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Autore: Herm97    31/08/2017    1 recensioni
Rose Weasley poteva definirsi una delle ragazze più popolari di Hogwarts. Non solo perché i suoi genitori si chiamassero Hermione Granger e Ronald Weasley, o perché fosse la nipote del famosissimo Harry Potter. No, Rose era diventata amica quasi di tutti in quella scuola semplicemente perché si era impegnata sempre in tutto e per tutto: era stata eletta Prefetto una settimana dopo l'inizio del suo quinto anno a Hogwarts, studiava sodo e ora era diventata persino Caposcuola. Inoltre era una formidabile giocatrice di quidditch, il che rendeva orgogliosi gran parte dei suoi parenti - sopratutto Ron -, nel ruolo di cacciatrice. La ragazza aveva aiutato parecchie volte la sua squadra, quella giallo-oro, a vincere le partite e il resto della squadra, come anche gli studenti che appartenevano alla sua stessa squadra, gliene erano rinoscenti.
Naturalmente c'era qualcosa che Rose non riusciva a controllare, era una persona ormai vicina alla sua famiglia da molto tempo, col quale aveva purtroppo condiviso un'intera estate alla Tana. Il suo nome era Scorpius Hyperion Malfoy ed era, a detta di Rose, il ragazzo più sbruffone e saccente che lei avesse mai conosciuto. Ma potrà tutto ciò cambiare nel loro ultimo anno a Hogwarts?
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter, Dominique Weasley, Rose Weasley, Scorpius Malfoy, Un po' tutti | Coppie: Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Chiarimenti

 
Il mattino successivo, quando i raggi del sole iniziarono a farsi vedere, nella casa regnava il silenzio. Scorpius Malfoy era disteso nel suo letto a pancia in su, entrambe le mani sotto il capo e gli occhi spalancati a fissare il soffitto. Non aveva chiuso occhio quella notte, gli era sembrato impossibile.

Lanciò un'occhiata al suo migliore amico che, sdraiato nel netto accanto, russava e sorrideva. Stava sicuramente sognando Alice Paciock. Malfoy allungò il collo: Hugo dormiva a bocca aperta, ogni tanto parlava e diceva cose incoerenti e talvolta incomprensibili, mentre Luis era il più tranquillo di tutti. 

«Lorcan, non c'è niente tra me e Scorpius, te lo posso assicurare, e mai ci sarà» 

Gli tornarono alla mente le parole di Rose, quelle che lei aveva detto a Lorcan sull'Espresso durante il viaggio del ritorno da Hogwarts. Quando Rose le aveva pronunciate, Scorpius si era completamente irrigidito e sembrava quasi mille coltelli gli avessero trafitto il corpo. Si era chiesto più volte il preché, di quelle parole. 

Scorpius riorganizzò i suoi pensieri. «Sono sempre io che vado a cercarla»

In effetti, con un po' di attenzione in più, il ragazzo si rese conto che era la verità. Per prima cosa c'era stato quel giochetto che aveva portato avanti insieme a Trish, naturalmente ad insaputa di quest'ultima, per far ingelosire la Weasley; poi si era preso un colpo quando, durante la partita di Quidditch, Rose si era presa un bolide addosso - ed era corso in infermeria subito dopo. La sera del ballo era un altro pezzo del paso: era stato lui a baciarla, Rose aveva solo ricambiato. Certo, c'era stato un altro bacio quel pomeriggio in biblioteca, ma era sempre e solo Scorpius che si buttava per primo, era lui quello che faceva il primo passo.
 
«Devo solo starle lontano, sì» mormorò tra sé e sé, cercando di convincere sé stesso che quella fosse la scelta migliore. «I contatti fra me e lei devono terminare, ecco»

Scorpius, deciso di quella sua scelta, si mise a sedere sul letto e osservò fuori dalla finestra. Il sole era spuntato, il cielo si faceva sempre più chiaro e la casa sembrava, a poco a poco, svegliarsi. La porta della camera davanti alla sua, quella dove Rose, Alice, Dominique e Lily dormivano, si aprì e si richiuse. Questo gli fece chiedere chi potesse essere, ma alla fine decise che non gli importava e si stiracchiò.

Qualche minuto dopo, scendendo a fare colazione, notò la chioma rossa di una ragazza seduta a tavola. Stava parlando con nonna Molly e questa, con un sorriso ampio e con le padelle piene di cibo che le svolazzavano attorno, rispondeva con affetto alla rossa. Fortunatamente, quando Malfoy andò a sedersi, trovò semplicemente Lily e non Rose.

«Buongiorno caro, hai fame?» gli chiese Molly, scompigliandogli i capelli biondissimi.
 
Scorpius annuì un po' assonnato. «Molto»

Lily lo guardò di sottecchi, nella sua mente c'era il piano che lei e Dominique avevano ideato. Era convinta che bisognava procedere al più presto, ma Dominique aveva preferito aspettare un po'. Malfoy gli fece un cenno del capo per salutarla, poi addentò una salsiccia e, allo stesso tempo, mandò giù un sorso di succo d'arancia appena spremuto.

«Che c'è?» chiese Scorpius a bocca piena, notando che Lily lo guardava con occhi quasi disgustati.

«Mangi proprio come Albus» rispose lei, alzando gli occhi al cielo e scuotendo il capo. «Assurdo»

Scorpius, in tutta risposta, sbuffò e riprese a far colazione. Molly gli chiese se avesse dormito bene e lui, con un cenno del capo, rispose di sì - sebbene, in realtà, non avesse dormito affatto. Poco dopo, con uno sbadiglio, si unì a loro anche Alice Paciock, seguita da Albus, Luis, Hugo e Dominique. Molly fu veramente contenta di vederseli tutti lì, seduti a tavola, a fare colazione insieme.

«Allora, che programmi avete per la giornata?» domandò la donna, versando dell'altro succo nei bicchieri dei presenti. 

Lily e Dominique si scambiarono un'occhiata, sorrisero e si strinsero nelle spalle contemporaneamente. Albus guardò Alice e le fece un'occhiolino, mentre la ragazza sorrise e arrossì.

«Io vorrei tornare a dormire» disse Hugo, strofinandosi un occhio. 

Rose Weasley scese in cucina quando tutti ebbero finito di fare colazione, si era svegliata per utlima, persino dopo i suoi genitori e il resto degli adulti. Camminò in punta di piedi fino ad arrivare alla sua sedia, prese posto e fece un sorriso assonnato a sua nonna, che ricambiò prontamente e si allungò per darle un bacio sulla fronte.

Malfoy era seduto poco distante da lei, reggeva la testa coi palmi delle mani e gli occhi erano chiusi. Rose lo guardò con occhi curiosi, le sue labbra si piegarono ad un sorriso e, proprio in quel momento, quasi percepisse il suo sguardo su di sé, Scorpius spalancò gli occhi e la osservò per qualche secondo. Poi, con uno sguardo serio e duro, gelido e distaccato, Malfoy si alzò da tavola e tornò al piano superiore, tornando nella sua stanza.

«C'è qualcosa che non va fra di voi, Rosie?» le chiese nonna Molly con curiosità, porgendole altre salsicce calde. 

«Nulla» rispose dopo un attimo Rose, sospirando. «Assolutamente nulla»

 
~~~

Nel pomeriggio Lily e Dominique decisero che era arrivato il momento giusto, per attuare il loro piano. Al terzo piano, nonna Molly aveva uno sgabuzzino abbastanza spazioso dove teneva scope, secchi di plastica e altre cose per pulire casa, e Dominique aveva pensato fosse il posto adatto dove rinchiudere Scorpius e Rose.

Non fu difficile a nascondere le bacchette dei due diretti interessati, ma la parte complicata era trovare un'ottima scusa per trascinarli fino al terzo piano. Dominique, pensando ad alta voce, aveva detto che bastava tirargli una padella sulla testa e portarceli di peso, ma lo sguardo di Lily era bastato a farle ritirare tutto. 

«Guardali» disse improvvisamente Lily, indicando Scorpius e Rose.

Erano fuori in girardino. Scorpius, seduto ai piedi di una quercia, guardava distrattamente Hugo e Albus rincorrersi a cavallo delle loro scope; Rose, invece, stava chiacchierando con Alice, ma anche lei sembrava avesse la testa da tutt'altra parte. Ogni tanto i due si scambiavano un'occhiatina, ma il Serpeverde era sempre il primo che abbassava lo sguardo per guardare altrove - cosa che, agli occhi di Lily e Dominique, sembrava dar fastidio alla loro cugina. 

«Dobbiamo immediatamente trovare una scusa, Dom» proseguì Lily. «Quei due hanno bisogno di parlarsi, di chiarire e di decidere cosa fare»

«Io, comunque vadano le cose, sono Team Lorcan» mormorò Dominique in risposta.

Secondo Dominique, Lorcan era più adatto a Rose. Aveva un animo più gentile, poi era intelligente come sua cugina, era un bel ragazzo e la trattava sempre con rispetto. Sì, Dominique stimava molto Lorcan, eppure Rose non sembrava così tanto felice quando era con lui. 

Lily le scoccò l'ennesima occhiataccia, poi si tirò su a in piedi e spiegò a Dominique la scusa che le era venuta in mente. Mandò Dominique da Rose, mentre lei si avvicinò a passò lento al Serpeverde; con uno sforzo enorme, gli sorrise e si sedette accanto a lui. Scorpius si sorprese nel constatare che Lily stesse parlando proprio a lui, dato che era una cosa più unica che rara, ma comunque tentò di prestare attenzione e infine acconsentì a seguirla. 

Lo sgabuzzino del terzo piano era vuoto, buio e umido. Lily e Dominique lo avevano svuotato l'ora precendete, mettendo tutto quello che c'era dentro in una delle stanze lì vicino. Lily aveva chiesto al Serpeverde di controllarne l'interno, ma quando questo fu abbastanza dentro, Lily lo spinse e richiuse la porta a chiave.

«Quando esco di qua, Potter!» esclamò Scorpius a mo' di minaccia. 

Qualche minuto dopo la porta si riaprì, ma fu Rose quella che si trovò davanti. La porta fu chiusa una seconda volta e, dall'esterno, arrivò la voce di Lily che affermava che non avrebbe riaperto fino a quando Scorpius e Rose non si fossero chiariti una volta per tutte. Sebbene fosse buio pesto - non c'era neanche una finestrella -, i due si scambiarono un'occhiata e iniziarono a battere i pugni sulla porta perché questa venisse aperta. Ma Dominique e Lily se n'era già andare.

Malfoy, sbuffando, decise di sedersi a terra. Incrociò le braccia al petto e adagiò il capo al muro. «Io e te non abbiamo proprio niente da dirci, non capisco che abbiano in mente quelle pazze delle tue cugine»

«Non sono pazze» protestò Rose, sedendosi accanto a lui. 

Il profumo di rosa gli arrivò dritto dritto al cervello: Rose era troppo vicino. Non che gli dasse fastidio, ma quella mattina si era ripromesso che non ci sarebbe più cascato e che, fra loro, avrebbe cercato di aumentare le distante. Quindi si alzò, camminò fino alla porta e si sedette davanti ad essa, poggiando la schiena sul legno vecchio e umido.

«Che hai? Perché fai così?» gli chiese Rose, con un filo di voce.

«Devi starmi lontano, Weasley» ringhiò Malfoy, respirando profondamente. «Come ho appena detto: non abbiamo nulla di discutere io e te, quindi chiudi la bocca e fa silenzio»

Rose sgranò gli occhi, ritrovando il vecchio Scorpius Malfoy di inizio anno. Quando i suoi occhi si abituarono al buio, la rossa si rese conto che Malfoy guardava ovunque ma mai verso di lei; sembrava trovasse più interessante guardare il soffitto, il pavimento o le pareti. E poi perché quell'improvviso distaccamento? Cosa aveva fatto di male?

«Ho... ho fatto... qualcosa di sbagliato? Ti ho-» iniziò lei, ma subito il Serpeverde la interruppe.

«Chiudi la bocca, Rose» disse lui, con rabbia. Poi, pensando ad alta voce, disse: «Dovevo tornare a casa dei miei, lo sapevo»

«Ti sei pentito di essere qui?» domandò la Grifondoro, sempre con un filo di voce.

Lui aprì gli occhi di scatto, incatenò i loro sguardi e annuì con forza. «Corretto, Weasley!»

Rose non ci capiva più niente. Fino alla sera precedente le cose erano andate alla perfezione fra loro, magari con qualche alto e basso, ma in fin dei conti non era poi così male. Cos'era cambiato? La ragazza cercò di pensare a cosa avesse fatto di male, a cosa avesse detto negli ultimi giorni e non riuscì a capire cosa avesse sbagliato. 

«Sai che c'è?» disse improvvisamente Scorpius, alzandosi in piedi. «Va bene, parliamo»

La rossa aprì bocca per rispondere, si mise in piedi anche lei ma non fece in tempo a parlare. Scorpius si passò una mano fra i capelli, sbuffò con fare nervoso e poi guardò negli occhi la ragazza dai capelli rossi e boccolosi. Fece un passo in avanti, pronto ad assaporare quelle labbra così invitanti e così buone, ma ci pensò una seconda volta e si fermò.

«Io ho chiuso con questo giochetto, Weasley. Tutto era molto più semplice prima di quella stupida festa nella Stanza delle Necessità: io facevo le mie cose, tu le tue e ognuno di noi aveva la sua vita» sbottò Malfoy.

«Giochetto? Scorpius ma che sta dicendo? Pensi sia tutto un gioco, per me?» replicò prontamente Rose, facendo un passo verso di lui. «Credi che ricambiare i tuoi stramaledetti baci sia un modo per passare il tempo per me? Credi che lo faccia per divertirmi, eh? Beh, caro mio, sei proprio un idiota se la pensi a questo modo!»

«Prima vieni da me, poi vai da Lorcan» ringhiò Malfoy. «Cosa dovrei pensare, eh? Sentiamo!»

«Che sono confusa, stupido!» esclamò Rose esasperata, facendosi sempre più vicina al Serpeverde.
 
«Qualunque sia la tua scusa, Weasley» disse, calcando il modo in cui l'aveva chiamata. «Io e te abbiamo chiuso»

Scorpius si rimise a sedere, incrociò le braccia al petto e osservò, con occhi duri, la Grifondoro sedersi proprio di fronte a lui. Pochi attimi dopo, Rose nascose il viso fra le mani e singhiozzò silenziosamente, mentre Scorpius tentava in tutti i modi di non alzarsi per andare a consolarla. Infatti, per evitare proprio questo gesto, il ragazzo chiuse gli occhi e fece dei respiri profondi. 

«Io non ce la faccio, Rose» sussurrò poi, mantenendo gli occhi chiusi. «Tu devi essere mia e mia soltando, non di quell'insopportabile di Corvonero. Meglio chiuderla qui adesso, che andare avanti e tenere tutto di nascosto»

«Ma io non voglio che finisca!» esclamò subito Rose, lanciandosi in avanti per abbracciarlo. «Ti prego, ti prego!»

Scorpius l'allontanò da sé con fare gentile e delicato, poi batté il pungo sul legno della porta e chiamò Lily e Dominique un paio di volte. Quando le sentì, affermò che lui e Rose avevano parlato e che il loro piano aveva funzionato: si erano chiariti, era finita del tutto. Ma quando Lily e Dominique aprirono la porta, lasciando passare Scorpius, e trovarono Rose seduta per terra e in lacrime, si scambiarono un'occhiata confusa: cosa avevano combinato?
   
 
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