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Autore: DjalyKiss94    01/09/2017    1 recensioni
Ambientata durante e subito dopo la caduta dalle cascate di Reichenbach, Sherlock Holmes sarà alle prese con un nuovo mistero:
Chi è Sherlock Holmes?
Senza memoria e senza il suo fedele Watson, che lo crede morto, il detective dovrà affrontare i suoi fantasmi e raccogliere tutti gli indizi, per riuscire a ricordare chi è veramente.
Ci riuscirà?
Ps. Storia ancora da scrivere e quindi potrebbe rimanere incompleta.
Genere: Azione, Introspettivo, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: John Watson, Nuovo personaggio, Sherlock Holmes, Un po' tutti
Note: Movieverse | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
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CAPITOLO 12                  MATRIMONI E PRIMI GUAI (3 PARTE)

 
CORMOLINO
 
POV???
 
Spalanco le braccia.
Mi butto all’indietro sopra il tetto, senza fare rumore.
Le tegole, fredde, premono lungo la schiena dolorante nonostante il lungo e grosso cappotto.
Sospiro.
Che giornata.
Avanti e indietro, avanti e indietro.
 
E domani si ricomincia.
Sbuffo e incrocio le braccia dietro la testa, osservando il cielo.
Le stelle splendono regine del firmamento, non disturbate eccessivamente dalla presenza della luna, non ancora piena.
In lontananza il Lago Maggiore.
 
Chiudo gli occhi e rilasso i muscoli stanchi.
Holmes ha dato spettacolo ad un ricevimento nuziale.
Mi passo una mano sopra il viso, stringendo il naso tra pollice e medio.
Avrà anche perso la memoria ma… per quanto riguarda i guai, non li attira, li crea!
Calco di più il cappello sulla testa.
 
Sospiro.
Ma cosa mi è passato per la testa quel giorno quando ho-
 
Dolore.
Improvviso.
Alla testa.
Lancinante.
 
Nero.
 
Trattengo a stento un urlo.
Stringo gli occhi.
Scatto a sedere.
 
Un altro colpo.
Porto le mani al ventre.
Il fiato si fa corto.
 
Spalanco le palpebre.
Altro dolore.
Al petto.
Attraversa il corpo come una scossa.
Stramazzo al suolo.
Porto una mano alla bocca, mordendola per non gridare.
Ancora dolore.
 
Qualcosa scivola lungo il mio viso per andare ad infrangersi contro la sciarpa.
 
Mi tocco la guancia con le dita e poi le guardo.
Lacrime.
 
A fatica, e con una mano stretta al cappotto all’altezza del petto, mi rialzo.
Poso lo sguardo verso un punto ben definito del paese.
 
Inspiro l’aria tra i denti.
Stringo i pugni.
 
Che sta succedendo?
 
 
 
5 MINUTI PRIMA…
 
CORMOLINO (zona nord)
MARTEDÌ 1 DICEMBRE 1891
 
ORE 23:55
 
POV HOLMES
 
Informazioni raccolte:
Iniziali del mio nome: S. H.
Età: circa 40 anni.
Inglese.
Fumatore.
Persona agiata.
Combatto a mani nude.
Impiego: ignoto.
Lavoro con agenti chimici ed eseguo attività manuali.
Oggetti personali: orologio da taschino con le iniziali del nome, rotto durante l’impatto.
Causa del trauma subito: ignoto.
Oggetto nascosto dentro la tasca strappata del panciotto: ignoto.
Motivo del mio soggiorno in Italia: ignoto.
Ricordi: occhi azzurro intenso, un matrimonio (che mi provoca un certo fastidio), frammenti di conversazioni sull’accasarsi (anche questo è motivo di fastidio).
Identità della persona con gli occhi azzurri: ignota.
 


Giornata non proprio fruttuosa.
Sono ancora troppo lontano dalla soluzione.
Terribilmente frustrante.
 
Cammino.
Le mani unite dietro la schiena.
Passo regolare.
La terra sotto le scarpe che si solleva lievemente.
 
Mi guardo intorno.
Pochi i lampioni che illuminano le vie.
La luna non è abbastanza piena per rischiarare l’oscurità.
Cammino per le strade deserte di Cormolino, immerso nel buio della notte, come un’ombra.
 
Solo.
 
Nessuno vuole morire da solo.
 
Rabbrividisco.
L’effetto del vino rosso sta scomparendo.
Avverto l’aria fredda della notte che sfiora il mio volto e congela lentamente il mio corpo.
Accelero il passo.
Non vedo l’ora di tornare in Chiesa e togliermi questi abiti.
Porto una mano sul papillon sciogliendolo stizzito.
Apro i primi due bottoni della camicia.
La brezza gelida sbatte sul petto.
Tremo nuovamente ma sospiro.
Che sollievo!
Mi sento un pinguino.
Ma come fanno gli altolocati a sopportare tutte queste costrizioni?
E come facevo io a sopportarlo?
 
Imbocco un vicolo isolato alla mia sinistra.
Scorciatoia.
Tempo di arrivo ridotto di 5 minuti.
 
-Ehi damerino!-
Mi volto.
Una figura si staglia nell’ombra.
-Bel vestito damerino. Eri ad una festa, eh!?- continua lo sconosciuto.
 
Uomo.
Alto.
Scarno.
Età: dai 30 ai 35 anni.
Capelli lunghi, castani, lisci.
Viso affilato, senza barba.
Occhi scuri dal taglio allungato.
Mani fini, tremanti dall’impazienza e sporche.
Una cicatrice che parte dalla fronte e arriva all’orecchio sinistro attraversando la palpebra.
Parziale cecità all’occhio sinistro, leggermente spento rispetto all’altro.
Abiti logori con buchi da taglio.
La mano destra sfiora la rispettiva tasca dei pantaloni.
Sotto la stoffa un oggetto corto e lungo: un coltello a serramanico.
Destrorso.
Uno stuzzicadenti tra i denti gialli, per sostituire la sigaretta mancante.
 
Non proprio un tipo raccomandabile.
-Immagino fosse divertente.- continua l’uomo.
 
Sorrido -Movimentata. Ora se mi scusate…-
 
-Ehi, ehi, ehi amico! Perché non rimani con me a farmi compagnia?- mi chiede avvicinandosi.
 
Sogghigno sornione -In realtà farmi compagnia è l’ultimo dei vostri progetti su di me, visto che volete derubarmi. La devo deludere: non posseggo né soldi, né gioielli. Quindi…- tento di sorpassarlo.
 
Uno scatto metallico.
Un bagliore arancio, come la luce dei lampioni, mi acceca momentaneamente.
Il riflesso del mio mento sotto al naso.
Ha tirato fuori il coltello.
-Niente in contrario se controllo personalmente, vero?- mi sorride, facendo passare lo stuzzicadenti da una parte all’altra della bocca.
Spalanco le braccia -Prego.-
 
L’uomo comincia la sua ispezione con la mano sinistra.
Parte dalla tasche dei pantaloni.
Prima una e poi l’altra.
Passa alla giacca.
È meticoloso.
Sorrido -Non siate timido.-
-Siete spiritoso eh?- continua il balordo con la lama stretta in pugno.
Ridacchio, inclinando la testa -A quanto pare.-
 
Lo vedo accigliarsi e innervosirsi per non aver ancora trovato denaro o oggetti di valore.
-Anche qui non c’è niente…- mormora irritato.
Arriva alle tasche del panciotto.
Si illumina.
 
-Oh… che abbiamo qua?- esamina l’oggetto puntandomi il pugnale al petto -Un orologio da taschino…- lo apre e alza un sopracciglio -Rotto! Beh sempre meglio di niente. Bene amico, questo- lo sventola davanti al mio naso -se non ti dispiace, lo prendo io.-
 
Dare l’unico oggetto in mio possesso che possa, forse, dirmi ancora qualcosa sulla mia vita?
Assolutamente no.
 
Combatto a mani nude.
 
Assottiglio gli occhi.
 
Capacità fisiche del nemico: 90%
Capacità fisiche del sottoscritto: 40%
 
Resistenza del nemico: 85%
Resistenza del sottoscritto: 35%
 
Probabilità di uscirne intero da uno scontro fisico: abbastanza basse.
Idee da sfruttare: effetto sorpresa e velocità.
 
-Si amico, mi dispiace.- Con il braccio sinistro do un colpo veloce, dall’interno verso l’esterno, alla mano del balordo.
Il coltello vola dall’altra parte del vicolo, lontano da lui.
Carico e sferro un pugno sul naso, con la mano destra.
Crac.
Il ladro si porta una mano sul viso imprecando dal dolore.
Strappo l’orologio dalle mani dell’uomo e comincio a correre fuori dal vicolo, mettendo l’oggetto dentro la tasca del panciotto.
 
Dopo qualche secondo i muscoli cominciano a dolermi.
Le ferite si fanno sentire.
La testa pulsa.
Tutto comincia a girare.
Rallento.
Stringo gli occhi.
Mi do lo slancio con le braccia per mantenere l’equilibrio e la velocità.
Inspiro.
Riapro le palpebre.
Il mondo ha smesso di ruotare.
Bene.
Aumento la velocità.
 
Corro ancora per qualche secondo lungo la strada per poi imbucare un vicolo alla mia destra.
Arrivo in Chiesa a questa andatura previsto tra 7 minuti.
 
Nella mia mente appare un pensiero, che si stava concretizzando prima, ma che ho volutamente bloccato e ignorato.
Una variabile.
 
Il balordo non è tipo da lavorare da solo.
Ha una spalla.
Un aiutante che potrebbe essere nei paragg-
 
Nero.
Il mondo per qualche attimo si fa confuso.
Dolore.
Mi sbilancio all’indietro per la potenza dell’urto.
Mi appoggio al muro per non cadere.
La parte destra del mio viso prude.
 
Guardo davanti a me.
 
Uomo.
Abbastanza alto.
Robusto.
Capelli corti, biondi. Stempiato sul davanti.
Barba folta.
Tosse rauca. Fumatore e bevitore.
Indice mancante alla mano sinistra.
Ambidestro.
Sorriso inquietante, sdentato per lo più.
Un bastone di legno tra le mani.
 
Sorrido.
 
Ecco il compare.
 
-Mi stavo proprio chiedendo quando sareste arrivato.- mormoro portando una mano sul viso a tastare l’entità del danno.
Ahia.
Meglio non toccare.
 
Lo spilungone ci raggiunge.
Una linea rossa che cola dal naso.
Il coltello in mano.
 
Che coppia.
 
-Ti sei ferbato, bastardo.- dice sputando sangue e lo stecchino -Guarda cosa bi hai fatto!-
-Hai provato a scappare eh? Cosa avevi da nascondere eh?-
-Daaaah! Questo bastardo dod ha diedte, soltadto ud orologio rotdo.-
-Vuol dire che ci divertiremo un po’.- dice il compare facendo battere il bastone contro la sua mano ed avvicinandosi.
 
La testa gira.
La nausea sale lungo lo stomaco.
Stringo gli occhi.
Respira.
Lucido, devi rimanere lucido.
 
Combatto a mani nude.
 
Spalanco gli occhi.
 
Mi stacco dal muro e mi metto davanti a loro.
 
L’uomo basso carica il bastone cercando di colpirmi la testa.
Mi abbasso.
Colpisce il muro.
Mi alzo velocemente.
Calcio allo stomaco.
Va all’indietro.
Molla il bastone.
Si porta le mani al ventre.
 
 
Il più alto si scaglia contro di me, coltello in mano.
Mi scanso all’ultimo momento.
Allungo la gamba.
Gli faccio lo sgambetto.
Cade in avanti.
 
Mi volto.
Non riesco ad evitarlo.
Il barbuto corre a testa bassa verso di me.
Sbatte la testa contro il mio addome.
Mi prende di peso.
Mi scaraventa nel muro.
Batto la nuca.
Nero.
Nausea.
Dolore.
 
Porta le mani sul mio collo.
Mi aggrappo ai suoi polsi.
Digrigno i denti.
Annaspo in cerca di aria.
Ghigna.
I suoi occhi verde scuro a 30 centimetri dal mio volto.
Mi fa sbattere nuovamente la testa al muro.
Stringo le palpebre.
Nausea.
Nero.
 
Sempre tenendomi per la carotide mi scaraventa a terra.
Dolore.
Nausea.
 
Apro gli occhi.
 
Lo spilungone avanza con il coltello in mano.
 
Stringo i denti.
 
Sfiora la carotide con la lama.
Lo osservo.
 
-Dod breoccubarti daberido.- dice facendo scorrere la lama graffiandomi la pelle senza ferirla -Dod abbiabo iddenziode di sgozzardi.- stacca la lama dal collo e la osserva per qualche secondo. Brilla sotto la luce lontana dei lampioni. Lancia il coltello in aria per poi prenderlo al volo dal manico. Lo chiude con un movimento del polso e lo ritira -Sarebbe troppo facile e poco esilarante.- sferra un primo calcio facendomi rotolare -Vogliamo divertirci un po’ con te.-
 
Il compare prende il bastone.
Lo fa roteare tra le mani.
 
Calcio allo stomaco.
Gemo.
-Prendi questo.-
Colpo al petto.
L’aria mi esce dai polmoni.
Ridono.
Faccio leva sulle braccia.
Tento di rialzarmi.
-Ehi dove credi di andare?-
Colpo alle gambe.
Stramazzo a terra.
Porto le mani sul volto.
Calcio in faccia.
 
Dolore.
 
Bastonate.
Percosse.
 
Serro gli occhi.
Gemo ad ogni urto.
Un colpo di tosse mi spezza il respiro.
Sapore dolce e ferroso in bocca.
Sangue.
 
Probabilità di uscirne intero: quasi 0.
 
Combatto a mani nude.
 
Ma non so come fare.


I due balordi disegnati da me (perdonate gli orrori) XD
 
____________________________________
 
PROSSIMO AGGIORNAMENTO          
TERMINE MINIMO       10 SETTEMBRE
TERMINE MASSIMO    15 SETTEMBRE
 
Angolino dell’Autrice
 
Saaaalve a tuttiiiiii!!! =D
Eccomi sono tornata dopo un agosto veramente pieno e un leggero blocco!
Ogni parola che scrivevo non andava bene.
Quindi spero di non avervi deluso e non deludervi nei prossimi capitoli!
E a voi? Come sono andate le vacanze?
Passiamo alla storia!
Ecco l’aspetto che mi faceva abbastanza paura: i combattimenti!
Per adesso nulla di complicato solo un piccolo assaggio.
Spero di aver reso l’idea e di non avervi confuso le idee.
 
Prima di proseguire vorrei farvi la lista dei capitoli pubblicati. Vi consiglio di controllare se li avete letti tutti altrimenti potreste perdervi qualcosa e non capire più nulla.
 
CAPITOLO 1______________________________Game Over
CAPITOLO 2______________________________Respira
CAPITOLO 3______________________________Risveglio
CAPITOLO 4______________________________Nausee e accertamenti
CAPITOLO 5______________________________Visite Mediche Private
CAPITOLO 6______________________________7 Giorni
CAPITOLO 7______________________________Incubo In Bianco
CAPITOLO 8______________________________L’Ospedale Di Cormolino
CAPITOLO 9______________________________Primi Indizi
CAPITOLO 10_____________________________Matrimoni E Primi Guai (Parte 1)
CAPITOLO 11_____________________________Matrimoni E Primi Guai (Parte 2)
CAPITOLO 12_____________________________Matrimoni E Primi Guai (Parte 3)
 
 
Continuiamo con i Ringraziamenti.
 
Prima di tutto ringrazio i lettori (201 letture il primo capitolo) grazieeeee!!
Ringrazio anche
  • @book_addicted
  • @evuzzola
  • @Haibara Stark
  • @Kelian
  • @sonia1977
  • @LordPando
 
che hanno messo la storia tra le seguite.
 
Grazie a
  • @Newdark
  • LordPando
 
per aver messo la storia tra le preferite.
 
Mille grazie a
  • Kelian
  • Haibara Stark
  • sonia1977
  • LordPando a cui do il benvenuto in questa mia pazza avventura e lo ringrazio per aver notato un mio piccolo errore (scrivere 1981 invece 1891). Ho rimediato subito!
 
Che recensiscono sempre i capitoli.
 
 
Che dire: buona lettura e al prossimo capitolo!
Baci baci Djaly!
  
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