Capitolo
Quattro
Mezze
bugie
«Su
su, non fate quelle
facce! Era ovvio che sareste arrivati» ghignai facendo segno
alla mia vecchia
famiglia di entrare. Sentii accanto a me Josh immobile, il suo respiro
era
bloccato e i suoi occhi sgranati. Lo guardai confusa e lui
indicò il nuovo
componente dei Cullen. Era una bella ragazza dai capelli color miele e
gli
occhi d’orati come tutti i vampiri. Era quella che mi aveva
rubato Edward.
“Che succede?” gli
chiesi mentalmente. Lui mi guardò scioccato.
“È
lei!”
mi
urlò nella mente e capii che era la ragazza che gli aveva
spezzato il cuore.
La
storia mia e di Joshua
era troppo simile, ma era ironico che adesso fosse anche incrociata in
un unico
destino.
«Come
sapevi che saremmo
arrivati?» chiese Carlisle diplomatico come al solito. Io mi
voltai e, senza
rispondere, mi diressi in casa verso il divano dove mi sedetti. I
vampiri mi
guardarono scioccati, ma io feci loro segno di accomodarsi.
«Si
parla meglio da
seduti. Immagino poi che avete moltissime domande e, anche se voi non
avete
bisogno di sedervi, noi si» dissi guardando Josh che nel
frattempo si era
accomodato accanto a me.
«Ma…
allora sai anche che
siamo vampiri!» esclamò Shana, la ex ragazza di
Josh, con stupore.
Io
iniziai a ridere a
crepapelle e non seppi neanche io perché lo feci. Forse era
solo un modo per
bloccare il dolore o forse ero semplicemente diventata isterica.
«Ma
certo! Non ci vuole un
genio a capirlo»
«O
semplicemente te l’ha
detto Bella?» la voce di Edward mi fece piangere il cuore.
Non mi ricordavo
quanto era bella e dolce, anche ora che una rabbia cieca gli perforava
l’anima.
Sapevo che anche lui aveva sofferto per la separazione, ma era stata
una sua
scelta e non me ne importava più di tanto.
«No,
Edward. Bella non mi
ha detto della vostra natura. L’ho capito io dalle parti che
saltava e da
piccoli dettagli che si è fatta scappare. Lei era troppo
fedele a voi per
tradirvi. Aveva solo bisogno di sfogarsi e, devo dire che
l’ho ingannata, visto
che non sapeva che ero una scrittrice» quelle mezze bugie
erano il mio pane
quotidiano ormai. Era da una vita che non dicevo sempre tutta la
verità e,
anche se non mi creava problemi, era abbastanza frustrante.
«Ha
ragione lei. Bella era
molto amica di Alexis e ha deciso di raccontarle la sua storia. Quando
ha
scoperto che ci stava facendo una mezza idea di scriverci un libro
sopra le ha
dato il suo consenso. Ha aspettato che il progetto andasse in porto e
poi è
sparita» mi diede man forte Josh, vedendo che ero un
po’ in difficoltà. Il mio
cuore martoriato aveva subito un'altra ferita e aveva bisogno di un
attimo per
riprendersi.
«Quindi
non sapete dov’è?»
chiese Edward disperato. Vedevo un filo di speranza nei suoi occhi, ma
era
quasi del tutto coperto dalla disperazione. Per cosa, poi, non
l’ho mai capito.
«No,
e anche se lo
sapessimo non te lo diremmo. Sei stato un idiota non meriti una
seconda… anzi
terza possibilità. Hai esaurito tutte quelle che avevi a
disposizione» ringhiai
perfida.
«Ma
se Bella mi vedesse
forse…»
«Non
ti perdonerebbe ancora
Edward! Capiscilo! L’hai fatta soffrire troppo e poi sono
passati troppi anni»
«Ma
io la vorrei anche
così!» ribadì con forza. Non potevo
negare che diceva la verità. Ma quello che
avevo detto rimaneva. Era troppo tardi.
«Non
pensi che lei non ti
vorrebbe? È andata avanti, più o meno, e ha
capito che non deve più aspettarti.
Non è come l’altra volta. Ha reagito»
intervenne Josh con passione stringendomi
una mano. Io lo ringraziai mentalmente e la strinsi forte. Ero molto
grata del
sostegno che mi dava.
«Si
lo so… infondo sono
passati…» iniziò Edward e io finii.
«Cinquant’anni»
quella
parola aleggiò nell’aria per qualche secondo. Era
passato davvero tanto tempo e
Bella, quella vera, doveva avere sessant’otto anni.
L’altra Bella, io, ho
ancora diciotto anni. Buffa la vita, no? Due Bella e due
realtà. La mia era la
più brutta visto che la vera Bella era morta e poteva
riposare in pace.
«Scusa
la domanda»
intervenne Alice per sdrammatizzare la situazione «noi ci
conosci, ma noi non
sappiamo chi siete tu e il tuo ragazzo»
Io
e Josh ci scambiammo
uno sguardo e iniziammo a ridere come due bambini, reggendoci a vicenda
e
cercando di smettere.
«No..
non è il mio
ragazzo! È mio fratello» sghignazzai osservando le
facce allibite dei Cullen.
«E
si! Lei è la mia sorellina
Alexis Boshop e io sono suo fratello Joshua Bishop. Siamo fratelli
gemelli
anche se non sembra» chiarì Josh con un sorrisino
dispettoso sulle labbra.
«Siete
totalmente
diversi!» esclamò con il suo solito tatto Emmett,
beccandosi una gomitata da
Rosalie.
«Lo
sappiamo. Ma a volte
la vita è strana» alzai le spalle con
indifferenza. Era questa la nostra
copertura nel mondo. Eravamo orfani cresciuti in un orfanotrofio di New
York
che guarda caso era stato demolito un anno prima senza lasciare traccia
dei suoi
iscritti.
«Adesso
che abbiamo fatto
le presentazioni vorremmo parlarvi di un argomento
serio…» iniziò Carlisle, ma
io lo interruppi subito.
«Stanno
arrivando i
Volturi»
Questa
mia semplice frase
lasciò tutti a bocca aperta. Io sbuffai e iniziai a spiegare
la mia falsa
storia.
«Anche
se sono umana ho un
potere. So prevedere il futuro, come te Alice. È un talento
che si tramanda di
generazione in generazione attraverso le donne e infatti, mia cara
Alice, tu
sei una mia…. Tris-tris-trisavola o una cosa del
genere» dissi pacata
osservando attentamente la reazione della diretta interessata. Era
stata questa
la storia più valida da dire. Come succedeva ad Alice ogni
tanto cadevo in
trance quando avevo delle visioni abbastanza potenti. Se ne avevo una
mentre c’erano
loro avrei dovuto dare spiegazioni.
«Io…
io» iniziò il piccolo
folletto per poi correre ad abbracciarmi. «Sono felicissima!
Pensavo che la mia
famiglia si fosse estinta con la figlia di mia sorella»
trillò felice e io le
sorrisi. Ero felice di rivederla, veramente. Mi era mancata moltissimo
la mia
migliore amica.
«Alex,
è ora» mi disse
Josh e io annuii. I Cullen ci guardarono stupiti e io ghignai divertita.
«Famiglia
Cullen, siete
invitati a uno dei più grandi concerti dell’anno!
Sono lieta di presentarvi la
cantante e il chitarrista degli
“Inferus”!» dissi alzandomi in piedi e
facendo
un inchino insieme a mio “fratello”.
«Sei
abbastanza impegnata
vedo» ridacchiò Alice contagiando un po’
tutti nella sala. L’unico che rimase
immobile era Edward.
scusate, non ho tempo di scrivere un commento! $: Dico solo che questo capitolo risponde ad un po' di domande, ma non mi piace più di tanto...