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Autore: missredlights    25/08/2017    7 recensioni
Cosa succederebbe se i figli dei più grandi ninja decidessero di scoprire come si sono conosciuti i loro genitori?
“Ma voi ve lo siete mai chiesto come si sono conosciuti i nostri genitori e di come si siano innamorati? Non siete curiosi di saperlo?”
“Sarada, pensi che me ne importi qualcosa di come quello scemo di mio padre abbia conquistato mia madre?”
“Boruto, io chiederei, visto che tu, come tutti i qui presenti non ne sappiamo proprio niente sull’amore o delle tecniche di conquista.” [tratto dal prologo]
Genere: Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Boruto Uzumaki, Chouchou Akimichi, Inojin Yamanaka, Sarada Uchiha, Shikadai Nara
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
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cap

Himawari questa volta l’aveva combinata grossa. Si era cacciata in un guaio che difficilmente avrebbe risolto da sola, eppure non era stata colpa sua ma di quel bambino che non faceva altro che importunarla. Le aveva teso un agguato e, non si sa come, era riuscito a poggiare le sue labbra sulle sue.

Fu solo una frazione di secondo, per poi attivare il Byakugan e cominciare a picchiarlo. Inutile dire che quel bambino fu vivo solo grazie all’intervento di Hinata che passava nei paraggi per tornare a casa. Era stata attirata da urla e rumori di qualcosa che si rompeva e si era precipitata a vedere che cosa stesse succedendo. Quando vide sua figlia pronta a scagliare il pugno gentile su quel bambino, si era lanciata a fermarla, riuscendoci. Se avesse agito una frazione di secondo dopo quel bambino adesso si ritroverebbe al campo santo.

“Himawari, ma cosa ti salta in mente?”

“Lasciami stare mamma!”

Hinata non aveva mai visto sua figlia perdere la pazienza né agire con così tanta freddezza e in modo spietato.

“Cosa è successo?”

“Mi ha baciato, mamma! Mi ha baciato contro la mia volontà!”

Himawari cercava di trattenere le lacrime che volevano uscire prepotentemente. Aveva detto a quel bambino tante volte che non lo voleva come fidanzato e che non voleva che si avvicinasse a lei per baciarla. Hinata spostò lo sguardo da sua figlia al bambino, vedendo come sua figlia lo avesse picchiato. Sangue che usciva dal naso, guance gonfie, un occhio nero e un dente scheggiato. Pensò proprio che se lo fosse meritato, ma non poteva dirlo davanti ai due bambini, così fece l’unica cosa che poté fare in quel momento: andare a casa del bambino e spiegare in modo calmo e deciso tutta la situazione all’altra madre. Prese per mano i due bambini, e fattosi dire dove abitasse il bambino, si diressero verso quella direzione. Inutile dire che la madre del bambino prima inveì contro di lei non appena vide lo stato di suo figlio, e poi si mortificò non appena Hinata le spiegò la situazione, chiedendo poi conferma a Himawari. Non appena la bambina annuì, le due madri guardarono il bambino, che sbiancò dalla paura. Cinque minuti dopo Hinata e Himawari erano a casa, con la prima che cercava di preparare la cena di fretta e furia, visto che avrebbero avuto ospiti, e la seconda che non fece altro che starsene seduta sul divano, col Byakugan azionato.

“Himawari, vuoi venire a darmi una mano a preparare?”

La bambina non rispose, ma si alzò dal divano, aiutando la madre.

“Mamma, perché mi hai fermata?”

“Perché potevi uccidere quel bambino col pugno gentile.”

Hinata cercava sempre di essere più diplomatica e comprensiva coi figli, come in quel momento. Capiva la rabbia della figlia, ma questa non era una motivazione per uccidere quel bambino.

“Ma io gliel’ho detto per più di cinque mesi che non voglio mettermi con lui, che è solo un conoscente per me. Mamma mi seguiva ovunque, non faceva altro che pedinarmi, chiedermi di mettermi con lui, di uscire con lui e cercava sempre di baciarmi. Mi sono stancata di essere gentile con chi non capisce!”

La Hyuuga rimase sorpresa. Non si aspettava quel discorso da sua figlia, come non si aspettava di venire a conoscenza di questo particolare, ma non ebbe il tempo di risponderle, che suonarono alla porta. Sentì le chiavi nella serratura e la porta aprirsi.

“Hinata-chan, siamo a casa.”

È tardissimo! Non è ancora pronto!

Dalla porta del soggiorno comparvero Boruto, Naruto, la famiglia Nara, Kankuro e il Kazekage. Quel giorno erano stati tutti invitati a casa Uzumaki per una cena fra amici e non in veste ufficiale. Hinata lo sapeva, ma non credeva di aver perso così tanto tempo con quel piccolo problema con Himawari.

“Cosa c’è di buono?”

“Dovrete pazientare un po’ purtroppo. Io e Himawari abbiamo avuto qualche problema.”

“Qualcosa di grave?”

Naruto guardò sua moglie, preoccupato. Tutto quello che riguardava le donne della sua vita lo metteva in allarme, perché nessuno doveva azzardarsi a toccarle, e nemmeno avvicinarle.

“Ha litigato con un…”

“Non ho litigato con quel bambino. L’ho picchiato e se l’è anche meritato!”

Tutte le persone in quella stanza si voltarono a guardare la bambina, sorpresi che Himawari potesse perdere la pazienza, lei che era sempre così gentile e tranquilla. Che cosa era successo per farle perdere la pazienza?

“E perché l’hai picchiato?”

“Perché mi ha baciato contro la mia volontà.”

“CHE COSA?”

Padre e figlio urlarono sconvolti, mentre la gelosia prendeva possesso dei loro corpi. Come si era permesso quel bambino di fare una cosa del genere alla più piccola di casa Uzumaki?

Temari sorrise divertita vedendo la piccola Uzumaki comportarsi in quel modo, annuendo nella sua mente per come si fosse comportata con quel bambino. Anche lei lo avrebbe picchiato. Forse di lui non sarebbe rimasta alcuna traccia. Kankuro la guardò leggermente sconvolto, come anche Shikamaru. Fra tutte le persone, reputavano Himawari quella che non avrebbe mai perso la pazienza e che non avrebbe mai alzato le mani su qualcuno. Gaara era divertito tanto quanto sua sorella, mentre di tutt’altro avviso era Shikadai, che sentiva montargli la rabbia in corpo. Sapeva benissimo chi fosse quel bambino. Era lo stesso che aveva rincorso Himawari quella volta, in cui era finito a baciare Himawari per la prima volta.

“Quindi si è preso il tuo primo bacio?”

“No, papà. Si è preso il terzo in realtà. Ma non è questo il punto. Non si baciano le persone contro la propria volontà o se non si prova affetto reciproco!”

Himawari lo disse con una tale pacatezza, che lasciò tutti senza parole, perché nessuno si sarebbe mai aspettato che quello fosse il suo terzo bacio, nessuno tranne un bambino dagli occhi verdi particolarmente arrabbiato.

Se quello è il suo terzo bacio, chi le ha dato un bacio oltre me?

Shikadai cercò di trattenere la rabbia, la voglia di andare da Himawari e portarla in un’altra stanza, di dirle che lui le voleva davvero bene, che odiava chi le ronzava attorno ma non poteva farlo davanti a tutti.

“Shikamaru, dobbiamo subito indire una regola che vieti i baci!”

“Naruto, stai farneticando.”

L’Hokage aveva perso la pazienza e si stava comportando proprio come un padre geloso. Fu solo grazie a Shikamaru, Kankuro e Gaara, che lo trascinarono a tavola a mangiare, se non andò dritto dritto da quel bambino a intimargli di stare lontano dalla sua bambina. Lui credeva che Himawari fosse ancora una bambina – e lo era nei suoi dieci anni – ma quei bambini stavano crescendo troppo in fretta per i suoi gusti.

Boruto trascinò Shikadai in disparte, chiedendogli se sapesse chi fosse quel bambino, volendo sapere ogni minima cosa. Gli chiese addirittura se avesse idea di chi fossero anche le altre due persone che avevano baciato sua sorella.

“Non li perdonerò mai per aver baciato mia sorella!”

Shikadai non poteva dirgli che uno di quei tre era proprio lui. Boruto non gliel’avrebbe mai perdonato, e lo avrebbe gonfiato di botte.

Temari, invece, andò ad aiutare Hinata, portando qualche minuto dopo la cena a tavola. Ci fu uno strano silenzio, rotto dalle bacchette che si posavano sui piatti, fino a quando non fu proprio Himawari a rompere il silenzio.

“Mamma, ma tu come hai fatto a capire che ti piaceva papà?”

La povera Hinata avvampò di botto, posando immediatamente la ciotola sul tavolo per paura che le potesse cadere dalle mani.

“Perché mi batteva forte il cuore quando ero vicina a lui.”

A Himawari non bastò quella risposta. Per lei era diverso, perché quando Shikadai la baciò le batté il cuore all’impazzata, ma questo non voleva dire che lei fosse innamorata di lui. O sì?

Forse è per questo che mi sono limitata a dargli solo uno schiaffo? Perché non ha detto la frase che avrei voluto sentire? Perché non mi ha detto che mi voleva bene?

“Ok.”

Scrollò semplicemente le spalle, non rendendosi conto della miccia che aveva appena azionato. Himawari non faceva mai domande a caso, non chiedeva mai qualcosa che non avesse importanza per lei. Lo sapeva Hinata, lo sapeva Naruto, lo sapevano tutti a quella tavolata.

“Naruto, Hinata.”

Gli sguardi si spostarono da Himawari a Temari.

“Permettetemi di insegnare a Himawari come difendersi dagli uomini. Chi meglio di me sa come comportarsi con quest’ultimi, visto che ho vissuto circondata da essi?”

Trattennero tutti il respiro, specie Shikamaru. Se sua moglie chiedeva una cosa del genere, voleva dire che aveva preso a cuore quella bambina, e che le avrebbe insegnato ogni cosa.

“Va bene, Temari-san.”

“Ma Naruto…”

“No, Hinata. Himawari deve imparare a difendersi dagli uomini e Temari-san è la persona più indicata.”

Himawari spostò lo sguardo dai suoi genitori a Temari-san, sorridendo.

“Mamma, posso? Farò la brava e non utilizzerò il Byakugan, promesso.”

Hinata ci pensò su, ma si era sempre fidata di Naruto e sapeva che aveva ragione. Così annuì, acconsentendo a quell’allenamento extra.

“Comportati bene e non dare fastidio, intesi?”

“Certo mamma!”

L’atmosfera della serata si distese, mentre tutti chiacchieravano fra loro, fino a quando non fu il momento di salutarsi per tornare a casa.

Naruto accompagnò, insieme a Boruto, Gaara e Kankuro negli alloggi assegnati loro, mentre i Nara tornavano a casa. Hinata guardò sua figlia e non poté fare a meno di sorridere.

“Himawari, ti piace qualcuno?”

La Uzumaki si voltò verso la madre, sorridendole nello stesso modo sfrontato di Naruto.

“Non lo so mamma, ma temo proprio di sì.”

La vide andare in camera sua, e sentì la porta chiudersi.

Himawari si stese sul letto, guardando il soffitto. Erano successe troppe cose durante la giornata, troppe rivelazioni e troppe domande si formarono nella sua mente.

Perché mi ha baciata?

   
 
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