- Amelia… - Arizona cercò di stringere le mani della mora tra le sue, ma non glielo permise - non scappare, parlami, ti prego. So cosa ti sta passando per la testa
- Ah si?
- Si, stai pensando di andartene, di fare le valigie e tornare da Meredith. Domani a lavoro non mi guarderai neanche in faccia e preferirai soffrire piuttosto che affrontare la situazione.
- Non devi andartene, rimani, fallo per me, fallo per noi. Abbiamo lottato per arrivare fin qui, non ti permetterò di mandare tutto in fumo
- Tu cosa farai per me?
- Proverò a chiudere definitivamente con il passato, ma devi darmi del tempo. Ho rinunciato a molto per essere qui con te, ho bisogno di metabolizzare il tutto. Questa per me non è solo una casa, non sono solo quattro mura con un tetto.
- Non capisco cosa possa significare per te questa casa, probabilmente perché non ne ho mai avuta una che mi facesse sentire bene, ma ti darò tutto il tempo che vuoi
- Sembra un bacio di addio, Arizona
- Non lo è, io non vado da nessuna parte
Arizona continuò ad accarezzarle i capelli fino a quando entrambe non si addormentarono.
Il giorno seguente, fu per Amelia, un risveglio poco piacevole. Come previsto, non appena aveva aperto gli occhi, le erano tornati in mente tutti gli eventi della sera precedente, come se si fosse svegliata dopo aver preso una sbornia.
Rimase seduta sul letto, con le gambe incrociate, per un tempo quasi infinito.
Quando anche la bionda si svegliò e vide lo sguardo di Amelia, un’espressione ti terrore si dipinse sul suo volto.
- No, no, no. Amy, guardami
- Cosa vedi?
- La donna che amo, ancora più bella da appena sveglia – Amelia notò il rossore sulle gote di Arizona e sorrise a quella reazione
- Cosa devo fare per dimostrarti che io voglio te? Andremo a vivere insieme, te lo prometto, ma abbiamo bisogno di tempo, entrambe. Stiamo insieme da poco e fare un passo del genere sarebbe ancora più importante, quindi questo periodo farà riflettere sia me che te
- Non ci stiamo lasciando, vero?
- Ehi – Arizona diede una carezza sulla guancia di Amelia – sei così fragile, amore mio. Non ci stiamo lasciando, non potrei mai. Una volta sarei scappata, avrei trovato un modo per fuggire da questa situazione, ma ora no, non ho intenzione di andare da nessuna parte senza di te
- Sai, ieri ho parlato con Meredith riguardo Callie e mi ha detto che l’ha convinta
- Davvero?
- Si e mi ha anche detto che Callie ti avrebbe parlato sul da farsi, ma forse non ha avuto tempo, quindi aspettati qualcosa da parte sua
- Wow, questa si che è una bella notizia. Grazie, se non lo avessi detto a Meredith probabilmente ancora starei cercando di convincerla. Mi chiedo come ci sia riuscita, conoscendo la testa dura
- Non importa come, l’importante è che ci sia riuscita e che potrai rivedere tua figlia
- Non vedo l’ora di riabbracciarla
- Lo so. Hai iniziato con la relazione, poi?
- Si, ma te la farò leggere solo quando sarà finita
- Va bene, capo
- Vieni un po’ qui – Amelia fece cenno alla sua compagna di avvicinarsi e la strinse in un abbraccio. Dovette lottare molto per non far scendere le lacrime che minacciavano di uscire già dalla sera precedente, così fece un gran sospiro e si abbandonò totalmente tra le braccia della sua compagna.
- Andiamo a lavoro?
- Abbiamo ancora circa mezz’ora prima di dover uscire di casa, ci facciamo una doccia insieme?
- Siamo in ritardo, sbrigati! – 40min dopo Amelia era davanti la porta di casa che aspettava impazientemente Arizona. Quella doccia, che poi non era stata solo una doccia, aveva richiesto più tempo del dovuto, così ora sarebbero arrivate entrambe in ritardo al lavoro
- Eccomi, eccomi – Arizona uscì di fretta dalla porta della camera da letto e prese al volo la borsa che aveva lasciato sul divano
- Finalmente! – la mora squadrò la sua compagna dalla testa ai piedi e la guardò con fare interrogativo.
- Perché mi guardi così?
- Ci metti un’infinità a prepararti
- Devo essere presentabile, soprattutto ora che sono in lizza per il posto da primario
- Sei bellissima lo stesso e poi questo profumo che metti mi fa impazzire - prima di mettere in moto l’auto, Amelia si avvicinò all’incavo del collo di Arizona e inspirò profondamente il suo profumo – ora possiamo andare
Dopo aver parcheggiato nel suo posto auto, Amelia in lontananza vide Callie in procinto di entrare in ospedale
- Ehi, guarda, c’è Callie, se vai magari ti parlerà di Sofia
- Ok scappo allora
- Ci vediamo a pranzo?
- Vorrei continuare a scrivere la relazione, ma se verrai nel mio studio possiamo stare un po’ insieme
- Perfetto, ora vai. Ci vediamo dopo
Il suono del suo cellulare la destò da quei pensieri. In pronto soccorso avevano bisogno di lei.
- Dott.ssa Shepherd , si ricorda il ragazzo che ha operato con la Torres? Un tumore intraosseo metastatizzato al cervello?
- Certo Wilson
- È di nuovo qui, lamenta dolori acuti alla gamba operata
- Dannazione, vado subito a visitarlo. La Torres dov’è?
- In sala operatoria
- La prego dott.ssa, mi aiuti, il dolore mi sta uccidendo
- Erik, ti porteremo subito in sala tac per vedere bene cosa sta succedendo. Da quando hai questi dolori?
- Da sempre. All’inizio mi dicevo che sarebbe passato, ma ora è diventato insopportabile
- Mi dispiace, cercheremo la causa di tutto questo, te lo prometto
Mentre era impegnata in uno dei suoi viaggi con la mente, qualcuno bussò alla porta.
- Avanti
- Ma sei comoda seduta così?
Corse ad abbracciarlo e rimasero fermi l’uno tra le braccia dell’altra per un po’.
- Mi dispiace, Amy. Mi dispiace tanto
- Per cosa?
- Per essermene andato
- Ma ora sei qui, sei tornato
- Solo nel tuo cuore, Amy
- Ma cosa vuol dire?
Amelia aprì gli occhi: era stato un sogno. Si era addormentata sulla sedia e le gambe le dolevano. Doveva smetterla di assumere sempre quelle posizioni strane. Sembrava tutto così reale, cosa intendeva suo fratello? Uno strano presentimento la invase e senza pensarci molto inviò un messaggio a Derek. Aspettò che le rispondesse, ma così non accadde. Probabilmente era a lavoro.
Si alzò dalla sedia e iniziò con il giro di visite.
Quando un’ora dopo ebbe terminato e da Derek non aveva ricevuto ancora nessuna risposta, decise di chiamarlo, di nuovo senza alcun risultato
- Dove diavolo sei?
- Con chi parla dott.ssa?
- Wilson, mi hai fatto prendere un colpo
- Mi scusi, ma sono pronti i risultati della tac
- Hai chiamato di nuovo la Torres?
- Si, sta andando a visitarlo proprio ora
- Perfetto, non appena ha fatto mandala da me
- Amelia, ho appena visitato Erik – Callie entrò come un uragano nel suo ufficio prendendo Amelia di sorpresa – scusami, avrei dovuto bussare
- Non importa, dimmi
- Lo sto portando a fare una RX, ma probabilmente c’è stato qualche problema con il trapianto osseo, quindi non appena avrò la conferma opererò
- Va bene, fammi sapere
- Dimmi
- Hai parlato con Arizona?
- Si, ci stiamo organizzando con i turni
- Grazie
- Lo faccio per Sofia
- Lo so, ma so anche che sei una brava persona, altrimenti non avresti mai presentato il nome di Arizona al board
- La stimo molto, nonostante tutto
- Arizona lo ha apprezzato. Non siamo padroni dei nostri sentimenti e sono sicura che lei non avrebbe mai voluto ferirti
- Scusami, ma devo andare
- Certo, a dopo
- April, hai visto Meredith?
- Penso sia in sala operatoria, perché?
- Nulla, avevo bisogno di chiederle una cosa
- Ha iniziato da poco, quindi ci vorrà un po’
- Dannazione
- Va tutto bene?
- Spero di si
- Amelia, che ci fai qui? Non ti sei neanche lavata
- Scusami, ma hai sentito Derek oggi?
- No, perché?
- Nulla, per sapere
- Devi dirmi qualcosa?
- No, tranquilla, puoi continuare ad operare, avevo solo bisogno di chiedergli un parere su un paziente, ma ancora non mi risponde
- Probabilmente sarà impegnato, riprova stasera alla solita ora
- Va bene, buona giornata
- Dove sei finito?