Serie TV > Grey's Anatomy
Segui la storia  |       
Autore: esserre93    01/09/2017    1 recensioni
Amelia Shepherd decide di trasferirsi a Seattle e iniziare una nuova vita con la sua nuova famiglia
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, FemSlash | Personaggi: Amelia Shepherd, Arizona Robbins, Callie Torres, Owen Hunt, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più stagioni, Contesto generale/vago
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Amelia e Arizona erano ancora sul letto, l’una di fronte l’altra. La mora guardò le sue mani e si accorse che stavano tremando. Cosa avrebbe dovuto fare ora? Una lacrima scese dalla sua guancia per posarsi proprio sul dorso della mano che ancora guardava insistentemente, come se lì fossero racchiuse tutte le risposte.
  • Amelia… - Arizona cercò di stringere le mani della mora tra le sue, ma non glielo permise -  non scappare, parlami, ti prego. So cosa ti sta passando per la testa
  • Ah si?
  • Si, stai pensando di andartene, di fare le valigie e tornare da Meredith. Domani a lavoro non mi guarderai neanche in faccia e preferirai soffrire piuttosto che affrontare la situazione.
Amelia rimase spiazzata di fronte a quelle parole. Arizona la conosceva molto e sebbene non avesse pensato ancora a cosa fare, era sicura che avrebbe potuto agire proprio in quel modo.
  • Non devi andartene, rimani, fallo per me, fallo per noi. Abbiamo lottato per arrivare fin qui, non ti permetterò di mandare tutto in fumo
La mora non si aspettava tutto quello dalla sua compagna. Si sarebbe aspettata urla, pianti, porte sbattute in faccia, ma non quello. Arizona teneva veramente a lei,  Arizona la amava.
  • Tu cosa farai per me?
  • Proverò a chiudere definitivamente con il passato, ma devi darmi del tempo. Ho rinunciato a molto per essere qui con te, ho bisogno di metabolizzare il tutto. Questa per me non è solo una casa, non sono solo quattro mura con un tetto.
Amelia sapeva a cosa aveva dovuto rinunciato Arizona. Non solo aveva chiuso con sua moglie, ma aveva rinunciato anche a sua figlia, e questa cosa l’aveva devastata. Amelia sapeva di chiederle molto, nonostante non capisse ancora come mai fosse tanto legata a quella casa, ma aveva intenzione di darle del tempo; Arizona ne valeva la pena.
  • Non capisco cosa possa significare per te questa casa, probabilmente perché non ne ho mai avuta una che mi facesse sentire bene, ma ti darò tutto il tempo che vuoi
A quel punto la mora decise di accorciare la distanza che si era creata tra loro due e poggiò le sue labbra su quelle di Arizona. Avevano un sapore diverso, non sapeva definire in che modo
  • Sembra un bacio di addio, Arizona
  • Non lo è, io non vado da nessuna parte
Arizona si distese sul letto e fece segno ad Amelia di poggiare la testa su di lei. La mora potette sentire il cuore della bionda martellarle nel petto. Era agitata anche lei. Nell’ultima ora avevano provato un turbinio di emozioni, che forse solo al mattino seguente avrebbero trovato una spiegazione razionale.
Arizona continuò ad accarezzarle i capelli fino a quando entrambe non si addormentarono.
 
Il giorno seguente, fu per Amelia, un risveglio poco piacevole. Come previsto, non appena aveva aperto gli occhi, le erano tornati in mente tutti gli eventi della sera precedente, come se si fosse svegliata dopo aver preso una sbornia.
Rimase seduta sul letto, con le gambe incrociate, per un tempo quasi infinito.
Quando anche la bionda si svegliò e vide lo sguardo di Amelia, un’espressione ti terrore si dipinse sul suo volto.
  • No, no, no. Amy, guardami
Amelia guardò negli occhi terrorizzati della donna avanti a se e aspettò che questa le dicesse qualcosa.
  • Cosa vedi?
  • La donna che amo, ancora più bella da appena sveglia – Amelia notò il rossore sulle gote di Arizona e sorrise a quella reazione
  • Cosa devo fare per dimostrarti che io voglio te? Andremo a vivere insieme, te lo prometto, ma abbiamo bisogno di tempo, entrambe. Stiamo insieme da poco e fare un passo del genere sarebbe ancora più importante, quindi questo periodo farà riflettere sia me che te
  • Non ci stiamo lasciando, vero?
  • Ehi – Arizona diede una carezza sulla guancia di Amelia – sei così fragile, amore mio. Non ci stiamo lasciando, non potrei mai. Una volta sarei scappata, avrei trovato un modo per fuggire da questa situazione, ma ora no, non ho intenzione di andare da nessuna parte senza di te
Amelia sembrò rincuorata da quelle parole. Arizona era riuscita a stupirla ancora una volta e forse era riuscita davvero a farla riflettere, così decise di cambiare argomento, aveva bisogno di tornare alla normalità.
  • Sai, ieri ho parlato con Meredith riguardo Callie e mi ha detto che l’ha convinta
  • Davvero?
  • Si e mi ha anche detto che Callie ti avrebbe parlato sul da farsi, ma forse non ha avuto tempo, quindi aspettati qualcosa da parte sua
  • Wow, questa si che è una bella notizia. Grazie, se non lo avessi detto a Meredith probabilmente ancora starei cercando di convincerla. Mi chiedo come ci sia riuscita, conoscendo la testa dura
  • Non importa come, l’importante è che ci sia riuscita e che potrai rivedere tua figlia
  • Non vedo l’ora di riabbracciarla
  • Lo so. Hai iniziato con la relazione, poi?
  • Si, ma te la farò leggere solo quando sarà finita
  • Va bene, capo
Entrambe si guardarono negli occhi e scoppiarono in una grande risata. Ad Amelia si alleggerì il peso che aveva dentro di sé e forse aveva proprio ragione Arizona: avevano entrambe bisogno di tempo e poi tutto sarebbe arrivato da sé.
  • Vieni un po’ qui – Amelia fece cenno alla sua compagna di avvicinarsi e la strinse in un abbraccio. Dovette lottare molto per non far scendere le lacrime che minacciavano di uscire già dalla sera precedente, così fece un gran sospiro e si abbandonò totalmente tra le braccia della sua compagna.
  • Andiamo a lavoro?
Amelia si sporse verso il suo comodino, dove aveva poggiato il telefono e controllò l’orario.
  • Abbiamo ancora circa mezz’ora prima di dover uscire di casa, ci facciamo una doccia insieme?
La mora guardò Arizona con uno sguardo tra il dolce e il malizioso, cosa che le riusciva molto bene, perché la sua compagna poche volte era stata capace di reggere il confronto, infatti non se lo fece ripetere due volte.
 
  • Siamo in ritardo, sbrigati! – 40min dopo Amelia era davanti la porta di casa che aspettava impazientemente Arizona. Quella doccia, che poi non era stata solo una doccia, aveva richiesto più tempo del dovuto, così ora sarebbero arrivate entrambe in ritardo al lavoro
  • Eccomi, eccomi – Arizona uscì di fretta dalla porta della camera da letto e prese al volo la borsa che aveva lasciato sul divano
  • Finalmente! – la mora squadrò la sua compagna dalla testa ai piedi e la guardò con fare interrogativo.
  • Perché mi guardi così?
  • Ci metti un’infinità a prepararti
  • Devo essere presentabile, soprattutto ora che sono in lizza per il posto da primario
  • Sei bellissima lo stesso e poi questo profumo che metti mi fa impazzire - prima di mettere in moto l’auto, Amelia si avvicinò all’incavo del collo di Arizona e inspirò profondamente il suo profumo – ora possiamo andare
 
Dopo aver parcheggiato nel suo posto auto, Amelia in lontananza vide Callie in procinto di entrare in ospedale
  • Ehi, guarda, c’è Callie, se vai magari ti parlerà di Sofia
  • Ok scappo allora
  • Ci vediamo a pranzo?
  • Vorrei continuare a scrivere la relazione, ma se verrai nel mio studio possiamo stare un po’ insieme
  • Perfetto, ora vai. Ci vediamo dopo
Amelia stampò un bacio veloce sulle labbra di Arizona per poi vederla camminare velocemente verso l’ingresso dell’ospedale. Amava follemente quella donna; amava il suo modo di curarsi; amava il suo modo di affrontare la vita; amava il suo sorriso soprattutto nei momenti in cui era triste. La sera prima si era abbattuto sopra di loro un tornado, eppure Arizona era riuscita a trarre beneficio anche da questo. Aveva bisogno proprio di una persona come lei nella sua vita e avrebbe difeso la loro storia da tutto e da tutti.
Il suono del suo cellulare la destò da quei pensieri. In pronto soccorso avevano bisogno di lei.
 
  • Dott.ssa Shepherd , si ricorda il ragazzo che ha operato con la Torres? Un tumore intraosseo metastatizzato al cervello?
  • Certo Wilson
  • È di nuovo qui, lamenta dolori acuti alla gamba operata
  • Dannazione, vado subito a visitarlo. La Torres dov’è?
  • In sala operatoria
Amelia corse verso la stanza che Jo Wilson le aveva indicato e iniziò a visitare il ragazzo. A livello neurologico sembrava che non avesse niente che non andasse.
  • La prego dott.ssa, mi aiuti, il dolore mi sta uccidendo
La mora si voltò verso l’infermiera e le indicò la cura da somministrargli e nel frattempo prenotò una tac celebrale, era l’unica cosa che al momento poteva fare.
  • Erik, ti porteremo subito in sala tac per vedere bene cosa sta succedendo. Da quando hai questi dolori?
  • Da sempre. All’inizio mi dicevo che sarebbe passato, ma ora è diventato insopportabile
  • Mi dispiace, cercheremo la causa di tutto questo, te lo prometto
Amelia uscì dalla stanza e ordinò alla Wilson di portarle i risultati non appena sarebbero arrivati; intanto si diresse verso il suo studio in attesa di iniziare il giro visite. Non le era mai capitato un caso del genere e se nella tac non fosse uscito nulla di sospetto non sapeva proprio come far stare meglio il ragazzo.
Mentre era impegnata in uno dei suoi viaggi con la mente, qualcuno bussò alla porta.
  • Avanti
  • Ma sei comoda seduta così?
Non appena Amelia sentì quella voce, scattò dalla sedia come una molla. Derek era tornato.
Corse ad abbracciarlo e rimasero fermi l’uno tra le braccia dell’altra per un po’.
  • Mi dispiace, Amy. Mi dispiace tanto
  • Per cosa?
  • Per essermene andato
  • Ma ora sei qui, sei tornato
  • Solo nel tuo cuore, Amy
  • Ma cosa vuol dire?
Derek non le diede mai una risposta, perché scomparì davanti a lei.
Amelia aprì gli occhi: era stato un sogno. Si era addormentata sulla sedia e le gambe le dolevano. Doveva smetterla di assumere sempre quelle posizioni strane. Sembrava tutto così reale, cosa intendeva suo fratello? Uno strano presentimento la invase e senza pensarci molto inviò un messaggio a Derek. Aspettò che le rispondesse, ma così non accadde. Probabilmente era a lavoro.
Si alzò dalla sedia e iniziò con il giro di visite.
Quando un’ora dopo ebbe terminato e da Derek non aveva ricevuto ancora nessuna risposta, decise di chiamarlo, di nuovo senza alcun risultato
  • Dove diavolo sei?
  • Con chi parla dott.ssa?
  • Wilson, mi hai fatto prendere un colpo
  • Mi scusi, ma sono pronti i risultati della tac
Amelia alzò le immagini verso la luce e come sospettato non c’era nulla
  • Hai chiamato di nuovo la Torres?
  • Si, sta andando a visitarlo proprio ora
  • Perfetto, non appena ha fatto mandala da me
La specializzanda se ne andò e Amelia si rifugiò di nuovo nel suo studio. Il pensiero che Derek non stesse bene la stava opprimendo. Quel sogno l’aveva destabilizzata e il fatto che suo fratello non rispondesse alle sue chiamate non la faceva stare tranquilla
  • Amelia, ho appena visitato Erik – Callie entrò come un uragano nel suo ufficio prendendo Amelia di sorpresa – scusami, avrei dovuto bussare
  • Non importa, dimmi
  • Lo sto portando a fare una RX, ma probabilmente c’è stato qualche problema con il trapianto osseo, quindi non appena avrò la conferma opererò
  • Va bene, fammi sapere
Prima che la donna uscisse dalla stanza, però, Amelia la fermò
  • Dimmi
  • Hai parlato con Arizona?
  • Si, ci stiamo organizzando con i turni
  • Grazie
  • Lo faccio per Sofia
  • Lo so, ma so anche che sei una brava persona, altrimenti non avresti mai presentato il nome di Arizona al board
  • La stimo molto, nonostante tutto
  • Arizona lo ha apprezzato. Non siamo padroni dei nostri sentimenti e sono sicura che lei non avrebbe mai voluto ferirti
  • Scusami, ma devo andare
  • Certo, a dopo
Callie uscì dalla porta e Amelia rimase di nuovo da sola. Il primo intervento della giornata lo avrebbe avuto di lì a un’ora, così decise di andare a chiedere a Meredith se avesse avuto notizie da Derek. Non avrebbe voluto allarmarla senza un reale motivo, ma era preoccupata e non si sarebbe data pace fino a quando non avesse avuto la prova che suo fratello stesse bene.
  • April, hai visto Meredith?
  • Penso sia in sala operatoria, perché?
  • Nulla, avevo bisogno di chiederle una cosa
  • Ha iniziato da poco, quindi ci vorrà un po’
  • Dannazione
  • Va tutto bene?
  • Spero di si
Amelia voltò le spalle alla donna e si diresse verso la sala operatoria, mise una mascherina e si avvicinò a sua cognata
  • Amelia, che ci fai qui? Non ti sei neanche lavata
  • Scusami, ma hai sentito Derek oggi?
  • No, perché?
  • Nulla, per sapere
  • Devi dirmi qualcosa?
  • No, tranquilla, puoi continuare ad operare, avevo solo bisogno di chiedergli un parere su un paziente, ma ancora non mi risponde
  • Probabilmente sarà impegnato, riprova stasera alla solita ora
  • Va bene, buona giornata
Amelia uscì dalla sala operatoria, ma non riuscì a tranquillizzarsi. Non era mai stata il tipo di persona  che credeva alle sensazioni, ai sogni premonitori, ma in quel momento sentiva che c’era qualcosa che non andava e quella cosa riguardava suo fratello. Prese il telefono nella tasca del camice e compose di nuovo il numero di Derek. Nessuna risposta.
  • Dove sei finito?
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Grey's Anatomy / Vai alla pagina dell'autore: esserre93