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Autore: __aris__    25/08/2017    2 recensioni
Riccardo di Glouchester, ultimo figlio maschio di Riccardo Di York, trascorre l'adolescenza presso il castello di Middleham per essere addestrato alle arti militari da Riccardo Neville, duca di Warwick. Durante l'addestramento accetta la mano della figlia di Neville, Anna. Il lieto fine sembra vicino per i due giovani fino a quando la Guerra delle due Rose li metterà su fronti opposti: Anna lascerà l'Inghilterra per sposare l'edere al trono dei Lancaster, al suo ritorno in patria lei e Riccardo saranno su fronti opposti e la battaglia inevitabile. Ma anche dopo la vittoria degli York, Riccardo dovrà faticare per ricongiungersi con la sua Anna.
Questa storia è una vera favola, con principesse in pericolo e cavalieri pronti a tutto per la donna che amano.
Premetto: la figura di Riccardo è ispirata più al personaggio storico che alla verione macchiavellica e spietata di Shakespeare.
Il titolo della storia, e di ogni capitolo, è tratto dalla canzone I'll Count the Days cantata da Eurielle ed inserita nella colonna sonora di Downton Abbey.
Spero che vi piaccia e che mi lascerete un commento.
Genere: Angst, Romantico, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Medioevo
Capitoli:
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Abazia di Tewkesbury. (1)
 
Anna sgranò un altro Ave Maria davanti al cero che aveva acceso ore prima.
Dietro di lei Margherita d’Angiò camminava nervosamente su e giù attraverso la navata. Non si era mai fermata da quando erano arrivate, i suoi passi avevano accompagnato costantemente le preghiere di Anna intervallati da qualche sospiro. Nessuna invocazione aveva lasciato le labbra della regina lancasteriana, secondo lei non sarebbe stato Dio a decidere le sorti della battaglia ma i soldati. “Ma già che ci sei…” aveva detto mentre Anna accendeva il cero “prega perché trovino la forza necessaria a schiacciare i figli di York.”
E Anna aveva trovato rifugio nelle preghiere, dicendo tanti Padri Nostri e Ave Marie da perdere il conto. Pregava con devozione e ardore mai provati ma, in fondo, non sapeva per chi lo stesse facendo. Pregava per l’anima di suo padre che era morto il giorno stesso del suo ritorno in Inghilterra? Pregava perché il suo sposo vincesse la battaglia? O pregava per Riccardo, affinché riuscisse a rimanere vivo?
Se Margherita avesse saputo che pregava per un nemico sarebbe stata capace di ucciderla con le sue mani. Ma Anna non poté farne a meno: Edoardo era il suo sposo ed era preparata a condividere la sua sorte, ma se chiudeva gli occhi ritornava ai giorni in cui spiava l’addestramento di Riccardo dai merli del castello di Middleham.
Quando si sentì rumore di soldati in lontananza entrambe uscirono dalla chiesa in attesa di scoprire chi fosse il vincitore. Appena videro che si trattava dei loro uomini in rotta alla ricerca di riparo Margherita cadde sulle ginocchia senza dire una parola o un solo sussulto.  Anna la osservò incredula. Dov’era la regina guerriera che aveva affrontato la traversata della manica e due settimane di marcia forzata senza nessun cenno di cedimento? Dov’era la donna forte e risoluta che aveva imparato a conoscere in Francia? La sanguinaria paladina dei Lancaster? Non c’erano lacrime nei suoi occhi ma in qualche modo quella donna che non si era ancora tolta la corazza dal petto e non riusciva a stare più in piedi trasmise ad Anna un dolore sconfinato. Edoardo era morto, il figlio per cui aveva smosso eserciti interi e versato fiumi di sangue, la sua ragione di vita non c’era più e la sconfitta definitiva dei Lancaster sembrava ben poca cosa. (2)
D’istinto Anna le si avvicinò ma Margherita le fece cenno di fermarsi. “Non ha senso andare per le lunghe ormai.” Disse prima di rialzarsi da sola. E in un battito di ciglia era tornata a essere una fiera regina guerriera, seppur sconfitta.
Non ci volle molto perché l’esercito nemico bussasse alle porte dell’abazia. Margherita fece uscire un messaggero per chiedere che non fosse fatto del male a lei o a Anna in cambio della sua resa incondizionata e poi aspettò, con lo sguardo rivolto alle pesanti porte piombate. (3) Poteva vedere il comandante di quegli uomini farsi beffe della sua richiesta. Sapeva bene cosa fossero capaci di fare i soldati alle donne dopo una battaglia e quanto precaria fosse la sua posizione.
Le porte si aprirono ed il messaggero tornò accompagnato da un uomo disarmato. Anna lo riconobbe prima ancora che smontasse da cavallo. “Riccardo!” esclamò in un sussulto di gioia poco adatto a una giovane vedova.
Sapevo che non dovevo fidarmi di te.” Le disse Margherita con occhi torvi “Ma ormai direi che non ha più importanza, vero?” poi si avvicinò a Riccardo con passo regale.
Regina Margherita.” Il Duca la salutò senza inchinarsi, ma con tutta la gentilezza di cui fu capace. I racconti di come aveva trattato le spoglie si suo padre gli risuonavano ancora nelle orecchie, ma vendicarsi adesso non aveva senso perché davanti a lui c’era una donna sconfitta e senza uno scopo.
Siete coraggioso a venire al mio cospetto disarmato.”
I miei uomini sono qui fuori e hanno l’ordine di mettere tutto a ferro e fuoco se mi dovesse succedere qualcosa. Non credo che potreste resistere.”
Siete diventato un uomo più scaltro di quanto avessi immaginato.” Disse la regina.
Riccardo non rispose. La oltrepassò con lo sguardo, fino a trovare la minuta figura di Anna a qualche passo di distanza. Era illesa! Aveva temuto per lei al pensiero della traversata e della marcia successiva, ma era sana e salva.
Chiedo solo che a me e a Anna non venga fatto del male.” Disse Margherita cercando di mostrare tutta la sua forza. Non quella che le avevano conferito un re malato di mente o un esercito sconfitto, ma quella che Dio le aveva donato.
Non preoccupatevi.” Rispose Gloucester guardando Margherita negli occhi “Sarete portata a Londra, seguirete il Re nel percorso verso Westminster e sarete l’immagine della sua vittoria.” (4)
Volete mostrarci come bestie da fiera!” esclamò la regina aggrappandosi al mantello con indignazione.
Riccardo rimase in silenzio per qualche istante. Se le parti fossero state invertite lui e i suoi fratelli non sarebbero stati così fortunati. “No, gli ordini di Edoardo riguardano solo voi.” Disse prima di andare verso Anna.
Gli occhi di Margherita sembravano quelli di un leone in gabbia, gli occhi Anna quelli di un cervo in trappola. “Cosa sarà di me Riccardo?
Vostro padre e vostro marito sono morti.” Era stanca e spaventata, ma stava bene. A differenza di Margherita non indossava una corazza ma al suo collo pendeva un piccolo cigno bianco con una corona al collo. (5)
Lo so. Dunque sarò imprigionata assieme a Margherita?
Voi … siete ancora fedele a re Edoardo?” chiese con gli occhi puntati sul piccolo monile.
Certamente.” Rispose la ragazza senza esitare.
Il cuore di Riccardo divenne leggero all’improvviso e le sue labbra si distesero in un sorriso. “Allora vi porterò da vostra sorella Isabella, li sarete al sicuro.” Disse strappando il ciondolo dal collo di Anna e gettandolo nel selciato.
 
 
 
 
 
 
1: dopo l’annuncio del matrimonio tra Anna e Edoardo di Lancaster, Neville tornò in Inghilterra e sconfisse re Edoardo IV nel 1470, costringendolo a fuggire in Francia. Neville riuscì a mettere Enrico VI sul trono per poco più di un anno. Al ritorno di Edoardo gli York e i Lancaster si scontrarono nella battaglia di Barnet, il 14 aprile 1471 lo stesso giorno dello sbarco di Margherita e Eduardo. Venuta a conoscenza della sconfitta di Warwick guidò ciò che restava del suo esercito verso ovest alla ricerca di rinforzi. I due eserciti si scontrarono per l’ultima volta il 4 maggio 1471 a Tewkesbury.
2: Edoardo di Lancaster morì sul campo di battaglia di Tewkesbury all’età di diciassette anni. Shakespeare, nel Riccardo III, sostiene che ad uccidere il principe, e Warwick, sia stato proprio Riccardo ma storicamente si tratta di una congettura senza prove.
3: Margherita d’Angiò rimase asserragliata nell’abazia per qualche giorno prima di offrire la propria resa incondizionata a Edoardo.
4: dopo il ritorno trionfale a Londra, Edoardo imprigionò Margherita per quattro anni prima di lasciarla tornare in Francia. La regina morì all’età di cinquantuno anni dimenticata dai regnanti europei.
5: il cigno bianco era uno degli stemmi di Edoardo di Lancaster, e Margherita regalava dei ciondoli a forma di cigno con una corona al collo a coloro che sostenevano la causa del figlio.
   
 
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