei avere spiegazioni anche io se è possibile, Xana." si intromise William, con sguardo quasi accusatorio, in contrasto con quello lievemente intimidito della ragazza.
-No. Sono nel Cortex, in un firewall sicuro che possiamo aprire solo io e Hopper.- scrisse. Cercò di scrivere altre righe, ma cominciò a cancellare e a scarabocchiare diverse parole. Le tremavano convulsivamente le mani.
-Io non ti lasciavo sempre sotto controllo William. Dopo la distruzione di Lyoko, ho evitato che tu morissi nel mare digitale. Creai un programma per impedirlo e ti trasportai in una Replika a caso. Costruii uno scanner per trasportarti nel mondo reale quando perdevi tutti i tuoi punti vita.   Arrivato sulla terra la prima volta, avemmo l'occasione di parlare con te. La prima cosa che ti dissi fu: "Non avresti dovuto comportarti da incosciente. Non dovevi nemmeno immischiarti."-
Il ragazzo in questione leggeva attentamente ciò che aveva scritto, con lei che nascondeva la faccia con il taccuino.
"Cosa vuol dire che non dovevo immischiarmi? Sei stata tu ad avermi attaccato con quel mostro!" esclamò lui.
La ragazza scrisse velocemente: -Ecco. Poi mi hai risposto in questo identico modo. E io un'altra volta ti rispondo così: Se tu avessi  ascoltato Aelita e fossi scappato, il mio mostro non ti avrebbe catturato. Dovevi fare più attenzione.-
Il ragazzo tacque per un attimo
 Cercò di controbattere, ma non aveva perole per farlo.
"...Senti tu-"
Sentirono bussare violentemente alla porta.
"Stones, sei dentro?" era Jim, e nella stanza si creò il panico. 
"Ehm...si? Qualche problema?" rispose la proprietaria della stanza, con un filo di tremarella alla voce.
"La cena è quasi pronta. Se non vuoi fare ritardo ti conviene uscire. E, se puoi, chiama anche i tuoi amici Belpois, Della Robbia e Stern, che è da questo pomeriggio che non li vedo."
"Si, arrivo. Un minuto per prepararmi e scendo. Grazie mille."
Non appena sentirono dei pesanti passi allontanarsi, poterono tirare un sospiro di sollievo.
"Cavolo, quanto è tardi." notò Yumi "Devo proprio tornare a casa. I miei genitori mi uccideranno di sicuro."
"Speriamo di no. Altrimenti senza di te come la facciamo domani l'esercitazione in classe?" ridacchiò William, facendo sorridere Yumi e rendendo Ulrich leggermente stizzito.
"Ci vediamo domani allora. Arrivederci."  li salutò.
"Arrivederci." ricambiarono gli altri, e la corvina uscì dalla porta.
"Bene. Possiamo tornare a noi." continuò Jeremy, ma fu sorpreso di notare che la ragazza sembrava voler chiudere gli occhi da un momento all'altro. Era stanca e ancora affamata. Quella merendina e quei minuscoli dolcetti di sicuro non le erano bastati. Doveva mangiare qualcosa di più sostanzioso se voleva stare meglio.
"Jeremy, credo che sia meglio smetterla per questa notte. Potremmo continuare domani pomeriggio. Il sabato non ci sono lezioni, possiamo farlo tranquillamente." consigliò Aelita.
"Si ma di lei che ne facciamo? Non possiamo essere sicuri di cosa potrebbe fare se noi non ci siamo." fece notare il castano.
"Io non mi fido ancora di Xana, ma con le condizioni che ha non credo che possa scappare o fare qualcos'altro." rispose Jeremy, sperando di poter dire il vero.
"Inoltre, credo che la qui presente sia piuttosto affamata. Perchè non ceniamo e non andiamo a rubarle qualcosa di sostanzioso da mangiare? Stasera ci sono le bistecche!" disse Odd, gia con l'acquolina in bocca.
Xana prese per un attimo il blocco appunti, per poi scrivere: -È mai possibile che pensi solo a mangiare? E poi sei sempre così magro come uno stecco-. In realtà anche lei era ansiosa di voler mettere qualcosa sotto ai denti, e sentire la parola 'bistecca' le provocò un brontolio di stomaco.
"Per l'ultima volta." sottolineò il ragazzo "Io non sono magro come uno stecco, sono asciutto. A-S-C-I-U-T-T-O. Chiaro?"
"Tutte scuse." rispose William, abbastanza divertito da aver dimenticato il battibbecco di prima con Xana.
 
"Allora tu resti qui. Noi ti portiamo qualcosa da mangiare, va bene?" le disse Aelita "Io chiudo la porta a chiave. Se arriva qualcuno, tipo Jim, e apre la porta nasconditi nell'armadio, ok?"
Xana annuì, prima di venire chiusa a chiave nella camera, e lasciata finalmente in pace, almeno dopo tanto tempo. Libera e in pace. Si stese a tuffo sul morbido letto di Aelita e sprofondò nelle coperte invernali. La testa era comodissima sopra a quel cuscino bianco latte, era al settimo cielo. 
Notò poi Mr. Puck, il tenero pupazzetto di Aelita. Lo prese tra le mani e lo fissò con attenzione. Era davvero un lavoro ben fatto. Tutte quelle ferite provocate dall' ago e le lezioni di Anthea nel cucire le stoffe erano servite a qualcosa. Voleva tanto stupire la bambina con qualcosa di speciale per Natale, così lei e la madre avevano preparato tutto il necessario per farle uno splendido regalo. 
Sapeva che la piccola Aelita adorava quel genere di personaggi.
Rivedere dopo tanto tempo il suo primo e ultimo capolavoro la fece commuovere. Era felice di essere di nuovo reale, ma aveva ancora la sensazione di essere in un sogno. Inoltre, non credeva che i guerrieri Lyoko volessero vederla in giro molto spesso. Quei ragazzi avevano speso tempo e fatica per aiutare la rosa e suo padre ad uscire dai guai che aveva causato per vendetta. Una tale determinazione non l'aveva vista in nessun'altro.
La ragazza strinse a se il peluche prima di rimetterlo al suo posto, senza che Aelita lo venisse a sapere.
Le sorsero i primi  dubbi. Si chiese cosa mai dovesse in una situazione del genere. Di sicuro non l'avrebbero voluta in giro troppo spesso ma dovevano comunque tenerla sotto controllo. Aelita però sembrava aver messo i suoi timori da parte, forse perchè voleva sapere di più riguardo alla sua famiglia. Inoltre, mettendo in primo piano la situazione di Franz Hopper...
È vero che non era morto. Era ancora nella rete, nascosto in modo che nessuno potesse trovarlo. Quando lo aveva distrutto si era subito accorta di un fantoccio. Nello stesso momento tutto quello che vedeva attraverso il programma si offuscò, e si ritrovò nuovamente nel suo corpo, rinchiusa nell'inferno, questa volta con l'intento di rimanerci fino alla morte.
Scacciò quei pensieri dalla testa. Aveva preso una decisione abbastanza azzardata, e voleva aspettare il ritorno del padre di Aelita per poterla mettere in atto.
Aspettò pazientemente, ma non riuscì a tenere gli occhi aperti abbastanza a lungo, e si appisolò, abbracciando il cuscino, sognando per la prima volta dopo tanto tempo.
 
Il gruppo stava rientrando in camera di Aelita, con l'intento di portare il pasto recuperato in mensa alla ragazza chiusa dentro. Odd aveva messo in pratica le sue abilità di arraffare il cino, chiamata 'persuasione' mentre gli altri avevano deciso di nascondere una piccola porzione dei loro. Aelita però ne aveva lasciato un bel po'.
Ci vollero più fazzoletti del previsto per nascondere tutto.
Il castano aveva anche portato via una bottiglina d'acqua fresca su consiglio di Jeremy.
"Certo che abbiamo preso un bel bottino eh?" vaneggiò il più basso di tutti "Come sono fiero di me stesso!"
"Tutto questo solo per aver sacrificato le tue polpette? E poi ne avevi tante." scherzò Ulrich.
"Se non le piacciono pe mangerò io." rispose.
"Ah ecco." disse la rosa "Attenzione perchè credo che rimarrai a bocca asciutta stavolta."
"E come fai ad esserne convinta, principessa?"
"Odd, a tutti piacciono le polpette!" rispose lei, provocando ilarità nel gruppo. Solo William si sentiva a disagio.
Arrivati davanti alla porta non sapevano davvero cosa aspettarsi, forse si erano sbagliati a lasciarla da sola. Aelita inserì la chiave nella serratura della porta e girò il pomello. Xana dormiva profondamente in una posizione strana: le gambe erano sul letto, il resto del corpo penzolava per terra. La ragazza stava dormendo a testa in giù, mentre teneva stretto il cuscino nel suo abbraccio. Evidentemente è rotolata nel sonno senza accorgersene.
"Uhm... Speriamo non le vada il sangue nel cervello." commentò Odd.
Cercarono in tutti i modi di non trattenere una risatina. Aelita la trovava stranamente adorabile. E non era l'unica.
"Sarà da molto tempo che non dorme come si deve." disse Jeremy "Ma deve pur mangiare qualcosa."
Aelita si avvicinò lentamente alla dormiente e le picchiettò la fronte "Ehi?" poi le scosse le spalle "Dai, svegliati."
Xana aprì lentamente gli occhi, battè le palpebre tre volte e, per lo spavento, cadde per terra portandosi dietro cuscino e coperte. Si raddrizzò e si strofinò la testa, sbadigliando.
"Scusa se ti ho svegliato, ma hai bisogno di mangiare. Ti abbiamo portato un po' di cose dalla mensa che penso che potrebbero piacerti." Senza farselo ripetere due volte, la ragazza si alzò, cercando di tenersi in equilibrio. Adesso almeno riusciva a stare in piedi. Fece due passi verso il letto e si sedette. La rosa le poggiò tra le mani un cestino improvvisato di tovagliolini di carta, con una forchetta, e la bottiglina d'acqua che aveva preso Ulrich. Il cestino era ripieno di ogni leccornia: polpette, patate al forno, due pezzi belli grossi di pollo, prosciutto, e anche una porzioncina di frittelline. 
La prima cosa che pensò all'inizio fu come avessero fatto a trasportare così tanto ben di Dio in una manciata di tovaglioli, ma poi ci diede poca corda, le stava venendo quasi la bava alla bocca e gli occhi le brillavano. 
Guardò il cibo, poi gli altri, e poi di nuovo il cibo.
"Su, cosa stai aspettando, serviti pure." la incitò la rosa, sorridendole.
Xana afferrò la posata, per poi cominciare a mangiare qualcosa, a cominciare dalla portata, principale, ai contorni e al prosciutto. In un attimo finì tutto, anche l'acqua. Adesso la fame doveva essersi placata. Non si era nemmeno accorta che Aelita le si era seduta accanto, e si scostò subito da vicino a lei, con sguardo deluso dell' altra. Desolata, la corvina prese il blocco, la penna e scrisse: -Scusa, non fraintendere. Non sono ancora abituata.- poi scrisse -Ero così affamata che non mi sono accorta di voi. Di solito quando mangio voglio stare da sola.-
La ragazza tossì un paio di volte, per poi ritrovarsi con due goccie di sangue tra le dita delle mani.
"Santo cielo! Stai bene?" esclamò Odd. 
Lei scrisse subito: -Si, stò bene. Forse devo solo riposare. Deve essere ancora qualche residuo per quella ferita. Dovrei togliere le bende.-
"Lo farai domani. Pensa solo a riposare." le rispose Jeremy.
"Si, genio ma dove? Qui nella stanza di Aelita non c'è un letto." 
Non presero in considerazione l'idea di farla dormire in un'altra camera, questo era certo.
"Ho il futon che Yumi mi ha dato per dormire a casa sua la prima volta che sono tornata sulla terra. Ormai me lo ha regalato, possiamo usare quello." disse Aelita. "Non preoccuparti Xana, per questa sera dormirai qui. Domani vedremo cosa fare." le sorrise.
Era deciso. I ragazzi, a malincuore, erano rientrati nelle loro stanze. William non era per niente tranquillo. Non sentivano di lasciare Aelita da sola con Xana, ma la rosa aveva un po' di fiducia in più nei suoi confronti. Questo la metteva a suo agio. 
"Buonanotte Xana." le augurò la ragazza.
L'altra avrebbe voluto risponderle, ma incapace, si limitò a sorriderle. Poi sprofondò nel cuscino e, dopo pocji secondi cadde in un sonno profondo.
Ben presto Aelita avrebbe riavuto suo padre, e lei avrebbe potuto vivere finalmente in pace con se stessa.
Poi, tutto il dolore sarebbe scomparso per sempre.





Mi scuso per il precedente capitolo, che era molto corto... ritornando con  uno un po' più sostanzioso? Lo spero..
Anche se non ho avuto una recensione, sonop felice che almeno 70 persone abbiano letto lo scorso capitolo ^^"
Mi accontento lo stesso.
Arrivederci e buona lettura!





 
   
 
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