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Autore: Juliaaless    13/08/2017    0 recensioni
What if in cui Percy e Annabeth si scambiano di genere e diventano Arya Jackson, figlia di Poseidone, e Percy Chase, figlio di Atena. Dopo la guerra contro Gea, i capigruppo del Campo Mezzosangue vengono convinti da Chirone a frequentare la Pine Hills High School, un liceo di New York. Ovviamente, tra nuovi incontri ed eventi inaspettati, non passeranno affatto un anno tranquillo.
* La storia si svolge dopo "L'Oracolo Nascosto" ma non tiene conto degli eventi del "La Profezia Oscura." *
Genere: Avventura, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro personaggio, I sette della Profezia, Nico di Angelo, Talia Grace
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Talia entrò in classe come se stesse andando in guerra. Non frequentava scuole mortali dall'anno in cui era diventata Cacciatrice, quando, insieme ad Arya, aveva dovuto lasciare a metà trimestre uno dei licei di New York per portare Nico e Bianca al Campo Mezzosangue. In qualche modo lei e la figlia di Poseidone erano riuscite a diventare molto amiche, nonostante non si potesse dire che andassero perfettamente d'accordo. La ragazza era solita pensare che l'unico motivo di attrito tra loro derivava dai loro padri, ma non ne era sempre così sicura.

Vagò nella stanza in cerca di posti liberi e il suo sguardo si fermò su un ragazzo in ultima fila. Aveva capelli neri come il carbone e occhi dello stesso colore che creavano uno strano contrasto con la pelle cerea. Quanto era affezionata alla figlia di Poseidone, quanto non sopportava il figlio di Ade. Lui sembrò notarla ma fece finta di nulla. Il sentimento era reciproco. Voltò lo sguardo e notò una ragazza dagli occhi nocciola e i capelli di un biondo quasi argenteo che le si avvicinava.

“Talia, giusto?”

Lei rimase interdetta.

“Ci conosciamo?”

“Non ancora, mi chiamo Erika.”

Talia ricordò. Il centauro l'aveva avvertita che una mortale sarebbe venuta da lei e che probabilmente desiderava unirsi alle cacciatrici.

“Come hai incontrato Chirone?”

“E' venuto nell'orfanotrofio dove abitavo per cercare mezzosangue. Ha preso con sé la mia migliore amica. Siamo riuscite a rimanere in contatto e quando mi ha parlato delle Cacciatrici ho pensato fossero una buona occasione per me. Ho mandato una lettera a Chirone e lui mi ha fatto ammettere a questa scuola dicendo che ti avrei trovata qui.”

“Oh, capisco. Sono la Luogotenente di Artemide e posso iniziarti alle Cacciatrici, ma avrei bisogno del consenso della dea e non si è fatta vedere negli ultimi tempi. Le mie compagne la stanno cercando per tutti gli Stati Uniti. Se vuoi però puoi rimanere con me per il momento.”

“Oh, si, mi farebbe piacere. Ti ho tenuto un posto laggiù.”

La ragazza indicò una fila di tre banchi dei quali uno era occupato da un alto ragazzo dai capelli color miele. Talia sospirò. Avrebbe preferito evitare di avere un ragazzo come compagno di banco ma in effetti ormai non sembravano esserci più coppie di banchi liberi e fu costretta ad acconsentire. Quando si avvicinarono lui rivolse loro un sorriso smagliante.

“Piacere, Roger.”

“E' mio fratello.” Spiegò Erika.

Talia si sporse verso la ragazza e sussurrò

“Tu lo sai che lui non può diventare una Cacciatrice, vero?”

Lei rise.

“Si, certo. Ma Chirone ha iscritto anche lui alla scuola in modo che, una volta che me ne fossi andata, potesse farsi una vita fuori dall'orfanotrofio.”

Talia lasciò che la ragazza si sedesse accanto al fratello e lei occupò il banco dalla parte del corridoio. Purtroppo, il ragazzo sembrava in vena di fare conversazione.

“Ci sei alla festa questo fine settimana?”

“Non so, non credo in realtà.”

“Oh andiamo, non avrete intenzione di rimanere in casa tutta la sera.”

Erika aggrottò le sopracciglia.

“Lo sai che non mi piacciono le feste.”

“Ti piacciono ma non vuoi ammetterlo. Ho sentito dire che quelli Spencer, gli organizzatori, hanno una casa enorme e che ci siano buone probabilità che sia una delle migliori feste degli ultimi anni.”

“Lo dicono per qualsiasi festa di qualsiasi scuola.” Intervenne Talia.

“Come volete.” Il ragazzo alzò le braccia in segno di resa.

Quel pomeriggio Talia convocò le Cacciatrici. Tornata a casa, si chiuse in bagno e aprì il rubinetto dell'acqua calda del lavandino. Una lieve nuvola di vapore si formò davanti allo specchio. Vi lanciò contro una dracma e pregò la dea Iride di metterla in contatto con il resto della squadra. Le ragazze che si materializzarono davanti a lei sembravano essere sedute al tavolo di un fast-food, con enormi panini davanti a loro. Dopo il combattimento contro Orione erano rimaste in meno di una decina. Gli dei sapevano quanto avessero bisogno di nuove reclute. Si spaventarono quando si accorsero di lei.

“Talia! Che succede?”

“Ho trovato la ragazza di cui vi avevo parlato, ho bisogno che qualcuna di voi venga qui per il giuramento.”

“Sei riuscita a contattare Artemide?”

“No, non ancora.” ammise lei. “Abbiamo bisogno di nuove Cacciatrici e se non possiamo avere la sua benedizione dobbiamo iniziarle e far pronunciare loro il giuramento da sole. Sono sicura che capirà, al suo ritorno.”

Le altre annuirono.

“Siamo ad Austin. Se ci mettiamo subito in viaggio dovremmo riuscire ad essere a Manhattan per questo sabato. Verremo tutte, abbiamo bisogno di aggiornarci.”

Talia acconsentì.

“Siate prudenti.”

Il vapore si diradò e l'immagine delle ragazze svanì.

In soggiorno, Arya e Percy studiavano insieme e Talia preferì rifugiarsi nella camera che condivideva con l'amica.

La figlia di Zeus si scoprì più preoccupata per Artemide di quanto non avesse pensato. La dea non aveva mai lasciato le sue ancelle sole così a lungo e Talia temeva che fosse successo qualcosa di brutto. Non aveva nessuna voglia di entrare in un'altra guerra contro Titani malvagi. Che strana sensazione, preoccuparsi per una divinità immortale.

Bussarono alla porta e Arya fece capolino nella stanza.

“Posso?”

“Si, certo.” Talia si rese conto di aver tenuto le sopracciglia aggrottate tutto il tempo. Cercò di rilassarsi.

“Qualcosa non va?”

“Si tratta di Artemide. Non abbiamo notizie di lei da più di un anno ormai.”

“Già, a quanto pare gli dei non hanno molta voglia di interagire ultimamente.”

“Da quanto tempo non vedi tuo padre?”

“Dalla sconfitta di Gea.”

Arya era una delle mezzosangue che vedeva più spesso il padre, dopo Nico. Talia non poteva dirsi altrettanto fortunata, erano passati tre anni dalla prima e ultima volta che aveva visto Zeus.

La figlia di Poseidone sedette accanto a lei.

“Credi che ci sarà un'altra guerra?”

“Non lo so, magari si sono semplicemente stancati di noi.”

“Anche Artemide?”

Talia sospirò.

“No, dev'esserci qualcos'altro.”

“Qualunque cosa sia, spero non coinvolga me. Ne ho avute abbastanza.”

“Arya, tu trovi sempre il modo di rimanere coinvolta.”

“Certo, quando non posso fare altrimenti.”

“Si, come no.”

Arya sbuffò.

“Sarà meglio che torni a studiare, ho scoperto qualcosa di peggio del muro dell'arrampicata con la lava al massimo: Chimica.”

Sorrisero entrambe. 

  
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