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Autore: GettAmourZe    29/08/2017    4 recensioni
Un nuovo viaggio aspetta Ash Ketchum e Pikachu, stavolta in un'avventura intrapresa per riscoprire chi sono e i loro obbiettivi!
Nella regione di Forsia intraprenderanno un viaggio per definire loro stessi. Vagando in un labirinto di dubbi e crescita, dovranno trovare la via per un futuro molto diverso da quello per cui avevano iniziato a viaggiare.
Combatteranno per realizzare il loro sogni e ristabilire l'equilibrio tra luce e oscurità, accompagnati da nuove e vecchie conoscenze... tra cui qualcuno molto speciale.
Amourshipping (AshxSerena)
Genere: Angst, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ash, Pikachu, Serena
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Anime
Capitoli:
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ATTENZIONE: A FINE CAPITOLO C'E' UN MESSAGGIO CHE GRADIREMMO CHE VOI LETTORI LEGGIATE. E' IMPORTANTE....

Episodio 21: Oltre la barriera del suono fiammeggiante! Sarò le tue gambe per correre!

Dopo la prima vittoria di Serena al suo Varietà di Rascagiupoli, il gruppo punta verso la città di Cavatopia dove la performer potrà provare ancora a partecipare e vincere una seconda spilla…

“Ash… siamo costretti a portarti alla centrale per interrogarti, quindi per ora sei in fase di arresto” Concluse Jenny con tono autoritario ma anche dispiaciuto. “Per favore, non voglio farlo ma nel momento in cui ti leggerò i diritti non si cancellerà più nulla. Parla subito se sai qualcosa”
“Ash, per favore dalle retta” Lo pregò Serena, con il cuore in gola. Credeva in lui, ma non poteva più fare l’ostinato o ne avrebbe pagato le conseguenze.
Jenny appoggiò le mani sulle spalle dell’allenatore, avvicinandosi per rendersi il più chiara e convincente possibile “Potrebbe compromettere la tua carriera e se non risolviamo la faccenda finirai in grossi guai. Se vieni arrestato ufficialmente, anche se si scopre che è solo una cosa insignificante, non si potrà tornare indietro e dovrai affrontare lo stesso le conseguenze delle tue azioni”
Ash per un attimo corrugò le labbra, si girò e guardò la foresta, ma non arrivò nessuno. Scosse la testa.
“Allora non abbiamo scelta…”
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"Allora? Bella sensazione tenere in mano la dimostrazione della prima vittoria verso il proprio sogno eh? Anche se probabilmente sai già cosa si prova!” chiese Ash guardando la sua amica mentre era intenta ad osservare la sua spilla.
“Beh se devo essere sincera me ne ero quasi dimenticata” Commentò lei, non provava certe sensazioni dai suoi Varietà a Kalos.
Brock la guardò abbastanza confuso “Ma come, avrai vinto qualche fiocco durante la tua permanenza ad Hoenn!”
Serena si bloccò di colpo, le sue gambe non riuscivano a muoversi. Ne approfittò per mettere via il porta spille nella sua borsa. All’inizio non sapeva cosa rispondere e Ash voleva intervenire per evitarle di condividere ricordi alquanto difficili da esprimere. Nemmeno lui sapeva nulla per ora, quindi era meglio sorvolare.
Tuttavia lei se la cavò da sola “Si, ho vinto dei fiocchi, ma i Contest non mi appassionavano, quindi la vittoria non mi ha mai dato tante emozioni. Per questo sono tornata a competere nei Varietà”
"Comunque di sicuro ci regalerai un sacco di emozioni!" parlò Lidia "...Ad Ash in primis" concluse sottovoce, senza farsi sentire da nessuno, anche se avrebbe sperato che il ragazzo se ne fosse accorto.
Brock tirò fuori la sua mappa cartacea, calcolando bene a distanza che li separava dalla prossima città "Di certo se ci sbrighiamo arriveremo abbastanza in anticipo e non rischieremo di arrivare all’ultimo momento per iscriverci. Quindi potremmo anche rallentare un po' il passo..." 
"Se Serena vuole partecipare possiamo anche tenere questo ritmo!" decretò l'allenatore di Biancavilla "Io non sono per niente stanco! Sono abbastanza carico e riposato per quanto mi riguarda, ovviamente voi cosa ne pensate?"
*VRRRROOOOO VROOOOOO* Si sentì un rumore in lontananza avvicinarsi. 
"Ehi, avete sentito?" tese l'orecchio la detective. 
"Cosa?" chiesero gli altri. 
Di nuovo il rumore si fece più vicino *VROOOOOOOOOOOO VROOOOOOOOO* 
"Questo!" confermò di nuovo Lidia cercando di indicare qualcosa di troppo veloce da vedere.
In un lampo qualcosa sfrecciò sul sentiero. Brock, Lidia e Serena fecero appena in tempo a schivare ma la cosa indefinita emanante calore, la quale sfrecciava sempre più vicina. Ash non fu altrettanto fortunato e il coso superveloce sbatté contro di lui passando di fianco e facendo cadere l’allenatore.
"C-Cosa cavolo??" balbettò mentre provava a rialzarsi, il fianco scottava da quando quel coso gli era passato di fianco. Cosa era, una griglia? 
Serena gli tese una mano "T-Tutto bene?" notò come si reggeva il fianco.
"S-Si, scotta solo un po', ma sto bene. Nulla in confronto ai Lanciafiamme del mio Charizard" sorrise lui accettando l'aiuto e facendosi tirar su. Più che gradito il contatto delle loro mani.
"Qualunque cosa sia, guardate che roba!" indicò Brock  ai suoi piedi e seguendo una traccia fino all'orizzonte. Una striscia ancora calda aveva appena marchiato più di 300 metri del sentiero e negli spiazzi d'erba si potevano ancora vedere fiammelle ardere il terreno. 
"C-Caspita, cosa era!?" domandò Ash, non aveva mai visto nulla del genere. Una fiammata del genere pareva lasciata da qualcosa che correva o rotolava sul terreno a tale velocità da carbonizzarlo. 
"Probabilmente un Pokémon di tipo fuoco selvatico che non ci ha visti" dedusse Lidia senza badarci troppo "E' stato solo un piccolo incidentino di percorso, nulla di grave. Inoltre non possiamo scoprirlo ora come ora, quindi lasciamolo perdere”
Quel piccolo trambusto non aveva per niente diminuito la sua voglia di raggiungere la prossima città, dove avrebbe di nuovo sostenuto Serena con tutto il fiato di cui disponeva.
Il gruppo continuò a camminare senza incontrare altri intoppi del genere. Dopo altre ore di viaggio, i ragazzi cominciarono a sentire la stanchezza farsi viva, inoltre era ora di fermarsi o la cena sarebbe stata pronta tardissimo. Il cielo si era dipinto di arancione, segno che oramai il sole si stava coricando sotto le coperte e stava dando il cambio alla sua collega luna. 
"Mi sa che per oggi ci dovremmo fermare" osservò Brock "Il sole sta calando e non credo i nostri piedi reggeranno oltre" 
Anche l'argento vivo di Ash infatti si stava man mano spegnendo "Già, adesso anche io sono un po' stanco. Che ne dite se ci accampiamo qui?"
Serena invece non era della stessa idea dei suoi compagni. Non tanto per la stanchezza, anche lei era stufa di camminare, tuttavia non conveniva fermarsi lì "Io direi che ci conviene continuare ancora un pochino" propose indicando una villetta che si ergeva a solo pochi metri di distanza "Se ci danno il permesso potremmo passare lì la notte! Magari in letti più comodi rispetto ai sacchi a pelo!" 
"Buon occhio Serena!" si complimentò la detective "Vale la pena di tentare e chiedere ospitalità! Dopotutto un pezzetto di viaggio così breve non ci farà troppo male!"
"Magari se mi permettono di usare la cucina vi creo qualcosa di più sofisticato..." mugugnò Brock piano mettendosi a pensare a qualche ricetta veloce ma gustosa. 
Il gruppo non esitò ad approvare l’idea, raggiungendo la villetta e arrivando al citofono del cancellone. Era davvero grande e bella, in un posto del genere ci si aspetta una grande famiglia. Ash premette il pulsante e attese la risposta, che non tardò ad arrivare.
"Si, desidera?" 
"Siamo un gruppo di viaggiatori! Volevamo chiedere se ci è permesso sostare nella vostra residenza per la notte!" 
"Un momento prego, sento cosa ne pensa la padrona" rispose il diretto interessato. 
"Una padrona, allora era un lavoratore. Deve essere una famiglia ricca, se escludiamo questo posto" disse sorpresa Lidia. 
"Cerchiamo solo di fare bella figura!" raccomandò il più grande.
Ci volle un po', ma la voce ricomparve, facendo sussultare tutti "Molto bene, potete entrare”
Il cancello si aprì, Ash e i suoi amici poterono osservare uno splendido giardino interno, lavorato nei minimi dettagli. C’erano alberi e cespugli tagliati e curati a regola d’arte e il prato era talmente tagliato preciso che si sarebbe potuto pensare che al momento del taglio avevano misurato ogni singolo filo d’erba.
"Che sciccheria..." commentò l'allenatore più grande. 
Un uomo di veneranda età li aspettava alla porta "Prego se volete seguirmi vi mostro gli alloggi in cui potete stare. Sono Eligio, il domestico di Villa Fiora. 
"Piacere, io mi chiamo Ash e lui è il mio amico Pikachu!" 
"Un Pikachu? Alla padroncina farà piacere” sorrise il maggiordomo. 
"Questo posto è davvero grande...!" Commentò Serena, cercando lo stesso di non sembrare sgarbata.
"La signorina è benestante, anche se questo spazio serve a poco..."
In effetti tutti e quattro potevano capire che una casa grande era bella ma non serviva certo spazio per poche persone.
"Voglio incontrarli! Dai per favore!" Risuonò una vocina giovane. Sembrava quella di una bambina. 
"Uh?" I quattro si scambiarono delle occhiate, impossibile non fare caso alle continue richieste che arrivavano alle loro orecchie, anche se non erano i diretti destinatari. 
A quel punto il maggiordomo dovette guidarli con lui verso il salone principale. I suoni parevano ovattati per le porte chiuse, ma appena si aprì l'entrata tutto divenne più chiaro. 
Di fronte a loro, in mezzo alla stanza, si trovavano una donna vestita elegantemente e una bambina in sedia a rotelle, l'una contro l'altra, impegnate in una discussione.
"Perché dovresti  interessarti?"
"Perché di sicuro hanno dei Pokémon!”
"Puoi fare altre cose molto più sicure e tranquille, non capisco questa tua ossessione per quelle creature..."
La ragazzina fece una smorfia contrariata "Non sono solo creature! Sono fantastici, possono lottare ed esibirsi e fare cose spettacolari!"
"Ne abbiamo già qui di Pokémon"
"Ma ognuno è diverso! E io voglio conoscerne di più simpatici e attivi! Questa vita è monotona!"
"Ma è sicura" 
"Si cambierebbe un po' l'atmosfera!"
"Scusate..." si intromise il maggiordomo, anche se avrebbe voluto evitare fin dall'inizio certe figuracce di fronte a degli ospiti.
Le due si voltarono di scatto, le reazioni furono opposte. La ragazzina si dimostrò subito sorridente, con gli occhi luccicanti di emozione, mentre la signora adulta aveva uno sguardo severo.
"Non si usa più bussare? Questa era una discussione privata" lo rimproverò non gradendo l'intromissione, soprattutto notando le presenze sconosciute.
Elogio fece un inchino scusandosi per il suo gesto, subito però la ragazzina fece un sospiro annoiato "Devi sempre essere così noiosa e cinica? Eligio è della famiglia" 
"Ma che modi!" La sgridò la donna con tono duro ma spazientito. Sembrava esasperata "Di fronte ad ospiti per di più!!"
I ragazzi scossero la testa "Si figuri" 
"Quello è un Pikachu!?" La ragazzina posò le mani sulle ruote della sedia e si portò fino al ragazzo con il berretto. 
Ash sorrise, facendo cenno a Pikachu di fare pure quello che voleva. Il topino allora saltò giù dalla spalla e atterrò in grembo alla "signorina", la quale subito iniziò a fargli dei grattini sulla coda, beccando il punto preferito del Pokémon.
"Emilia..." provò la donna, ma poi rinunciò alla predica. Rotto per rotto, tanto valeva presentarsi agli ospiti "Visto che ormai ci siamo incontrati, conviene presentarci. Piacere, Clarissa Rottenmeier, lei è la mia figliastra Emilia" aggiunse indicando la ragazzina. 
La donna era abbastanza alta, postava i capelli raccolti in un cucù, neri come la pece e gli occhi azzurro chiarissimo come il ghiaccio. Vestiva in abiti abbastanza eleganti e teneva le mani giuste davanti al vestito.
Emilia invece pareva essere una ragazzina sui 13 anni, risultava bassa sulla seggiola a rotelle ma probabilmente se fosse stata in piedi sarebbe risultata più alta. Le ciocche di capelli mossi erano bionde e gli occhi verde smeraldo. A differenza della matrigna, i suoi vestiti sembravano più comodi e comuni.
"Grazie per l'ospitalità, siete state molto cortesi ad permetterci di fermarci" la performer fece un piccolo inchino per ringraziare. 
L'atteggiamento fu apprezzato da parte della padrona di casa, la quale mostrò un piccolo sorriso e li invitò a presentarsi.
Il primo a rispondere fu Ash "Io sono Ash e lui è il mio amico Pikachu"
"Pika!" Salutò facendosi notare, mentre la ragazzina emetteva delle risatine.
"Le vostre professioni? Viaggiate a caso? O avete qualche scopo?" Chiese la donna.
"Oh, io competo nella lega di Forsia e vorrei diventate un Maestro Pokémon" 
Subito la ragazzina si rizzò e lo guardò eccitata "Allora partecipi alle lotte in palestra! Avrai tanti Pokémon!"
Lui si chinò appena per parlarle faccia a faccia "Beh è da poco che sono in questa regione, ma se vuoi dopo posso mostrarti chi ho catturato!"
Lei subito annuì entusiasta "Si! Mi farebbe piacere!" E il sorriso di Ash ricambiò l'allegria della giovane.
"Piacere, io sono Serena e partecipo ai Varietà" disse presentandosi cordialmente, anche se era più rivolto alla ragazzina, molto più partecipe e interessata. Clarissa tuttavia per la prima volta mostrò un po' più di serenità, forse riconoscendo più quella professione come ambizione gradevole.
"Mi chiamo Brock e studio per diventare un medico per Pokémon, ora viaggio per arricchire le mie conoscenze e studiare a fondo nuovi Pokémon in caso mi servisse per la mia professione"
Infine fu il turno di Lidia "Io mi chiamo Lidia e sono la capopalestra di Collinopoli e faccio pure la detective. Al momento viaggio allenarmi e per fare nuove esperienze"
"Affascinante..." dichiarò la donna, forse davvero impressionata. Sotto sotto sembrava più cordiale di quel che appariva a prima vista "Beh al momento devo sbrigare delle commissioni, Eligio accompagnali alle loro stanze, poi siete liberi di fare come più vi aggrada. Potete usare i bagni delle vostre stanze e cenare con noi" detto questo si scusò e li lasciò con Emilia e il maggiordomo.
Quest’ ultimo sospirò rilassato e si girò verso gli ospiti "La nostra cuoca sarà più che felice di preparare qualcosa in più, si diverte sempre se ci sono ospiti, anche se accade di rado"
"Cuoca!?" Sussultò Brock, stappandosi le orecchie.
"Beh si la nostra cuoca è ancora solo una ragazza più o meno di qualche anno in più di voi e se non fosse sempre impegnata con la cucina di sicuro scalderebbe più l'armosfe..."
Brock sparì dalla vista di tutti.
"Pup!!!" Si sentì un latrato e il dalmata a macchie sbucò dalla sua sfera, per poi correre via, iniziando la caccia al fondoschiena che amava di più. Come un vero detective, annusò in terra e poi lanciò un ululato, avendo subito trovato la pista e parendo in quarta verso la sua conquista.
"Uh, cosa gli è preso?" Chiese Emilia, la quale sbatteva le palpebre e curiosa sbirciava fuori dalla stanza.
I tre nuovi arrivati scossero la testa, sentendosi in imbarazzo "Nulla di che, diciamo che il nostro dottore vuole la specializzazione nella medicina dell'amore..."
Un brivido percorse le loro schiene e si sentì un urlo cacciato in aria, proveniente dall'altra parte della villa.
“GAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH!!!!!!”
La giovane ragazzina cominciò a scoppiare a ridere, non riuscendo a trattenersi. Non le importava delle sue condizioni, voleva precipitarsi a vedere la scena "Deve essere divertente viaggiare in compagnia!" 
"Già, sono le esperienze che si fanno con un gruppo di amici!" concordò l'allenatore.
"Mi piacerebbe un giorno partire per provarle anche io" mormorò esibendo un sorriso mesto "Ma come vedete per me è un po' difficile al momento..." guardando le sue gambe.
In effetti i ragazzi non sapevano a cosa rispondere, così fu sempre Emilia a parlare "Ad ogni modo, se non sembro scortese, posso vedere i vostri Pokémon?"  
"Per me non c’è problema!" disse Serena ma poi si ricordò quello che aveva sentito pochi secondi fa "Però prima ho sentito la tua… matrigna… non ti voleva proprio lasciare”
La ragazzina sbuffò "Clarissa? Solo una matrigna all'antica! Non capisco perché papà si sia risposato con una donna così noiosa, è iperprotettiva!"
"Parlando di tuo padre, volevo fargli i complimenti personali per la vostra villa. È davvero bella!" chiese Ash ingenuamente. 
Il faccino della ragazzina si incupì "Mio padre non c’è più… coma la mia mamma”
Subito il viso del ragazzo di Biancavilla si fece scuro e mortificato, non se lo aspettava e aveva sparlato senza nemmeno ragionare "M-Mi spiace, n-non volevo!”
"Nah, fa niente, non potevi sapere. Almeno ora è in un posto migliore! Con la mia mamma!" sospirò Emilia. "E poi Eligio è come un secondo papà per me. Mi ha protetto e sostenuta sempre, a volte riesce anche a portarmi di nascosto da qualche Pokémon nelle vicinanze di casa nostra senza che la mia matrigna lo venga a sapere!" 
"S-Signorina… la prego" si imbarazzò quest'ultimo "Lo faccio con piacere però mi raccomando, la cosa deve restare segreta!" 
"Certo! Certo!" lo rassicurò lei. "Piuttosto dove sono questi Pokémon? Sono curiosissima!”
“Andiamo in giardino a liberarli, almeno non faremo arrabbiare la signora” consigliò il maggiordomo per evitare la lavata di capo. 
Il gruppo di amici si avviò verso il giardino, quando furono arrivati tirarono tutti fuori le sfere poké "Coraggio venite fuori!"
Tutti i Pokémon dei rispettivi padroni si materializzarono sul prato erboso. Non erano tantissimi ma abbastanza per divertisti e stupire la ragazzina "Wow! Quanti sono! E sono tutti cosi carini!" si avvicinò all’orecchio di Pikachu e mormorò qualcosa in modo da non farsi sentire “Tu però per me sei il più carino!”
“Chaaa!” arrossì lui facendosi fare una coccola.
Passò il tempo, Eligio fece preparare la cena dalla cuoca e Brock, il quale venne tenuto d’occhio tutta la durata della preparazione dall'aguzzino canino che lo stava vigilando come un poliziotto. Riuscì ed evitare ogni singolo contatto fisico e appena Brock provava a fare il cascamorto lui mostrava i “dentini”. Per fortuna dopo un po' il medico cominciò a comportarsi naturalmente e preparò tutto senza tornare nel casanova mode.
Durante la cena, fu una sorpresa notare che l’unica a tenere testa ad Ash nel mangiare era Emilia, anche se stranamente ad ogni portata, fissava l'enorme pendolo che troneggiava in sala pranzo. 
"Qualcosa non va?" chiese preoccupata la performer che aveva notato lo strano sguardo. 
"Ah no no niente! E' solo che mi piace sentire quell'orologio battere!" replicò la ragazzina. 
Anche l’ora di andare a dormire non tardò ad arrivare. Emilia dovette andare a letto relativamente presto, poi Eligio invitò a i ragazzi a seguirlo per prendere loro delle coperte più leggere visto che la nottata non era fredda.
“Mi scusi…” Chiese Ash “…Emilia non può guarire in qualche modo?” la domanda fu del tutto inaspettata. Inizialmente i compagni gli rivolsero uno sguardo un po' contrario, credendo la domanda un po' invasiva e inadeguata.
Eligio tuttavia rispose “No, non può. Non ha subito nessun incidente, è una malattia sconosciuta e quindi non c’è ancora nessuna cura per lei”
Ash guardò basso “…Però non è impossibile viaggiare anche se deve farlo con una carrozzina a rotelle. Può lo stesso se ha qualcuno ad accompagnarla e sono sicuro che la gioia che proverebbe l’aiuterebbe a sentirsi meglio”
“Questo lo penso anche io, ma la signora non la lascerebbe lo stesso. E’ molto protettiva, teme che la signorina si farebbe male o si ammalerebbe, solo che questa eccessiva dose di affetto fa davvero star male Emilia”
Quindi la soluzione per ora non c’era. Quando Eligio uscì dalla stanza degli ospiti maschile, l’aria che ne rimase era ancora un po' malinconica. Soprattutto Ash la poteva sentire e respirare, probabilmente anche le ragazze lo stavano facendo. 
“Qualcosa non va?" chiese Brock subito accorgendosi dell’umore del suo compagno di stanza, anche se poteva già sapere cosa lo turbava.
"Stavo pensando a quella ragazzina. Deve essere dura perdere i genitori così, oltretutto non può neanche realizzare il suo sogno date le circostanze in cui si trova" 
"Beh purtroppo a volte le cose non vanno come vorremmo…" 
"Giusto, però a volte mi chiedo se il destino sia davvero neutro nei confronti di tutti..." ripensava alla sua situazione, non aveva mai perso nessuno di così caro nella sua vita e in confronto ad Emilia, lui si riteneva fortunato “Avrà una casa grande e bellissima ma questo secondo me non porta la felicità anzi, vivendo così… da sola e senza poterne uscire… la rende una gabbia vuota e triste”
"Se devo dire la mia; allora posso capire Emilia, anche per me le cose non andarono esattamente come volevo. Sai benissimo che voglio bene a tutti i miei fratelli e sorelle però avevo un sogno anche io, quello di partire e diventare allevatore. Lo misi da parte per il bene di tutti noi… oggi mi ritengo fortunato, la situazione poi si è risolta" 
"Eh si, ricordo bene il giorno in cui tornò tuo padre e tu lo riempisti subito di cose da fare” 
"Già..." sorrise il medico chiedendosi ora come andasse a casa ai suoi fratelli, sorelle e genitori “Che ne dici se ne riparliamo un altra volta però? Il sonno mi sta uccidendo, abbiamo camminato tanto "Hai ragione, in effetti anche io sono stanco morto. Buonanotte!” lo salutò lui, mentre entrambi si misero sotto le coperte.
Eppure la pace durò pochissimo… 
"EMILIA!!!" Si sentì gridare non molto lontano.
Subito Serena, Ash, Brock e Lidia saltarono in piedi e corsero giù per le scale. La voce proveniva dall'esterno quindi doveva essere successo qualcosa all'esterno... anche se tecnicamente la ragazzina sarebbe dovuta essere a letto da un pezzo.
Quando arrivarono ai piedi del giardino una fascia rossa passò davanti ai loro occhi talmente veloce da quasi non accorgersi che spingeva via la carrozzina. 
"Signorina Emilia!!!" La chiamò disperato Eligio, ma il flash rosso non si fermò, lasciando segni visibili nel prato. L'erba bruciava ovunque passava e produceva un calore  strano.
Clarissa era nel panico, non sapeva cosa stava succedendo. Stavano portando via la sua figliastra, allontanandosi sempre più dalla villa. La macchia color rosso si allontanò tra le colline fino a sparire dietro di esse "EMILIA!!!" Si voltò velocemente verso i ragazzi, i quali erano ancora abbastanza storditi "Era uno dei vostri Pokémon!? Ci siete voi dietro a questo scempio!?" 
Subito Ash agitò le mani scuotendo la testa "Assolutamente no!"
"Allora perché non li avete fermati!?" Su qualcuno doveva pur scaricare la rabbia e l'angoscia... nessuno aveva impedito a quel coso di portarsi via la ragazzina.
"Ascolti, noi siamo appena arrivati e si stavano già allontanando. Inoltre quello probabilmente è un Pokémon ma è troppo veloce! Non potevamo far nulla, però proveremo a cercarli ora"
"Emilia è molto delicata e in quelle condizioni non può subire certe esperienze!" si preoccupò la signora Rottenmeier. Cosa le avrebbero fatto? E soprattutto cosa volevano da lei? "E se fosse un rapimento per riscatto!?"
"Signora dubito che un Pokémon rapirebbe per denaro; non se ne farebbe niente" provò a farla ragionare Brock. Forse un Pokemon di città si, ma uno di foresta o campagna non era interessato ad un riscatto. Se aveva portato via Emilia era per altri motivi. Anche se il voler qualcosa in cambio non era del tutto da escludere.
Ash si girò verso Serena "Puoi andare in camera e mandare Tweeny a cercare? Perderò troppo tempo se lo faccio io" 
"Certo, conta su di me!" 
Ash ringraziò e si precipitò sul percorso, seguendo la strada marchiata dal passaggio del Pokémon "Pikachu in caso le tracce si disperdano ci penserai tu a cercare una pista, ok?" 
Pikachu diede conferma con un "Pi" e i due continuarono la loro corsa alla ricerca di Emilia. L'avrebbe trovata costi quel che costi.
...
La pace della notte fu interrotta bruscamente dall'arrivo di un flash rosso, che emetteva strani suoni appena passava vicino a qualche oggetto o Pokémon. Probabilmente rompeva la barriera del suono tanta era la sua rapidità.
"Hestric ora puoi anche rallentare! Sono accaldata!" Lo pregò la ragazzina come se lo conoscesse bene.
Il riccio obbedì e subito rallentò fino a fermarsi, non di colpo ovviamente o Emilia sarebbe volata via dalla sedia.
Lei sospirò, mettendosi comoda "Hestric perché mi hai portata via dalla villa? Così all'improvviso?"
Il riccio dai colori accessi e caldi indicò il lago e poi alzò la zampa facendo intendere che mirava a più in là.
"Vuoi portarmi in un posto speciale?" Chiese lei con un sorriso "La matrigna si prenderà un infarto!" Scoppiò in una risatina, salvo poi iniziare a tossire leggermente. "Ecco.. se lei fosse qui si preoccuperebbe anche di questo!" 
"Tric..." 
"Ascolta.. per caso mi porti a vedere i fiori di cui ti parlavo? Dove ci sono quei Pokémon carini?" Ancora lui annuì con un sorriso serio e aria coraggiosa.
"Allora mi fido! Non vedo l'ora!!!" Esultò Emilia con le mani giunte.
"Hestric stri!" Con trepidazione lui si preparò a ripartire, ma una voce li fece sobbalzare e impedì di loro di continuare la fuga per la libertà.
"Fermati subito!" Minacciò Ash con la voce rauca e rotta dal fiatone "T-Ti *anf* i-impedisco... di... *anf*"
"Ash?" Si accertò che fosse lui, ma ne fu subito certa. Era riconoscibile abbastanza facilmente "Che ci fai qui?"
"C-Come che ci faccio io qui!? Sei stata rapita!" Esclamò non capendo perché fosse tanto tranquilla. "Dovresti essere alla villa a dormire, non so se ti rendi conto di cosa sta succedendo..."
Lei scosse la testa "Non sono stata rapita! Hestric mi porta solo a fare un giro in un posto che tanto voglio vedere!" 
"Aspetta..." la fermò Ash non riuscendo bene a capire "Hai organizzato tutto ciò da sola?!" Si sorprese. Non era possibile che avesse davvero organizzato il suo stesso rapimento per fuggire. In che condizioni poi? Non sarebbe arrivata chissà dove.
"No... a dire il vero è complicato... Hestric voleva solo rendermi felice. Io desidero solo vedere questo posto speciale, tutto qui" non intendeva fuggire per sempre e non tornare, anche se l'idea non era malaccio se non fosse stato per le sue gambe paralizzate.
"Ok, ma si stanno preoccupando per te. Non potevi semplicemente chiedere alla tua matrigna di portarti là?" 
"Figuriamoci, non lo farebbe mai, si preoccupa troppo e trova inadatte certe gite. Non posso quasi mai lasciare l'area della villa" strinse il tessuto dell'abito da sera con le lacrime agli occhi "Perché per colpa della mia malattia non posso mai fare niente! Non ho potuto nemmeno partire in un viaggio e allenare Pokémon come fate tu e i tuoi amici!" 
Ash sentì un senso di colpa anche se non gli apparteneva. Poverina, lei non poteva realizzare il suo sogno o vivere mille avventure di regione in regione. La colpa non era nemmeno sua, era stata solo sfortunata alla sua età si dovrebbe correre e giocare, mettersi in ballo per realizzare i propri sogni. Gli faceva davvero pensa. 
"Siete così fortunati... io certi posti difficilmente li vedrei, sono troppo sperduti e a contatto con la natura. Solo Hestric vuole e può dare una mano!"
"Comunque quello che Pokémon è?” chiese Ash non avendolo mai visto, si avvicino inginocchiandosi e guardandolo per bene.
"Hestric: Pokémon fiammaspino. Quando si mette in movimento, si appallottola su se stesso generando una frizione che si riversa sui suoi aculei incendiandoli. Alcuni est dimostrano che un Hestric può raggiungere una velocità talmente elevata da essere paragonata a quella di una macchina da corsa. Tipo Normale/Fuoco e lui è un maschio" 
Ash subito rimase a bocca aperta, Emilia sapeva alla perfezione una descrizione dettagliata “M-Ma sembravi un pokédex vivente!”
Lei iniziò a ridacchiare “L’ho imparata a memoria la sua descrizione, dopotutto è mio amico. Inoltre cosa vuoi che faccia tutto il tempo in casa da sola?”
"Caspita" si stupì l’allenatore, poi gli venne in mente un dettaglio "Allora stamattina eri tu che mi hai travolto!"
"Travolto?" chiese Emilia "Per caso Hestric ha fatto qualcosa di sbagliato?" 
"No è che stamattina mentre viaggiavamo qualcosa mi ha travolto a tutta velocità, ma non credevo fosse lui!"
"Hestric..." lo guardò la ragazzina "Dì la verità, non hai guardato per niente dove stavi andando, vero?" Il riccio semplicemente la guardò come se fosse qualcosa di poco conto. 
"Però non è successo niente, anzi! Sono sorpreso di quanta velocità è in grado di raggiungere! Sei in gamba!" Hestric batté con un pugno il proprio petto orgoglioso. Lui amava la velocità, così come il rischio e ricevere i complimenti per questa cosa lo faceva sentire un eroe. 
Ash era certo che non lo aveva mai visto a casa di Emilia, inoltre un Pokémon del genere non sarebbe mai stato ammesso dalla padrona di casa "Però lui sbaglio o non è tra i Pokémon che vivono con voi? Come vi siete conosciuti?”
"Ah beh..." iniziò la ragazzina "E' una lunga storia..." 
*FLASHBACK*
La foresta era quieta quel giorno, i Pokémon volanti cinguettavano e non tirava un filo di vento. Era la pace più assoluta. 
Fu rotta però completamente quando tutto ad un tratto una ventata si alzò e fece spaventare tutti i poveri inquilini di quella natura incontaminata. Il calore che rimaneva dopo quella scia passata tra i boschi era talmente strano e sorprendente, una striscia di erba carbonizzata era appena comparsa sul terreno lasciando completamente confusi tutti quanti.
Una palla spinosa di energia infiammata stava sfrecciando senza una meta previsa, incenerendo tutto quello sui cui passava. L'essere era un viaggiatore, andava dove voleva, tentava evoluzioni, adorava sentire il vento sulla faccia e correre. La sua testa era talmente presa da godersi quel momento che non si accorse di un ostacolo e andò a sbattere contro un cancello. 
"Striii..." si lamentò massaggiandosi la testa, a volte forse esagerava. Gli girava tutto, il cielo, le nuvole e le fiammelle nella sua testa che ballavano attorno al capo. Chiuse gli occhi fino a perdere velocemente senso.

“Spero si riesca a riprendere…” una voce dolce parlò vicino a lui. Sembrava un’umana, probabilmente aveva fatto qualche danno e si era arrabbiata come facevano tutti con lui?

Il naso del riccio iniziò a muoversi, arrivava un odorino molto buono, di cibo probabilmente. Il suo stomaco borbottò; non poteva resistere a quel bisogno primordiale, corsa voleva dire bruciare le energie e ciò comportava ad essere affamati. 
“Spero che la matrigna non ti veda…” continuò lei, un po' rivolta a se stessa. 
Quando la vista del roditore fu chiara, trovò davanti agli occhi una ragazzina bionda. Era molto carina anche se un po' bassina per i suoi gusti. “Stric…”
“Oh ti stai svegliando!” lo salutò lei con un bel sorriso sul volto. Non era arrabbiata? Il riccio era molto confuso. Quando diede un’occhiata interamente alla piccola realizzò che era bassa perché sedeva su una sedia a rotelle.  Aveva della frutta sul grembo, ma quella passò in secondo piano.
"Io sono Emilia e tu chi sei?"
"Hes...tric" provò  a dire l'interessato un cercando di togliere dalla testa quei pensieri. Era diversa da lui, non poteva correre e camminare, che strano scherzo del destino farli incontrare. 
"Hestric? Sai che sei un bel Pokémon? Guarda! Ti ho portato della frutta tutta per te! Gli altri Pokémon ti hanno portato qui tra gli albera della mia villa quando ti hanno trovato davanti al cancello. Certo, hanno fatto fatica, sei più grosso di loro.
Lentamente il riccio annusò il contenuto del piatto, poi ci si fiondò di gusto, quella frutta era veramente buona e la ragazzina di certo era più amichevole degli altri umani incontrati. 
La bambina sorrise contenta "Ti piace vedo!" 
"Stric Stric!" annuì lui contento.
"Sono felice per te!"
E dal quel piccolo gesto e un semplice incontro, nacque qualcosa di più profondo. Hestric era tornato a correre libero, ma spesso andava a trovare Emilia a notte tarda o durante il giorno, nascondendosi tra i cespugli. Per entrambi era stato uno strano svolgersi di eventi, soprattutto tra due elementi così diversi. Eppure funzionava quel legame. Tutto andò avanti fino a quel giorno… in cui passò ancora per salutarla ma finì solo per origliare un discorso animato…
"Ma che male c'è se voglio viaggiare!?" protestò la voce che alle sue orecchie risuonava familiare, era Emilia, ma sembrava molto turbata e rattristata. Hestric sapeva bene che lei non poteva muoversi di casa, le era stato detto. Avrbebe voluto prendere e portarla via correndo, poteva essere le sue gambe e come scelta era niente male vista la sua impressionante velocitò.
L'altra voce invece gli era sconosciuta ma pareva adulta e risoluta, gli era anche stato parlato di questa matrigna, probabilmente era lei "Te l'ho già detto, perché sarebbe pericoloso nelle condizioni in cui ti trovi!”
“E allora!? Devo vivere in una gabbia per il resto della mia vita!? Vorrei usare questo periodo in modo migliore, o non vedrò mai più il mondo!”
“Meglio così! Passerai al sicuro queste settimane! E ora vai a letto…” 
"Ma..." 
"Subito!" 
"Vorrei che papà non ti avesse mai conosciuta! Ti detesto!"
Hestric rimase sconvolto, non si aspettava di vedere Emilia reagire così ed soprattutto essere trattata in quel modo. Per quanto volesse correre da lei subito, decise di aspettare la notte e di raggiungerla quando nessuno lo avrebbe avvistato.
Quando la luna si alzò nel cielo, il riccio prese un sasso e lo lanciò fino a colpire la finestra e richiamare l'attenzione della sua amica. 
Emilia si sporse subito dalla finestra "Oh ciao Hestric" si asciugò le lacrime. "Vieni pure su tanto la signora Prudenza in persona sta dormendo"
Il riccio prese la rincorsa e saltò su a tutta velocità esibendosi nel frattempo in un piccolo numero acrobatico. Questo fece sorridere un po' la bambina. "Sei sempre il solito scavezzacollo…” 
In quei giorni la compagnia di quell'amico risollevava l'umore ormai afflitto di quell'anima sfortunata. Una sera i due guardavano il tramonto ergersi sulla foresta "Sai Hestric… non credo avrò mai l’occasione di essere come te, libera di viaggiare e correre… o di diventare un’allenatrice. Però ci sarebbe un posto che vorrei tanto vedere”
“Stri?"
"Si dice che ci sia un posto in cui quando la luna crescente sorge, i fiori sbocciano grazie alle particelle di luce che emana e si crea una bellissima radura azzurra di germogli notturni. I Pokémon come i Cleffa escono e iniziano a ballare! Vorrei tanto vederlo per una volta”
E quel giorno Hestric si convinse di una cosa, che l’avrebbe portata in quel posto che tanto voleva. Con la sua velocità riuscì a controllare da cima a fondo tutto il territorio, anche oltre al bosco ed era riuscito davvero a trovarlo. Si era ripromesso di portarcela e infatti…
“Stric! Hes!” mormorò quella notte quando balzò nella stanza prendendo la carrozzella e spingendola già giù per le scale. Era la sua risposta al riguardo. Voleva vedere quel posto? Lo avrebbero visto.
*FINE FLASHBACK*
"Uhm capisco..."
"Quindi non andrai a dirlo alla matrigna vero? Ti prego lasciami fare questa piccola avventura!" Lo scongiurò Emilia. Ash era così gentile, non poteva stare dalla sua parte?
Il ragazzo incrociò le braccia e chiuse gli occhi pensando. Li riaprì abbastanza in fretta e sorrise con determinazione "E va bene, ma verrò anche io, almeno qualcuno si assicurerà che tu sia al sicuro. Non dubito di Hestric ma può succedere qualunque cosa e preferirei esserci"
I due fuggitivi si guardarono, chiedendosi se avrebbe mantenuto il passo. Quella domanda passò in secondo piano, un aiuto in effetti poteva servire.
"Va bene, ma come farai a tenere il passo?" Chiese Emilia, domandandosi se qualcuno dei Pokémon che aveva lo avrebbe accompagnato velocemente.
"Semplice, sarà Hestric a rallentare un po', non ho con me nessuno per tenere il passo.. dopotutto siete corsi via"
"Stirc! Hes hes!!!" Non sembrava molto d'accordo. Lui? Rallentare? Al massimo sarebbe stato il terzo in comodo a rallentare
"Ascoltalo Hestric, dopotutto non abbiamo molta scelta" disse lei, cercando di convincerlo "E poi più siamo più ci divertiamo!"
Il riccio sbuffò un po' contrariato, ma vista la situazione dovette per forza sottostare a quella condiziona imposta dall'allenatore di Biancavilla.
"Bene, allora dai strada!" 
 ...
Il tempo passava inesorabilmente, ore ed ore ad aspettare il ritorno dei ragazzi, ma sembrava non vi fosse la minima traccia di loro. Serena aveva messo in una borsa la pokéball di Leafala e il pokédex e l’aveva data a Tweeny. Purtroppo però anche chiamando nessuno rispondeva, quindi probabilmente l’uccellino era ancora alla ricerca del suo allenatore. 
Per Serena, Brock e Lidia era solo questione di pazienza, ma per la signora Clarissa tutto ciò era inutile. Stavano solo sprecando tempo e lei si spazientiva, troppo preoccupata per la figliastra ormai sparita. Prima di tutto era sparita così nel nulla per essere portata chissà dove nel cuore della notte, era una disabile e poteva correre rischi e infine il rapitore era una creatura strada e infiammabile. Cosa avrebbe fatto se la ragazzina avesse preso fuoco? 
"Ora basta!" Si alzò in piedi dopo aver guardato per l'ennesima volta l'orologio "Chiamo la polizia"
"Aspetti! Ash li sta ancora cercando, sono passate solo due ore..." tentò di sbollentirla Lidia.
La padrona di casa la fulminò con lo sguardo "Il vostro amico ancora è fuori e Emilia non è una ragazza come le altre! È stata portata via e quindi ci vuole gente competente per riportarla prima che si faccia male!" Alzò la cornetta dichiarando tali parole. Compose il numero della polizia e quando arrivò la risposta dall'altra parte della cornetta iniziò a denunciare il rapimento.
I tre amici si scambiarono delle occhiate preoccupate, per poi osservare il maggiordomo che mostrava un espressione combattuta.
...
Ash seguiva Hestric ed Emilia, cercando di non perdere il passo. Ogni tanto correva, altre volte gli toccava raggiungerli con calma. Non sapeva quanto tempo fosse passato ma sperava di tornare per la mattinata o prima. Aveva un sonno pazzesco.
"Ragazzi, direi che per un attimo possiamo fermarci, quanto manca?"
Hestric si guardò in giro, anche alzando la testa nel cielo "Hes tric" mancava poco, un'oretta di questo passo... se avesse potuto correre normalmente ci avrebbe messo 10 minuti al massimo a raggiungere il lago.
"Pi, pikachu" tradusse il topino.
"Ok... maggior ragione per fermarci. Spero non ci abbiano mandato dietro qualcuno" mormorò Ash facendo attenzione a ciò che vi era intorno a loro. 
"In che senso?" 
"Potrebbero anche aver chiamato la polizia, dopotutto sei stata portata via da casa tua" sottolineò lui, cercando di far capire che Hestric era in un mare di guai. Anche se questa esperienza non era male.
La biondina ridacchiò scrollando le spalle "Dalla vecchia non mi aspetterei altro!"
Hestric fece un ghignò di approvazione, quella donna era noiosa, troppo prudente e chiusa. Le avrebbe fatto bene una corsetta improvvisamente si sentì qualche sirena e dei fari li accecarono, illuminandoli tra le rocce scure. Si sentiva persino il motore delle eliche di un elicottero e i versi dei Pokémon poliziotti.
"Fermati Hestric, o saremo costretti ad usare le maniere forti! Allontanati dalla bambina e seguici senza fare storie!" Avvisò una voce all'autoparlante.
Ash digrignò i denti "Dannazione, non ci credo! Hanno chiamato una squadra d'assalto militare!?" 
Qui ci voleva una scappatoia, Ash sapeva che forse sarebbero riusciti a seminarli ma non per molto "Hestric mi dai una mano? Prova a creare una scia di fuoco per bloccarli. Avremo abbastanza tempo per arrampicarci e poi nasconderci nei boschi aldilà di queste sporgenze rocciose"
Il riccio obbedì subito e si avvicinò ai poliziotti, capitanati da Jenny e rotolando creò una scia di fuoco che bloccò il passaggio come un cancello.
"Presto spegnetelo!" Ordinò uno degli agenti,  mentre vari Pokemon di tipo acqua e terra provavano a dominare le fiamme.
Ash non aveva consigliato qualcosa di pericoloso, essendo un'area erbosa tra le rocce, non si sarebbe propagato il fuoco e non ci sarebbero stati rischi per i Pokémon selvatici.
"Andiamocene!" Si sbrigò lui richiamare il riccio.
"E la sedia a rotelle? Come saliamo da qui se.."
Ash la interruppe subito "La dobbiamo lasciare qui, ti porterà Hestric, sono sicuro che è abbastanza forte e veloce per farcela!"
Hestric subito confiò il petto, ovvio che ce la faceva! Non era un corridore qualsiasi e il peso di una ragazzina era nulla.
"Ok, puoi farlo, ma ora basta perdere tempo! Ricordate che sono anche in elicottero!" 
Insieme iniziarono la scalata, Hestric in poco tempo fu dall'altra parte, Pikachu e Ash li raggiunsero in poco tempo, anche grazie alla luce che li centrava sempre dell'elicottero. Dal veicolo volante continuavano a richiamarli voci varie, che li avvisavano di fermarsi e arrendersi.
Ash mai si era improvvisato complice di un reato. Che lui non lo credeva davvero qualcosa di illegale visto che non era un rapimento ma una "passeggiata".
Iniziarono a correre nella foresta, consapevole che la fuga a breve sarebbe finita e che sarebbero stati raggiunti. Nascondersi era impossibile, dovevano attraversare il lago, estremamente lungo e largo. Allora sarebbero stati tranquilli per un po', per farlo però qualcuno doveva restare indietro e intrattenere la polizia.
"E ora cosa facciamo?" chiese preoccupata la ragazzina. 
Ash ci ragionò un po' sopra, c'era sempre un modo per sfuggire da una situazione complicata. In questo caso era solo necessario permettere loro di raggiungere il lago, Hestric poteva badare ad Emilia "Pikachu presto! Passami quelle foglie!" 
"Pika!!" Improvvisamente l'allenatore coprì Pikachu con un po' di fango e gli appiccicò sopra foglie rossastre e rametti. 
"Che stai facendo?" 
"Stri?" 
"Se travesto Pikachu con queste foglie alla lontana sembrerà Hestric! Noi attireremmo la polizia correndo in direzione opposta alla  vostra, voi continuate fino a raggiungere il luogo che volete visitare!" 
"Ash rischi di..." 
"Sbrigatevi!" Pokémon e allenatore sparirono nella foresta, correndo e facendo baccano. 
"Ash..." fu la sola cosa che riuscì a dire Emilia. 
"Stri Stri!" la richiamò subito l'amico, anche lui era colpito dal coraggio del ragazzo, ma non c’era tempo per pensare. Come aveva detto Ash; dovevano sbrigarsi.
"Si hai ragione, presto andiamo!!"

Dall'alto del cielo notturno il pilota dell'aereo della polizia notò qualcosa muoversi tra i cespugli e gli alberi. Qualcosa di grosso sicuramente e non molto attento a non fare baccano. Subito puntò i riflettori sulla zona e riconobbe il ragazzo avvistato. Con lui c’era pure una creature rossiccia, quindi anche il rapitore "Ho avvistato Hestric e l’umano dirigersi a ore nove nel bosco!”
“Ci pensiamo, noi, tu continua ad illuminarli!" ordinò un altro agente.
Ash smorzò un sorriso e incitò Pikachu a continuare “Addentriamoci più in profondità! Facciamo perdere loro tempo, ormai ci hanno visti!”
“Pi!”

Il gruppo di Serena invece era con la signora Clarissa, ancora infuriata per quello che era successo… ma soprattutto spazientita nel non aver ancora rivisto la figliastra. "Quando troveranno quella canaglia giuro che rimpiangerà il momento in cui  è nato!” 
"Ma è un Pokémon! Non avrebbe motivo per rapire una bambina..." provò a ricordargli la performer. 
"Sono preoccupata! Lei non può reggere tutto questo! La polizia ci sta mettendo troppo! Ho delle responsabilità e se le succede qualcosa io…” Una chiamata interruppe quel discorso. 
"Capisco..." disse l'agente Jenny "Ci dirigiamo sul posto! Stanatelo!!" poi si rivolse a tutti "L'hanno trovato! Stanno provando a metterlo in trappola!" 
"Ma... dove è Ash? Non avranno rapito anche lui!?" chiese Serena, preoccupata per il fato del suo allenatore preferito. Sapeva bene che Ash era troppo forte per rapire o altro, ma non poteva lo stesso nn essere in pena, visto che non rispondeva al pokédex.
"Non credo che Ash sia tipo da farsi rapire facilmente” replicò Lidia preoccupata quanto lei, ma sempre scettica sull’idea. 
I loro pensieri furono smentiti dall'agente Jenny "Ho appena ricevuto un aggiornamento, a quanto pare hanno appena individuato una terza persona..." 
"A-Ash!?" chiesero conferma loro.
"Non abbiamo certezza che sia lui, ma se non è tornato indietro probabilmente è così. Il problema è che sempre essere complice del rapitore!”
“COSA!?”
“Sta fuggendo con loro, non vedo perché dovrebbe farlo se non perché è coinvolto. A questo punto siamo costretta a cercarlo” concluse procedendo con gli altri verso l’auto di pattuglia per partire alla ricerca.

Arrivarono ai piedi del lago, il terreno era più soffice e sabbioso, segno che il loro percorso per ora finiva, ma solo per quanto riguardava il tragitto a piedi. 
"Sei stanco? Vuoi riposare?" gli chiese Emilia. 
Il riccio fece cenno di no, voleva a tutti costi compiere quella missione che si era affidato e non poteva permettersi il fallimento. Altrimenti Ash si sarebbe fatto arrestare per niente
La bambina guardò la sua guida che aveva appena fatto cenno a dei Pokémon acquatici di raggiungerlo "Hestric, stai rischiando tutto solo per me. Hai una vita davanti e tu limiti la tua libertà per farmi questo favore, perché lo fai?” il riccio non rispose troppo impegnato a sbracciarsi "Stai rinunciando alla tua voglia di viaggiare, di conoscere nuovi posti… perché non vai con un allenatore? Ti potrebbe portare a visitare il mondo!"
"Hes..." scosse la testa contrario. Era vero che era un suo desiderio quello di viaggiare ma non l'avrebbe fatto, non adesso che c'era una persona che meritava più di lui di vedere le meraviglie che offriva il mondo sconfinato fuori dalla finestra di una camera. 
...
Ash non era stato altrettanto fortunato, dopo un’ora di fuga era stato completamente circondato da 3 auto di pattuglia e due elicotteri. "Siete in trappola. Hestric consegna i due ostaggi e non dovremo passare alle maniere forti!"
Purtroppo per loro non c’era altro modo se non lottare e guadagnare altro tempo. Finché potevano farlo, lo avrebbero fatto. Scambiò uno sguardo con Pikachu e gli diede il permesso di rivelarsi "Non senza una lotta prima!" gridò Ash serrando un pugnò e puntando il dito contro i poliziotti. 
Pikachu si diede una poderosa scrollata, emettendo un Fulmine potente e alto nel cielo, per intimidire tutti e liberarsi del travestimento “PIKAAAACHUUUUUU!!!!”
I poliziotti rimasero molto sorpresi, ma non abbastanza da tirarsi indietro. Sganciarono i rispettivi Pokémon poliziotti dalle sfere. Ash aveva di fronte non uno, ma sei avversari. Pikachu di sicuro era in grado di sconfiggerli, ma purtroppo la vittoria non era l’obbiettivo ma prendere tempo, cosa già più faticosa.
"Twee twee!" in suo soccorso arrivò Tweeny, che si precipitò sul campo di battaglia per aiutare il suo allenatore. Quando arrivò e si depositò sul suo braccio Ash notò la borsa che aveva attorno alla vita. La prese e poi gli diede una spinta per farlo tornare in aria "Vai! Trova Emilia ed Hestric! Devi dire loro che non resisteremo a lungo!”
“TWeee!!!” Annuì lui sparendo nel cielo scuro della notte.
Ash frugò nella borsa, trovandovi una pokéball, probabilmente di Leafala e il suo pokédex. Serena doveva averci pensato quando aveva mandato Tweeny a cercarli “Serena sei fantastica…”
Alzò lo sguardo sui Pokémon che trovava davanti, notandoli tutti stranissimi. Doveva dire che alcuni erano familiari, altri per nulla. "Allora, vediamo che Pokémon siete" alzò il dispositivo fin davanti ai rivali. I primi due erano simili a dei Voltorb ma ricordavano delle bombe:
"Voltorb Forma Forsia: Pokémon pallabomba. La continua passione per le esplosioni ha generato un mutamento nel suo codice genetico tale da aumentare e adattare la sua forma per un tipo di esplosione più detonante e concentrata. Infatti è appurato che l'esplosione di un Voltorb forsiano è più potente di quelle di un Voltorb comune"
Quello successivo era assomigliante ad un Mankey, ma aveva il pelo rizzato e un'aria allegra: 
"Mankey Forsiano: Pokémon statiscimmia. Si dice che questi Pokémon siano nati quando due Mankey sfregandosi per sbaglio si siano riempiti di carica elettrostatica. A differenza delle controparti classiche non tendono ad essere aggressivi e scorbutici perché la carica elettrostatica gli inibisce i nervi della rabbia"
Poi fu il turno di due animaletti mai visti, simili a marmotte ma fatte completamente di terra e rocce. Ispezionò prima quello più piccolo:
"Rodeet: Pokémon Marmotterra. Vive nelle praterie montane in gruppi di almeno 20 esemplari, ad altezze elevate. Quando un predatore si avvicina un Rodeet sentinella va subito ad avvisare i compagni di branco in modo tale da nascondersi tutte insieme, lasciando il campo ad uno Sciurear incaricato di proteggerle."
Passò poi a quello più grosso:
"Sciurear: Pokemon Patromarmotta; è l'evoluzione di Rodeet. In ogni branco di Rodeet vi è sempre uno Sciurear adibito a proteggere i suoi compagni. Le sue zampe rilasciano una particolare secrezione odorosa che tende a irrigidire i nervi del predatore che attacca il suo gruppo"
Infine analizzò l'ultimo, sembrava una trottola giocattolo.
"Rotarin: Pokémon Trottola. Gira sempre su se stesso generando energia elettrica. Studi dimostrano che se un Rotarin gira in senso orario significa che è di buon umore ed è in piena salute. Se gira in sento antiorario invece vuol dire che o è malato o che è di pessimo umore"
"Beh sarà interessante! Leafala ho bisogno di te!” Lo chiamò fuori. Il koala sembrò subito carico a sferrare pugni, ma di certo la sua sicurezza venne meno quando si trovò a fronteggiare le forze dell’ordine. Ash lo rassicurò e gli fece segno di non andarci troppo forte “Pronti ragazzi!? È ora della lotta!" poi si rivolse ai poliziotti "Scusate per il casino, ma vi assicuro tutto si sistemerà!"
"Quel ragazzino si prende gioco di noi?" Si rivolse uno degli agenti al suo collega, il quale rispose facendo le spallucce.
"Ci stiamo facendo abbindolare, attaccate!" Ordinò il capogruppo mandando i Pokémon in avanti per attaccare Pikachu e Leafala
"A quanto pare non abbiamo altra scelta..." sospirò l'allenatore dandosi una grattata. Era nei guai fino al collo, anche se la coscienza l'aveva a posto; non aveva fatto nulla di illegale o grave.
...
"Qui agente Jenny... COME!? Avete seguito una falsa pista e qualcuno vi sta bloccando la strada!?" rimase di stucco la poliziotta, mentre pilotava la sua auto pattuglia in mezzo alla sentiero nella foresta.
"Una falsa pista?" chiese preoccupato Brock.
“A quanto pare il rapitore aveva un complice! Un ragazzo con un Pikachu sta cercando di contrastare la mia squadra in una lotta Pokémon!”
“ASH!?” i tre amici esclamarono, consapevoli che era per forza lui. Questo li aveva sconvolti, lui non era un criminale! Non avrebbe mai fatto una cosa del genere, doveva esserci qualche errore. 

Intanto i due fuggitivi si trovavano sul dorso degli amici acquatici incontrati, i quali li stavano aiutando ad attraversare il lago e arrivare alla scogliera simile ad un’isola. Si reggeva alta ed era quasi illuminata dalla luna, non ancora sorta abbastanza da lanciare i suoi raggi in quella zona. Avevano ancora tempo.
Era decisamente tutto più tranquillo e gli elicotteri sembravano ancora in volo sul perimetro della foresta, non immaginando che fossero sullo specchio d'acqua, troppo scuro per trovarli a quell'orario. 
"Hestric, sei sicuro che non vuoi un allenatore?" 
Il riccio si girò verso di lei, perché ancora quella domanda? Per ora lui non si sentiva pronto di stare con allenatori qualunque. Certo con lei ci sarebbe stato, era tosta per essere invalida alle gambe e a lui piacevano i pericoli e le situazioni complicate.
Emilia si appoggiò al riccio con la testa, sentendo il calore della sua pelle "Io vorrei farti stare con me ma... non servirebbe a nulla e la matrigna non mi lascerebbe. Però Ash sembra in gamba! Lui non è come gli altri!" Consigliò lei.
Tuttavia Hestric fece una smorfia. Non che non gli piacesse anzi era un allenatore in gamba, gli andava di buon grado, ma preferiva la compagnia di Emilia e stare in zona. Inoltre correre dove voleva e fermarsi da lei gli piaceva. "Ric"
"Sai, lui e i suoi amici sono diversi, non mi guardano mai con ribrezzo negli occhi, non mi trattano in modo troppo diverso e la pena nei loro occhi non è quella negativa. Sono così gentili, mi sono divertita di più con loro e con te che in tutti i miei anni di vita"
"Ric hes hes hestric restric" non doveva per forza essere l'ultima volta. Si, una lavata di capo era inevitabile ma di certo non sarebbe stata la fine del mondo. L'avrebbe seguita ovunque sarebbe andata. Sarebbe stato le sue gambe, anche tutta la vita.
Lei gli rispose con un sorriso triste, illuminato dallo sfondo della luna nel cielo e le stelle.
Vi fu un po' di silenzio tra i due "Come pensi se la stia cavando Ash? Sarà in grossi guai?"
"Riccric" le fece segno con la zampa di non preoccuparsi. Ora contava solo arrivare alla meta e a quanto pare mancava poco. Richiamò la sua attenzione e indicò la destinazione finale. Ormai erano quasi arrivati alla sponda dove si sarebbero dovuti fermare e una volta arrivati in cima sarebbe stato il momento di vedere lo spettacolo.
"Wow! Ci siamo! Non vedo l'ora di vedere i fiori lunari! Chissà se davvero ci sono i Pokémon che escono solo alla luna crescente!" 
Hestric la tenne ferma per non farla cadere in acqua, quella ragazzina a volte era piena di energia, ma era come se dentro ne fosse scarica. 
"Ci siamo, ci siamo!" 
"Hes!"
...
Nel bosco era passato più tempo del previsto e Ash aveva la situazione sotto controllo... più o meno.
I suoi Pokémon erano stanchi e opporre resistenza sarebbe stato impossibile e sconveniente. A minuti sarebbero ceduti, l'unica scelta era arrendersi e spiegare la situazione. Aveva guadagnato più tempo possibile per Hestric ed Emilia, a questo punto sperava che i due fossero giusti a destinazione.
"Uhm.. mi sono divertito in questa lotta, ma che ne dite se la chiudiamo qui e vi spiego cosa è successo?" Si arrese lui con grattandosi la guancia nervoso. Era esausto, sarebbe crollato a dormire anche su una roccia.
"Ti arrendi!?"
"Beh cerchiamo di far la pace?"
"Mani in alto furfante!" Lo minacciarono.
Ash roteò gli occhi "Non sono armato... e poi se mi lasciaste spiegare capireste"
"Qualunque sia la ragione, siamo pagati per portare a termine i nostri lavori, quindi la ragazzina deve tornare a casa con noi. Dicci dove è!"
Ash a dire il vero non lo sapeva, nemmeno volendo dirlo avrebbe potuto rispondere "Uh... boh?"
"COME BOH!?"
"Non lo so... dovevo solo intrattenervi. E anche se lo sapessi non parlerei"
Gli agenti si scambiarono delle occhiate e annuirono "Davanti al capo parlerai... vieni con noi"
...
In autopattuglia il cuore di Serena palpitava, reggeva le mani al petto come per impedirgli di caderle sul sedile dell’auto.  Ash complice di un reato!? No, sapeva che c'era qualcosa sotto, cosi come per il medico originario di Plumbeopoli e la ex capopalestra di Collinopoli ne erano convinti. 
"Ricevuto... arrivo sul posto" chiuse la comunicazione l'agente Jenny "Hanno preso il vostro amico. Ci stanno aspettando affinché possiamo interrogarlo come si deve” 
Il cuore di Serena tremò ancora più forte, non avrebbe potuto vedere Ash con la divisa da carcerato e dietro le sbarre. Lui era un ragazzo davvero fantastico, talmente puro di cuore e di animo che non c’era la possibilità che facesse qualcosa di sbagliato. Aveva sempre lottato contro ogni male e ingiustizia, quindi che fosse davvero complice di un reato così grave non era semplicemente concepibile. 
Una volta sul posto gli agenti di polizia fecero spazio alla poliziotta più esperta la quale camminava con sicurezza, seguita dagli amici del sospettato. 
Il ragazzo era seduto su una roccia, aspettando il loro arrivo. Era circondato di agenti come se fosse un individuo estremamente pericoloso. Quando sentì una voce chiamarlo alzò il capo. "Ash!" gridarono Serena, Brock e Lidia cercando di andare da lui.
"S-Sono una detective! Ho il diritto di…!" provò a farsi largo Lidia. 
"Non sei autorizzata per questa indagine” la bloccarono alcuni agenti, così facendo pure con Serena e Brock. 
“Allora sono il suo avvocato!”
“Non è ancora sotto fase di arresto e non ne ha richiesto uno”
“Il sospettato è mio amico e so cosa è meglio per lui, inoltre se gli fate domande devo essere presente!” Insistette Lidia.
“Tante grazie eh?" rispose da lontano Ash, sentendosi ritenuto un sospetto persino dai suoi amici "Non ho bisogno di un avvocato!"
La signora Clarissa era la persona più incandescente di tutti, la quale si avvicinò pericolosamente puntando il dito sul ragazzo "TUUUU!!! Dimmi dov'è mia figlia!" gridò con chiara minaccia nel suo tono di voce. 
"Giuro che non lo so!" ribatté a tono alto l'allenatore, cercando di difendersi "Dovevo solo prendere tempo!"
L'agente Jenny dovette calmare gli animi di tutti. "Basta! Basta! Ora ci penso io!" Si fece largo tra i colleghi e iniziò a interrogare il ragazzo. "Allora, Ash… dico bene? I miei colleghi mi hanno riferito che li hai bloccati durante le ricerche. Sai benissimo che tecnicamente questa è ostruzione alla legge, intralcio alla giustizia… ed è considerato un reato e dunque punibile dalla legge" 
"Lo so benissimo agente Jenny" fu la risposta pronta del ragazzo. In effetti se non fosse stato inevitabile non sarebbe caduto nel braccio delle forze dell’ordine e di rischiare l’arresto.
"E allora perché? Come mai hai fatto una cosa del genere e perché non ci vuoi aiutare?" 
"So solo che dovevo prendere tempo, non so dove sia Emilia!" 
"Prendere tempo? Per cosa? Eri per caso sotto minaccia di Hestric?" chiese ancora la poliziotta con un tono più preoccupato. 
"Come lo conoscete?” chiese lui un po' stupito che sapessero chi era il rapitore.
Jenny sospirò “Ha fatto altri danni e le descrizioni corrispondo a lui. Comunque faccio io le domande e se non ti spiace rispondi alla mia”
“No, non ero sotto minacce” ribatté semplicemente lui, rendendo chiara la risposta. 
Jessy scosse la testa confusa "E allora perché? Cosa volete? Soldi?”
“Ma va! Non ci interessa quella roba… stanno solo facendo una gita”
“Una… gita? Spiegati meglio”
Questa volta Ash rimase muto come un pesce. Lidia, Brock e Serena erano visivamente preoccupati di fronte al suo silenzio. Questa volta non aveva negato o difeso se stesso, quindi sapeva tutto. Era chiaro che non voleva collaborare di proposito, o aveva un buon motivo per farlo.
"Ash... se hai un motivo ti prego dillo..." disse con un filo di voce Serena tenendo le mani giunte e incrociando il suo sguardo ostinato. Per un attimo lui rimase esitante nello scrutare negli occhi angosciati dell’amica, ma purtroppo non poteva ascoltare nemmeno lei.

Emilia ed Hestric arrivarono in cima alla rupe, lo spettacolo che si ritrovarono davanti agli occhi fu fantastico. C’erano un sacco di piccoli fiori chiusi, un campo sospeso nel vuoto tipo. L’erba era fresca e confortevole e si respirava un profumo davvero delicato. 
Hestric la posò su essa, lasciandole sentire almeno dalla schiena in su la sensazione. Inizialmente Emilia ebe un brivido, poi ben presto passò come un’ondata di vento fece muovere i fiori, sembravano prepararsi a danzare “E’ un posto stupendo! Non vedo l’ora di sapere se la leggenda è vera!”
“Hes Hes Hes tric” annuì lui, con fare sicuro. Anche lui ci sperava, dopotutto erano arrivati fin lì.
La luna si alzò sempre di più, mostrando il suo riflesso sullo specchio del lago, la sua luce iniziò a colpire i bordi dell’altura, segnando il momento che stava per giungere.
Pian piano la luce bianca cominciò ad illuminare l’erba, per poi passare ai fiori e al resto del territorio sospeso sulla fonte di acqua. Si stava espandendo completamente intorno a quella zona, rendendo molto più visibile il colore dei fiori azzurrini.
Il sorriso si manifesto sul volto di Emilia “Sta per accadere! Hestric, questo è il momento più bello della mia vita!” 
Attesero, continuarono ad aspettare, ma anche quando la luna fu nella giusta posizione ed ebbe illuminato tutto il campo, non successe nulla. I fiori rimasero chiusi, il vento era l’unica presenza oltre a loro. Nessun Pokémon era uscito a giocare e adorare la luna. Era stata una grossa delusione.
Il riccio sbatté sul terreno un pugno con rancore, dopo tutta quella fatica niente era servito. Stupida leggenda, aveva illuso la ragazzina. Era riuscito a rovinarle il suo unico sogno e l’ultima occasione di vedere uno spettacolo così nella vita.
“Non prendertela Hestric, può accadere. E’ stato comunque fantastico” Provò a consolarlo con un lieve sorriso. Non era delusa, era riuscita a sfuggire alla sua vita monotona e avere un’avventura emozionante. Avevano avuto contatto con la natura, nuovi Pokémon e aveva provato degli attimi di libertà. Era lo stesso un desiderio realizzato.
Improvvisamente la luce divenne più forte, attirando la loro attenzione, fu in quel momento che un piccolo fiore si aprì, facendoli sorprendere.
Prima uno, poi due, tre… andarono avanti ad aprirsi come ad effetto domino. I germogli azzurri si stavano tingendo di riflessi azzurri e blu, l’interno di quei petali era stupendo, così brillante. Le particelle che emanavano era bianche come il latte e fuoriuscivano come una tempesta di brillanti e lucciole. I fiori si muovevano come in una danza, motivati dal vento e facendo rotazioni circolari. 
A quel punto uno ad uno sbucarono dei Cleffa, Clefairy e Clefable, che canticchiavano la loro melodia e si muovevano come in una coreografia. Alcuni Butterfree svolazzavano attorno alla figura della luna facendo da sfondo al cielo stellato. Tutto si sposava assieme magnificamente.
Divenne come un concerto animato, il più bello di tutti, così maestoso e mozzafiato. Si sentivano cullati dall’atmosfera che si respirava, sembrava non finire più. Alcuni petali si staccarono, finendo per volare nel cielo come se fossero uno stormo, tutti ammucchiati. Una manciata finì per cadere e posarsi tra i capelli di Emilia, sparsi come volevano. 
Hestric staccò uno dei fiori, prendendolo per il gambo e lo diede alla ragazzina, per completare l’opera. “RIRIRC!”
Lei ringraziò e accettò il piccolo dono, mettendolo tra i capelli, assemblandolo alla composizione floreale. “Sto bene?”  
Lui la rassicurò ed entrambi tornarono a guardare la scena, fino a che la luce aumentò leggermente.
Tutto si fermò, i Pokémon, i fiori… rimase solo il vento. Le creature farfallose andarono a posarsi tra l’erba e rimasero ad osservare il punto più alto e sporgente della scogliera. Due rocce parevano costruire un altare e altre più piccole lo terminavano. 
L’aura lunare venne assorbita stranamente da quelle rocce che la cominciarono a riflettere illuminandosi. Tutto veniva concentrato in quella zona circondata dalle rocce, sul punto più alto. Si stava formando come una sfera o una strana concentrazione luminosa e magica. 
Emilia provò a guardare anche se sembrava inizialmente fastidiosa da percepire con gli occhi. Insistette e pian piano il fastidio sparì, la sua vista divenne quasi più chiara e poté intravedere un corpicino sull’ “altare”. Tutti erano girati, coprendosi gli occhi, ma lei era sicura che qualcosa c’era. Non era un’illusione o una visione, c’era davvero una presenza. 
Rimase ferma ad osservare, finché per lei non fu tutto sparito. La luce sembrava svanita, eppure tutti ancora erano voltati, intenti a proteggersi gli occhi. Voltò la testa di nuovo nell’aera misteriosa e vi trovò ora una creatura, sì illuminata dalla luna, ma solo da lievi raggi. Era chiaramente visibile, presente. 
Era azzurrina e bianca, sulla sua enorme e soffice coda si ergevano tante gemme verdi, simili a degli smeraldi. Aveva delle grosse orecchie, e un musetto tenero, con degli occhioni davvero grandi e profondi. Il corpo non era grande in confronto alla coda. Anzi era proprio piccolo come Pokémon in sé. 
“Crilllilillilil!!” Emise guardandola. Sembrava l’unica a vedere attraverso la luce, a scorgere quell’animaletto magico. Forse era davvero così.
Aveva un non so che di mistico. 
Emilia spalancò gli occhi, quando alle sue orecchie si ripeté quel verso, ma tradotto nella sua lingua:
“Che il dono della più vera felicità tu possa vivere”
Era stato chiaramente detto in lingua Pokémon, ma il suo cervello per qualche motivo era riuscito a capire tutto completamente. Era spettacolare quello che stava accadendo.
I fiori cominciarono a danzare di nuovo e i petali si staccarono fino a raggiungere l’area luminosa e volteggiando in cerchio cominciarono a circondare il Pokémon misterioso. 
Continuarono fino a diventare talmente tanti che fu impossibile continuare a scorgere la creaturina. Quando vennero spazzati via dal vento, il posto era vuoto. Non c’era più nessun Pokémon o traccia. Solo una lieve luce lunare, tanto leggera e debole. 
Tutti tolsero le mani dagli occhi e tornarono a guardare. Emilia era rimasta ferma, senza distogliere lo sguardo, incapace di capire tutto ciò. Era davvero l’unica ad aver visto tutto. I fiori ormai non avevano più i loro petali e solo i gambi si muovevano trasportati dal vento altrettanto debole. I Pokémon selvatici sorridevano anche se abbastanza confusi quanto la ragazzina e il riccio.
L’unico fiore ancora intatto era quello tra i capelli di Emilia. "Grazie Hestric!" sorrise guardando il compagno con gli occhi lucidi e brillanti, ancora emozionata “Ho assistito a qualcosa di spettacolare, incredibile, sensazionale!”
"Stri…" oltre alla danza di fiori non sapeva bene cosa avesse visto Emilia, ma era felice per lei e anche con se stesso per aver mantenuto la promessa. Era ora di tornare.  
"Twee Twee!" li richiamò sull’attenti un cinguettio. 
"Un Tweeny? In piena notte?" domandò lei vedendo il canarino arrivare verso di loro, atterrando sul terreno umido. Lo riconobbe subito, era quello del suo amico allenatore, lo aveva visto oggi dopotutto. “Sei il Tweeny di Ash!”
"Twe Wen wen!" provò subito a spiegare lui non appena arrivò alle sue gambe. Muoveva le ali agitato, ma lei non comprendeva cosa volesse dirle.
"Io purtroppo non sono brava a capirti..." ammise grattandosi un po' la testa. 
Hestric però aveva capito tutto e la cosa non gli piacque affatto. "Hes Hes!" gridò mettendosi pronto a scattare e prenderla in braccio.
Lei subito capì che qualcosa non andava e nonostante il dubbio si lasciò sollevare tra le zampe del riccio "Che c'è Hestric? Hai capito cosa ti ha detto?"
Il riccio chiese l'aiuto all'uccellino per mimare visivamente il messaggio. Solo quando esageratamente mitò un arresto con le manette Emilia capi. "Ash è nei guai!? È stato preso!?"
I due Pokémon annuirono, non era esattamente certo, ma a quest’ora doveva essere già finita la lotta e da un bel pezzo. "Allora dobbiamo aiutarlo! Ha fatto cosi tanto per noi! Facci strada!"

“Ok, niente manette perché sembri innocuo sotto quel punto di vista, però è ora di andare in commissariato. I miei agenti continueranno a cercare” dichiarò lei ormai presa la decisione “Ash… uhm… cognome?”
“Ketchum”
“Ok… Ash Ketchum ti dichiaro in…”
“FERMI!”
Una fiammata distolse l'attenzione di tutti, accompagnata dal grido disperato che fece allarmare i poliziotti. Hestric si fermò davanti a tutti e appoggiò la ragazzina scomparsa un una piccola sporgenza per sedersi. Le sue spine emanavano ancora calore e fiammelle, vista la velocità estrema con cui si erano precipitati lì. 
“Emilia!" la sua matrigna si precipitò su di lei, abbracciandola strettamente “La tua sedia a rotelle! E Come mai sei così fresca?! Che hai fatto? Dove sei…”
"M-Mi soffochi!" fu l’unica risposta ad arrivare da lei.
"Allora sei tu che l'hai rapita!" si precipitò sul colpevole Clarissa, con la voglia di strozzarlo.
"N-No lui non c'entra niente!" prontamente lo difese Emilia. 
La donna si voltò contrariata "Come non c'entra niente? Ti ha portato via! Ti ha messo in guai seri!" 
"Mi ha fatto un favore, ha solo soddisfatto la mia richiesta!" controbatté la bambina, sconvolgendo tutti tranne Ash ed Hestric. 
"G-Glielo hai chiesto tu!?" si sorprese l'adulta, dentro provava un grande shock ma anche delusione e incredulità. Non voleva accettarlo.
"Si. Hestric non c’entra nulla, o almeno si è limitato a darmi una mano per fare una gita in un bel posto che volevo visitare. Ha messo a rischio la sua voglia di vivere solo per donarmi un momento in cui anche io potessi per una volta assaporare il gusto dell'avventura, che lui voleva a tutti costi farmi conoscere..." 
"Che razza di spiegazioni sono!? Non capisci quanta imprudenza hai mostrato!?”  Sbraitò la signora Rottenmeier con il viso corrugato dalla rabbia e la frustrazione.
“Non potevi chiedere semplicemente di portarti lì?” Domandò l’agente Jenny.
Emilia scosse la testa subito e quando riaprì gli occhi si lesse tutta la sua pena e dolore “NO! E tutto perché mi segregavi in casa! Non ne potevo più di tutte quelle tue regole sulla sicurezza e sul tenermi al chiuso come se fossi solo un oggetto! Ho dei sentimenti e anche se so che non sono come gli altri ragazzi, volevo solo assaporare un briciolo di libertà! Sentire sulla pelle il vento che si respira quando ci si sente nella gioia più pura e vedere qualcosa che forse mai vedrò nella vita!”
Tutti rimasero in silenzio udendo quelle parole, tremendamente colpiti. Anche Ash, che sapeva gran parte di ciò era visibilmente dispiaciuto e provato.
“Mi opprimevi e mi sentivo in gabbia come un Tweeny...” Subito si girò verso l’uccellino e si scusò “Senza offesa piccolo” Tweeny fece un gesto con l'ala, confermando che era tutto ok. "Hestric veniva spesso a trovarmi per vedere come stavo ed era l’unico che aveva capito e ha provato a fare qualcosa per me! Che senso ha vivere così!? A questo punto era meglio non nascere addirittura!”
Un altro colpo assestato al cuore della matrigna, la quale si sentì davvero distrutta di fronte a quellee parole strazianti.
“Per un attimo sono stata contenta! Avrei potuto tentare lo stesso di essere felice e tu sai perché lo voglio fare. Ma invece hai insistito per tenermi bloccata e mi hai solo resa più inutile di quanto non lo fossi e triste più che mai. Ho sprecato tanto tempo, quando la vita per tutti è un rischio continuo! Si vive per vivere! Perché non ho potuto vivere anche io per un po'!?” la sua voce era segnata dal dolore e le lacrime scendevano lungo le guance.
Gran parte dei presenti non capì il significato di quelle ultime frasi, ma non si intromisero. “Mi scuso con tutti voi per aver generato questo pandemonio. A voi agenti per essere stati scomodati così, ad Hestric che ha rischiato tutto per aiutarmi, a te matrigna che ti sei preoccupata per me… e ad Ash. Tu ai rischiato la tua vita intera per permettermi di essere contenta per un attimo e regalarmi la cosa più bella della mia vita. Grazie!” 
Ash si limitò ad abbassare e rialzare il capo, inarcando le labbra. Non era stato nulla di che, o almeno lo poteva dire ora. Almeno ne era valsa la pena.
"Quindi... nessun rapimento?" Chiese Serena, sperando che Ash uscisse dai guai.
"No, nessun rapimento. Ash ha solo deciso di permetterci di andare a vedere un bel posto per poi tornare!" Guardò il ragazzo, circondato come se fosse un pericoloso criminale "Lui voleva solo rendermi felice"
"...Beh è sempre intralcio alla giustizia, ma visto che non è un vero reato..." fece cenno ai suoi colleghi di lasciarlo respirare un po', ormai era scagionato.
Lui espirò e corse verso i suoi amici, venendo subito abbracciato da Serena "Sapevo che non avevi fatto nulla!"
"Beh se pensassi il contrario sarei offeso" ridacchiò ricambiando il gesto. 
"In ogni caso... Hestric non può passarla liscia. È entrato in una proprietà privata e ha portato via una ragazzina senza il consenso della sua tutrice"
"Si ma..." provò a controbattere Emilia.
"Inoltre non è il primo caso in cui è stato denunciato qualche danno per colpa sua, involontario o meno ha creato tanti danni facendo lo scavezzacollo. Il nostro capitano ha capito che stavolta era ancora colpa sua. Vuole prendere provvedimenti, non possiamo chiudere un occhio.
Emilia abbracciò istintivamente Hestric, con fare protettivo di una mamma "In che modo?"
Jenny si morse il labbro inferiore "Catturandolo... oppure spostandolo in una riserva dove farebbe meno danni"
Emilia e il gruppo di ragazzi rimasero scioccati, era necessario?
La ragazzina sapeva benissimo che Hestric non avrebbe mai sopportato una vita del genere, avrebbe sofferto moltissimo, non sarebbe riuscito a fare le cose che più amava. La sua vita comprendeva la velocità e la libertà, vivere senza sarebbe stato come ucciderlo. Lui era l'unico che le aveva dato un pezzo di sé, aveva permesso la realizzazione di un piccolo desiderio. Non poteva vivere in una gabbia, simile a quella in cui lei stessa era stata condannata a vivere.
Era stato breve, ma aveva vissuto per davvero quelle poche ore. Aveva potuto fare un assaggio di una vita che avrebbe solo potuto sognare e mai realizzare. Non sarebbe diventata allenatrice, non avrebbe visto luoghi nuovi, conosciuto nuovi amici e trovato uno scopo nella vita. Eppure le era stato concesso di respirare la vera libertà per una sola e ultima volta. Non sarebbe mai stata come gli altri, ma non aveva tempo di rimpiangere ciò che non aveva fatto e mai avrebbe provato nella vita. I giorni che non avrebbe visto... quella notte era stata la più bella, la più pura e gioiosa anche se breve.
Troppo poco... anche il tempo per loro due.
"Risolverebbe qualcosa che lo facessi restare da noi?" La voce della signora Rottenmeier fece capolino e sconvolse tutti i presenti. Così strana, impossibile eppure era arrivata questa proposta. Un cuore lo aveva davvero.
La poliziotta ci pensò un attimo, la sua espressione pareva dare buone speranze. Tenerlo nella villa avrebbe impedito danni per tutti e sarebbe rimasto con la sua amica. Nessuno sapeva perché l'avesse proposto, ma era così.
Però la risposta più inaspettata della domanda precedette Jenny.
"No" 
Fu Emilia a parlare.
"N-No!?" Tutti esclamarono ripetendo la decisione della bambina. Una cosa strana dopo l'altra.
Hestric spalancò la bocca e gli occhi esterrefatto. Non capiva davvero perché lo volesse lasciare così indietro.
Lui corse di fronte all'amica, con il consenso dell'agente che disse ai colleghi di lasciarlo libero di agire. "HES! RIC!"
"Hestric... io vorrei tenerti con me, credimi. Tuttavia non è giusto" le sue parole erano vere, le lacrime agli occhi lo dimostravano. Avrebbe tanto voluto dire di si, rendere vero quel momento... ma non poteva essere tanto egoista "Sarebbe una vita in gabbia lo stesso, quindi una che non è tua. Non voglio privarti della libertà che tanto ami, della voglia di dimostrare te stesso. Soffriresti anche con la mia presenza"
Lui non voleva crederci, era sua amica, per lei era pronto a tutto. Per la felicità di entrambi, lui davvero voleva stare con lei, credeva di esserne in grado.
Cominciò un brusio generale, di tutti i presenti, compreso Hestric che continuava a parlare alla malata con la testa bassa.
"Io non diventerò MAI allenatrice!!" gridò zittendo tutti e alzando il capo con risentimento. Provava un estremo dolore a pronunciare quelle parole, cercando di enfatizzare quanto il destino era stato crudele. Perché non poteva guarire? Provare almeno a lottare? Perché il destino era stato deciso per lei? 
"Hestric..." mormorò il riccio prendendole le mani tra le zampe.
"Ascolta..." lo obbligò a non parlare e  aprire bene le orecchie "C'è solo una soluzione per renderti felice e tenerti al sicuro..."
"..."
"Vai con Ash"
"COSA!?" tutti, in particolare Ash urlarono per la sorpresa. Il diretto interessato era il più confuso.
"HESTRIC! STRIC!?" 
"Hestric, l'unico modo per permetterti di vivere una vita piena di avventure e allo stesso tempo evitare di combinare guai, è andare con lui. È un allenatore, lotta in palestra e viaggia per il mondo in compagnia. Questo è l'ideale per te! Potresti vedere luoghi nuovi, diventare un lottatore e sfogare tutta la tua energia! Inoltre avresti qualcuno che ti vuole bene" guardò Ash e poi Jenny "E ti terrebbe d'occhio"
Ash fece qualche passo verso i due, a lui andava bene questa soluzione. Avere un nuovo compagno sarebbe stato fantastico e lo sarebbe stato anche aiutare Emilia e Hestric. Era il minimo che poteva fare. Chiese il permesso con lo sguardo alla poliziotta, la quale chiuse gli occhi e piegò appena la testa dando la conferma che era la soluzione migliore.
Hestric però non sembrava dell'idea. Perché doveva seguire lui invece di Emilia? Perché doveva rinunciare a passare il tempo con lei e darle speranza e gioia? Avrebbero potuto fare qualche scappatina una volta ogni tanto e...
"Hestric ti prego..." gli prese la testolina e l'avvicinò alla sua, guardandolo dritto negli occhi per fargli capire cosa stava provando e perché tutto il resto non era possibile "Tu devi trovare uno scopo per entrambi. Trovane uno per me, conosci tanti amici al mio posto, costruisciti una famiglia, realizza i tuoi sogni e vivi... respira ogni particella d'aria come se la respirassi con te, cammina come se potessi fare un passo impossibile e fallo per me... guarda il mondo e fallo... con gli occhi di entrambi..."
Gli occhi color arancione si erano agganciati a quelli smeraldo, come se ci fosse un legame tra loro. Qualcosa che viaggiava solo tra loro, nel silenzio più totale. Lo percepiva in quello sguardo, non capiva molte cose, ma poteva comprendere che quelle richieste erano disperate. Lei voleva a tutti i costi che lui lo facesse. Che fosse qualcosa da permettergli una vita felice e di viverla per lei. 
Come un lieve soffio di vento lei lo abbracciò mormorando parole solo a loro percepibili "Realizza questo.... ultimo desiderio" 
Anche se fossero stati assieme sarebbero finiti in una gabbia e uno dei due uccellini se ne sarebbe andato sempre nel medesimo luogo. Il poco tempo assieme, per loro sarebbe stato troppo breve e doloroso. Emilia voleva solo essere generosa e riconoscente invece che far soffrire entrambi e far assistere a qualcosa di tremendo al suo migliore amico. Non era il modo per ringraziarlo e anche se non poteva capirlo, quegli occhi lo pregavano di accettare. 
"Ric..." annuì lui, cedendo e accettando. Per lui era il meglio ma lo era davvero anche per Emilia? Il cuore gli impose di dire di sì.
"Grazie..." gli diede un bacino leggero, facendolo arrossire per l'imbarazzo. 
Ash tirò fuori una sfera poké e si avvicinò ad Hestric, mettendosi vicino ad Emilia "Ascolta... so che è dura ma, credo possa funzionare se lo vuoi" 
Hestric ancora annuì, di sicuro poteva andare peggio. L'allenatore passò la pokéball alla giovane, la quale lo guardo un pò confusa. Lui rispose "Fallo tu, almeno saprai cosa si prova"
Il riccio guardò un'ultima volta la sua migliore amica, avrebbe tanto voluto che quando fosse uscito da quella sfera avrebbe trovato lei di fronte, ma per qualche motivo nemmeno l'immagine di Ash stonava tanto. 
"Ti voglio bene Hestric" sorrise un'ultima volta, posando la sfera sul capo del riccio, vedendo il suo sguardo sparire insieme a lui nel fascio di luce rossa. 
Un tremolio, due e al terzo la sfera su fermò *click*.
"Direi che abbiamo catturato un Hestric" la consolò Ash posandole una mano sulla spalla.
Ora Emilia capiva cosa si provava, come la sfera si era illuminata l'ultima volta aveva sentito il legame che li univa diventare definitivo. Però ora non era solo tra lei e Hestric, ma anche Ash era parte di quel legame. 
…Che il dono della più vera felicità tu possa vivere…
La vera felicità, per una volta. Tutta quella notte era stata speciale, triste ma con un tocco di dolcezza. Ecco che le parole erano chiare, quel momento finale era stato il vero spiraglio che l’aveva resa felice e che avrebbe ricordato fino all’ultimo momento. Bastava ciò a darle il sorriso, anche se le lacrime rimanevano a fare il loro compito, scendendo libere. 
Non aveva mai pianto lacrime di gioia e adesso avrebbe tenuto con sé il ricordo fino alla fine.  
...
Erano passati due giorni dalla partenza di Ash, Hestric e gli altri. Emilia aveva dato il suo addio al suo amato amico, sicura che avrebbe fatto la sua parte. 
Alla fine la sua matrigna si era alleggerita un po', anche se spesso non riusciva a sorridere, consapevole che aveva impedito di rendere speciale questi giorni importanti, vitali e terminali. In fondo aveva fatto il possibile per rimediare al suo errore quando se ne era accorta, ma aveva solo reso peggiore ciò che poteva essere bello anche se corto. 
Emilia non era arrabbiata o colpevolizzava la sua matrigna, in fondo era solo stata preoccupata anche se non aveva compreso davvero i sentimenti della ragazzina, non potendo mettersi nei suoi panni. L'affetto era stato dimostrato in modo sbagliato.. eppure anche se Emilia avesse sfruttato quei mesi viaggiando e godendo ogni momento, avrebbe arrecato dolore a qualcuno. Creare legami per poi perderli, sembrava terribile. Oppure era peggio non crearli affatto? 
Non lo sapeva, ma una cosa era chiara. Quando sarebbe giunto il momento, si sarebbero davvero uniti lei ed Hestric e avrebbero compiuto il loro viaggio assieme, sarebbe stata libera di farlo con lui. Come aveva fatto promettere.
"Mamma... papà... tra poco saremo di nuovo assieme"

…Ash ha un nuovo compagno, un giovane Hestric che ha donato tutto se stesso per far sì che l'ultimo sogno della sua migliore amica si realizzasse. Un giorno forse i due si rincontreranno, quando il peso delle gambe e della vita non opprimerà più Emilia. Saranno finalmente liberi di correre insieme senza preoccupazione e senza impedimenti… e la ragazzina potrà vivere di nuovo la vera felicità, ma per sempre. 
Per tutti quanti noi però... il viaggio continua...


MESSAGGIO PER I LETTORI; IMPORTANTE.
Il finale dovrebbe spiegare tante menzioni e insegnamenti mostrati nel capitolo, dai sogni di Emilia al tempo sprecato. 
Noi vi chiediamo ancora di seguirci su Instagram, EFP/Wattpad, Pokémon Millennium, Facebook, Deviantart e a breve Twitter. Intanto vi lanciamo un annuncio: cerchiamo bravi disegnatori grafici, che abbiamo una buona manualità con lo stile Pokémon e vogliano unirsi al progetto. Anche dei traduttori abbastanza abili nell’inglese! Se volete darci una mano contattateci attraverso messaggi privati.
Inoltre, vorremo aggiungere una piccola nota sulla serie di Sole e Luna. Sapete che questo progetto è nato per soddisfare chi non segue la serie e non la reputa una degna parte di Pokémon. Beh ieri abbiamo avuto la conferma. Come scoprirete, Misty e Brock appariranno in Sole e Luna per due episodi filler, con delle Mega, vestiti come nella prima serie e a quanto pare messi a caso. 
Vorremmo chiarire che questo gesto da parte degli autori, è una chiara mancanza di rispetto verso Takeshi Shudo, l’autore dell’anime. Lui teneva con tutto il cuore alla serie e ai suoi personaggi, in particolare il Team Rocket, Misty e Brock… finiti come Ash nella cerchia del marketing. Ci ha lavorato sodo per farli crescere e maturare e non avrebbe mai permesso di usarli in questo modo, in questo momento si starà rivoltando nella tomba. Ha combattuto contro i colleghi affamati di soldi, perché amava la sua serie e faceva scelte che dovevano mirare solo a renderla migliore. Una serie che voleva indirizzare a tutte le famiglie, grandi e piccini. Fino alla sua morte la serie ha avuto molti ascolti nonostante tutto, allora siamo sicuri che le scelte degli autori di Sole e Luna siano necessarie? Chi amava davvero la serie fino alla sua morte è riuscito lo stesso a donare qualcosa di importante. 
Oltre anche al fatto che stiano confondendo le linee temporali (Ash ha 10 anni in Sole e Luna, ma a Kalos ne aveva 16. Inoltre quando è partito a Kanto ne aveva quasi 11, quindi non può conoscere Brock e Misty a quell’età) e non chiarire se sia un reboot o meno… inseriscono rovinando e solo per attirare i fan di vecchia data, dei personaggi che consideravamo salvi. Sul sito del ventesimo film giapponese, hanno aperto un sondaggio su chi vorremmo nella serie con Ash e il podio era: 1^ Brock, 2^ Serena, 3^ Misty. Non mi pare un caso siano stati inseriti nella serie. Vogliono alzare gli ascolti bassissimi con questa serie. 
Ma noi ci caschiamo davvero? Shudo, noi amanti della serie, VERI amanti, meritiamo ciò? Non possiamo avere di più? Qualcosa che davvero rispetta la serie? Non limitandoci a disegni orribili, gag poco spassose, personaggi riciclati o scopiazzati, lotte meno avvincenti, Ash infantile e montagne di filler per bambini. Non vogliamo criticare chi la guarda, ma se siete davvero fan e amanti della serie, la conoscete, non vi fate abbindolare dalle commercialate, l’apprezzate, avete visto cosa può raggiungere (XY e XYZ)… capirete quale è il vero Pokémon. 
Quello che si è concluso quando Ash chiuse la porta dietro di sé tornando a casa, nell’ultimo episodio di XYZ.
Noi vogliamo riaprire una storia meravigliosa per dare una conclusione che venga apprezzata da tutti che amano il vero Pokémon. 
Quindi vi ringraziamo per il sostegno che ci date, noi siamo felici nel momento in cui sappiamo che aiutiamo con questa fanfiction ad apprezzare il vero Pokémon e che strappiamo un sorriso, una lacrima o una risata. Sarebbe bello avere tanti fan, ma piuttosto meglio averne pochi e sapere che il nostro messaggio ha raggiunto. 
Grazie di tutto ancora, a tutti voi che leggete, commentate, votate… date anche solo un’occhiata.
   
 
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