Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones
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Autore: _Giuls17_    01/09/2017    2 recensioni
[Storia ispirata alla settimana stagione del Trono di Spade, contiene Spoiler per chi non ha ancora visto la serie: c'è sempre qualcosa che vorremo vedere e che in realtà non accade, qualche scena che desideriamo o qualche parola che se detta ci riempirebbe il cuore di gioia, questa ff parte prorpio da questo.]
2:ma gli occhi di Jon Snow riuscivano ad arrivare al suo cuore e a trascinarla in luoghi che non conosceva...là dove il suo cuore di drago giaceva.
3: Li ho persi.
Li ho persi entrambi.
‹Se il Drago deve avere Tre teste ed io sono sola, Jon, allora vuol dire che un altro dei miei figli dovrà morire?-
5:-Tu mi appartieni Jon Snow.-
Genere: Fantasy, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Daenerys Targaryen, Drogon, Jon Snow, Tyrion Lannister
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Non sono solita fare premesse, o meglio ultimamente preferisco così ma ci tenevo a dirvi che il capitolo è stato scritto prima del finale di stagione e quindi prima di sapere del tipo di "viaggio" intrapreso per arrivare ad Approdo del Re, voglio consolarvi che ci arriveremo ma passaremo prima attraverso qualche capitolo e qualche nuova scoperta.
Payne
 
Avevano deciso di fermarsi a Grande Inverno prima di proseguire nuovamente verso Roccia del Drago o Approdo del Re se Cersei avesse accettato il loro invito.
Jon osservò il cielo dalle finestre della sua stanza, stava molto meglio rispetto a qualche giorno prima, il suo corpo si era ripreso e le ferite che aveva riportato erano superficiali, insignificanti ma quella che non si era ancora ripresa era Daenerys.
Nei pochi giorni che avevano trascorso sulla nave era stata una presenza evanescente, inconsistente, il suo cuore non aveva mai lasciato quel lago ghiacciato e lui lo aveva capito da quello sguardo.
Da quello sguardo sofferente che lacerava il suo ogni notte ed ogni giorno al risveglio.
Jon si passò una mano tra i capelli e chiuse gli occhi, se avesse potuto non sarebbe mai andato oltre la Barriera, se avesse potuto parlare con Brann avrebbe cercato un altro modo, poiché solo adesso aveva capito: il Re della Notte gli aveva teso una trappola, lui sapeva di Brann, sapeva anche dei draghi, e lui aveva bisogno di uno dei suoi draghi per pareggiare l’armata.
 
Sono stato così stupido.
“Sì.”
 
Fece qualche passo in direzione della porta e l’aprì anche se rimase fermo sotto lo stipite, non sapeva cosa fare, non sapeva come fare per farla stare meglio e lui avrebbe voluto farla stare meglio.
Ser Jorah passò davanti alla sua stanza e si fermò a guardarlo.
-Posso?-
Jon annuì e lo fece entrare chiudendosi nuovamente la porta alle spalle.
-Di cosa mi vuoi parlare?-
-Di lei.- disse semplicemente mostrando uno sguardo rassegnato che non aveva ancora scorto sul suo viso.
-Vorrei fare qualcosa.-
-Sei l’unico che può fare qualcosa.- disse il vecchio cavaliere.
-Cosa intendi?-
-Sono al servizio della mia regina da quando si trovava ancora ad Essos, dal momento delle nozze per l’esattezza. Ero lì quando suo fratello l’ha venduta per un esercito che non ha mai avuto, ero lì quando ha ricevuto quelle uova, ed ero lì quando Viserys è stato ucciso dietro suo comando da Khal Drogo; lui aveva chiesto pietà ma lei ha risposto col Fuoco e col Sangue.
Dopo anche suo marito si è ammalato, una ferita infettata, qualcosa di così stupido che poteva essere evitato, lei ha cercato di salvarlo ma la strega l’ha solo presa in giro e si è portata via Drogo e Rhaego, e poi l’ha maledetta.-
-Maledetta?- chiese Jon.
-“Quando il sole sorgerà ad occidente e tramonterà in oriente; quando i mari si seccheranno e le montagne voleranno via nel vento come foglie morte.
Quando il tuo grembo sarà di nuovo fecondo e tu darai vita a un figlio vivo, allora e solo allora lui farà ritorno.”
Non si è spezzata neanche in quel momento Jon, non ha permesso alle sue emozioni di uscire ma ha allestito la pira in cui avrebbe bruciato il corpo del Khal e nel preparalo, sistemò le sue uova attorno ad esso, legò la megi e dopo avervi dato fuoco entrò nella pira.
Quando il fuoco si spense credetti che avrei trovato il suo corpo bruciato, eppure no, lei ne uscì viva, con i draghi avviluppati al seno e alle cosce.
Loro erano vivi, lei aveva dato la sua vita per loro.
Ma adesso uno dei suoi figli è morto. E questo lei non può accettarlo.-
Le parole del vecchio orso gli rimbombarono nella testa per molto tempo, adesso aveva avuto la conferma che Daenerys non avrebbe più potuto avere figli, ed ebbe la conferma del perché la sua sofferenza le stesse costando la vita.
Aveva dato la sua vita per loro ed adesso aveva visto suo figlio morire.
-Vorrei poter rimediare a quello che ho fatto, vorrei non averla mai coinvolta, vorrei essermi inginocchiato prima.- ammise, guardandolo.
-Non sei stato tu a coinvolgerla ma lei si è lasciata coinvolgere da te.
Ho visto come la guardavi, Jon Snow ed ho visto come lei ti ha guardato.
A me non ha mai guardato in quel modo, e neanche a Daario, solo Drogo. E dopo d lui nessuno ha più avuto accesso al suo cuore, ma tu sì.
Quindi Jon Snow non permettere che si perda nel dolore o dovrò uccidere il Re del Nord.
Salva la mia Regina.- disse prima di dargli le spalle e lasciare la stanza.
 
 
Jon guardò fisso la porta per un tempo che gli parve infinito e non riuscì a smettere di pensare, di ascoltare le parole di Ser Jorah.
Gli aveva raccontato una storia che già sapeva, ma con più dettagli e con quella storia aveva collegato i pezzi del puzzle che gli mancavano.
Quella era stata la sua ascesa, la Non bruciata. Adesso capiva uno dei suoi nomi ed ebbe la percezione che tutti gli altri raccontassero una storia diversa, momenti diversi in cui Daenerys Targaryen era stata messa alla prova e momenti in cui ne era uscita indenne, anche se con più cicatrici di quelle che aveva previsto.
Però adesso non le avrebbero dato un altro nome, dopo quell’impresa, non l’avrebbero acclamata, ma avrebbe ascoltato solo il suo dolore, aumentare minuto dopo minuto, ora dopo ora, giorno dopo giorno.
E la colpa era sua.
Jon si prese la testa tra le mani e si alzò, stavolta più deciso, stavolta con più consapevolezza di qualche giorno fa, non avrebbe permesso che ciò succedesse, non l’avrebbe lasciata sprofondare nell’oblio.
Lasciò la sua camera e si diresse verso quella di lei, una distanza che venne coperta in poco tempo, non bussò alla porta ma l’aprì direttamente.
La trovò seduta sul letto, la schiena contratta per quanto era tesa e lo sguardo perso attraverso la finestra aperta, in lontananza li vide anche lui: Drogon e Rhaegal volevano poco distanti, nonostante tutto aveva scelto di non raggiungere Grande Inverno con loro, nonostante la libertà aveva deciso di rimanere sulla nave, con lui.
 
-Vorrei avere le ali come loro, vorrei poter volare lontano da tutto questo e non toccare più terra.
Mi piacerebbe arrivare fino all’Antica Valyria, là dove i draghi sono nati, là dove i Targaryen sono esistiti, ma non posso farlo.
Io non ho le ali.-
-Ma hai loro, potresti farlo.-
-No non posso, il mio posto è qui.
Alla fine Davos non ha usato nessuna figura retorica.- disse guardandolo.
Quando i suoi occhi viola incontrarono i suoi notò la tristezza che li stava affliggendo, notò il dolore, Jon si avvicinò e si sedette accanto a lei nel letto.
-Sono stati i miei confratelli a farlo.-
-I Guardiani della Notte?- chiese stupita.
-Aye, loro… Non c’è un modo corretto per dirlo, lo hanno fatto e la Sacerdotessa Rossa mi ha riportato in vita.-
-Anche tu hai visto la morte, Jon Snow.-
-Io non ho visto niente.- disse guardandola, -Ma ho avuto la possibilità di sfruttare al massimo questa vita, così come lo puoi fare anche tu.-
-Certe volte penso che sarei dovuta morire molto tempo fa, forse a quest’ora mi sarei risparmiata molte sofferenze.-
-Se tu fossi morta io non ti avrei potuto conoscere, Altezza.-
Jon allungò una mano per incrociare una delle sue, lei lo lasciò fare e non aggiunse altro per qualche minuto.
-Puoi… Puoi chiamarmi Daenerys se… Se.-
-Siamo soli, aye.-
Daenerys allontanò lo sguardo da lui e riprese a guardare l’orizzonte, perdendosi nei suoi pensieri.
-Piangerò la morte di Viserion per molto tempo, Jon ma non per questo mi renderò inutile. Non sono mai stata una persona inutile o almeno mio fratello mi aveva resa tale ma mi sono ripromessa che non sarei più stata quella persona, mai più e non intendo farlo oggi, né domani.
Forse un giorno.-
Jon strinse la sua mano e si lasciò trasporta dal sentimento che stava crescendo dentro di lui, oltre all’ammirazione per quella ragazza incredibilmente forte, sapeva per certo che il sentimento che stava provando andava al di là di tutto, al di là di quello che aveva provato con Ygritte e per un momento si chiese se lei provasse lo stesso per lui, se fosse veramente riuscito ad arrivare al suo cuore così come aveva fatto Khal Drogo o se aveva perso così come era successo a Jorah o Daario.
 
“Chi è poi Daario?”
Non ne ho idea.
 
Jon passò la mano libera tra i suoi capelli, perdendosi nelle sue emozioni e nei suoi pensieri, perdendosi in quella ragazza che in poco tempo aveva conquistato il suo mondo, tutto il suo mondo.
Improvvisamente percepì il suo corpo molto più rilassato, i suoi occhi erano chiusi ma capì perfettamente che non c’era più traccia di dolore o di turbamento e per un solo momento provò invidia verso di lei, era così forte, così terribilmente forte che lui non sarebbe mai riuscito ad eguagliarla in quello.
-Ti ho sognato camminare tra le mura di Grande Inverno, ho sognato la Regina di Fuoco baciata dal ghiaccio camminare tra la neve…-
-E-?- gli fece eco lei, si era spostata verso di lui ma teneva ancora gli occhi chiusi.
-Non credo di riuscire a trovare le parole.-
-Trovale Jon Snow se vuoi che ti ascolti.- disse, usando le stesse parole che aveva usato durante quella notte davanti al fuoco.
-Ed eri bellissima.- aggiunse, avvicinandosi a lei e lasciandole un bacio leggero sulla fronte.
Percepì il brivido che le attraversò la schiena e quando allontanò le labbra, notò i suoi occhi viola fissarlo intensamente, stava fissando i suoi occhi, stava fissando lui o meglio lo stava guardando come ser Jorah aveva detto e poco dopo guardò le sue labbra.
 
Vuole che io la baci.
Ed io?
Voglio baciarla?
“Certo che vuoi.”
Si che lo voglio.
 
Si sporse di nuovo verso di lei e percepì il cuore battergli forte nel petto, quasi fino a fargli male, non lo aveva mai sentito così vivo, così presente da quando era tornato dalla morte.
Lentamente alzò la mano per sfiorargli il viso, era morbido ma caldo, caldo come il fuoco che le scorreva nelle vene, quando la guardò prima di baciarla vide gli occhi chiusi e la mano non intrecciata stretta attorno al suo mantello.
Le sfiorò appena le labbra prima che qualcuno bussasse alla sua porta.
Daenerys si scostò da lui, il momento era stato interrotto e anche lui lo aveva capito, notò la maschera calata su quegli occhi che fino a un minuto fa lo avevano guardato negli occhi e senza aggiungere altro si alzò dal letto.
Era tornata ad essere la Regina ma sapeva che quello che avevano condiviso non sarebbe morto in quella stanza, e lo capì da come lo guardò prima di aprire la porta.
 
Voglio ancora che tu mi baci, Jon Snow.
 
E come l’altra volta era riuscito a cogliere perfettamente il sentimento e le parole che le passarono dagli occhi e per la prima volta si rese conto che non sarebbe più riuscito a fare a meno di quegli occhi.
 
*
 
Il viaggio per arrivare a Grande Inverno non le era parso così lungo come aveva creduto studiando le carte che aveva trovato a Roccia del Drago, certo se non avesse percepito il suo cuore tramutarsi in pietra lo avrebbe affrontato diversamente ma sapeva che stava facendo del suo meglio.
Ed era più di quanto Daenerys si fosse immaginata e senza Jon Snow non sarebbe riuscita a sopravvivere neanche il primo giorno.
Sfiorò la pelle di Drogon e vi appoggiò la testa, lo aveva lasciato libero con Rhaegal di sfogare il suo dolore ma non l’avevano mai abbandonato del tutto, li aveva sempre sentiti anche se rinchiusa nella sua stanza dentro la nave, i suoi figli condividevano con lei quel dolore opprimente.
Rialzò la testa e vide in lontananza la fortezza che Jon gli aveva descritto e cominciò a ridiscendere.
Anche se lui aveva insistito per accompagnarlo a cavallo, lei aveva gentilmente rifiutato; meritava di incontra la sua famiglia senza di lei, senza la Regina che avrebbero visto in lei una volta arrivata, o meglio senza la presenza dell’Usurpatrice, perché così l’avrebbero chiamata, così l’avrebbero descritta una volta che Jon avesse detto loro quello che aveva scelto di fare.
Rhaegal volò ancora alto nel cielo mentre Drogon toccò terra in pochi secondi, Jon le aveva detto, dove atterrare per non spaventare l’interno Nord e lei per una volta aveva lasciato che qualcuno le dicesse cosa fare, che la guidasse.
Il suo pensiero andò a Tyrion, ancora fermo a Roccia del Drago con il suo esercito, e a cosa avrebbe detto, a cosa le avrebbe detto una volta che si fossero rivisti, scosse la testa, anche se gli avrebbe dato ragione, non riusciva a rimpiangere del tutto la scelta che aveva fatto.
 
Ma mi dirà lo stesso che aveva ragione, adora farlo e io gli ho servito l’occasione su un vassoio d’argento.
 
Lentamente scese dal suo drago e quando si voltò per guardare le mura innevate vide Jon Snow venirle incontro con un grosso cane e solo in quel momento si ricordò.
-Spettro.- sussurrò prima che il lupo le si avvicinasse o meglio le corresse incontro.
-Spettro vieni qui.- il tono che usò per richiamarlo fu duro ma nonostante questo il Meta-Lupo non lo ascoltò ma si avvicinò a lei, e a Drogon.
Incredibilmente il suo drago non mosse neanche un muscolo, lo seguì con lo sguardo ma non sguainò le zanne né lo arrostì sul posto, mentre il lupo si era limitato ad annusarla, lentamente.
Quando vide Jon abbastanza vicino a lei, si decide ad allungare una mano sul manto dell’animale.
-Non mi farai del male, vero?- domandò guardandolo in quegli occhi rossi che per un solo momento gli parvero simili a quelli di Drogon.
-No.- si rispose dopo essersi abbassata ed averlo accarezzato, -Non mi farai del male.- sussurrò, non riuscendo a nascondere un sorriso.
-Non è facile, si fida raramente delle persone.-
-Tu ti fidi di me e questo lui lo sente.- disse guardandolo, non lo vedeva dalla sera precedente quando avevano lasciato il porto per dirigersi assieme ai suoi uomini a casa eppure non riuscì a nascondere un nuovo sentimento.
Gli era mancato.
Jon Snow gli era mancato, come quando lo aveva visto partire per il Forte Orientale ma sapeva anche che il sentimento era diverso, era più vero, reale.
 
Voglio ancora che mi baci.
 
Quel pensiero gli attraversò la mente quando lui si fece più vicino a lei, la sua presenza lì al Nord gli parve diversa, era a casa, si sentiva a casa e quando guardò nei suoi occhi finalmente trovò il posto che vi aveva letto durante la sua permanenza a Roccia del Drago e lui l’aveva portata a casa sua.
Daenerys sorrise e lui ricambiò lo sguardo.
-Vai.- disse verso Drogon, -Starò bene.- passò ancora una volta la mano sul suo muso e poi lo lasciò andare, lo lasciò volare lì dove lei non poteva raggiungerlo.
-Andiamo, ci stanno aspettando.-
Lei annuì e si lasciò guidare lungo il sentiero che li avrebbe condotti nuovamente dentro, ascoltò Jon parlare della storia di Grande Inverno, lo ascoltò quando gli raccontò qualche ricordo della sua infanzia e degli altri fratelli che non avrebbe incontrato.
Tutto in quel posto raccontava una storia e quella consapevolezza la fece avvicinare al ragazzo che aveva lasciato entrare nel suo cuore.
Quando entrarono nel cortile principale vide tutti i presenti guardare in alto, guardavano il cielo. Guardavano i suoi draghi.
 
Avrebbero visto la magnificenza di Viserion, li avrebbero visti tutti e tre ma adesso sono solo in due.
 
Quel pensiero attraversava più volte la sua mente ma tutte le volte riusciva a scacciarlo via, tranne la sera, nel momento esatto in cui chiudeva gli occhi rivedeva la sua morte e tutte le volte il sonno l’abbandonava e rimaneva immobile a guardare il soffitto e a sentire il battito del suo cuore.
La prima su cui si posarono i suoi occhi fu Sansa Stark e lo capì dal colore dei suoi capelli, era baciata dal fuoco, accanto a lei vide Arya, una ragazzina con lo sguardo indurito, scalfito dalla vita e dalla sofferenza e poi vide Brann, lo sguardo fisso su di lei ma non riuscì a percepire niente.
Era come se Brann non fosse veramente Brann, o non fosse veramente lì.
 
-Sono magnifici.- ammise Arya, guardandola.
-Lo so.- disse, alzando anche lei lo sguardo per osservali, nonostante fossero in cielo non si allontanarono mai dalle mura, mai da lei.
-Sua Maestà.- Ser Jorah si avvicinò e le passò una pergamena avvolta in un sigillo con le Tre teste di Drago.
-Arriva da Roccia del Drago.-
-Tyrion.- disse semplicemente.
-Tyrion Lannister?- la voce di Sansa la fece distrarre e la vide avvicinarsi a loro.
-Sì. Lui è il mio Primo Cavaliere.-
-E`stato mio marito.- le disse invece.
-Scelta interessante, curioso che non me ne abbia mai parlato.-
-Il matrimonio è stato annullato quando sono scappata da Approdo del Re.-
Daenerys annuì non riuscendo a trovare le parole, percepì la presenza di Jon alle sue spalle e in quel momento notò il suo sguardo fisso verso di lei e in quel momento ricordò ciò che gli aveva detto sulla neve.
Aveva sognato, l’aveva sognata camminare per Grande Inverno e l’aveva trovata bellissima.
Quel pensiero la fece arrossire e distolse lo sguardo dal suo, lui le si avvicinò comunque e prese la spessa pelliccia che aveva per posargliela sulle spalle.
-Forse sua maestà avrà freddo, non credo che sia abituata a certe temperature.-
-Ad Essos non sanno neanche cosa sia una pelliccia.- disse facendo qualche passo avanti, scortata da lui, da Ser Jorah e da Davos.
-Immaginavo.- le disse Jon, scortandola dentro il palazzo.
-Sansa accompagneresti la nostra ospite in una delle stanze?-
-I Lord vogliono incontrarti Jon.- rispose sua sorella, irritata.
-Lo so, tutto a suo tempo. Fa come ti ho detto, devo sbrigare alcune cose prima.-
Jon guardò Daenerys e lei non esitò un secondo a ricambiare quello sguardo anche se non era stata messa a conoscenza delle commissioni che avrebbe dovuto sbrigare, ma quando gli diede le spalle decise di lasciarlo andare.
Aveva bisogno di un bagno bollente, aveva bisogno di piangere ancora in silenzio e di concedersi del tempo.
Ser Jorah la seguì senza esitare anche se non le sfuggì lo sguardi di disapprovazione di Sansa, durò solo pochi secondi ma riuscì comunque a capire che la sua presenza lì non era accettata da tutti.
 
*
 
Daenerys indossò il vestito che una delle serve del castello le aveva lasciato sul letto nel tempo che si era concessa per il bagno.
Il tessuto era pesante, grezzo, non aveva niente a che fare con quello che aveva indossato a Meereen o a Yunkai, ma erano i vestiti del Nord e lei dovette ammettere che faceva particolarmente freddo, ma nonostante tutto non resistette più di tanto e sotto il pesante vestito si concesse di indossare qualcosa che le apparteneva.
Si avvicinò alla finestra e vide i suoi figli girare nel cielo, inquieti e liberi, li avrebbe raggiunti presto, e sarebbero tornati a casa o sarebbero andati ad Approdo del Re, ancora non era chiaro il loro percorso; si girò e prese nuovamente il biglietto che Tyrion le aveva inviato.
E nonostante lo conoscesse bene, si era stupita di quanto si fosse sbagliata.
 
Mi dispiace.
 
Due parole, non aveva aggiunto altro eppure aveva raggiunto il suo cuore nonostante le leghe che li speravano fosse molte.
Un leggero bussare alla porta la fece alzare e l’aprì senza pensarci troppo, e si ritrovò davanti Arya Stark, la ragazzina che aveva visto troppo per la sua tenera età.
-Ti sta aspettando.- disse, guardandola.
Daenerys prese la pelliccia e la seguì fuori dalla stanza, vide Jorah alzarsi dalla sua postazione e seguirla in silenzio ma così credette.
-Adesso sei tu la Regina.-
-Io…-
-A qualcuno non piacerà tutto questo.-
-Lo so.- disse semplicemente.
-Ma Brann ci ha detto cosa hai fatto per Jon, questo a me basta.-
-Per cosa?- si domandò guardarla.
-A farmelo andare bene.-
Arya aprì la porta della Sala Grande e improvvisamente Dany venne investita dalla cacofonia degli uomini che si trovavano al suo interno, alcuni era in piedi altri seduti e stavano urlando contro qualcuno poco distante, seduto al centro del grande tavolo, Jon Snow.
Quando però fece il suo ingresso improvvisamente il silenziò calò nella sala e tutti posarono i suoi occhi su di lei.
Daenerys non si lasciò impressionare dagli uomini del Nord e camminò verso il tavolo posto sulla piattaforma, là dove la famiglia Stark la stava osservando, là dove Jon la stava guardando.
-Daenerys Targaryen, prima del nome, Regina degli Andali e dei Primi Uomini, Nata dalla Tempesta, Khaleesi del Grande Mare d’Erba, la Non-Bruciata, Madre dei Draghi, Mysha, Distruttrice di catene.- Jon la presentò davanti a tutti e in qualche modo si meravigliò che ricordasse tutti i suoi nomi.
-Miei Lord, credo che Lord Snow vi abbia…-
-Non permetteremo un simile oltraggio, il Re del Nord è il nostro Re!-
Cori di sostegno si unirono alla voce che l’aveva interrotta prima che potesse finire, ma ebbe pazienza, per la prima volta capì l’importanza dei consigli di Tyrion, se si fosse lasciata andare Drogon avrebbe incendiato tutto il castello e lei non poteva permetterlo.
Incrociò le mani dietro la schiena ed aspettò che lo sfogo finisse, quando percepì che gli uomini si erano stancanti di urlare riprese a parlare.
-Non so cosa voi sappiate di me ma io so che siete uomini valorosi, uomini del Nord, uomini d’onore.- sottolineò quella parola e poi riprese a guardarli -Non sono così diversa da voi, non sono qui per usurpare questo Trono, sono qui perché vi chiedo di seguirmi, vi chiedo di darmi il vostro appoggio così come Jon Snow, il Re del Nord, ha scelto di fare.-
-Tu lo hai salvato.-
La voce di Brann la fece voltare e provò un’insolita sensazione quando i loro occhi si incrociarono.
-Sì.- rispose semplicemente.
-Ed hai perso uno dei tuoi draghi per lui.-
-Sì ma non rimpiango la mia scelta.-
-Lo hai visto anche tu il Re della Notte, va fermato.-
-Lo fermeremo. Lo fermeremo assieme.- dichiarò, voltandosi nuovamente verso i Lord del Nord, -Questa è una minaccia comune, una minaccia che deve essere debellata una volta per tutte, ma nel farlo avremo bisogno di altro supporto e questo supporto ci sarà dato da Cersei Lannister, solo se ci faremo trovare uniti.-
-Cersei Lannister?- la voce di Sansa riecheggiò per un momento, -Non ha senso.-
-I miei draghi hanno bisogno di un armata che li supporti per vincere questa guerra, la mia armata viaggerà verso la Barriera subito dopo l’incontro ma ci servono alleati e questi alleati noi li dobbiamo conquistare.-
-Tu vuoi salvarla.- sbottò Sansa come se fosse indignata.
Daenerys la guardò negli occhi ma scosse la testa.
-Voglio degli alleati è vero, voglio vendetta perché mi è stato strappato un figlio, ma dopo che la guerra sarà finita gli alleati non saranno più alleati e il Trono di Spade non apparterrà più ai Lannister, loro hanno complottato contro la mia famiglia, loro hanno ucciso mio padre e mio fratello, hanno mandato dei sicari ad uccidermi ma non ci sono mai riusciti, non avranno perdono ma ci sarà giustizia.- disse guardando la sorella di Jon con determinazione.
-Ciò che la Regina sta dicendo, è che per combattere il Re della Notte dovremo fare dei sacrifici, delle scelte, queste scelte potranno anche non piacerci ma collaborare con i Lannister è l’unica scelta che abbiamo.
Per quanto riguarda la vostra disapprovazione io posso comprenderla, mi avete nominato voi Re del Nord, come lo avete fatto con mio fratello Robb ma io non ho scelto questa corona a differenza sua, io sento il suo peso sulla testa come anche sulle spalle e prima di voi credevo che acconsentire a cederla fosse sbagliato.
Fosse un insulto alla vostra persona ma dopo ciò che è successo oltre la Barriera, dopo ciò che i miei occhi hanno visto, ho visto in Daenerys Targaryen la Regina che tutti noi stavamo cercando e so che voi riuscirete a vedere quello che vedo io.
E non vi deluderà, chi ha scelto di seguirla l’ha fatto capendo semplicemente quanto fosse speciale, non l’ha fatto per dovere.-
 
Dany si voltò per guardare gli occhi di Jon, un leggero sorrise passò sul suo viso ed anche un tacito ringraziamento, in pochi l’avrebbero elogiata in quel modo, in pochi avrebbero detto certe cose su di lei, ma Jon era stato onesto con i suoi uomini e capì di aver imparato un ‘altra lezione importante.
-Non seguirò mai un altro Targaryen e non permetterò mai che il Trono sia di nuovo in suo possesso.- un uomo del Nord, alto e robusto le afferrò il polso davanti a tutti, senza pensarci due volte prese con la mano libera una daga che teneva alla cintura puntandogliela contro.
Lei provò a divincolarsi ma in poco tempo capì che il gesto sarebbe semplicemente degenerato.
Spettro uscì le zanne e si piazzò ai piedi dell’uomo pronto a mordere, ser Jorah aveva la mano sulla spada e Jon, lo sguardo fisso su di lei, Lungo Artiglio già in mano, pronto ad usarla.
Ma ciò che la fece mettere in agitazione fu un ringhio lontano, un ruggito possente e il rumore delle ali sempre più vicine.
Daenerys fece forza e si liberò dalla stretta dell’uomo, anche perché ormai come tutti gli altri stava ascoltando, guardando le finestre di Grande Inverno e i draghi sempre più vicini.
I suoi figli avrebbero raso al suolo quel posto se non fosse intervenuta, se non li avesse fermati.
Ed in pochi secondi si ritrovò fuori dalla sala, stava correndo il più velocemente possibile verso il cortile principale, con un semplice gesto sganciò il pesante mantello che le rallentava i movimenti e guardò Spettro correre accanto a lei.
Determinato a non lasciarla andare.
Il freddo che la colpì una volta fuori non le diede fastidio, non la fece rabbrividire, percepiva il suo cuore, il sangue ribollirle nelle vene
 
Sono l’ultima testa del Drago e una testa le può governare tutte.
Deve essere così.
 
Drogon e Rhaegal si stavano avvicinando a lei, posandosi sulle mura del castello e ruggendo nella sua direzione.
Erano arrabbiati, ed erano spaventati che le avessero fatto del male, ma stranamente trovò il drago nero molto più calmo dell’altro, Rhaegal stava fremendo ed era riuscito a capirlo dai suoi occhi, avrebbe colpito a breve a prescindere da tutto, anche dalla mancanza del suo ordine.
-Rhaegal guardami.- le parole uscirono come acqua, fluide sulla sua bocca ma non ebbero nessun effetto, -Sto bene, non mi hanno fatto del male, permettimi di salire.-
Il drago però non l’ascoltò e per la prima volta ripensò a Meereen, a quando era stata costretta a chiudere lui e Viserion, se non l’avesse fatto adesso tutto sarebbe stato diverso, se avesse dato spazio a tutti e tre adesso lui non sarebbe stato in quel modo.
-Altezza…-
La voce di Jon la riportò alla realtà e lo guardò negli occhi, temeva le conseguenze di quello che sarebbe successo, ma in qualche modo riuscì a nascondere ciò che più l’angustiava, che il suo drago potesse ferirlo.
-Fai andare via tutti.- disse decisa, avvicinandosi a Drogon, avrebbe usato lui per salire su Rhaegal, per calmarlo, ma qualcosa non andò per il verso giusto.
Improvvisamente percepì il rantolo, quel suono comune ad ogni attacco, Rhaegal avrebbe colpito senza il suo permesso, si voltò per individuare il bersaglio da lui designato e non si stupì di trovare poco distante l’uomo del Nord che l’aveva minacciata ed in quel momento Daenerys fece davvero una cosa stupida.
In fondo per lei il Nord non rappresentava niente, non rappresentava casa, non era il suo mondo ma era il mondo di Jon Snow, la casa di Jon e lui le aveva raccontato di quella casa con i suoi occhi e in qualche modo l’aveva sentita sua una volta arrivata e non avrebbe permesso che i suoi figli portassero la distruzione, portassero la morte.
Senza pensarci molto si lanciò contro l’uomo che sarebbe morto a breve e nell’esatto momento in cui lo tolse dalla traiettoria, Rhaegal lasciò andare il colpo che per lungo tempo aveva preparato.
Il fuoco la colpì in pieno ma lei non si mosse, non fece niente, neanche un passo, percepì i vestiti infuocarsi e le urla di terrore poco distante da lei, con la coda dell’occhio vide i bambini correre e gli uomini armarsi ma nessuna arma venne puntata contro i suoi draghi.
Lentamente alzò una mano per togliere il vestito, e ringraziò di aver indossato l’abito che aveva il giorno della battaglia, il fuoco le sfiorava la pelle senza bruciarla e solo allora percepì o meglio udì il dolore, il lamento di Rhaegal.
Aveva colpito sua madre e sapeva come quello l’avrebbe fatta sentire.
 
-Daenerys.- la voce di Jon stavolta non la portò al presente, si limitò a guardarlo di sfuggita mentre i suoi vestiti bruciavano e Drogon allungava un’ala per farla salire.
-Devo andare Jon.- disse semplicemente.
Afferrò la pelle squamosa del drago e si lasciò alzare, e per la prima volta percepì la forza di quel legame che aveva tanto decantato, e si ripromise che non avrebbe più fatto soffrire i suoi figli.
Drogon l’aiutò a salire in groppa di Rhaegal e la prima cosa che fece fu abbracciarlo.
 
Le persone fanno cose stupide quando soffrono e lo stesso vale per voi.
 
Quel pensiero le sfiorò la mente ma seppe per certo che era arrivato anche a lui.
Lo vide prepararsi a volare, anche Drogon stava sbattendo le sue ali, le sue possenti ali nere, solo in quel momento guardò in basso e li vide tutti lì, tutti a guardare quello spettacolo.
 
Tornerò presto, Jon Snow.
 
Poco dopo si ritrovò nel cielo, l’aria fredda le sferzò il viso, i capelli ormai sciolti e il corpo nudo.
 




∞Angolo Autrice: Buonasera a tuttii!!! Eccomi qua con un nuovo capitolo, chiedo scusa per l'attessa ma durante la diretta avevo una bella febbre e me la sono portata per un paio di giorni, avrei preferito scrivere qualche altro capitolo prima di pubblicare questo ma ancora non ho potuto, quindi ... Eccoci qua, lo stesso con nuovo capitolo :D
Vi avevo lasciato con una Dany in pezzi e un Jon abbastanza disperato nel percepire, forse per la prima volta, le conseguenze delle proprie azioni, per lui sarà difficili capire ma riuscirà a mattersi nei panni di questa ragazza per arrivare al suo cuore.
Dany invece sceglie di salvare un uomo del Nord dal suo drago, credetemi ho molto riflettutto su questa scena mentre scrivevo il capitolo ma alla fine nonostante non ne venissi a capo, ho deciso di lasciarla, in fondo la frase che lei stessa dice a Rhaegal è la verità: le persone fanno cose stupide quando soffrono e volevo dimostrare che anche i suoi figli hanno percepito la morte del fratello.
Insomma, volevo renderli un pò più veri.
Spero di poter aggiornare entro domenica, in caso contrario farò del mio meglio !!
Vorrei davvero ringraziarvi per tutto l'affetto che mi avete dimostrato, :* davvero, per me è un piacere sapere che ciò che scrivo vi emoziona :) 
[Cosa ne pensante dell'ultimo episodio e della LORO scena ???]

Spoiler:

Voglio ancora che mi baci, Jon Snow. 

*

Jon Snow non smetterò mai di ringraziarti per questo dono.
“E forse chissà un giorno il sole sorgerà ad occidente e tu sarai di nuovo madre.”
Come no…



 
 


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