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Autore: Jack83    31/08/2017    1 recensioni
8 Anime 8 vite che stanno per essere sconvolte ma qualcuno proverà a evitare ciò
Genere: Azione, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Tutti gli adulti; tranne i famigliari di Minto, Marco, Ryo, Keiichiro e i tre alieni, rimasti stranamente tranquilli, aprirono la bocca per dire qualcosa ma dalle loro bocche non uscì una parola.
Il momento di silenzio venne rotto dal padre di Purin che riuscì ad emettere finalmente un suono:
-Se le cose stanno così, figliola, fatti valere io ti appoggerò-
Tutti si voltarono su di lui e poi sulla più giovane delle mew mew che annui -Ci proverò padre-
La sorellina e i quattro fratellini della mew scimmia, rimasti sotto shock fino a quel momento, corsero verso la sorella maggiore e le diedero un grosso abbraccio, facendole delle raccomandazioni.
Anche la matrigna si risveglio da quel torpore e si avvicino a lei. -Purin- cominciò lei -Cerca di non farti del male.-
Lei annui con gli occhi pieni di lacrime e abbraccio la donna che ricambio l’abbraccio e cominciò ad accarezzagli la testa maternamente.
A quel punto fu la volta del padre di Retasu a parlare -Reta-chan sono sconvolto-
La ragazza abbassò lo sguardo tristemente -Papà io- provo a giustificarsi lei ma il padre la bloccò -Figliola capisco perché tu non ci abbia detto cosa succedeva qua, ormai e tardi ed il danno è fatto.-
Detto questo lanciò uno sguardo pieno di odio verso Ryo e Keiichiro -io non posso fare altro che accettare la tua decisione, sperò però che tu ti ravveda e ci raggiunga ovunque noi saremo spediti.-
Mentre diceva ciò la spia osservò la moglie dell’uomo e il fratello della mew verde che annuiva alle parole del padre.
-Sorellona- fece alla fine del discorso Uri -Fa secchi quei mostri mi raccomando.-
Retasu a quel punto scoppiò a piangere e strinse a se la famiglia.
Ormai c’era solo più la famiglia Momomiya che doveva esprimersi, ormai senza che la spia le puntasse contro la pistola.
Sakura e Shintaro stavano guardando con ripugnanza il castano che era di fronte a loro che con lo sguardo li esortava a parlare.
Alla fine si espressero -Ichigo- fecero i due mentre la ragazza deglutì e tutti gli occhi dei presenti si posarono su di loro.
Il padre sospiro con gravità -Non sei più una bambina ed io me ne accorgo solo ora.
Hai combattuto e combatterai contro esseri che noi possiamo solo immaginare ed hai accettato tutto ciò con una maturità senza eguali.-
La madre annui alle parole dell’uomo -Noi vorremo che tu venissi con noi, siamo preoccupati per te e per ciò che ti potrà capitare.-
Ichigo si avvicinò ai genitori e gli abbraccio con le lacrime agli occhi -Scusate se non vi ho mai detto niente ma avevo le mie buone ragioni.-
I due strinsero ancora di più la figlia a quelle parole.
-Scusate se interrompo questi bei momenti ma è ora che vi informi dove verrete trasferiti.- Fece Marco osservando i presenti che si voltarono verso di lui.
-Allora la famiglia Aizawa sa già dove andrà, New York dove hanno degli affari e dove Seiji studia per il master in economia.-
La famiglia annui solamente rimanendo in silenzio come aveva fatto fino a quel momento.
-Per la famiglia Fong si tratta solo di andare a vivere ad Hong Kong loro paese di origine-
Il signor Fong annui mentre la signora Fong sembrava preoccupata; preoccupazioni che vennero dissipati dal castano.
-Lì signora Fong lavorerà presso un istituto molto noto e so che parla un impeccabile inglese dunque nulla da preoccuparsi visto che lì la maggioranza della popolazione parla anche inglese.-
Lei annuì sollevata.
Marco prosegui -La Famiglia Midorikawa e destinata a San Jose in California, visto che siete entrambi Ingegneri elettronici avrete un posto presso aziende lì stanziate.-
Poi guardò l’ultima famiglia presente, quella di Ichigo -Voi Momomiya andrete in Italia, vicino a Torino.
Visto che la signora Momomiya è una infermiera lì seguirà un corso presso l’istituto di Candiolo per migliorare le sue conoscenze in ambito oncologico mentre il signor Shintaro andrà presso il centro ricerche automobilistiche per una joint venture che la sua azienda ha lì-
Appena finita la spiegazione si senti bussare alla porta del locale.
Ryo guardò l’orologio e sospirò nervosamente.
-Neanche il tempo di salutarsi.- fu il laconico commento dell’americano.
Infatti alla porta erano degli uomini vestiti in maniera elegante che fecero strada alle famiglie verso a delle auto.
I Fratelli Fong ed Uri fecero in tempo a dire alle rispettive sorelle di prendere a calci chi stava minacciando la terra.
Mentre i genitori fecero le ultime raccomandazioni alle rispettive figlie.
Non appena tutto fu più calmo Ryo si avvicino a Marco,  la sua aria non prometteva niente di buono ed infatti mollo un destro in pieno volto alla spia che barcollo un momento.
-Non ti avevo chiesto espressamente di non portare armi qui dentro!?- Fu l’urlo del ragazzo adirato.
Marco si pulì il leggero rivolo di sangue che uscì dal labbro, osservo i presenti che lo guardavano decisamente irritati.
Specialmente Ichigo che non poteva dimenticare ciò che era successo poco prima ma la spia  alzo semplicemente le spalle.
-Forse ho esagerato un po’ con la storia delle pistola ma non ho nulla da rimproverarmi.-
Quindi presa la sua giacca si diresse verso l’uscita del locale -Ci vediamo domani, devo controllare alcune cose e consiglio anche a voi di controllare perché sento puzza di guai.-
Detto ciò alzo la mano in segno di saluto ed usci.
-Non riesco a capire quel tizio è una persona che assomiglia a Pei e a Ryo per certi versi.-
Tutti si voltarono verso Zakuro che fino ad allora era rimasta in silenzio
-Assomigliarci?!- I due diretti interessati alzarono un sopracciglio in risposta.
-Già- fece la mew lupo -E’ un tipo che cerca di non farsi trascinare dalle emozioni e sembra che cerchi di pianificare ogni dettaglio o analizzare ogni possibilità-
I due si guardarono in cagnesco per un momento poi sospirarono.
-Però solo Pei avrebbe puntato un’arma contro i nostri famigliari.-
La mew gatto tirò fuori tutta la sua irritazione in quel momento al punto tale che le erano spuntate le orecchie e la coda.
-Ma a cosa si riferiva la nostra cara spia.-  Chiese Minto
-L’uccellino ha ragione, il nostro amichetto è stato parecchio nebuloso-
La mew bird osservo malamente l’alieno -Conosci la parola nebuloso allora hai un po’ di cultura- fece sarcastica lei.
Il verde gonfiò le guance innervosito -Si da il caso che ero il migliore della mia classe sia prima che dopo la missione qua.- Rispose a tono lui
La mora lo guardò ironica -Cos’era una classe differenziale?- Tutti risero alla battuta della ragazza e allo sguardo incenerente di Kisshu.
-Ora basta- fece da paciere Keiichiro -andiamo di sotto e lo scopriremo.-
Il gruppo allora si diresse verso il seminterrato per capire cosa Marco  intendesse.
 
Marco decise di aver bisogno di mettere qualcosa sotto i denti di sostanzioso ma anche di controllare il suo “investimento”.
Si diresse dunque di buon passo verso il locale di Akito e Sana.
Quando apri la porta vide che era pieno di gente e sorrise.
Si avvicinò al bancone e trovò un posto libero.
-Signor Massi!- Sana lo vide subito e si avvicinò sorridente
Lui annui -Allora come vanno gli affari- chiese lui con fare sornione.
-Beh stanno andando molto bene, questo è il terzo giorno consecutivo di pienone.-
La ragazza sembrava proprio raggiante -Cosa posso portarle?-
-Quello dell’altra volta-
La rossa segno il tutto sopra il taccuino e parti verso la cucina. -Se continua così avremo bisogno proprio di un aiuto.- Urlo lei verso la spia che sorrise.
Sorriso che si trasformò quasi subito in una smorfia di irritazione quando, dalla porta del locale, entrò una zazzera bionda che ormai conosceva bene.
Notò subito che sembrava irritato dal trambusto e che cercava di nasconderlo.
Dopo pochi attimi si avvicinò a grandi falcate al bancone dove si sistemò su una delle poche sedie vuote, proprio accanto a quella occupata dalla spia.
-Sembra che gli affari ti vadano bene amico- La voce dell’uomo che voleva essere in qualche maniera positiva si palesava per quello era, scocciata ed irritata.
-Già- fece Akito con un tono di voce che sembrava quasi dirgli ”ti abbiamo fregato bello” -Devo dire che non c’è male, abbiamo fatto il pienone e sono giorni che sta andando avanti così-
L’altro lo guardò male -Pensi che andrà sempre bene così?-
Il barista non si fece intimorire dal suo interlocutore -Perché no, ormai sembra che abbiamo ingranato.-
Il biondo grugni qualcosa di incompressibile si voltò verso Marco che intanto stava assaporando la sua birra con calma -Ancora il tipo senza palle questo locale è veramente mal frequentato.-
Il castano alzò semplicemente un sopracciglio ma non rispose, aveva capito che voleva rissa ma lui non gli avrebbe dato corda.
Nick guardò malamente Marco che aspettava con pazienza il suo panino -Cosa stai aspettando? Da mangiare? Non ti è bastato quello dell’altra volta?- Akito capì cosa voleva fare il suo socio, voleva rovinare la reputazione del suo locale così che lui potesse tornare alla sua mercè.
-Nick per piacere non cominciare- Chiese lui con vemenza -Non rompere Akito, io sono il tuo socio e certa gente non la voglio nel mio locale- Grido il biondo.
Sana arrivò in quel momento con l’hamburger e quando vide Nick lo fulminò con lo sguardo
-Nick qual buon vento- fece lei non nascondendo affatto la sua irritazione per vedere lì quella persona.
La persona in questione guardò malamente la ragazza che resse perfettamente lo sguardo del tipo in questione, si aggiusto un ciocca di capelli e portò il piatto a Marco sorridendo
-Scusi se stasera ha una pessima compagnia.- fece Sana mortificata
La spia  fece segno di diniego -Non c’è problema.-
Intanto tutti nel locale si erano voltati verso di loro, compresi due uomini che dandosi un cenno si avvicinarono al bancone.
-Scusate ma il signore vi sta dando problemi- Chiese il primo dei due, un ragazzo di non più di trent’anni, di altezza media ma di corporatura atletica a Marco che stava dando il primo boccone al suo panino.
-Diciamo che è tipo una mosca che ti ronza attorno, infastidisce ma non troppo.-
-Sarà ma spesso certi Gaijin sono molto molesti- disse guardando Nick che sentendosi appellare così cominciò a sbraitare e provò ad avvicinarsi al  primo -Ma chi ti credi essere!?- Il secondo uomo, un uomo più vecchio del primo, leggermente più in carne ma più alto, che si era portato alle sue spalle lo blocco.
-Calma signore, lei sta davvero esagerando adesso verrà con noi in  centrale.-
-Cosa?- Nick sbiancò, non poteva crederci stava per essere arrestato.
-Siamo gli agenti Yamada e Chiba, se vuole gentilmente seguirci.-
I due presero sottobraccio il biondo  rimasto senza parole ma il colpo maggiore stava per giungergli a causa di Sana.
-Scusate signori agenti, dovrei dare una cosa al signore che prima si era definito nostro socio-
Gli consegno una busta che lui apri lentamente.
Era una lettera del suo manager che dava l’assenso alla vendita della sua parte del locale ad Akito e Sana, che così erano divenuti i soli ed unici proprietari dello stesso.
In quel momento si ricordò che il locale ricadeva in quei suoi investimenti sui cui aveva lasciato libertà di decisione al suo manager o meglio poteva accettare solo se veniva pagata una determinata cifra.
Com’era possibile che fossero riusciti a pagare quella cifra, in quel momento vide Marco che alzava il suo bicchiere di birra e lo salutava con un sorrisetto.
Ecco chi aveva aiutato Sana e Akito a pagare, quello strano tipo che parlava un giapponese perfetto nonostante si vedesse lontano un miglio che fosse un occidentale.
Stava per ripartire alla carica quando la grossa mano dell’agente Chiba calò su di lui e lo trascinò via.
-Ora ci segua, ci ha già rovinato la serata e non vogliamo altre scartoffie da compilare.-
Sana si girò trionfante verso l’interno del locale -Scusate per il pessimo spettacolo, speriamo che non ripeterà più.-
Un grosso applauso si levò dalla sala, qualcuno fischiò mentre altri gridavano -Sana sei sempre la migliore.-
Marco fini la sua consumazione e si avvicinò alla cassa per pagare.
-Stasera offre la casa- Fece Sana raggiante.
La spia si accigliò -Mi spiace ma insisto.-  e tirò fuori una banconota da 10000 Yen.
La rossa strabuzzo gli occhi di fronte alla somma e provò a protestare.
Ma la spia la blocco -Pago anche la mancia.-
Sana non potè che gonfiare le guance per la stizza ed accettare la cosa, prima di uscire però il castano volle togliersi una curiosità.
-Scusa eri per caso una idol o una cosa del genere?-
Lei annuì -Già, Nick l’ho conosciuto sul set di uno dei miei ultimi lavori… Un vero pianta grane.-
Un lampo di curiosità accese gli occhi della spia -Ho letto qualcosa in merito su una di quelle riviste che si trovano dai parrucchieri in merito, sembra che centri qualcosa Zakuro Fujiwara.-
Sana si rabbuio -Già, Nick voleva avere una storia con lei ma l’ha sempre respinto, non era proprio il suo tipo oltre al problema dell’età.-
Marco fece una smorfia di comprensione -Circa un anno fa, poco prima che lasciasse il mondo dello spettacolo, Nick provò ad aggredirla, per fortuna il ragazzo con cui usciva la salvò.-
-E da lì la sua scelta di lasciare lo star system.- La ragazza annui.
-Ogni tanto ci sentiamo ancora, abbiamo fatto un paio di lavori assieme è una brava anche se un po’ solitaria.-
Il castano ringraziò per le informazioni ottenute, salutò e poi usci.
Aveva capito che Nick era riuscito ad ottenere il silenzio delle autorità grazie a molto denaro o possibili ricatti.
 
Nel frattempo nel laboratorio posto il cafè le ragazze, Kisshu e Taruto stavano osservando i dati che Pai, Keiichiro e Ryo stavano elbaorando.
Erano una serie di cartine della regione di Hokkaido, in particolare della città di Sapporo e delle sue vicinanze.
-Strano- Fece Kei -Ci sono delle temperature fuori dalla norma, troppo fuori dalla norma.-
-Anche le precipitazioni nevose sono troppo fuori dalla norma, troppo localizzate in certe zone, in particolare una.- confermo Pai.
-Pensate alla stessa cosa che penso io?- Chiese alla fine Ryo hai due.
I due annuirono
Ma prima che potessero dire qualcosa fu Kisshu a parlare.
-Allora cervelloni cosa aspettate parlate.-
Ryo e Pai guardarono male i verde mente Keiichiro non potè che sorridere benevolo.
-è presto detto, siamo di fronte ad un possibile attacco alieno.- rispose Ryo
-Quindi ci toccherà una scampagnata a Sapporo?- Chiese Zakuro seria incrociando le braccia al petto.
-A quanto sembra sì Zaku-San- il moro guardò serio i presenti
-Verrà anche la nostra spia preferita?- Chiese sarcastico Taruto
-Ho paura che se non lo invitiamo si autoinviterà.- Rispose con altrettanto sarcasmo Minto.
Pai però noto qualcosa nello sguardo di Retasu, sembrava preoccupata.
-Mew Retasu, stai pensando a qualcosa?- La ragazza chiamata in causa trasalì ed annui.
-Sì, è solo che nessuno di voi trova strano che Marco parli un perfetto giapponese senza nessun tipo di accento? Poi non dimentichiamoci che ci ha aiutati durante lo scontro a casa di Minto, quindi una mano ci servirebbe.-
Ryo a quel punto si alzò dalla sedia con un’aria più seria del solito.
-Questa notizia non deve uscire di qua, la UNCIA mi ha fornito qualche dettaglio in più sul suo passato.-
Tutti prestarono orecchio a quello che si stava per dire -Non vi costringerò a crederci ma non mi sembra una cosa così assurda visto il progetto mew mew.
Marco è stato messo in ibernazione per mille anni, durante i quali hanno provveduto a fargli imparare decine di lingue, arti marziali, armi, veicoli e altre svariati argomenti che potevano essere utili alle sue missioni.-
Tutti guardarono Ryo, tranne Keiichiro e Pai, sbigottiti    
Ichigo si riprese per prima -Una vita abbastanza solitaria ma questo non giustifica che abbia preso la decisione di mandare via le nostre famiglie senza chiedere prima a noi.-
Aveva tenuto dentro quella cosa fino a quel momento ed ora era sbottata.
Tutte furono concordi nello suo sfogo, mentre Kisshu sorrise sornione pensando che quella era la sua gattina.   
   
 
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