Nessuno
ebbe il coraggio di
dire una parola. Tom stava tremando dalla rabbia e l'altro... Lui era
fermo li
dall'altra parte della porta ad aspettare. I suoi occhi prima
sfioravano quelli
del fratello e poi i miei. Erano profondi ma marcati da qualcosa che
non
riuscivo a vedere con chiarezza.
- Non mi invitate ad entrare?? - disse sorridendo. Io ingoiai la
dolcezza della
sua voce.
- C... certo - dissi spostandomi di lato. Ma Tom si mise di fronte a me
spingendomi dietro le sue spalle.
- No!! - Io per poco non caddi per terra.
- Non trattare così nostra sorella - disse con tono freddo
Bill.
- La tratto come cazzo mi pare!! Ed è mia sorella!! - Mi
prese per un braccio e
li davanti a quello che era l'altra parte di lui mi baciò
come mai aveva fatto.
- Tom lasciami! - dissi allontanandomi. I suoi occhi erano puntati in
quelli di
Bill. Lessi disgusto con una voglia di pietà.
- Chi sei tu?? - chiese Tom tenendomi ancora stretto il braccio.
- Sono il fratello che chiede di essere perdonato - disse abbassando il
viso.
- Non so di cosa tu stia parlando! -
- TOM!!! - gridai staccandomi da lui.
- Non ti intromettere Mary!! -
- Non dire cazzate!! Sono vostra sorella!! Sono anche affari miei!! -
I suoi occhi vagavano in cerca di una risposta che non arrivava. Diede
un pugno
alla porta e si voltò. Si dirisse verso camera sua. Prima di
entrare si voltò
verso di noi. Guardò Bill... Era tornato.
- Entra - dissi a bassa voce. Dopo che ebbi chiuso la porta mi girai
verso di
lui. Ci guardammo negli occhi. Lui mi abbracciò. E io come
una stupida bambina
cominciai a piangere.
- Calma piccola! Ora sono qui con te, con voi -
- Stupido!! Perché sei tornato?? Perché?? -
continuavo a ripetere sempre la
stessa cosa tirando pugni sul suo petto e piangendo... Forse ero
avvelenata
dalla sua dolce presenza. E la felicità faceva male.