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Autore: Robigna88    02/09/2017    1 recensioni
Quarta parte della serie The Family Business.
Crossover tra The Originals/TVD/Supernatural/Constantine/Arrow
-"Sei la donna più forte che conosco, puoi farcela. Ti amo."- Queste sono le ultime parole che Elijah Mikaelson ha detto a sua moglie poco prima di chiudere gli occhi e cadere nel sonno profondo all'interno della Chambre de Chasse creata da Freya per tenere la sua famiglia al sicuro. Queste sono le ultime parole che Allison ha sentito pronunciare da suo marito prima che chiudesse gli occhi lasciandola sola con il cuore spezzato.
-"Sistemeremo tutto.-" Questa è invece la promessa che Allison ed Hayley si sono fatte e che hanno intenzione di mantenere.
Da quelle parole sono passati cinque lunghi anni e molto è cambiato; la piccola Hope ha sette anni, è bella, sana e amata e le due donne stanno ancora provando a mantenere le promesse fatte. Per farlo sono pronte a qualunque cosa perchè la famiglia viene prima di tutto. Le conseguenze delle proprie azioni, però, tornano sempre a bussare e a volte marchiano l'anima... per sempre.
Genere: Fantasy, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Elijah, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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17.

 

 

 

 

 

Hayley e Matt erano rientrati da circa dieci minuti quando Allison scese di corsa giù per le scale, il muso lungo e gli occhi stanchi. Indossava un abbigliamento casual, i capelli sciolti che le arrivavano alle spalle e un’aria per nulla felice sul viso. L’orologio segnava quasi le due e i rimasugli della festa erano ancora sparsi lungo tutto il grande atrio. Lei e Matt erano seduti ad un tavolo pieno di ciò che era rimasto del dessert.

“Hey” la salutò Hayley quando la vide. “Come sono andati i due party a cui hai partecipato stasera?”

“Che faccia, sorellina” aggiunse Matt scambiando una rapida occhiata con l’ibrida. “Va tutto bene?”

Allison fece un grosso respiro. “Sono le due del mattino e sto per uscire a fare una passeggiata. Tu che ne dici?”

“Oh-oh” mormorò suo fratello. “Problemi in paradiso credo.”

“Questo posto non ha assolutamente nulla di paradisiaco, credimi.” La donna si diresse verso l’uscita, Hayley decise che l’avrebbe seguita. Diede un rapido bacio a Matt e le corse dietro, raggiungendola fuori di casa.

“Ally, aspetta. Vengo con te.”

“Non ho voglia di parlarne, Hayley. Quindi, se è per questo che vuoi accompagnarmi, ti consiglio di risparmiarti la passeggiata notturna.”

“Non vuoi parlare, ricevuto” la sua amica mise le mani nelle tasche della giacca. “Hai voglia di ascoltare almeno?”

“Che cosa? I dettagli del tuo appuntamento con mio fratello?” le due svoltarono a sinistra, dirette – Hayley suppose –  al punto più in alto della città. “Purché tu non scenda troppo nei dettagli, se capisci cosa intendo.”

L’Ibrida rise. “Non ci sono ancora quel tipo di dettagli, era solo il primo appuntamento. Allison” sospirò. “Matt è davvero fantastico; è brillante, divertente, è gentile e amorevole. Non mi sentivo così bene da tanto tempo.”

Allison non poté fare a meno di sorridere, nonostante la serata terribile che aveva passato; prima Will, poi Elijah e la sua sfuriata. Non era così che aveva immaginato il futuro in quei cinque anni in cui aveva lottato per riportarlo indietro.

“Sono contenta che almeno una di noi abbia avuto una bella serata” le disse sincera. “E sì, mio fratello è un brav’uomo, nonostante tutto.”

Hayley respirò a fondo. “Ti vuole molto bene. Quello che ha fatto ai... ai vostri genitori gli pesa al centro del petto. Crede che tu non l’abbia ancora perdonato. Ne è così convinto...”

“È perché è anche molto intelligente.” Allison si fermò e respirò a fondo perdendosi nella vista della città illuminata che si apriva sotto i loro occhi. “So che non era in sé quando ha fatto quello che ha fatto e so che questo in qualche modo lo giustifica, forse, ma ha ragione a dire che non l’ho perdonato. Non del tutto almeno” la cacciatrice si mise a sedere per terra, le gambe incrociate. Hayley la imitò. “Credo che una parte di me non lo perdonerà mai e credo che in fondo sia comprensibile; ha ucciso i nostri genitori e per anni tutto quello che ha provato a fare è stato uccidere me. Ha ucciso la fidanzata di Victor e la loro figlia non ha mai conosciuto questo mondo per colpa sua. So che sta cercando di redimersi e sta andando benissimo, ma non posso dimenticare il passato. Non se è così ingombrante.”

Hayley annuì. “Sì, penso di capire.” Disse soltanto. E per i dieci minuti successivi calò il silenzio. Fino a quando Allison non si schiarì la voce.

“Will ha provato a baciarmi” raccontò. “L’ho fermato prima che ci riuscisse, quindi non è successo, ma... ci ha provato e non è stato perché era ubriaco o trasportato dal momento, lo ha fatto perché voleva farlo.”

La sua amica bloccò una ciocca di capelli dietro l’orecchio. “Non sono sorpresa.”

“Non lo sei?”

“No. Andiamo Allison, negli ultimi cinque anni ha rischiato la sua vita e la sua carriera migliaia di volte, solo per aiutarti. Credevi davvero che lo facesse per pura e semplice bontà d’animo?”

Allison abbassò lo sguardo. “Beh che tu ci creda o no non lo avevo capito.” O forse hai preferito fingere di non capirlo, disse a se stessa. “A ogni modo questa non è neppure la cosa più assurda che mi è capitata stasera.”

“L’altra ha a che fare con Elijah?”

“Ho fatto un po’ di ritardo e sono arrivata alla festa alle undici circa. Ho pensato di farmi aggiornare su quello che mi ero persa da Keelin e Freya e ho scoperto che, trenta minuti prima del mio arrivo, Elijah aveva scaraventato un tizio giù dalla balconata.”

“Per quale motivo l’ha fatto?”

L’altra allargò le braccia. “Magari lo sapessi. Sono andata a chiederglielo e mi ha urlato contro che non avevo il diritto di giudicarlo visto che non ero presente quando è successo e dunque non conoscevo le sue ragioni. Poi mi ha suggerito di tornare da Will perché, e quoto, mi pare evidente che tu preferisca la sua compagnia alla mia visto che sei arrivata con un’ora di ritardo.”

“Ah” sussurrò Hayley avvicinandosi a lei e passandole una mano sulle spalle. “Il millenario Elijah Mikaelson geloso di un poliziotto quarantenne” scherzò.

“La sua gelosia non ha motivo di esistere e lui dovrebbe saperlo.”

“Lo sa” affermò l’altra. “Ma non è qualcosa che puoi controllare. Forse ora non te ne rendi conto perché sei turbata, ma hai fatto perdere il controllo all’uomo più equilibrato che esista. È qualcosa di cui andare fieri in un certo qual modo.”

Allison la guardò per un istante, poi entrambe scoppiarono a ridere mentre il sole sorgeva.

“Parla con lui” le consigliò infine l’ibrida. “Ma prima offrimi la colazione, sto morendo di fame.”

 

 

 

 

 

****

 

 

 

 

 

Le due donne rientrarono a casa alle sette del mattino e trovarono alcune persone a pulire il caos rimasto la notte precedente. Portarono croissant e bignè freschi per tutti e mentre Hayley raggiungeva la tavola e sua figlia, Allison salì al piano di sopra. Elijah era affacciato al balcone, già vestito di tutto punto. Alzò il capo quando la sentì, ma non disse nulla.

Lei capì che non era per orgoglio o testardaggine, ma per imbarazzo. “Mi piace il completo che indossi, è uno dei miei preferiti” gli disse con un sorriso, e questo bastò a farlo voltare. Allison gli vide negli occhi il senso di colpa. “Possiamo parlare?”

L’Originale annuì, abbassò lo sguardo e lo rialzò solo quando lei gli si avvicinò e raddrizzò con un gesto deciso la sua cravatta. Profumava di buono, profumava di dolcezza. Si piegò in avanti e le baciò una guancia per poi tornare dritto, gli occhi di nuovo bassi.

“Mi sono ingelosito la scorsa notte. Il detective Kinney, lui...”

“È mio amico e niente di più. Dovresti saperlo El, dovresti sapere quanto ti amo, quanto sei importante per me.”

Elijah la guardò dritta negli occhi. “Lo so” sussurrò. “Ma tu sei l’amore della mia vita, Allison. L’idea di perderti mi terrorizza. Kinney è un uomo migliore di me, in fondo; ha un animo puro e può darti cose che io non posso darti. Sembrate così legati che ho pensato che forse negli ultimi cinque anni, tu...”

“Negli ultimi cinque anni” lo interruppe Allison. “Quello che ho fatto è stato lottare per trovare un modo per riportarti da me. Negli ultimi cinque anni ho aperto la tua bara ogni giorno per baciarti, e ogni sera mi sono seduta accanto a te per raccontarti della mia giornata, per dirti quanto mi mancavi. Negli ultimi cinque anni ogni mattina mi è mancato il respiro perché quando aprivo gli occhi tu non eri accanto a me. Negli ultimi cinque anni  ho scoperto che c’è un buco dentro di me e che tu sei l’unico che può riempirlo. Negli ultimi cinque anni non ho fatto altro che amarti, ogni giorno di più. Di questo non devi mai dubitare, intesi?”

Suo marito le guardò le labbra, gli occhi, poi ogni centimetro di viso. “Intesi!” esclamò avvicinando la bocca alla sua. E fu con un fruscio di ali che si ritrovarono a Los Angeles, soli in quella grande casa che avevano lasciato poco tempo prima.

“Come siamo arrivati qui?” domandò guardandosi intorno. “Abbiamo volato?”

“Ha importanza? Siamo qui per fare pace lontani da occhi e orecchi indiscreti.” Lei alzò le braccia invitandolo a sfilarle la maglietta. Lui lo fece.

“No, non ne ha” rispose baciandole il collo mentre la prendeva in braccio.

 

 

 

 

 

****

 

 

 

 

 

Elijah le baciò la schiena, le spalle, il collo. Le braccia la avvolgevano completamente mentre lei si muoveva piano, al giusto ritmo in quell’incontro d’amore che sembrava non saziarli mai. L’Originale fece risalire una mano fino al seno e ne accarezzò con delicatezza le curve, i capelli di Allison gli solleticarono il viso mentre il piacere cresceva rapido, i gemiti si inseguivano. L’altra mano scese fino al punto più caldo di sua moglie, si insinuò tra le sue gambe accelerando la corsa verso l’orgasmo.

Si accorse che non c’era niente, niente e nessuno che amasse più di quella donna, ed era una sensazione meravigliosa. Baciandole con dolcezza la pelle si piegò poco in avanti e il contatto si fece più profondo ed infuocato. Allison gemette intensamente, il suo corpo tremò con forza la schiena si inarcò sotto il tocco della sua lingua. Per lui il piacere arrivò una manciata di secondi dopo; si irrigidì, il respiro si fece ancora più corto, le palpebre si serrarono mentre un gemito sordo gli si levava dalla gola riecheggiando nel silenzio della stanza. Ancora un minuto fermi in quella bolla di piacere e poi Allison si girò, facendogli spazio tra le sue gambe. Le loro bocche si unirono in un lungo, lento bacio.

“La prossima volta” parlò la donna con voce roca, mentre lui le baciava la guancia, il mento, il collo. “Saltiamo il litigio e passiamo direttamente a questa fase. È molto più piacevole dell’altra.”

“Sono d’accordo” Elijah annuì risalendo fino alla bocca, poi si staccò da lei per guardarla negli occhi. “Sei la cosa più bella che abbia mai visto, soprattutto in questo momento.”

Lei rise. “In questo momento sono un disastro, sono tutta sudata. E questo mi porta alla mia proposta per te.”

“Sentiamo.”

“Ti andrebbe di fare una doccia con me, signor Mikaelson?” gli chiese con malizia.

Elijah rise. “Mi stai uccidendo” le disse prima di baciarla di nuovo. “E anche io ho una proposta per te.”

“Ti ascolto.”

“Sposami” l’Originale si fece serio, una mano si perse tra i capelli di sua moglie. “Lo so che tecnicamente lo siamo già, ma vorrei che la nostra famiglia fosse presente stavolta, vorrei che mi rendessi l’uomo più felice al mondo camminando verso di me con indosso l’abito dei tuoi sogni, bella come solo tu sai essere. Vorrei tutto questo, se anche tu lo vuoi.”

Allison gli poggiò una mano sul viso. “Sì, lo voglio.”

 

 

 

   
 
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