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Autore: Fabb5000    02/09/2017    1 recensioni
Sono passati parecchi anni da quando Lyon, Stefano, Anna e Mario giocavano a Minecraft e, insieme a quei tempi, si è conclusa anche la FailCraft. Ora Lyon, ormai ultracentenario, conscio che ormai non gli resta molto tempo, decide di rivelare alla sua nipote sedicenne la sua vera storia, ovvero quella che successe dopo gli avvenimenti di "A caccia di Herobrine"; la storia che lo rese un eroe non solo in Minecraft, ma in tutti i mondi, e che va tramandata alle generazione future prima della fine. La storia di come lui, Stefano, Anna e Mario salvarono tutti gli universi da una terribile piaga. [[Consigliabile, ma non indispensabile, legge il prologo]]
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Herobrine, Notch, Nuovo personaggio, Steve, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'FailCraft in real life'
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I cultisti erano molti e ben organizzati, ed il tocco di Stefano era stato abbastanza evidente. L'esercito era schierato su tre file, e a capo di ciascuna c'era un singolo generale; al centro Stefano, e ai lati Woolioon e Maanootensyon. Un'organizzazione impeccabile, che di certo avrebbe potuto facilmente aver ragione contro gli insetti se lo avessero voluto.

Ma non era quello lo scopo : bastava guardare le facce dei cultisti per capire che si stavano già preparando alla ritirata, come era stato prefissato dal piano.

Dopo qualche istante passato a guardarsi, i cultisti attaccarono. L'urto fra i due eserciti fu devastante e si levò un boato fragoroso, subito sostituito dai clangori delle spade e agli stridii degli insetti.

Anche Anna e Mario si gettarono nella mischia, ma colpivano i cultisti solo con il lato della spada anziché con la lama; faceva male, ma non era sufficiente ad uccidere qualcuno.

I due lottarono per qualche minuto, facendosi a fatica strada nella marmaglia, finché non giunsero di fronte a Stefano. Questi li guardò con cipiglio agrottato (Anna lodò mentalmente le sue doti da attore) e urlò : -Voi! Come avete osato tradirci, noi e il sommo Entity303?!-

-Entity303 va distrutto! È un tiranno!- gli ringhiò contro Mario. -Io non ce lo rivoglio sul nostro pianeta, e non voglio nemmeno altri cultisti! Devono essere spazzati via!-

Stefano fece una paisà, ispirando a fatica, poi sibilo : -Voi sarete spazzati via! Entity303, l'unico, il sommo, la luce, il faro, vi aveva concesso la sua fiducia e voi l'avete ripagato tradendolo! Vendicherò questo affronto!-

Si lanciò contro Anna con un attacco incredibilmente debole, che la ragazza parò facilmente. Stefano barcollò e cadde a terra, poi si volse verso le sue truppe : -Ritirata! Presto!-

I cultisti, come se non aspettassero altro, fuggirono via. Stefano corse dietro di loro, cercando di evitare le sferzate degli insetti.

Non appena furono a distanza di sicurezza, Woolioon si voltò : -Non credete che sia finita qui, traditori! Entity303 non vi perdonerà!- per poi continuare a correre, dicendo ingiurie ad ogni passo. -Mi avete capito?! Avete sentito ...-

-Puoi smetterla, non ti sentono più- disse Stefano vedendo gli insetti che si allontanavano. Woolioon diede un'occhiata, poi scoppiò a ridere : -Conplimenti, siete un grande attore-

-Grazie, ma anche tu hai recitato degnamente- disse Stefano stringendogli la mano. -Adesso non ci resta che aspettare-

-Già. Non vedo l'ora di vedere quegli insettacci sparire per sempre da qui- disse Woolioon con un sorriso raggiante.


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Lord Death camminava tra le rovine della città degli Haranduin, semidistrutta dalle fiamme appiccate dall'esercito di Null, guardando scrupolosamente sotto ogni muro, pietra o anche solo osso.

Il sole stava tramontando dietro di lui, e ormai l'esercito di guerrieri-mostro, che altro non erano che i corpi morti delle vittime di quella città, avevano abbandonato il territorio. Fra essi, come aveva potuto vedere, c'erano stati anche due enormi creature che parevano due tirannosauri, i quali a differenza degli altri non avevano subito grandi cambiamenti; si erano limitati a rialzarsi da terra.

Improvvisamente udì un rumore provenire da un pub semidistrutto accanto a lui, e si nascose dietro ad un muro crollato; non voleva che nessuno sapesse che si trovava lì.

Poi vide Entity, con suo grande stupore, uscire fuori dalla porta del pub. Era visibilmente ubriaco, camminava barcollando e rideva ad ogni passo : -Quindici uomini, quindici uomini, sulla cassa del morto ... ah ah ah ... e una bottiglia di ruuuuum!!! Ah ah ah ... adoro questa canzone, vorrei sapere chi l'ha inventata ... ah ah ah ...-

Doveva aver bevuto per tutto il giorno, viste le sue condizioni. Un istante dopo, davanti ad Entity comparve la sagoma fumosa di Null : -Grumblan gol. Ruk tan-nil ("Spero tu ti sia goduto la giornata. Ora torna alla tua missione")- disse.

-Ce l'hai del rum?- chiese Entity, che non sembrava aver capito una parola.

Ma Null gli sfiorò la testa ed egli cadde a terra addormentato : -Rum tal, gosh narndiing ("Quando ti sveglierai, sarai quello di sempre")- disse, e svanì.

Lord Death si avvicinò e guardò Entity che dormiva placidamente di fronte a lui e, una volta accertatosi che non potesse svegliarsi, continuò la sua ricerca.

E alla fine trovò quello che voleva. Al di sotto di un muro mezzo crollato, si stagliava una lunga ala coperta di piume azzurre e rosse, terminante con tre artigli affilati.

Lord Death spostò il muro senza fatica. Al di sotto di esso, mezzi morto, stava un grosso rapace di colore azzurro e rosso, con le zampe terminanti in artigli affilatissimi e una coda lunga e folta. Incredibilmente, era cosciente.

-Perché mi hai tirato fuori?- chiese il rapace alzandosi.

-Perché voglio che tu diventi le mie ali- rispose Lord Death. Poi, avvicinandosi il più vicino possibile al volatile, sibilò : -Ora tu lavori per me-

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Mario camminava calmo tra i meriandri del nido, cercando di non prestare attenzione ad alcun insetto che gli passava accanto.

Era andato tutto bene : la regina alla fine aveva ceduto, dopo la battaglia, e si era fidata completamente di loro, lasciandoli liberi di girare per il nido. Anna e Moorglon si erano chiusi in una stanza a preparare la bomba, mentre lui, non sapendo cosa fare, aveva deciso di fare un giro.

Si sentiva inquieto, e non sapeva perché. Gli sembrava che qualcosa, qualcosa di importante, gli stesse sfuggendo di mano.

Poi, all'improvviso, udì di nuovo una fitta alla testa, e sentì chiaramente le parole : -Aiutami, aiutami!-

-Chi sei?- mormorò.

-Vieni da me. Vieni e mi troverai- rispose la voce, e Mario iniziò a camminare nella direzione che essa gli indicava. Non incontrò altri insetti, stranamente, durante il tragitto.

E quando finalmente giunse in una larga stanza circolare gli si mozzò il fiato. Perché appesa al soffitto da enorme viticci stava una nave spaziale immensa, che lui conosceva bene.

-Ma questa ...- mormorò. -... è la nave interspaziale dei Villager! La nave che avevamo trovato nel futuro!-
   
 
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