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Autore: Juliaaless    02/09/2017    0 recensioni
What if in cui Percy e Annabeth si scambiano di genere e diventano Arya Jackson, figlia di Poseidone, e Percy Chase, figlio di Atena. Dopo la guerra contro Gea, i capigruppo del Campo Mezzosangue vengono convinti da Chirone a frequentare la Pine Hills High School, un liceo di New York. Ovviamente, tra nuovi incontri ed eventi inaspettati, non passeranno affatto un anno tranquillo.
* La storia si svolge dopo "L'Oracolo Nascosto" ma non tiene conto degli eventi del "La Profezia Oscura." *
Genere: Avventura, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro personaggio, I sette della Profezia, Nico di Angelo, Talia Grace
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Arya finì di allacciare le sneakers nere e si sciolse le trecce.

“Wow, non avrei mai pensato di vederti con un vestito.” Commentò Talia, prendendo in braccio Susy. La ragazza era stata ospitata lì per l'anno scolastico, in modo da non dover abitare nei dormitori della scuola. Le due cugine avevano già condiviso una stanza, ai tempi in cui Talia era ancora mortale, quindi nessuna delle due era troppo preoccupata dall'esito di quella convivenza. Al contrario, tutti gli altri temevano di veder saltare in aria Manhattan da un momento all'altro. La figlia di Zeus si era poi particolarmente legata alla figlia di Sally e Paul, Susan, alla quale badava spesso quando nessun altro poteva. La bambina non aveva neppure un anno ma già dimostrava di non assomigliare affatto alla sorella. Aveva piccoli occhi azzurri e lunghi capelli dorati che le incorniciavano il volto sottile.

Arya le fece la linguaccia e prese in braccio la sorella.

“Andiamo sono già le nove.” Si affacciò in corridoio. “Mamma, noi usciamo!”

Posò la bambina nella palestrina e prese la borsetta.

La festa era a casa dei fratelli Spencer, a Sutton Place, uno dei quartieri più ricchi di Manhattan. Arya inizialmente non era molto convinta della cosa, ma acconsentì ad andare quando scoprì che nessuno dei suoi amici sarebbe mancato.

Paul aveva ceduto loro la macchina e le due ragazze riuscirono ad arrivare a destinazione senza incidenti. I mostri non avevano ancora ricominciato a circolare dopo la sconfitta di Gea e la città era piuttosto tranquilla. Ormai i semidei conducevano un esistenza da ragazzi quasi normali.

La casa era veramente enorme. Il salotto era elegantemente arredato, con un televisore a schermo piatto, due divani di pelle, un grande tavolo in legno massiccio e le pareti di mattoni a vista. I ragazzi riempivano lo riempivano già quasi per metà. La musica alta rendeva difficile parlare e la maggior parte dei presenti si limitava a ballare o a bere. Molti erano già ubriachi. Arya e Talia si spostarono in cucina, sperando di trovarci qualche bottiglia di Coca Cola. Era piuttosto affollato anche lì, nonostante ci fosse tanto spazio quanto in salotto. Gli Spencer dovevano aver invitato tutta la scuola. Il bancone traboccava di sacchetti di patatine, ciotole di pop-corn e salatini, e per fortuna non mancavano neppure le bibite. Le due ragazze si servirono.

“Ehi, non pensavo saresti venuta.” Arya alzò la testa. A quanto pare Jack stava parlando con lei.

“Neppure io in realtà.”

Da quando avevano tutta questa confidenza? La ragazza si volse verso l'amica in cerca di aiuto. Lei si strinse nelle spalle. A quel punto Richard si unì a loro. Era in compagnia di un ragazzo alto e moro, che doveva avere l'età di Jason.

“Conoscete Noah, mio fratello?”

Le due ragazze scossero la testa e mormorarono un “Piacere.”

“Ehm... scusa per... la fronte.” Richard sembrava a disagio.

“Oh nessun problema, sto già meglio.” Sorrise Arya.

Scese un silenzio imbarazzante. Perché quei tre tizi sembravano interessarsi così tanto a loro? Avevano una casa piena di gente. Una ragazza si avvicinò a Talia e la salutò con un abbraccio e un bacio sulla guancia, poi si allontanò. Arya guardò la cugina come se le fossero spuntate le antenne.

“Una ragazza che frequenta il mio stesso anno.” spiegò lei “Sai, credo potrebbe essere una potenziale nuova... recluta. Scusate.” Si affrettò a raggiungere la ragazza in salotto, lasciando sola l'amica.

Artemide aveva concesso a Talia un anno di congedo in modo che potesse trovare nuove ragazze che potessero unirsi a lei dato che, dopo l'ultima guerra, le Cacciatrici erano diminuite e si erano notevolmente indebolite. Arya si chiese come aveva fatto a trovarne una così in fretta.

Si rivolse nuovamente agli Spencer: “Bella casa.”

“Si, non è male devo ammettere. Anche se preferivamo... preferivamo quella in cui abitavamo prima.” Fece Richard.

“Non siete di New York?”

“Si, si siamo di qui, ma... abbiamo perso nostro padre recentemente e nostra madre ha deciso di vendere la vecchia casa per prendere un appartamento.”

“Oh, capisco.” Arya pensò al proprio appartamento. Se quello era piccolo per loro, dovevano aver vissuto in qualche villa.

“Ehm... scusa l'indiscrezione ma... tua cugina chiama “recluta” tutte le ragazze con cui ha una relazione?” Era di nuovo Jack.

“Cosa? No, no, lei... gestisce... una specie di campo estivo femminile e... diciamo che lo pubblicizza continuamente.” Non avrebbe voluto, ma stava ridendo. In effetti Talia le aveva confidato di aver avuto qualche storia già con un paio delle sue Cacciatrici.

“Oh, figo.”

Il telefono di Arya squillò.

“Sono arrivati gli altri, vado a raggiungerli, a presto.” Sorrise e si allontanò, sollevata. Era stata una strana conversazione.

In salotto, la quantità di persone ubriache stava aumentando. Percy e gli altri la stavano aspettando nell'ingresso. Salutò il primo con un bacio.

“Talia?”

“Da qualche parte con una ragazza della sua classe, forse ci raggiunge più tardi.”

“Okay. Quindi, che facciamo?”
In realtà nessuno di loro era interessato alla festa in sé, non sopportavano granchè il genere di musica che mettono solitamente e preferivano ubriacarsi tra amici in una casa tutta per loro divertendosi a vedere che effetto faceva gli uni agli altri. Allo stesso tempo però non volevano mancare, perché quello era il loro primo anno da ragazzi “normali”, non c'erano mostri in giro, non c'erano nemici da combattere, frequentavano il college e potevano fingere di credere alle storie che raccontavano ai mortali. I loro genitori potevano davvero essere morti, potevano averli abbandonati, o potevano semplicemente essere spariti. Avrebbero cercato di partecipare alle vite dei comuni mortali, cercando di evitare di isolarsi tra di loro.

Lì vicino un gruppo di ragazzi giocava a birra pong. Leo insistette per partecipare, seguito a ruota da Arya. Alla fine anche Calipso si convinse. Giocarono vari turni, dall'altra parte del tavolo Ryan, il ragazzo in classe con Arya e Percy, Clarisse e un certo Roger Meadows non sbagliavano un colpo. Pochi turni dopo i tre semidei avevano ormai cominciato a barcollare da un pezzo mentre gli altri continuavano ad avere un'ottima mira. Jason, Percy e Piper furono costretti a farli smettere per evitare che si sentissero male.

Arya aveva la testa che scoppiava. Percy l'aveva fatta sedere su uno dei divetti rimasti liberi.

“Vuoi che ti porti a casa?”
“No, ho la macchina.”

“Arya, non puoi guidare in queste condizioni. Ti porto con la mia, Talia sa guidare, può tornare a casa da sola.”

“Ehi, e a noi ci lasciate qui? Oh, no, aspetta, io ho un drago volante!” Leo era seduto accanto ad Arya, non molto più lucido di lei. La ragazza si riscosse di colpo.

“Dobbiamo cercare Talia!”

“No, aspetta, dove vai?”

La ragazza si era alzata e aveva quasi raggiunto la rampa di scale. Percy la seguì rassegnato. Raggiunsero il primo piano, dove c'era una delle camere. Arya si avvicinò alla porta chiusa con cautela, come se temesse di essere scoperta. La aprì lentamente e sbirciò all'interno. Le pareti e i mobili erano dipinti di un candido bianco, sul quale spiccava l'azzurro delle tappezzerie. La ragazza si accorse solo dopo della coppia che limonava sul letto. Fece appena in tempo a realizzare che uno dei due era Jack Spencer quando sentì il braccio di Percy che la tirava indietro. La porta si chiuse davanti a lei più rumorosamente del dovuto. Probabilmente non li avevano visti, ma sicuramente li avevano sentiti. Percy era decisamente arrossito. Poco dopo la porta venne riaperta. Jack li squadrò un po' prima di parlare.

“Se cercavate un posto riservato, temo che questo sia già occupato.”

“Noi... ehm... stavamo...” Balbettò Percy.

“Hai visto Talia?” Intervenne Arya

“La tua amica punk? No, non mi sembra.”
Una ragazza fece capolino da dietro la spalla di Jack. Era molto bella, aveva lunghi capelli color mogano e occhi azzurri sormontati da lunghe ciglia. Il rossetto rosso metteva in risalto le labbra carnose.

“Che succede?”

“No, niente, si erano persi. Ci vediamo.” Fece un cenno di saluto in direzione dei due ragazzi e richiuse la porta.

Arya si rese conto di essere in imbarazzo. Percy era rimasto imbambolato, le guance tinte di un rosso acceso. Si lanciarono un'occhiata e fecero per tornare al piano di sotto. Talia scendeva in quel momento dal piano di sopra.

“Ehi, dov'eri finita?”
“Sono dovuta sgattaiolare via in cerca di qualche Cacciatrice. Avevo bisogno di testimoni per il voto di Erika.”

  
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