Libri > Twilight
Segui la storia  |       
Autore: IsabelFlahertie    31/08/2017    0 recensioni
Come sarebbe Twilight di Stephenie Meyer se fosse ambientato in Transilvania? Questa è la mia riscrittura della storia, con qualche mistero un po' diverso da risolvere.
Genere: Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Twilight
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

3.

Fenomeno

I personaggi di questa storia non mi appartengono. I relativi diritti sono di proprietà di Stephenie Meyer.

 

Edward non si è fatto vedere per tre giorni, in aula come nel corridoio dell’ultimo piano. Forse sta poco bene e ciò spiegherebbe come mai non stia uscendo dalla sua stanza neanche per mangiare, ma quando cerco d’indagare nessuno sa rispondermi. Dato il suo carattere schivo non mi meraviglio. Non è che si sia sforzato di allacciare un rapporto con qualcuno, gli unici con cui interagisce sono gli altri Cullen e neanche loro sono il massimo della cordialità. Ragion per cui, vedo di non insistere più del necessario.

Nel frattempo ho conosciuto altri studenti del Progetto di Scambio. Josephine Dupont e Miguel Molina sono i due con cui vado più d’accordo, sarà perché condividiamo la stessa passione per le letture impegnate e i covrigi. Miguel, in particolare, ha un debole per tutto ciò che riguarda la cultura popolare e non perde occasione per frequentare la gente dei luoghi che gli capita di visitare.

È merito suo se sabato sera andremo tutti e tre a un raduno folkloristico poco lontano da Bistrita. Ci saranno canti e balli del posto e assaggeremo la cucina tradizionale rumena.

Josephine è preoccupata perché ritiene di non avere niente di adatto da indossare, ma credo lo dica per abitudine. Ieri pomeriggio la biblioteca era out per le pulizie e siamo salite a studiare in camera sua. Ho potuto notare che entrambe le ante dell’armadio non si chiudono, per via dei troppi vestiti che spingono per straripare. È un particolare che difficilmente sfugge, persino a un occhio poco attento come il mio.

 Sto avviandomi verso l’aula di letteratura per avvertire il professor Dragomir d’aver perso per strada il mio compagno di studi, quando Edward mi compare davanti sgusciando da un angolo del corridoio.

«Ciao, Bella!» mi saluta, come se ci conoscessimo da una vita. «Non ci siamo più messi d’accordo per il compito».

Tempismo perfetto!

«Ho iniziato a lavorarci da sola» gli comunico, laconica.

Lui non nasconde una punta di delusione. «Non mi hai aspettato». Non è una domanda.

 «Be’, non è che tu mi abbia dimostrato di tenerci, no?».

«Scusa».

Mi fissa negli occhi restituendomi un’espressione mortificata, come se mi chiedesse di perdonargli un grosso sbaglio. In quella parola leggo la frustrazione che prova in questo momento, tra l’altro del tutto immotivata. Non si sta scusando per il compito di letteratura, c’è dell’altro.

«Non ho avuto l’occasione di presentarmi né di parlare con te, mi dispiace. Sono stati dei giorni un po’ difficili per me, anche se non posso metterti a parte dei motivi». Sciorina senza mai prendere il respiro.

Dal momento che non intendo indagare oltre, stabilisco di potermi accontentare della sua spiegazione, per quanto blanda.

«Può andar bene sabato?».

«Hai avuto una settimana intera per trovare un po’ di tempo da dedicare al compito e mi domandi se possiamo lavorarci nel fine settimana?».

«Hai da fare?».

«Trascorrerò la giornata di sabato con la mia amica Josephine a fare shopping in vista della serata, perciò…» lascio in sospeso la frase di proposito, lo ritengo abbastanza intelligente da trarre da solo le conclusioni.

«Avremo il tempo di rifarci, Bella. Ne sono convinto» conclude lui, prima di eclissarsi.

Non ho mai conosciuto un ragazzo tanto insolito in vita mia. Mi domando se non stia nascondendo qualcosa dietro la sua incostanza. E chissà se questo qualcosa ha a che fare con il foglio che ho trovato l’altro giorno in aula!

Ho provato a decifrare quelle parole a me sconosciute, ma a quanto pare sono scritte in una lingua che non esiste (o almeno è quanto mi risulta utilizzando il traduttore di Google). Ma forse sto solo diventando paranoica e le fiammelle disegnate sulla piantina sono esattamente ciò che sembrano. Quanto al disegno del dragone, qualcuno potrebbe averlo abbozzato colto da ispirazione artistica. Del resto, chi non ha mai scarabocchiato su un foglio?

Con questi pensieri, faccio dietrofront e corro a raggiungere Josephine e Miguel in biblioteca.

 

***

 

Ho atteso il mio primo fine settimana a Bistrita come un bambino aspetta di scartare i regali sotto l’albero di Natale.

Non sono il tipo che ama fare vita mondana, ma l’entusiasmo di Miguel per l’evento di stasera è contagioso. Negli ultimi due giorni non ha fatto che parlare di tzigani, danze gitane e prodotti tipici rumeni, snocciolando nomi impronunciabili di piatti che ora non vedo l’ora di assaggiare.

I miei due amici sono già di sotto quando chiudo la porta della stanza alle mie spalle, pronta per raggiungerli. A bloccarmi sul posto è la voce vellutata di Edward che pronuncia il mio nome. È in camera con una delle sorelle, sospetto la più piccola.

Quando si lascia la porta socchiusa, c’è sempre il rischio che qualcuno possa origliare.

«Deve essere lei, Alice. Si tratta di Bella, ne sono sicuro».

«Non posso garantirla io questa certezza, come pretendi di averla tu?».

«Io non riesco a sentirla, tu invece la percepisci. È lei per forza».

«La direzione è cambiata, Edward».

Mi avvicino di più all’uscio per non perdermi nemmeno una parola, ma mi sporgo troppo e la mia sbadataggine colpisce ancora. Capita che la porta si spalanca e io casco come un sacco di patate. «Ciao!» squittisco, tentando invano di cancellare l’imbarazzo con un mezzo sorriso.

Se gli sguardi potessero uccidere, gli occhi di Edward mi avrebbero trapassato da parte a parte in un secondo e in questo momento sarei defunta. Alice, al contrario, mi osserva con un misto di curiosità e compassione.

Cosa si stavano dicendo esattamente? E in che misura c’entro io?

Ho un elenco infinito di domande che mi frullano in testa, ma nell’istante stesso in cui mi rialzo il mio cervello riesce a elaborare solo la fuga.

Josephine e Miguel notano il mio affanno e mi domandano a più riprese se sto bene. Io insisto per entrare in auto e partire. Non vedo l’ora di distrarmi e dimenticare la tensione che si era creata in quella stanza. D’un tratto mi sono sentita come se Edward volesse attaccarmi. A farmi stare peggio è il rendermi conto che, se non ci fosse stata Alice, avrebbe potuto farlo.

L’evento folkloristico è in un’immensa radura in mezzo al verde, alla periferia di Bistrita. È quasi il crepuscolo quando arriviamo e il divertimento è già iniziato. Giocolieri e illusionisti tengono banco poco lontano dalla tavolata, dove è stato allestito un buffet luculliano.

Miguel fa segno a me e a Josephine di precederlo mentre lui parcheggia lì vicino. A quel punto non ho il tempo di rendermi conto di ciò che sta succedendo, né di capire come. Una Chevrolet perde del tutto il controllo e si dirige verso di noi come una furia impazzita. Io e Josephine rischiamo di rimanere schiacciate contro l’auto del nostro amico e d’istinto, senza mettermi a fare congetture su quanto sia fisicamente possibile o meno, allungo entrambe le braccia e con i palmi delle mani blocco la Chevrolet, trattenendola dal paraurti anteriore.

La folla si riversa da tutte le direzioni, nel vano tentativo di capire cos’è accaduto.

Josephine e Miguel mi guardano con l’occhio di chi ha appena avvistato una creatura aliena.

 

 

NOTE

 

·       Prima di tutto devo chiedere SCUSA a chi ha letto il secondo capitolo prima di mercoledì 30 agosto. Non mi ero resa conto di avere caricato il file della vecchia versione. Oltre al fatto che non avevo inserito il nome di Edward Cullen da nessuna parte, il cambiamento principale riguarda l’ultima parte, quando Bella trova il foglio con la piantina della Transilvania. Nella prima stesura non c’era il riferimento al dragone. Scusatemi, davvero! Ci starò più attenta.

·       Forse a qualcuno avrà dato fastidio non trovare nella scuola gli amici di Bella, come Jessica e Mike. Dal momento che Bella arriva in Romania con un progetto di scambio, non avrebbe avuto senso includere tutti i suoi amici di Forks anche qui. Mi è parso più normale inserire nella storia studenti provenienti da altri Paesi.

·       Se siete arrivati fino alla fine del capitolo, GRAZIE! Se ve la sentite di lasciare un commentino, una critica, un saluto, DOPPIAMENTE GRAZIE! Un ringraziamento speciale a alexa_cr81, everlark98 e malyegiro per avere inserito la storia tra le seguite.

·       Domani parto per le vacanze, quindi non avrò modo di aggiornare a breve. Posterò il quarto capitolo domenica 10 settembre.

 

   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Twilight / Vai alla pagina dell'autore: IsabelFlahertie