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Autore: Elgul1    29/08/2017    2 recensioni
Questa storia è un What if di cosa sarebbe potuto accadere, secondo me, se invece di Shouyou, Gintoki avesse avuto come maestro Utsuro diventando il più temibile assassino a disposizione dei Naraku.
Gintoki ha sempre vissuto per servire e aiutare il suo maestro Utsuro che lo ha cresciuto come un figlio. Da anni commette crimini di ogni genere uccide coloro che infangano il buon nome dei Narakue chi rappresenta una minaccia per l'ordine imposto. La sua strada però, durante la sua missione più pericolosa, sarà costellata di numerosi incontri che riusciranno a portarlo verso la dritta via che sembra irragiungibile?
Genere: Azione, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gintoki Sakata, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Violenza
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Gintoki era nervoso aveva letto e riletto l'intera lista che Tsuky gli aveva mandato ma non aveva scoperto niente di niente. Buttò i fogli a terra esasperato i gruppi joi che potevano avere la pergamena erano davvero troppi per setacciarli tutti ci avrebbe messo mesi. Mesi che non poteva permettersi di usare visto che Oboro gli aveva dato scadenza due giorni che sarebbero finiti oltretutto domani. Non sapeva cosa fare se fosse andato dai suoi contatti forse avrebbe risolto l'arcano ma ci sarebbero comunque voluti giorni prima che loro gli dessero i loro responsi. Si alzò dalla scrivania ormai erano le otto passate doveva mangiare qualcosa andò al frigo e prese alcuni avanzi del pranzo mentre masticava con calma la soba avanzata del pranzo pensava a un possibile modo di sistemare tutto avrebbe potuto mandare un messaggio ad Oboro dicendo che ci avrebbe messo un po più di tempo ma così, sia il maestro che quell'approffitatore, lo avrebbero di sicuro denigrato oppure privato della poca libertà che si era guadagnato dicendo tutto al suo superiore. - Ah basta ho bisogno d'uscire un'po.- Pensò fra se e se mentre buttava i resti della sua cena nell'immondizia. Fissò l'ora erano quasi le nove dove poteva andare al pachinko? Oppure in qualche locale a bere? A un certo punto gli torno in mente quello che aveva detto Kagura sul fatto di aver fatto infuriare Tsuky si sentiva in colpa per qualche motivo cosa che a lui non capitava mai dove aveva sbagliato in questo non si racappezzava per niente. Confuso ancora di più sia per la pergamena che per la questione uscì diretto proprio verso Yoshiwara.
 
-
 
Le strade, come al solito, erano stracolme di avventori ubriachi fradici che ridevano oppure cantavano, altri sgomitavano per entrare nei vari locali lungo la via principale. Gintoki si faceva largo con calma non aveva fretta l'ambiente di Yoshiwara non era molto adatto a lui preferiva di gran lunga bere da solo magari sotto la luna, alzò gli occhi al cielo e, a causa delle forti luci dei locali e dell'intera città le stelle e così la luna erano completamente oscurate. 
A passo deciso si diresse verso il grande palazzo centrale che sovrastava la maggior parte delle strutture cittadine lungo la strada noto come molte delle guardiane lo osservassero stupite di rivederlo lì dopo così tanto tempo.            
  " Gin-San!" Esclamarono all'unisono due voci Gintoki si voltò di scatto trovandosi addosso due mini proiettili umani che lo gettarono a terra. " Seita e Kagura lo volete ammazzare per caso!" Gli sgridò una esile donna su una sedia a rotelle dai profondi occhi azzurri e i lunghi capelli corvini.                    " Stai tranquilla Hinowa sono piuttosto resistente lo sai." Disse Gintoki rassicurandola e ridendo mentre si rialzava  dopo che i due ragazzi si erano tolti da sopra di lui.  
" Sei venuto a trovarci?" Domandò Seita contento.
 Gintoki, scompigliando i capelli del ragazzino rispose:" Si ma sono qua anche per vedere Tsuky..." 
Hinako sorrise maliziosa seguita a ruota da Kagura e domando:" E come mai la cerchi?"
 " Mi volevo scusare per l'ultima volta che ci siamo visti, sai dove posso trovarla?" Domando lui cercando di ignorare le occhiate divertite delle due. 
" La trovi laggiù in cima alla torre più alta si apposta sempre lì ultimamente." Rispose Hinowa. 
" D'accordo grazie a più tardi magari." Disse Gintoki con un sorriso e accelerando il passo.
 
-
 
Quando raggiunse la cima della torre fu un sollievo per lui si appoggio al parapetto - Ma perché fare una torre così dannatamente alta dannazione!"- Pensò lui riprendendo fiato.
 " Tu che diamine ci fai qua?" Domando seccata la voce della bionda che gli dava le spalle. 
Riprese fiato e rispose:" Hinawa mi ha detto che eri qua e così sono venuto." 
" Bhe ora che sei qua puoi anche andartene non vedi che ho da fare..." Replicò lei gelida e stizzita fumando la sua pipa senza nemmeno voltarsi verso di lui.
" Sono qui per scusarmi va bene!" Rispose lui senza giri di parole o altro.              
  " Scusarti e per cosa?!" Esclamò lei girandosi con sguardo furente.              
" Diciamo che una tua piccola Kohai mi ha detto che ti eri arrabbiata per una certa cosa..." Rispose lui pensando che Kagura per questa affermazione avrebbe pagato ma poi l'avrebbe fatta pagare a lui - Tanto vada come vada sono già morto.- Pensò lui. Lei avvampo borbottando qualcosa di indecifrabile su come punire quella ragazzina.
" Comprendo che te la sia presa mi spiace di non aver risposto a quella domanda è solo che... Io non so fare altro, sono nato e cresciuto per combattere sono stato addestrato per questo sin da quando sono stato trovato. Quindi mi è difficile pensare a qualcosa di diverso." Rispose lui tutto d'un fiato chinando la testa. Per qualche istante ci fu silenzio sul tetto solo il frastuono della città faceva da sottofondo. Sentì i passi dei tacchi di lei farsi vicino poi, avviandosi alle scale, disse:" Dai vieni con me." 
" Per andare dove?"  Chiese confuso lui accodandosi. 
Lei si fermò sul gradino e borbotto:" Pensi di cavartela solo con delle scuse? Ci sono rimasta male perciò tu adesso vieni con me a bere e paghi tu." Gintoki sospiro e, mentre scendeva le scale, penso a quanto fossero davvero complicate queste stramaledette donne.
 
 
Nella taverna che aveva scelto la bionda faceva un caldo infernale ed era sempre più affollato Gintoki si sentiva soffocare li dentro. La ragazza continuava a ridere in maniera incontrollata ed aveva bevuto solo un drink! - Se fa così con un solo drink non oso immaginare cosa fa se ne piglia altri.- Pensò Gintoki allibito e scioccato.
" Mi devi togliere una curiosita ma questa è una parrucca vero?" Domandò Tsuky con le gote rosse a causa dei fumi dell'alcool e cercando di staccare i capelli argentati dalla sua testa. 
" Mi fai male è il mio colore naturale!" Rispose lui allarmato e cercando di allontanarsi dalla morsa della bionda che però insisteva ed, all'improvviso si girò verso il bancone ed esclamò:" Barista un altro giro! Per me e il ragazzo in bianco!" 
" D'accordo arriva subito!" Rispose con entusiasmo e ridendo il vecchio passandogli due bicchieri colmi di sakè. 
" Veramente io non è che abbia tanta voglia di bere..." Mormoro Gintoki. 
Lei lo guardò male e con un tono che non ammetteva repliche disse:" Tu adesso bevi con me è chiaro?"
 " Si signora!" Rispose rapido Gin ingurgidando il liquore caldo e forte tutto d'un fiato. Sentiva la gola andare a fuoco e vide che letteralmente il volto di Tsuky, prima bianco, era diventato di un rosso intenso. 
" Ti ricordi del nostro primo incontro Gin?" Domando lei tutt'a un tratto con fare nostalgico e quasi seria. 
Lui annui e rispose:" Si me lo ricordo bene e anche che volevi accopparmi quel giorno..." 
" Non ti conoscevo ancora! E tu hai provocato un tale casino in città che sono dovuta intervenire!" Esclamò lei inviperita accendendo la pipa.
 Gintoki rise quello a Yoshiwara era stato uno dei suoi primi incarichi in assoluto avrebbe dovuto uccidere Housen il signore della città per conto dei naraku e lì si era scontrato violentemente con Tsuky e le altre che alla fine si erano unite a lui ed erano riusciti a sconfiggere lo yato che però non era riuscito a uccidere a causa della sua fuga. " A mia discolpa posso dire che i maggiori danni li ha fatti lui." Borbottò lui. 
" Si certo come no..." Disse lei sorridendo e dandogli una spallata amichevole per poi appoggiare la sua testa sulla spalla di lui, erano vicini anche troppo per i gusti di Gintoki provo ad allontanarsi ma lei sussurro: " Sono contenta comunque di averti conosciuto Gintoki..." E Detto questo crollo come addormentata sopra la sua spalla destra. 
 
-
 
" Dopo stasera scordati che ti riporti fuori a bere..." Sussurro Gintoki che stava portando la ragazza sulle spalle fino a casa di Hinawa. 
Facendo piano aprì la porta della casa si guardò attorno era stato solo due volte in quella casa alla periferia della cittadina e ormai la conosceva prese il corridoio di sinistra per poi aprire la porta scorrevole delicatamente appoggio Tsuky sul futon e, mentre chiudeva la porta, pensò - Certo che quando dorme è davvero un angelo fosse sempre così sarebbe meglio.- 
Mentre si avviava verso la porta d'ingresso sentì una voce dire:" Grazie di averla riportata a casa." Si volto trovandosi davanti il volto luminoso di Hinawa. 
" Non c'e di che lo sai." Rispose lui sorridendo rimanendo sulla porta.              
" Devo dirti una cosa Gintoki ma che rimanga fra noi intesi?"                                
 Lui annui confuso da quella strana affermazione.
" Tu sai cosa prova lei per te non è vero?" Domando lei seria. Lui stettè in silenzio.
 " Gin tu sei l unico che io conosca che ha fatto breccia nella sua corazza. Nell'armatura dietro cui lei stessa ha nascosto se stessa. Tu riesci a capirla meglio di chiunque altro, lei mi ha raccontato che anche tu, come lei, hai sofferto l'abbandono quindi dimmi cosa farai quando lei ti dirà quello che ti sto dicendo io?" Lui non rispose subito tutta quella cosa di sentimenti amore e cose simili non erano per lui. Era cresciuto in un mondo diverso da chiunque altro e serio mormorò:" Io non lo so cosa gli dirò... Anche se la capisco così bene anche se so che lei prova qualcosa per me sono certo che si merita di meglio..." Gli fece vedere la mano sinistra. " Queste mani sono macchiate dal sangue di decine di innocenti come possono queste mani prendersi cura di una donna anche se essa ha un cuore dietro una corazza?" 
Hinawa ascolto le sue parole e rispose:" Sei davvero sicuro di essere solo questo?" 
Gintoki stava per chiedere cosa intendesse dire ma lei disse:" Comunque ormai è tardi ne riparleremo un altro giorno con calma ah Kagura voleva chiederti se potevi aiutarla con l'addestramento Tsuky e le altre non riescono bene a tenere il suo ritmo puoi fare qualcosa?" 
" Si certo passerò in settimana allora grazie di tutto Hinawa." Rispose lui con un sorriso tirato e uscendo dalla casa.
 
 
Mentre Gintoki si avviava verso casa due occhi viola lo stavano osservando dall'alto di un palazzo vicino. La giovane donna strinse con forza il parapetto di ferro della struttura su cui era stata appollaiata fin da quando lui era entrato lì dentro. Una rabbia immensa albergava in lei - Quella sporca bastarda bionda...- Questo pensava avrebbe voluto ucciderla sin da subito e liberarsene ma non erano questi gli ordini. Con un salto si precipito sull'edificio successivo e su quello dopo ancora doveva riferire tutto a lui.
 
 
Quando torno a casa ormai era quasi sorte il sole era davvero sfinito. Con calma prese le chiavi della porta di casa e aprì. Uno strano odore di caffè gli arrivo dritto alle narici, un brivido gli corse lungo la schiena agguanto la spada dall'armadio e come una furia entro in cucina dove, in sala da pranzo vide seduto Oboro.
" Tu che diamine ci fai in casa mia?!" Esclamò sorpreso Gintoki abbassando la spada. Oboro indico la tazza rossa colma di caffè che aveva iniziato a girare col cucchiaio e mormoro:" Passavo di qua e ho pensato perché non fermarsi dal compagno Gintoki per fare quattro chiacchiere ma tu non c'eri così ho detto ma si dai aspettiamolo..." 
Il bianco sudo freddo e annuncio:" Bhe mi spiace ma ero uscito in perlustrazione..." 
Oboro sorride malignamente e mormoro:" Davvero? Da quanto so te ne sei andato a Yoshiwara da una certa tipetta bionda..." 
" E anche se fosse?" Domandò lui seccato e decidendo di giocare a carte scoperte.
Il grigio prese un sorso di caffè poi disse:" Avevi una missione che hai fallito, avevi detto che avresti ottenuto risultati a breve ma tutto quello che ho visto è stato l'omicidio di un politico a cui noi non abbiamo dato alcuna autorizzazione come lo spieghi?" Stette zitto tutte le ingiurie gli morirono in gola e spiegò:" L'ho ucciso per ottenere informazioni..." 
Oboro annui e, mostrando i fogli sbraito:" Intendi queste informazioni? Carta straccia!" Si alzò in piedi Gintoki avrebbe potuto colpirlo ne aveva tutta la voglia ma sapeva, che se l'avesse fatto, avrebbe creato più danni che mai. " Il maestro è molto insodisfatto in questo momento di te sei distratto da qualcosa o qualcuno..." 
" E quindi cosa vuol fare uccidermi?" Domandò Gintoki con occhi di ghiaccio e stringendo i pugni. 
Oboro lo osservo poi sorridendo malignamente rispose: " No. Sarebbe un impresa per chiunque, sappiamo entrambi che con le tue doti solo io forse sarei capace di eseguire tale compito e non nè ho ne tempo ne voglia... Sempre che tu non voglia provare eh." Gintoki non potè che dargli ragione se anche avesse affrontato Oboro avrebbe avuto il 50% di possibilita di vittoria erano allo stesso livello e una volta sconfitto avrebbe avuto la forza per battere gli altri che sarebbero arrivati? " No non intendo affrontarti siamo compagni noi. Quindi cosa ha deciso di fare il maestro?" Domandò Gintoki a denti stretti.
 " Il caso della pergamena ti verrà tolto sedustante." Rispose secco Oboro finendo il caffè e lasciando la tazza sul tavolo. Gintoki ammuttoli era la prima volta che Utsuro lo privava di una missione sin da quando ne aveva memoria si sentiva ferito.
" Fammi parlare con lui per favore..." Bisbiglio Gintoki con voce supplichevole. Oboro lo guardò e si mise a ridere lo odiava lo sapeva sin da quando Utsuro si era preso cura di lui Oboro lo odiava faceva da sempre di tutto pur di mettergli i bastoni fra le ruote.
" Mi spiace demone corvo ma per il momento questo caso passa sotto la mia supervisione, Utsuro è magnanimo e ti permetterà ancora di uccidere per lui coloro che si avvicinano troppo alla sua luce ringrazia se fosse per me sarebbe andata peggio..." Annunciò malignamente l uomo avviandosi alla porta. 
" Oboro aspetta!" Disse con un filo di voce Gintoki.
 " Cosa vuoi ancora..." replicò stanco ormai della situazione il grigio.
 " A chi... A chi avete dato l'incarico?" Domando Gintoki con la voce che gli tremava e le mani strette a pugno per il nervoso.
Oboro sorrise nel vedere il suo collega e rivale in quello stato e disse:" Alle dodici spade..."
 Per poco a Gin non gli venne un colpo aveva richiesto sul serio i servigi di quei maniaci? " Ma sei forse impazzito?!" Esclamò Gintoki. 
" E perché mai? Sanno fare il loro lavoro e anche molto bene." Rispose Oboro sicuro della sua scelta. 
" Oboro ti prego ragiona se squinzagli quei dodici per la città ucciderai più gente che mai sai bene quanto me che non sono fatti per le grandi città..." Cerco di dirgli Gintoki sempre più agitato. In passato aveva collaborato con alcuni di loro sopratutto per missioni di grande importanza e non era mai uscito niente di buono erano sadici, spietati e per loro andava bene ogni mezzo, in confronto a loro perfino lui era un santo. 
 " E di che ti preoccupi? Se morirà della gente sarà solo e soltanto colpa tua che non hai trovato quello che il nostro maestro ti ha chiesto di trovare e ricorda..." Lo indico col dito ammonendolo. " Se scopro che hai messo piede nelle indagini dei dodici qualcuno pagherà. Alla prossima e vedi di comprare un caffè migliore..." Con queste parole chiuse la porta sbattendola lasciando Gintoki completamente al buio e impotente. 




L'ANGOLO DELL'AUTORE: Scusate l'immenso ritardo spero che il capitolo vi piaccia lasciate pure una recensione se volete :D alla prossima 
   
 
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