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Autore: Jo The Strange    02/09/2017    1 recensioni
“E se la mia vita fosse basata su una menzogna?”
Questo è ciò che Aranel si chiede da quando era una ragazzina. Una fanciulla londinese, derisa da sempre per il suo aspetto, simile ad un Elfo, si ritroverà catapultata in un mondo sconosciuto grazie ad un ciondolo donatole dalla madre in punto di morte, lo stesso mondo dal quale provengono i suoi genitori. Tutti sembrano conoscere la sua storia, divenuta quasi leggenda, tranne lei stessa. Sarà per questo che Aranel si unirà alla bizzarra compagnia di Thorin Scudodiquercia, alla ricerca delle risposte di una vita e della sua vera identità. Ma il male trama nell’ombra e la strada da percorrere è lunga quanto pericolosa. Tuttavia tra fughe, battaglie, segreti e menzogne Aranel scoprirà di essere inesorabilmente parte di quel mondo e soprattutto imparerà ad aprire il suo cuore a dei nuovi amici e ad un nano molto speciale...
Spero di avervi incuriositi, buona lettura!
Genere: Avventura, Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Compagnia di Thorin Scudodiquercia, Gandalf, Legolas, Nuovo personaggio, Thorin Scudodiquercia
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 15: IL SEGRETO DELLA LUCE

Dormii pochissimo, praticamente nulla.

Mi girai e rigirai nel mio minuscolo giaciglio per ore, senza mai riuscire ad addormentarmi sul serio: il fatto di essere lì, sprecando il mio tempo a dormire piuttosto che ad imparare a controllare il potere del ciondolo mi dava i nervi e mi faceva sentire oltremodo inutile.

Stufa di quello stato di dormiveglia, mi alzai risoluta e cercando di fare meno rumore possibile mi allontanai dal nostro accampamento. Ori era di guardia e il fatto che si terrorizzasse per ogni singolo rumore non aiutò per niente la mia fuga clandestina.

La luna splendeva alta in un cielo calmo e sereno, il che mi aiutò a non inciampare a terra. Il Picco del Carrock era abbastanza illuminato da permettermi di muovermi senza problemi, così in pochi minuti trovai una zona riparata e lontana dagli occhi dei miei amici.

Mi sedetti a gambe incrociate sull’erba tenera e umida di rugiada notturna, sfilandomi il ciondolo di mia madre dal collo. Il monile a forma di sole dorato e i piccoli cristalli incastonati brillavano alla luce della luna, conferendogli – se possibile – ulteriore fascino.

Lo rigirai più volte nelle mani, cercando di percepire un qualche segno della sua energia luminosa.

Zero assoluto.

Era solo un normalissimo ciondolo a forma di sole, tutto qui. Eppure avevano visto tutti ciò che era riuscito a fare, me compresa.

Ripensai con ordine a tutto ciò che era accaduto di insolito da quando mia madre mi aveva consegnato il ciondolo, quando ero una ragazzina.

Dunque, sulla Terra era filato tutto liscio: niente bagliori, niente lampi o scariche di energia… Solo una fastidiosa reticenza a parlare di esso da parte di mio padre. E solo in quel momento mi resi conto che in effetti aveva ragione. D’altra parte, chi non cercherebbe di proteggere la propria figlia da un mondo parallelo popolato da Orchi, Goblin, Nani ed Elfi?

Ripensando alla Terra, non riuscii in alcun modo a evitare un forte attacco di nostalgia: la mia casa a Londra mi mancava da morire, mi mancava la mia quotidianità, ma soprattutto mi mancava mio padre. Volevo vederlo, volevo che mi spiegasse tutto ciò che mi aveva nascosto per anni.

Volevo solo sapere la verità.

Scossi la testa violentemente, tornando a concentrarmi sul ciondolo: allora, i problemi erano di certo cominciati quando avevo messo piede nella Terra di Mezzo e su questo non c’erano dubbi. Il primo bagliore si verificò a Imladris, quando Re Elrond mi consegnò la mia spada, mentre la volta successiva fu proprio durante l’attacco di Azog.

Mi sforzai di trovare un collegamento tra i due eventi, ma non giunsi ad alcuna conclusione: la prima volta quel lampo di luce aveva funto da catalizzatore con i ricordi di mia madre, mentre la seconda volta aveva quasi provocato un’esplosione per proteggere Thorin dai Mannari di Azog.

Rinunciai subito a capire il senso di quelle onde d’energia e mi adoperai per imparare ad evocarle io stessa: in questo modo sarebbe stato molto più facile generarle in caso di pericolo, e soprattutto controllarle.

Posi il ciondolo davanti a me e chiusi gli occhi: mi concentrai, cercando di visualizzare nella mia mente quella scarica di energia che avevo percepito osservando con i miei occhi il grande Laurelin. Immaginai minuscoli fili d’oro, luce pura che fuoriusciva dal ciondolo, illuminando il paesaggio intorno a me, cercai di sentire ogni singolo granello di energia, il loro calore, l’immensa potenza racchiusa in ognuno di essi.

Quando riaprii gli occhi fui molto delusa nel constatare che non era successo un bel niente: Elanor stava lì, immobile, esattamente nella stessa posizione in cui lo avevo lasciato prima. Imprecai mentalmente ma mi rimisi subito al lavoro.

Dopo svariati tentativi fallimentari, tuttavia, iniziai a sentirmi piuttosto stanca e una sensazione di pesante sconforto mi pervase: non ero in grado di fare assolutamente niente, avevo un immenso potere tra le mie mani ma non ero in grado di gestirlo. Per di più mi sentivo un peso nella compagnia, come se la mia presenza stesse distraendo i miei amici dal loro obiettivo finale.

A causa di questo turbinio di emozioni, scoppiai in un pianto silenzioso, cercando di trattenere i singulti per non svegliare i ragazzi.

-Cosa sono queste lacrime? – una voce calda e profonda mi colse di sorpresa, facendomi tremare come una foglia.

Io mi voltai, asciugandomi le lacrime per evitare di farmi vedere in quelle condizioni pietose, ma oramai il danno era fatto.

-Niente di importante – biascicai io, tirando su con il naso -Davvero non c’è nulla da vedere –

Thorin sorrise dolcemente, asciugandomi le ultime lacrime con le sue mani forti: -Ancora ti ostini ad essere così rigida? – mi alzò il mento delicatamente, costringendomi a guardarlo negli occhi -Sai benissimo che non mi puoi nascondere nulla, mia cara… -

-Hai ragione – sospirai io, baciandogli la mano e avvicinandomi a lui. In breve tempo gli spiegai tutto ciò che mi passava per la testa, ogni dubbio e ogni preoccupazione.

Thorin mi ascoltò in silenzio per tutto il tempo, come faceva sempre, senza mai intervenire, nemmeno per sdrammatizzare la situazione.

-… Vorrei poter controllare l’energia del ciondolo, ma non ne sono in grado – dissi alla fine, concludendo il mio racconto.

Solo a quel punto Thorin parlò: -Perché non mi hai mai detto nulla? –

Io alzai le spalle, torcendomi le mani: -Non lo so… tu avevi già troppe cose a cui pensare: la Compagnia, Azog, la profezia di Oin… Non mi sembrava il caso di appesantire ulteriormente questo fardello –

-Tu per me non sarai mai un fardello, ricordatelo –

A quelle parole il mio cuore perse un battito e feci davvero fatica a trattenermi dallo scoppiare a piangere di nuovo.

-Comunque, mi è venuta in mente un’idea – continuò Thorin, prendendo in mano Elanor -Hai mai pensato a cosa accomuna le scariche di energia avvenute? –

Io annuii: -Certo che sì, ma mi sembra che siano fin troppo diverse… Cosa possono avere in comune l’evocazione di vecchi ricordi e una sottospecie di campo di protezione? –

Thorin sorrise sornione, riappoggiando il ciondolo a terra: -Io credo di saperlo, ma voglio che sia tu a dirmelo –

In quel momento mi sentii un’idiota: io avevo passato ore a rimuginare sulle cause e gli effetti di quei fenomeni e in pochi minuti Thorin era riuscito a trovarne la Chiave di Volta.

-Ovviamente le mie sono solo supposizioni, ma vorrei fare un tentativo. Ora chiudi gli occhi –

Feci come mi era stato detto e sentii Thorin mettere le mie mani a coppa rovesciata, presumibilmente sopra Elanor.

-Bene, ora concentrati sulla luce – mi disse -Vedi di che colore è, che forma può assumere, se è calda o fredda… Ma mi raccomando, non aprire gli occhi per nessuna ragione -

Visualizzai il tutto nella mia mente, esattamente come avevo fatto prima, pur non capendo dove volesse andare a parare Thorin.

Riuscivo a percepire il calore sprigionato da Laurelin, quando all’improvviso sentii le labbra ruvide del principe sulle mie. Quel gesto mi colse all’improvviso, ma feci come mi aveva detto e non aprii gli occhi, anche se avrei voluto…

-Ora apri gli occhi – disse Thorin, staccandosi dolcemente -E guarda tu stessa –

Non appena spalancai gli occhi rimasi come folgorata: una piccola sfera di pura luce dorata giaceva nelle mie mani, fuoriuscendo direttamente dal ciondolo.

-Co… come ci sono riuscita? – domandai per la sorpresa, ancora incredula -Che cosa è successo? –

Thorin mi chiuse le mani sopra quella minuscola sfera e io ne percepii ancora di più l’energia.

-La chiave per domare il potere di Laurelin… -

-… Sono le emozioni – conclusi io, sorridendo come un ebete.

Mi infilai nuovamente il ciondolo al collo, facendo svanire quel piccolo segno d’energia: -Non so come avrei fatto senza di te – dissi a Thorin, avvicinandomi e baciandolo di nuovo, questa volta con più trasporto.

-Ce la avresti fatta comunque – sussurrò il principe, tra un bacio e l’altro -Ora però sarà meglio riposare, domani dovremo riprendere il viaggio –

Non accennò nemmeno a tornare all’accampamento: Thorin si stese sull’erba e mi invitò a stendermi accanto a lui. Con le guance in fiamme mi accoccolai accanto al suo petto, mentre le sue braccia possenti mi stringevano a sé.

Thorin mi coprì con il suo mantello affinché non prendessi freddo, ma evitai di dirgli che in quelle condizioni avrei rischiato più di soffocare per il caldo…

Prima di addormentarmi gli lasciai un altro dolce bacio a fior di labbra, per poi cullarmi con il respiro del suo petto.

Spazio Autrice:

Buonsalve a tutti, miei cari lettori!

Come state? Io sono  piuttosto in crisi perchè è appena finita la settima stagione di Game of Thrones e dovrò aspettare altri due anni per vedere la prossima, ma allo stesso tempo sono contenta perchè finalmente sono maggiorenne anche io, yeeee!!

Parlando della nostra storia, COLPO DI SCENA! Aranel ha finalmente iniziato capire qualcosina del potere di Laurelin, soprattutto grazie all'aiuto di un bel nano di mia 
conoscenza... Alzi la mano chi pensava che ci fosse sotto un'oscuro e arcano segreto che permetteva ad Aranel di usare il potere della luce... Nessuno? Sicuri?

Brava Jenny, viva l'originalità!

Spero che per voi non sia un problema se ogni tanto, con questi capitoli soprattutto, mi prendo qualche libertà e devio dalla trama principale: queste piccole scene mi servono per caratterizzare meglio la protagonista e, perchè no, arricchire la storia.

Detto ciò, vorrei segnalarvi una bellissima pagina facebook, chiamata Fanwriter.it : io lo definirei il paradiso per tutti coloro che hanno la passione della lettura e della scrittura. Queste ragazze organizzano dei contest a tema, a seconda del periodo (per esempio adesso è attivo un contest sul ritorno a scuola, chiamato Back to School) perciò se siete curiose vi invito davvero a passare!

In conclusione, io viringrazio come sempre per il vostro tempo che dedicate a questa storia e vi do appuntamento alla settimana prossima!

Un bacione e a presto!

                                         Jenny

   
 
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