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Autore: _Rael_89    30/08/2017    0 recensioni
FFXV è uno dei giochi più complessi dal punto di vista dello sviluppo: ha subito vari rimaneggiamenti, tagli e smembramenti nel corso degli anni che ne hanno totalmente stravolto la narrazione, creando non pochi problemi ai giocatori per quanto riguarda la comprensione della vasta lore di questo capitolo. Ho passato in rassegna tutto ciò che è uscito in relazione del gioco finale (film, anime, guida, traduzioni dell’Ultimania, Wikia, trailer, artworks, dichiarazioni del team di sviluppo) e quello che ne è venuto fuori è la vera trama, di una ricchezza e bellezza che in pochi hanno colto. Da questa premessa potete capire come mi sia venuta l’idea di questa fanfiction. Ho deciso di ricostruire l’intera trama a partire dalla storia di Eos descritta nell’Ultimania fino ad arrivare al finale del gioco (compresi tutti i dlc e gli aggiornamenti che usciranno) per renderla fruibile a chiunque voglia conoscerla.
Genere: Avventura, Drammatico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gladiolus Amicitia, Ignis Stupeo Scientia, Noctis Lucis Caelum, Prompto Argentum, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!, Tematiche delicate
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Requiem for Final Fantasy XV
Parte I: Prologo
Capitolo 10: The King and the Oracle


Era passato un solo giorno da quando suo padre aveva dovuto far ritorno ad Insomnia; Noctis avrebbe tanto voluto che andare via con lui (non si sentiva affatto a suo agio in quel palazzo straniero) ma non poteva farci nulla, quella tappa a Tenebrae faceva parte della sua riabilitazione.
Quella mattina si stupì di sentire qualcuno bussare alla porta della sua camera, così tanto tempo prima di venire chiamato per il pranzo; fu quasi tentato di non rispondere ma avrebbe potuto creare dei problemi se avesse dato l’impressione di essere scomparso nel nulla e non voleva certo rischiare un incidente diplomatico a causa della sua timidezza…
-… a-avanti.-
Quando la porta si aprì si ritrovò di fronte ad una sorridente Lunafreya Nox Fleuret.
-Buongiorno, principe Noctis.- lo salutò avvicinandosi. -Dormito bene?-
Il ragazzino abbassò lo sguardo: non capiva bene perché ma in sua compagnia provava sempre un forte imbarazzo, più che con le altre persone. -Sì… grazie.-
-Mi fa piacere. Mi chiedevo se fossi libero questa mattina: mi piacerebbe trascorrere un po' di tempo insieme.-
Noctis non le rispose subito, arrossendo visibilmente: si trovava a palazzo da pochi giorni eppure non riusciva a capacitarsi di come la principessa potesse parlargli con tanta naturalezza e disinvoltura; aveva dei modi educati e molto dolci, tanto che Noctis non si infastidì di tutta quella confidenza.
-Mh va bene… c-cioè, non ho niente di meglio da fare comunque…-
Luna congiunse le mani, compiaciuta. -Oh bene! Non si sa ancora per quanto tempo sarai nostro ospite qui a Fenestala e c’è qualcuno che vorrei farti incontrare assolutamente… andiamo?-
Senza aspettare una risposta la bambina lo spinse fuori dalla sua stanza, percorrendo quell’ala del castello adibita come alloggiamenti privati della famiglia e degli ospiti; il ragazzino provò a chiederle di più ma lei si rifiutava categoricamente di rispondergli, trattenendo un sorriso sotto i baffi. Noctis sperò che non lo stesse portando nella camera di Ravus: aveva avuto l’onore di conoscere il principe di Tenebrae durante una cerimonia privata qualche giorno prima ma non gli era andato molto a genio. Forse era a causa della grande differenza d’età che tra i due non c’era un minimo di feeling, e d’altronde non avevano assolutamente nulla in comune, ma ciò non giustificava il suo comportamento irrispettoso, tanto che lo trattava come se fosse un moccioso qualunque.
-Eccoci arrivati!- annunciò la biondina; lo condusse all’interno dello stesso salottino dove si erano incontrati il primo giorno, con la differenza che ad attenderlo stavolta non c’era una graziosa bambina: in questa occasione il principino venne accolto da due cuccioli di cane che gli saltarono addosso e gli fecero delle grandi feste, leccandolo e abbagliando felici; Noctis rideva come non mai, accarezzandoli e coccolandoli con le lacrime agli occhi. Lunafreya richiuse la porta alle loro spalle, godendosi quell’incontro: doveva essere davvero da tanto tempo che non sorrideva così, pensò; era un peccato che Re Regis non fosse lì con loro.
-Ma… ma questi…?- chiese il principino, tra le risate.
Si riavvicinò al gruppo, ordinando ai cuccioli di mettersi seduti. -Lei è Pryna.- indicò la cagnetta dal candido manto. -E questo è Umbra.- fece un cenno verso il compagno più scuro. -Sono da molti anni con me.-
Noctis si alzò con grande fatica dalla sedia a rotelle: forse non avrebbe dovuto compiere quello sforzo ma  voleva accarezzarli di nuovo. -Sono davvero molto belli.-
-Sono i miei migliori amici.- ammise. -Anche se in realtà hanno il compito di vegliare su di me…-
-Vegliare?- la fissò. -Vegliare, in che senso?-
-Forse non si direbbe, visto che sembrano dei cani, ma in realtà sono messaggeri divini.- spiegò, ma dallo sguardo interrogativo di lui intuì che non ne sapeva molto sull’argomento. -Non ne hai mai sentito parlare?-
Il principe fu costretto a far cenno di no con la testa, sentendosi terribilmente ignorante; Luna avvertì il suo disagio e prese in mano la situazione.
-Magari tuo padre voleva aspettare ancora qualche anno prima di farti studiare la Cosmogonia…- si avvicinò ad un comodino e aprì il primo cassetto: ne estrasse un pesante volume con copertina di pelle e glielo passò, andandosi a sedere accanto a lui sul divanetto. –“L’origine delle stelle”: racconta tutti i miti e le leggende sul mondo di Eos e sui Sei, le sacre divinità divinità che ci comandano. Penso che tu conosca già la storia dell’Era Antica, quando Solheim cadde a causa della Guerra degli Dei e della Piaga delle Stelle, giusto?-
-Ah sì sì, quella sì!- annuì, entusiasta. -L’ho studiata l’anno scorso con il mio precettore!-
-Bene.- rise alla sua reazione, mentre sfogliava le pagine. -E allora saprai anche che Eos fu salvato due individui, un Re dei Lucis Caelum ed un Oracolo dei Nox Fleuret: guarda, in questo passaggio si parla del capostipite della tua dinastia, colui che ricevette la benedizione di Bahamut.-
Noctis seguì con gli occhi il punto che gli indicava con il dito e lesse a voce alta.
Il più nobile e valoroso di noi uomini sfruttò il proprio eccezionale potere
ponendo al servizio della salvezza il suo arsenale
per fermare l’oscurità che consuma il pianeta.
Benedetto dagli Dei con la sacra Pietra, suo fu l’incarico di salvaguardarla.
In vista della tragedia che un giorno colpirà,
la sacra Pietra scelse il suo Re.

-La sacra Pietra?-
-Il cristallo.- lo corresse Luna. -Come si vede anche dalla copertina della Cosmogonia.- richiuse il libro e glielo passò per mostrargli la celebre illustrazione.
-Wow… e questo qui è il Re di Lucis, giusto?-
-Esatto.-
-E’ uno dei miei antenati…- rifletté ad alta voce. -E il cristallo esiste veramente?-
La principessa si stupì di quella domanda. -Certo che esiste: ancora oggi viene conservato all’interno della Cittadella, ad Insomnia.-
-Dici sul serio? A casa mia c’è una cosa tanto preziosa?-
Luna lo fissò divertita. -Ovviamente: è da esso che derivano tutti i poteri della famiglia reale.- si avvicinò per riaprire il libro ad una pagina in particolare. -Il cristallo è stato dato in dono all’umanità, che come noi sappiamo è prosperata fino ad oggi.-
Il principe osservò attentamente la scena che aveva sotto gli occhi: sempre lo stesso Re della copertina, accompagnato da una donna con una lancia tridentata, che accoglie una schiera di messaggeri alati. -Ma… se il cristallo appartiene all’intera umanità, come mai può usarlo solo Lucis?-
-I Re di Lucis non lo usano soltanto… loro hanno anche il compito di proteggerlo.-
Noctis ci rifletté per un attimo. -Aspetta, quindi mio padre sta custodendo il cristallo che protegge il nostro mondo?- al suo cenno affermativo fece un esclamazione di sorpresa. -Wow… non ne avevo idea!-
-Il cristallo è stato creato per incoronare il Re della luce; per questo la tua stirpe lo sta tenendo al sicuro, fino al giorno del giudizio.-
-E’ per questo che io sono il prescelto?- le chiese. -Papà mi ha detto che sono colui che porterà a termine ciò a cui la nostra famiglia è destinata.-
-Solo il vero Re, scelto dal cristallo, può liberare il nostro pianeta dal suo flagello…-
Il principino si sporse in avanti, abbassando la testa verso il pavimento: sentire tutti quei discorsi gli misero addosso una tremenda preoccupazione. Regis si era limitato a dirgli che era stato scelto dagli Antichi Re: non gli era chiaro il vero significato di quelle parole ma sentiva che doveva essere qualcosa di veramente importante, della quale sentirsi orgoglioso; chi gli stava intorno continuava a ripetergli che sarebbe diventato un grande uomo. Un bambino 8 anni non poteva che sentirsi quasi come un supereroe… non si sarebbe mai soffermato a pensare a cosa comportasse veramente essere il prescelto, quali sacrifici e rinunce avrebbe dovuto fare in vita sua…
-Davvero… davvero credi che potrei fare una cosa del genere?-
La principessa aveva percepito quel drastico cambiò di umore; gli accostò vicino.
-Come Oracolo, ne sono certa.-
-… mh?- si accese un barlume di speranza nei suoi occhi.
-Essere di supporto al Re della Luce è il compito a cui è chiamato l’Oracolo.-
Noctis non sapeva cosa fosse un Oracolo, a parte il titolo con cui veniva chiamata la madre di Luna: tuttavia si sentì rincuorato dal sapere che lei era coinvolta in quella cosa così grande quanto lui. Non la conosceva che da pochi giorni tuttavia avvertì un qualcosa… avvertì il forte legame che li univa: come Re e Oracolo, come amici.
-Allora… penso proprio di potercela fare!- affermò, determinato. -Vedrai che non ti deluderò.-
Finalmente, quel pesante muro di solitudine che aveva innalzato attorno a sé era crollato: Luna era riuscita a fare breccia nel suo cuore.
-So che non lo farai.-


***
In questo capitolo sono riuscita a riunire due momenti ben precisi: l’incontro di Noctis con Umbra e Pryna, che è stato illustrato in una delle prime artwork sull’infanzia del protagonista a Tenebrae (purtroppo non è stata inserita come scena nel gioco finale) e il flashback in cui parla con Luna del suo destino in quanto prescelto. In quel frangente viene anche mostrata una illustrazione della Cosmogonia in cui si vede il Re in compagnia dell’Oracolo che riceve la visita di una messaggera alata, che ha le stesse sembianze di Gentiana: un piccolo particolare che è difficile notare sono i due cani alati al suo fianco, a conferma che Umbra e Pryna sono davvero dei messaggeri divini.
Nella mia ricerca di informazioni sulla Cosmogonia ho notato che c’è troppo da dire e che son tutte cose importanti, alla base della mitologia del mondo di Eos: per non rischiare di tralasciarle in futuro ho deciso di aggiungere il prossimo capitolo, nel quale approfondirò questi argomenti.

 
  
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