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Autore: eli_s    27/08/2017    1 recensioni
Talvolta dobbiamo camminare sulla propria strada sfiorando inconsapevolmente ciò a cui siamo destinati.
Piccolo tentativo Delena di raccontare come si sono girati attorno per un po' prima di trovarsi davvero.
Genere: Angst, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert, Giuseppe Salvatore, Stefan Salvatore, Un po' tutti | Coppie: Damon/Elena
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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About her

 

Il tepore del vento sottile autunnale accarezza i bruni capelli lasciati sciolti ad infastidire piacevolmente l’uomo che l’avvolge da dietro. Seduti sotto al porticato del retro di Casa Salvatore, si perdono negli istanti di una giornata volta al finire della sera.

 

Hanno trascorso quella domenica particolare insieme, dopo il bacio riappacificatore, spossati dagli spiriti inquieti sempre in lotta, si sono concessi una piccola tregua. Elena ha pranzato con i Salvatore, Lilian è crollata ancora stordita dal jet lag e loro due si messi fuori sul patio, seduti su di una sdraio in legno biondo, lei poggiata al petto di lui ad osservare il tempo scorrere fluido dentro al racconto accorato di Damon, sentitamente intenzionato a farla entrare anche in quell’angolo buio del suo cuore.

 

Ha cominciato semplicemente a descriverle come abbia conosciuto Rose, come sia rimasto colpito da lei, della loro insolita amicizia – confessandole con discreto imbarazzo del suo indugiare ogni volta che, tornando a Mystic Falls, ritrovava Elena e quell’inspiegabile pungolo gli rendeva difficile cedere a Rose – di come alla fine abbia dato una possibilità alla rossa impertinente rimanendone poi affascinato.

 

“il natale a casa mia, dove eri stata introdotta definitivamente come la fidanzata di mio fratello, ho capito che non c’era spazio per me…”

“Che vuol dire…tu..”

“Beh…io non avrei mai osato…mentre stavi con Stefan ma…ammetto  di averci pensato”

“Perché non me lo hai detto?”

“Vuoi davvero farmi credere che non avessi sentito niente nemmeno la prima volta che ci siamo conosciuti?”

 

Oh, sì che lo aveva sentito Elena, quelle sfumature di nero e di azzurro le erano entrate così sottopelle da rischiare una infezione. Ma quanto le ci era voluto per prenderne anche solo coscienza.

 

“Ok, ammetto che spesso mi trovavo in profondo imbarazzo!”

 

I sorrisi, le risate libere nel confessarsi finalmente quanto ancora non erano stati in grado di maturare, di valutare. Di tutto l’amore nato e fiorito nel silenzio, senza bisogno di grandi proclami. Le ha rimarcato la sua gratitudine per esserci stata per lui quando morì sua madre, di come fosse rimasto stupito che Elena avesse sostenuto il suo fianco dolente, lo avesse accolto e abbracciato ricordandogli quanto bisognoso di essere amato fosse. E questo lo aveva spinto a prendere seriamente la sua storia con Rose al suo ritorno dalle vacanze e sì, poi era accaduto quello che avrebbe cambiato per sempre le loro vite: era rimasta incinta.

 

E lui era più che determinato a costruirsi una famiglia ed essere l’uomo che sua madre aveva cresciuto.

 

“Ci sono rimasta di sale quando l’ho scoperto, Stefan non mi aveva detto nulla fino alla nascita della bambina”

 

Bisbiglierà lei, vergognandosi quasi di tutto quel tumulto di sentimenti contrastanti di cui sente il vago ricordo di amaro; era stato un periodo surreale che adesso le sembra tanto lontano eppure è così vicino.

 

Damon le poggia un bacio tra i capelli aumentando la presa mentre le mani si cercano furtive tra la stoffa del maglione ampio di lei, le gambe si intrecciano di più e i loro respiri perdono di leggerezza.

 

“Parlami di lei…dell’amore che provavi per lei…”

 

La voce dolente lo rende dubbio, ma capisce il bisogno di Elena di andare a fondo, e così prova a spiegarle come non avesse mai avuto un metro di paragone, non si fosse mai innamorato prima, di come non sapesse esattamente che sapore, che forma avesse l’amore. Di come Rose avesse rappresentato il primo passo, il punto di rottura ed apertura nel suo cuore indurito dal tempo e dal dolore. Della sua gratitudine verso una ragazza che gli aveva stravolto la vita introducendone la più grande e alta forma di amore: quella di un padre verso una figlia.

 

Senza Rose forse il suo cuore non sarebbe mai tornato di carne, al punto di essere capace di sanguinare, di soffrire ma anche di gioire. Ed è questo che si porterà sempre dentro, per lei.

 

Attraverso l’amore puro di Rose, Damon ha trovato Elena. Rose gli ha insegnato cosa sia l’amore, cosa voglia dire prendersi cura di qualcuno, di dar la vita per chi si ama e senza questo non avrebbe mai avuto lo sguardo, la disponibilità a lasciare entrare lei.

 

Mentre quelle parole traboccano libere come non mai, lui non può vedere gli occhi cioccolata di Elena liquefarsi e riempirsi di lacrime dolci amare, commosse per il cuore palpitante dell’uomo meraviglioso che la sta stringendo.

Poi le ha parlato della malattia, delle paure che lo hanno assalito, della fatica e del senso di vuoto profondo per un’altra perdita subita troppo presto proprio nel momento in cui aveva più bisogno. Ma di nuovo Rose gli aveva fatto un immenso regalo, riconsegnandogli il rapporto con suo padre ed educandolo alla paternità.

 

Tuttavia, il dolore per la sua perdita avrebbe richiesto più tempo del previsto e Damon è così, si chiude, seppellisce ogni grammo di sofferenza nel profondo fin quando la pressione non è tale da far saltare tutto per aria. E sotto l’anniversario del primo anno dalla morte di Rose era stato sopraffatto dal dolore, dal senso di colpa per ogni volta che non l’aveva ricordata, che aveva in qualche modo infangato la sua memoria e così aveva deciso di tornare là e scoprire qualcosa in più di lei, della sua famiglia, dove era cresciuta, quale storia l’avesse fatta diventare Rose.

 

Le descrive della loro permanenza in Inghilterra, dei nonni materni, di quanto Lily si sia immediatamente legata a loro al punto da balbettare qualche parola in più e questo lo abbia sollevato perché Lilian ha 14 mesi ormai, dovrebbe saper dire qualcosa per quanto storpiato e Damon teme che possa dipendere da lui anche se, sia Jo che Miranda, gli hanno più volte ribadito che ogni bambino ha i suoi tempi.

Eppure lui freme dal desiderio di sentirsi chiamare da sua figlia come per avere la conferma di essere un buon padre. Vive con questo peso che gli schiaccia il cuore e aveva bisogno almeno del perdono dei genitori di Rose.

Perdono che non è mai stato necessario chiedere - lo ha capito poi - non a loro. Voleva quello di Rose, voleva trovare un modo per farle capire non la stava tradendo.

 

E così è arrivata la lettera.

 

Elena non domanda, certa di avere risposte a breve e difatti il fruscio della carta che viene estratta dalla tasca posteriore dei jeans neri è una conferma. Le batte leggermente il cuore, timorosa di conoscerne il contenuto, non più certa di voler sentire tutto ciò che non la riguarda, che appartiene alla loro intimità.

E’ sempre stata spaventata dal fantasma di Rose, non perché volesse che Damon la dimenticasse, ma che si sentisse in qualche modo- appunto – di tradirla.

Ma il fatto che la voglia introdurre in quell’angolo cieco del suo cuore finora celatole la risolleva, pur trovandosi comunque timorosa al punto da chiudere forte gli occhi per qualche istante, trattenendo il fiato. Non proferisce parola, ricordandosi del passo enorme che sta compiendo lui condividendo con lei quel momento particolare, personale, intimo.

 

Una cosa che era anche giusto che rimanesse tra lui e Rose.

 

Si rimprovera anche solo per quella sensazione inusuale di gelosia, per il bruciore allo stomaco dato dalla tensione, da bisogno anche un po’ masochista di sapere, di conoscere il contenuto della lettera.

 

Caro Damon,

 

Questo è il quinto tentativo. Approfitto del momento visto che ti sei appena addormentato con Lily, fiero di essere riuscito nell’impresa di cullarla fino allo sfinimento.

 

Elena si lascia sfuggire un sorriso nascosto, perché ha perfettamente presente lo sguardo carico di soddisfazione di Damon le prime volte che lo vedeva addormentare Lily.

 

Non ho molto tempo, in tutti i sensi, e ho bisogno di essere essenziale perché potrei iniziare a piangere su questo stesso foglio.

Tre cose, amore mio.

La prima è un grazie per essere entrato nella mia vita, so che pensi di essere stato una disgrazia, di avermi rovinata, ma invece Damon mi hai regalato l’anno più bello della mia vita e il dono più prezioso che avrei mai potuto desiderare. Nostra figlia.

Non avere paura di quello che pensano gli altri, o dei miei genitori, sii disponibile e paziente con loro.

 

Non potrebbe essere più d’accordo, dal primo sguardo è sempre stata certa della bellezza del cuore di Damon ed addolorata perché il mondo non riuscisse a coglierla come faceva lei. Ed anche Rose lo aveva capito.

 

La seconda riguarda Lilian, vorrei che tu la battezzassi; te ne parlerò anche a voce, ma se non ne avessi il tempo ho bisogno di sapere che lo farai.

La fede per me è ed è stata fondamentale per affrontare tutto questo e vorrei che Lilian potesse conoscere questa strada. Ricorda sempre che sei un padre incredibilmente umano.

In questo, non vergognarti mai di chiedere aiuto, torna da tuo padre, recupera i rapporti, fatti sostenere da Ric ed apriti a tuo fratello, si vede che ti guarda con ammirazione.

 

Anche adesso non può che provare un moto di commozione e ammirazione verso di lei, così solida anche nel momento più doloroso di consapevolezza della propria condizione. Non osa immaginare il dolore al pensiero di doversi dividere dalla propria bambina, di non poterle stare accanto e vederla crescere. Prova a reprimere quelle lacrime sempre più incalzanti e stringe forte la presa alla mano di Damon salda alla sua, mentre la sua voce ruvida accarezza la pelle.

 

La terza e, forse, la più semplice in realtà è una richiesta espressa che ti faccio e riguarda te.

Apriti amore mio, apri il tuo cuore.

Col tempo che ti occorrerà, ma se accadrà e io già so che è così perché come si può non amarti, lasciala entrare chiunque lei sia.

Permetti ad un’altra persona di farsi spazio dentro di te, di prendersi cura di te e di nostra figlia; ho bisogno di sapere che qualcun altro assolverà ai miei compiti. Ho sempre saputo di essere di passaggio nella tua vita, anche se non avrei mai immaginato come, ma non eri destinato a me, non in quel senso.

Per questo ti prego Damon non chiudere il mondo fuori e non sentirti in colpa, non pensare che mi stai tradendo.

Al contrario mi onorerai, molto egoisticamente ho bisogno di sapere che starai bene.

Sii felice, per me.

 

Con amore

Rose

 

Cala un silenzio di tomba, non c’è imbarazzo o turbamento, ma solo il bisogno che le parole di Rose solidifichino, diventino di granito, inscalfibili fino a rendere forti i loro cuori. Prende aria Elena, respira a fondo fin quando non si da una leggera spinta per alzarsi e mettersi seduta, lasciando che la sensazione di vuoto che la coglie la stordisca per un istante.

Fa leva sulle mani posandole tra le gambe sul legno della sdraio per potersi alzare del tutto e voltarsi in cerca del mare azzurro stranamente calmo; lui la studia enigmatico fin quando Elena non allunga una mano verso di lui, accompagnando quel gesto da un sospiro liberatorio che lascia spazio ad un incerto sorriso risoluto. Senza proferire parola, fidandosi, Damon afferra le dita affusolate in attesa di lui  e si solleva trovandosi in piedi davanti a lei, adesso così piccola ma allo stesso tempo così fiera, con una luce rinnovata nello sguardo infantile.

 

Lascia che lei lo sorprenda ancora, mentre con un passo ultimo brucia le distanze e lo tira a se, avvolgendolo in una stretta volta a comunicare tutto quello che nessuna parola del suo personale e ricco vocabolario potrebbe mai descrivere. Vuole solo stringerlo, sentirlo contro di se, sulla sua pelle, tra i suoi vestiti.

 

Vuole essere degna, all’altezza della richiesta di Rose.

 

E Damon, intuendo alla perfezione il desiderio della sua Elena, lascia che le labbra si increspino in un sorriso e ricambia quell’abbraccio, baciandole i capelli e sfiorandole gentilmente la schiena, fin quando Elena non stacca il volto dall’incavo sicuro in cui si era rintanata per poi alzare lo sguardo scuro in cerca del suo mare e affogarvici dentro.

Si apre in un sorriso nuovo, carico di promesse, contagiando inevitabilmente lui, le cui labbra disegnano una curva intenerita e innamorata; passano instanti che sanno di eternità fin quando quel bagliore limpido non si accende in entrambi, accelerando battiti e respiri, ferendo la pelle bruciante di desiderio dell'altro, al punto che l’aria intorno a loro si fa più tiepida, pesante, carica dei loro sospiri trattenuti, delle mani che scorrono silenziose lungo i profili della schiena, delle spalle, trovando ad arcuarsi verso l’altro, respirandosi contro.

 

E non passa altro tempo umanamente sopportabile prima che Damon si allunghi per affogare sulle labbra di Elena, in attesa di lui.

Così, tra un bacio, una risata e un sospiro in più arrivano senza rendersene conto in camera da letto di lui dove finalmente si consumano nel loro amore.

 

 

****

 

 

-Dovrei scommettere del denaro su quei due-

-Che?-

 

Stefan volge lo sguardo carico di interrogativo sulla amica bionda seduta al suo fianco sul letto della sua camera al dormitorio, intenta a tuffarsi nell’enorme vasca di gelato che lui le ha procurato dopo averla trovata in lacrime qualche ora prima, ad attenderlo sul pianerottolo.

La osserva buttare giù il gelato per poi ripetere il concetto.

Bonnie le ha mandato un messaggio per farle sapere che Damon ed Elena hanno fatto pace e chissà perché lei non era sorpresa.

 

-Sono la classica coppia stabile del telefilm, quella che tanto non verrà mai abbattuta da niente…come…che so…Donna e David o…Nathan e Haley…Monica e Chandler-

-Continuo a non seguirti, ma non è una novità-

 

Il biondo affonda il proprio cucchiaio nella vaschetta collocata tra le gambe di Caroline per poi riportare lo sguardo allo schermo davanti a loro dove stanno scorrendo le immagini di una serie tv che piace a Caroline.

Dawson’s Creek.

A lui è sempre piaciuta Joey,  ma in realtà anche Jen non era male. Mentre Care era salita letteralmente su un panzer quando gli autori alla fine avevano ucciso Jen e permesso a Joey di fare il bello e il cattivo tempo coi due protagonisti maschili.

 

-Insomma, avrei detto forse più Bonnie e Kol, questo capodanno è un anno che si frequentano, è tanto….però a livello di conflitti e intemperie Damon ed Elena li battono…dovremmo trovargli un nome…che so tipo i problematici…-

 

Di nuovo, le sopracciglia di Stefan si arcuano perplesse, perse nei farneticamenti della bionda a cui evidentemente non riesce mai ad abituarsi, ne trova sempre di nuovi.

 

-Ok…e con questo…ancora non mi hai detto che è successo ieri sera con Klaus-

-E tu dove diavolo eri invece?-

 

Lo sguardo azzurro accusatorio sta evidentemente cercando un modo per sfuggirgli.

 

-Te l’ho già detto, Rebeka mi ha circuito per diverse ore…è stato piacevole-

-Che intenzioni hai con lei? Non penserai davvero di poter andare avanti ancora per molto così-

-Finché a lei sta bene-

-A lei non sta bene Stef, le si legge in volto che ci soffre, ma pur di tenerti stretto se la fa andare bene così-

-Ma di che parli-

-Oh cielo quanto siete stupidi-

 

La mossa plateale dell’alzata di sguardo accompagnata dalle mani che gesticolano per poco non fa volare il gelato sul letto .

 

-Trovami una sola donna giovane, sala, intelligente, bella e soprattutto umana che veramente vuole solo una storia di sesso e non si sta semplicemente accontentando! Una Stefan, perché anche quando le mie compagne di corso blaterano scemenze come…”ah ma io a lui l’ho detto…una notte e via” gli si legge in volto che si stanno letteralmente prostituendo pur di avere uno che le stringa per una notte!-

 

Stefan rimane immobile al suo posto, sa bene ormai che quando lo sguardo azzurro si sgrana assumendo una preoccupante colorazione simile a quella degli White Walkers di Game of thrones o dei coyote di Teen Wolf è bene non contraddirla.

 

-E io NON HO intenzione di fare così, piuttosto sola…e tu non dovresti trattare così Rebeka-

-Aspetta…Klaus ti ha proposto una relazione di solo sesso?-

-Ma certo che no! Solo che è quello che sarebbe visto quanto viviamo lontani e lui andrebbe a sfarfallare ovunque in ogni caso e non ci penso proprio a stare li ad angosciarmi per lui-

-Care…ti angosci comunque…succede quando ti piace uno….fosse anche un prete che ti tratta nel rispetto delle regole di nostro Signore-

 

L’arco sopracciliare della bionda si incurva stupito per quel riferimento biblico non da lui che di contro fa spallucce tornando a fissare la tv.

 

-Era per estremizzare il concetto-

 

Lei si rilassa un attimo sotto lo sguardo verde titubante.

 

-E tu…non sei innamorato di Rebeka-

-No, non credo proprio….però se come dici te le sto facendo male allora…ci penserò prima di fare qualunque altra cosa…ma tu….dovresti parlare con Klaus e dargli una possibilità, perché mi pare che quando vi vedete facciate tutto tranne sesso-

 

Cala una strana atmosfera riempita dai pensieri scalpitanti di Caroline e le paranoie da eroe di Stefan, finendo così per rimanere immobili a fissare delle immagini su uno schermo e interrogarsi su quello che stanno davvero combinando e che realmente desiderano.

 

 

 

E’ stato un periodo difficile per me il foglio bianco di word, ci siamo fissati con ostilità per mesi finché non ho dovuto farmi violenza e scrivere, non si può lasciare le cose a metà io per prima mi sfastidisco quando accade. Ma ho davvero un gigantesco blocco dello scrittore o-forse- dell’aspirante.

Comunque sono riuscita per lo meno a concludere questa parte della storia, no tranquille non è finita qui, solo che il delena finito, i nian che ci hanno del tutto salutati e boh…era come se mi avessero derubata di quell’insano angst doloroso che mi aveva accompagnata per 8 lunghi anni alimentando le mie fantasie da fanwriter. Ci sono ragazze, non vi mollo. Datemi una sorta di lungo e incalcolabile tempo, ma troverò altra fonte di ispirazione (chissà magari anche i miei personali fallimenti sentimentali) per tornare ad essere carica di tristezza, emozione, frustrazione, panico, attesa…e tutto quello che una ship scritta a regola d’arte può fornire per alimentare l’animo malato di chi necessita poi sfogare il tutto nero su bianco.

 

Ad ora vi lascio con la riconciliazione delena e le turbe degli steroline…ma presto spero di allietarvi con quello che accadrà ora che tutto sempre essere tornato a posto.

 

Vi bacio

Eli

 

 

 

 

 

   
 
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