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Autore: Jo The Strange    26/08/2017    2 recensioni
“E se la mia vita fosse basata su una menzogna?”
Questo è ciò che Aranel si chiede da quando era una ragazzina. Una fanciulla londinese, derisa da sempre per il suo aspetto, simile ad un Elfo, si ritroverà catapultata in un mondo sconosciuto grazie ad un ciondolo donatole dalla madre in punto di morte, lo stesso mondo dal quale provengono i suoi genitori. Tutti sembrano conoscere la sua storia, divenuta quasi leggenda, tranne lei stessa. Sarà per questo che Aranel si unirà alla bizzarra compagnia di Thorin Scudodiquercia, alla ricerca delle risposte di una vita e della sua vera identità. Ma il male trama nell’ombra e la strada da percorrere è lunga quanto pericolosa. Tuttavia tra fughe, battaglie, segreti e menzogne Aranel scoprirà di essere inesorabilmente parte di quel mondo e soprattutto imparerà ad aprire il suo cuore a dei nuovi amici e ad un nano molto speciale...
Spero di avervi incuriositi, buona lettura!
Genere: Avventura, Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Compagnia di Thorin Scudodiquercia, Gandalf, Legolas, Nuovo personaggio, Thorin Scudodiquercia
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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PARTE II


CAPITOLO 14: DUBBI E DOMANDE

Avete presente quando siete sott'acqua, l'ossigeno inizia a scarseggiare e non appena tornate in superficie e prendete una bella boccata d'aria vi sembra di rinascere?

Ecco, questa è la sensazione che ho provato io quando mi sono ritrovata sulla cima del Carrock, a miglia di distanza da Orchi e Mannari con la consapevolezza che Thorin stava bene e non era morto.

Mi sentivo felice, al sicuro.

Inoltre il fatto che Thorin e Bilbo si fossero finalmente riappacificati non potè che farmi enormemente piacere: adoravo lo Hobbit, in lui rivedevo me stessa. Insicuro e non incline alle avventure. Anche lui come me era estraneo a spedizioni segrete, combattimenti all'ultimo sangue e riconquiste di tesori.

Quel giorno decidemmo di rimanere sulla cima del Carrock per riposarci un po': la disavventura nelle miniere ci aveva sfiniti e l'incontro con l'Orco Pallido aveva terrorizzato tutti i miei amici. Non ricordavo granchè di quei momenti, solo – con mio grande rammarico – le fauci di un enorme Mannaro chiuse sul corpo esanime di Thorin e una violenta ondata di luce sprigionatasi dal mio ciondolo.

Raccogliemmo le poche cose che ci erano rimaste e ci accampammo sul picco. In poco tempo sopraggiunse il tramonto e con lui le sue mille sfumature: dalla cima del Carrock si potevano vedere centinaia di miglia di terreno boscoso e verdeggiante affiancato dal profilo delle montagne sull'orizzonte. Non vedevo un tramonto così splendido da quando avevo lasciato Imladris tanto che a Gandalf non sfuggì uno dei miei soliti sguardi incantati.

-Mia cara fanciulla, ti brillano gli occhi lo sai? – mi disse bonario, affiancandomi. Ero seduta sul bordo del picco, osservando l'orizzonte e la sagoma sbiadita della Montagna Solitaria.

-Lo so… - risposi io con un sorriso – Da dove vengo io non ci sono tali meraviglie della natura –

-Ricorda sempre Aranel, che è questo il posto da cui vieni- mi disse lo stregone, facendomi l'occhiolino, pur capendo cosa intessi dire.

-Gandalf ho bisogno di chiederti una cosa… - iniziai io, diventando immediatamente più seria, tuttavia la voce di Bofur in lontananza lasciò intendere che la cena era pronta, così ci avviammo entrambi verso un fuocherello scoppiettante a fianco degli altri. Feci segno a Gandalf che ne avremmo riparlato più tardi e mi sedetti a fianco a Thorin.

Mangiammo del pane raffermo con un po' di zuppa insipida: avevo i crampi allo stomaco per l'appetito, ma non volevo sembrare schizzinosa in quella situazione così complicata. Vidi che anche i miei amici, per quanto felici di essere sani e salvi almeno per un momento, avevano i visi solcati da un profondo terrore e da un'enorme stanchezza. 

Soprattutto Thorin: l'incantesimo d Gandalf lo aveva salvato ma le ferite e i lividi faticavano a rimarginarsi comunque. Per tutto ciò che aveva subito a quest'ora sarebbe dovuto essere morto e la sola immagine del suo corpo privo di vita mi fece accapponare la pelle così tanto da rabbrividire. 

Mi strinsi nel mantello che mi aveva donato Thorin e mi beai di quel suo profumo così famigliare.

-Brutti pensieri? – disse lui distraendomi dalle brutte immagini prodotta dalla mia mente. Io lo guardai stranita, stupendomi di come avesse intuito cosa mi passasse per la testa.

-Non fare quella faccia – disse lui, quasi divertito – Oramai credo di conoscerti abbastanza: quando sei preoccupata hai sempre quello sguardo fisso nel vuoto-

Io mi avvicinai a lui, stringendogli la mano: -Ho solo immaginato cosa sarebbe successo se Gandalf non ti avesse curato in tempo – la sua mano era calda, piena di vita – E non oso pensare a quante volte ancora ci troveremo in situazioni così pericolose –

Thorin mi strinse a se e io appoggiai la testa sulla sua spalla: -Non devi pensarci – mi sussurrò, accarezzandomi i capelli – Fin quando non saremo giunti alla Montagna Solitaria saremo sempre in pericolo. Ma siamo insieme e questa è la cosa più importante: senza di te e Bilbo io sarei morto. Ma se staremo tutti untiti vedrai che ce la faremo-

Rincuorata, fissai il mio sguardo sulle fiamme crepitanti del fuoco dinnanzi a me. Era come se danzassero l'una attorno all'altra e per qualche istante mi parve quasi di discostarmi dalla realtà. Fu la timida voce di Ori a richiamare la mia attenzione.

-Aranel puoi cantarci una canzone? – 

Sinceramente con tutto quello che era successo cantare era l'ultima cosa che avevo voglia di fare, ma gli occhioni a palla di Ori e lo sguardo supplicante degli altri alaalla fine mi convinsero. 

-E va bene – dissi io, iniziando a pensare a cosa cantare. All'improvviso mi venne in mente una canzone tratta dalla colonna sonora di uno dei film che avevo adorato da piccola e ripensando al testo constatai che fosse azzeccato per la situazione on cui ci trovavamo.

Così iniziai a cantare:

“You're not alone, together we stand

I'll be by your side, you know I'll take your hand.

When it gets cold, and it feels like the end

There's non place to go, you know I won't give in.

No, I won't give in"

Mentre cantavo lanciai un'occhiata a Thorin e gli strinsi la mano e lui di rimando accennò un sorriso. Sentivo gli occhi di tutti su di me e devo ammettere che mi sentii un po'j come Biancaneve quando cantava per i sette nani. Solo che nel mio caso erano più del doppio ed erano più avventurosi.

“Keep holding on

‘Cause you we'll make it trough, we'll make it through.

Just stay strong

‘Cause you know I'm here for you, I'm here for you.

There's nothing you could say,

There's nothing you could  do

There' s no other way when it comes to the truth"

 Quando finii di cantare fui felice di constatare che l'espressione sui volti dei miei amici era nettamente migliorata e che quasi tutti mostravano un bel sorriso. Fili e Kili sghignazzavano tra di loro e persino Dwalin pareva sorridere.

-Vi ringrazio, tutti voi- dissi io, mentre loro applaudivano.

Dopo di ciò i miei amici si diressero ai loro giacigli mentre io rimasi seduta di fronte al fuoco per fare il primo turno di guardia. Thorin mi lanciò un'occhiata il cui significato era “Stai attenta". Adoravo il modo in cui si preoccupava sempre degli altri, soprattutto di me.

Poco dopo che i miei amici si furono coricati, Gandalf mi raggiunse e si sedette al mio fianco: - Allora mia cara di che cosa volevi parlarmi prima? – mi domandò curioso.

Io fui molto contenta che se ne fosse ricordato, anche perché quei pensieri mi giravano nella testa da quando avevamo affrontato gli Orchi: -Ho bisogno di sapere cosa diavolo è successo quando l'Orco Pallido ci ha attaccati – dissi io seria -Quella luce… è fuoriuscita dal ciondolo come un uragano! - 

Ancora una volta mi tornò alla mente quella notte mentre un'ondata di luce travolgeva Orchi e Mannari e li metteva in fuga. Persino l'Orco Pallido era rimasto spiazzato da quel fenomeno e aveva preferito fare marcia indietro.

-Devo ammettere che anche io ci ho riflettuto molto: che gli Orchi temono la luce è risaputo, ma sono più che sicuro che quella non fosse una semplice luce –

Io ripensai a ciò che mi avevano detto lui e Re Elrond mentre ci trovavamo a Granburrone: -Credi che si trattasse della luce di Laurelin? –

Gandalf sorrise annuendo: - Credo proprio di sì, mia cara Aranel- accennò poi al ciondolo della mia mamma – Qualcosa in te ha sprigionato il potere di Elanor. Non so dirti cosa però… Credo che lo scopriremo in futuro-

Rimasi piuttosto sconcertata dalle sue parole: il fatto che nemmeno Gandalf sapesse con esattezza cosa mi era successo non mi lasciava presagire nulla di buono. Tuttavia ero più che determinata a scoprire ogni segreto di quel ciondolo per imparare a domarne l'energia. Dal momento che non ero molto abile con la spada questo trucchetto ci sarebbe potuto tornare molto utile.

-Avrai tutto il tempo per rendere tuo il potere di Elanor – disse Gandalf bonariamente, quasi leggendomi nel pensiero -La tua forza di volontà è grande, giovane Elfa. Vedrai che con il giusto esercizio un giorno sarai in grado di domarlo-

Sapevo che Gandalf voleva incoraggiarmi, tuttavia dentro di me sentivo una certa fretta di imparare e conoscere. Ero impaziente di poter dare finalmente un contributo concreto e non solo in maniera casuale e purtroppo sapevo bene di non poter fare granchè con la spada.

-Sarà meglio che dia il cambio a Bofur- dissi infine alzandomi. Ero rimasta così tanto tempo persa nei miei pensieri e a chiacchierare con Gandalf che non mi ero resa conto che il tempo era volato.

Il Mago mi augurò la buonanotte, mentre estraeva dalla sua lunga veste una pipa e del tabacco. Io svegliai Bofur e lo convinsi a prendere il posto si guardia, dopodiché mi sdraiai poco lontano dal fuoco e steso il mio giaciglio a terra caddi in un sonno profondo in cui per qualche ora sarei stata lontana da Orchi e Mannari.

Spazio Autrice:

Heilà, salve a tutti!

Sì, sono tornata (anche se con due giorni di ritardo...). Avrei dovuto aggiornare ieri ma per la prima volta in vita mia sono stata colta da un'emicrania e la cosa mi ha parecchio spaventata (lo so, sono ipocondriaca)... cielo, voi che la avete tutti  i giorni come fate a soportarla???

Comunque, cambiando discorso, ecco iniziata la seconda parte di questa storia subito con una bella scena totalmente di mia creazione: che ne pensate? Il rapporto tra i nostri due protagonisti sta iniziando ad evolversi e poter finalmente scrivere qualcosina di https://www.youtube.com/watch?v=_Gcrx2Ab0FMpiù romantico su di loro mi piace da matti.

La canzone che ho scelto di introdurre in questo capitolo si chiama "Keep Holding On" di Avril Lavigne e se siete nerd tanto quanto lo sono io vi ricorderete che fu una delle principali tracce della colonna sonora del film "Eragon" , anche se a differenza della nostra protagonista lo ho letteralmente odiato, tranne che per la musica. Lascio il link per coloro che non la hanno mai sentita e sono curiosi ( https://www.youtube.com/watch?v=_Gcrx2Ab0FM )

Detto ciò non mi resta altro da fare che ringraziarvi tantissimo come sempre e darvi appuntamento alla prossima settimana!

Un bacio,

               Jenny

   
 
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