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Autore: XtinaA    25/08/2017    4 recensioni
"Mi stai prendendo in giro? Andiamo Malfoy credi veramente che creda che uno come te possa anche solo pensare di guardare una come me?"
Lui si avvicinò di qualche passo con una strana espressione sul viso.
"Cosa intendi per una come me?"
"Come se non sapessi quello che tutti voi pensate in realtà di me. Che sono una ragazza noiosa, leccapiedi e secchiona."
"Io credo che tu sia una delle streghe più brave di tutta la scuola. E se ti piace studiare non significa necessariamente che sei secchiona. tu sei diversa da quelli che studiano solo per dovere. Studi per imparare e questo vorrei poterlo fare anche io."
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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Eccomi qui approdata in qusto splendido fandom con una fanfiction che avevo pubblicato tempo fa con il mio vecchio profilo. In qualche modo ci sono affezzionata e ho quindi deciso di riproporla. La coppia, anche se non mi dispiace, non è tra le mie preferite ma ho voluto provare a scrivere qualcosa anche su loro due. Spero che vi piaccia e, se avete voglia o semplicemente se si va, lasciate anche un piccolo commento per farmi sapere cosa ne pensate.

                                                                             His Eyes

Hermione scalciò le coperte con violenza e si alzò dal letto. Era inutile, non riusciva a prendere sonno. Un turbine di pensieri si agitava nella sua mente e non sapeva come farli smettere.

Tutto era iniziato quando, durante l'ora di Pozioni, era stata la prima ad alzare la mano e a rispondere correttamente alla domanda del professore Piton.

Certo, lui poi si era inventato una qualche scusa per punirla e togliere dei punti a Grifondoro, ma quello che non poteva sopportare erano state le occhiate cariche di odio, disprezzo e veleno che aveva visto attorno a lei mentre dava la risposta.

Era come se volessero incenerirla con la sola forza dello sguardo. Aveva anche udito un certo bisbigliare attorno a lei, anche se non era riuscita a capire cosa stessero dicendo i suoi compagni di corso.

Nonostante il suo rapporto con Harry e Ron era come se attorno a lei ci fosse una barriera che respingeva tutti i suoi compagni di scuola. Forse avevano dei pregiudizi perché era una figlia di babbani o forse erano invidiosi e la consideravano una secchiona comunque non era ancora riuscita a fare amicizia con nessuna ragazza della scuola.

Voleva tanto bene a Harry e Ron ma aveva necessità di parlare con qualcuno che la considerasse per quello che era, ovvero una ragazza.

Con chi poteva parlare dei suoi problemi tipicamente femminili? Non certo con loro due.

Ma le altre ragazze della scuola la evitavano, ritenendola una noiosa ragazza che amava solo studiare. Così anche loro avevano preso a guardarla freddamente spesso e volentieri.

Lei cercava di non farci caso, di non farsi buttare giù da certe cose ma non poteva certo dire che quella situazione le piacesse.

A chi potrebbe mai piacere essere guardato in quel modo?

Eppure aveva comunque notato, in mezzo a quegli sguardi carichi di risentimento qualcuno che aveva quasi sorriso. Come se fosse compiaciuto della risposta giusta che lei aveva dato e si aspettasse tutto questo da lei.

Un paio di occhi grigi che le si erano puntati addosso solo per qualche istante, prima che  lui si girasse a fare una delle sue solite battute di spirito ai suoi fidati leccapiedi.

O forse lo aveva immaginato?

Eppure il brivido che aveva provato in quel momento non poteva essere frutto della sua fantasia. Sapeva che era reale anche se pareva impossibile.

Proprio lui che le aveva dato della mezzosangue e che la evitava proprio per questo come poteva averle sorriso in quel modo?

Sembrava quasi uno scherzo anche solo che lei pensasse quelle cose.

Bevve un bicchiere d'acqua dalla cucina, in cui non sarebbe neanche dovuta entrare per via del coprifuoco, e smangiucchiò un dolcetto che qualcuno aveva ingenuamente lasciato lì.

Era immersa nei suoi pensieri quando udì un rumore di passi. Possibile che l'unica volta in cui sgattaiolava di nascosto in cucina Gazza la dovesse scoprire?

Si nascose nello spazio esiguo tra uno dei forni e il muro sperando che se ne andasse subito.

I passi si fecero sempre più vicini e lei quasi non osava respirare per non essere vista. Goccioline di sudore le colarono lungo la schiena.

"Ti ho vista sai." disse una voce maschile. Non era Gazza fortunatamente ma non sapeva se poteva fidarsi ed uscire o rimanere ancora nascosta.

I passi si diressero veloci rapidi nella sua direzione e qualcuno le puntò addosso la bacchetta con un incantesimo Lumos.

Lei si riparò gli occhi anche se non riusciva a capire chi fosse il ragazzo che stava infrangendo le regole di Hogwarts come lei.

"Hai intenzione di rimanere lì ancora a lungo?" disse lui infastidito.

"Ehm... Sono incastrata." rispose lei imbarazzata.

Il ragazzo prima rimase in silenzio poi ridacchiò piano.

"Si vede che non sei abituata a venire qua nel cuore della notte." disse poggiando la bacchetta per terra per poterla aiutare.

Solo allora gli occhi di Hermione si riabituarono al buio e lo riconobbe.

Capelli biondi talmente chiari da essere quasi bianchi, occhi grigi dal taglio affilato così come il mento e pelle pallida come un albino.

Draco Malfoy. Proprio lui.

"No. Faccio da sola grazie." disse lei orgogliosa. Dopo un paio di tentativi falliti però alla fine si arrese e decise di farsi aiutare.

"Che ci fai qui?" le domandò il serpeverde.

"Avevo bisogno di un bicchiere d'acqua. Tu piuttosto, a quanto pare non sei nuovo a questo genere di cose." replicò lei incrociando le braccia con fare accusatorio.

"Non fare la rompiscatole Granger. Non sei una delle insegnanti, ricordatelo."

"Ma davvero?"

"Già." sibilò lui con fare arrogante.

Lei gli puntò addosso i suoi occhi castani per cercare di capire un pò di più quel suo caratteraccio.

Perché si doveva sempre comportare in quel modo odioso? Perché si nascondeva sempre dietro quella facciata da cattivo ragazzo? Lui non era così, ne era convinta.

Alla fine cedette e dalle sue labbra involontariamente uscì quella domanda che l'aveva assillata per tutto il giorno.

"Perché hai sorriso stamattina quando ho risposto durante l'ora di Pozioni?"

"E credi che io mi ricordi una cosa simile? Sei scema o cosa? Ho altro a cui pensare..."

"Hai sorriso verso di me."

"Ma fammi il piacere." replicò lui roteando gli occhi.

Hermione avrebbe voluto dargli un sonoro ceffone per farlo smettere. Se solo avesse avuto il coraggio di farlo lo avrebbe sicuramente fatto. Sentì delle lacrime di frustrazione pungerle gli angoli degli occhi.

Possibile che lui la stesse deridendo insieme ai suoi amici e si fosse sbagliata? Non poteva essere...

"Chi c'è?" urlò Gazza mentre si avvicinava alla porta della cucina con la sua andatura barcollante.

I due ragazzi scapparono dall'entrata di servizio dei cuochi per immettersi lungo un corridoio poco illuminato.

Aprirono una porta e si ritrovarono all'interno di un ripostiglio porta scope. Hermione si sedette sopra un secchio mentre aspettavano che il terribile custode si allontanasse.

"Tanto vi troverò." diceva proprio Gazza mentre sorpassava la porta dello stanzino in cui si erano rifugiati.

Malfoy evitava di guardarla e lei non si aspettava niente di meno.

Eppure per qualche istante aveva sperato che lui le dicesse che quel sorriso era rivolto a lei. Aveva bisogno di sentire quelle parole perché era da tempo che immaginava di sentirsele dire. Inconsciamente era attratta da quello sbruffone, lo era sempre stata da quando lo aveva visto e non poteva credere che lui la prendesse in giro in quel modo.

"Credo che se ne sia andato." disse alzandosi per dirigersi verso la porta.

"Aspetta un attimo." la interruppe lui.

Lei si voltò con uno sguardo di fuoco. Non gli avrebbe dato la soddisfazione di fargli sapere quanto stava male a causa sua.

"Mi dispiace."

"Cosa?" disse lei incredula.

"Non lo ripeterò una seconda volta." disse lui "E' vero che stavo sorridendo stamattina ma non ti stavo deridendo."

Hermione lo fissò e notò un certo nervosismo nel modo in cui il ragazzo spostava il peso del corpo da una gamba all'altra.

"E allora perché? Cosa stavate facendo?"

"Guarda che gli altri non c'entrano nulla. Ti guardavo solo io."

La ragazza non sapeva se credergli oppure no. Sembrava sincero e non aveva tentennato un attimo mentre le diceva quelle parole.

Ora stava a lei credergli o meno.

"Mi stai prendendo in giro? Andiamo Malfoy credi veramente che creda che uno come te possa  anche solo pensare di guardare una come me?"

Lui si avvicinò di qualche passo con una strana espressione sul viso.

"Cosa intendi per una come me?"

"Come se non sapessi quello che tutti voi pensate in realtà di me. Che sono una ragazza noiosa, leccapiedi e secchiona."

"Io credo che tu sia una delle streghe più brave di tutta la scuola. E se ti piace studiare non significa necessariamente che sei secchiona. tu sei diversa da quelli che studiano solo per dovere. Studi per imparare e questo vorrei poterlo fare anche io."

La ragazza sgranò gli occhi.

"Tu? Ma se tu hai tutto quello che tutti gli altri ragazzi della nostra età vorrebbero?

"Cioè?" rispose lui alzando un sopracciglio maliziosamente.

"Soldi, una famiglia che ti vizia e beh..." deglutì nervosa "Sei anche un bel ragazzo."

Malfoy fece un sorriso tirato ma sincero.

"Quindi è questo quello che pensi di me? Che sono un bel ragazzo?"

"Non te lo ripeterò una seconda volta." disse lei citando il ragazzo. Non aveva voglia di nutrire il suo ego già smisurato.

Il ragazzo le afferrò una manica del pigiama per avvicinarla a sé e baciarla.

Hermione rimase di sasso. Si sarebbe aspettata di tutto ma mai e poi mai questo.

Rispose al bacio del ragazzo all'inizio timidamente poi con maggior trasporto.

Se la avessero detto all'inizio dell'anno che si sarebbe ritrovata di notte in un ripostiglio delle scope con Malfoy avrebbe riso a crepapelle.

Ed invece eccola lì, con quel ragazzo così strano ma che le faceva dare di matto perché non riusciva mai a decifrare i suoi comportamenti.

Restarono immobili per alcuni secondi, persi l'uno nelle braccia dell'altro, a godere di quell'attimo come se avesse paura che se avessero interrotto quel momento si sarebbe rovinato tutto quanto.

Malfoy fu il primo a staccarsi con malagrazia e si diresse verso la porta. "Gazza ormai non c'è. Sarà meglio che torni al dormitorio." le disse a bassa voce.

Hermione non trovava le forze per muoversi. Era bloccata lì nel punto in cui pochi istanti prima stava abbracciando quello stesso ragazzo.

Cosa doveva pensare di quel comportamento? Un attimo prima la baciava e poi la cacciava?

"Ci vediamo qui domani alla stessa ora. Naturalmente sai bene che non devi dirlo a nessuno. Almeno per ora." disse lui poi guardandola con quegli occhi capaci di mandarla in apnea.

Lei sorrise e si diresse verso la sua camera da letto, finalmente libera da quel peso che le aveva impedito di prendere sonno.

 

   
 
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