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Autore: harrypotter_vita    03/09/2017    3 recensioni
I genitori di Hermione sono morti in modo misterioso durante la battaglia in cui Voldemort è stato sconfitto.
Lei non riesce più a riprendersi dal trauma e i suoi amici non capiscono più cosa fare.
Ma un giorno, durante la festa di Halloween, Hermione e Ron cadranno vittima di un incantesimo sconosciuto e si ritroveranno l'uno nel corpo dell'altro.
Si ritrovano a pensare: è tutto un complotto? Ci sono delle ragioni per cui accadono così tante cose particolari in poco tempo o è solo casualità? O forse c'è qualcuno dietro a tutto questo?
Genere: Comico, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Draco/Harry, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: Gender Bender | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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CAPITOLO 3



*Intanto, nella stanza di Harry...*

Ore: 20:30

Harry gironzolò nella sua stanza controllando gli ultimi preparativi al suo "festino". Le bibite c'erano, (ovviamente anche alcolici), patatine babbane di ogni tipo, caramelle strane del mondo magico (cioccorane comprese), scherzi dei Weasley (possibilmente non troppo rumorosi) e le decorazioni.

Quel festino era stato organizzato in nessun giorno speciale, era solamente un piccolo incontro che aveva deciso di fare insieme ai suoi compagni di stanza con i rispettivi fidanzati/e o un amico a scelta. Quindi si teneva appunto in camera sua, con un numero ristretto di invitati e sarebbe durato tutta la notte. Già fremeva di aspettativa, sarebbe stata una cosa molto divertente.

Ore 20:45

Era da un po' che Harry sentiva quella sensazione di vuoto.

Magari si era dimenticato qualcosa, ricontrollò tutta la stanzetta dieci volte ma non riuscì a capire cosa mancasse. Magari si era dimenticato di lavarsi? No. Puzzava? No. I vestiti erano adatti? Sì. C'era il regalo per il suo ragazzo? Sì.
Solo con l'inizio della festa, alle 21, si accorse cosa mancava.
Qualcuno bussò alla sua porta.
Aprì subito.

- Buongiorno signor Potter -. Un ragazzo biondo fece un inchino.
Si tolse le sue scarpe eleganti e le ripose ai piedi del letto di Harry, ripose la giacca nera e firmata su un appendino. Sotto di essa c'era un'elegante camicia tenuta fuori dai pantaloni e con i primi due bottoni slacciati. I capelli biondi spettinati.
Il suo ragazzo.

- Dovresti smetterla di chiamarmi per cognome, Malfoy -. Ghignò. - Sai bene che tra un po' saranno gli altri a chiamarti così -.

Draco rise. - Non penso proprio Harry-. Si avvicinò a passo lento verso di lui. -Mio padre mi ucciderà -. Continuò la sua camminata verso il moro, il quale indietreggiò fino a finire con la schiena contro al muro. - Ma prima dovrò uccidere te -.

- Sono proprio curioso di vedere come farai -. Sghignazzò il grifondoro consapevole delle sue intenzioni.

Draco si avvicinò ancora di più, fino a intrappolare il suo ragazzo contro al muro, premuto su di lui, con il fiato sul collo di Harry, il quale fremeva di aspettativa. Per loro era così bello baciarsi dopo essersi provocati, una cosa così dolce e passionale, una pace e un amore che entrambi cercavano da quando erano bambini. Qualcuno con cui sentirsi bene, qualcuno di cui fidarsi e con cui sentirsi a casa.

Quando Draco lo baciò, a Harry sembrò proprio i morire, perchè quando si finiva nelle spire di un serpente la morte era assicurata.
Nonostante Draco fosse quello passivo, era sempre lui quello che provocava gli altri. E con gli altri intendo: tutti. Sia che volesse un pugno o un bacio.

Il bacio durò qualche minuto, entrambi avevano creato una barriera dal mondo esterno, esistevano solo loro, esisteva solo Draco che stava conducendo Harry sul letto e lo sovrastava facendo intravedere il suo petto scolpito e diafano attraverso i bottoni slacciati della camicia, che ben presto raddoppiarono.

- Voi due, potreste andare a fare questo genere di cose da un'altra parte? - Presi dal loro bacio non si erano accorti dell'entrata di Ginny e di Dean. No, non erano fidanzati. Dean stava con Seamus, il quale era un loro compagno di stanza, quindi aveva detto che lui non valeva come ospite e aveva deciso di invitare anche Ginny.

I due ragazzi si staccarono imbarazzati, con le guance rosse e il fiato pesante, per poi notare un Dean che sghignazzava in modo decisamente rumoroso e faceva fluttuare verso di loro qualcosa. - Vi servono delle protezioni per caso? - Chiese.

- Meglio di sì Dean -. Rispose Ginny. - Altrimenti il nostro caro Furetto rischia di rimanere incinto -.

Draco ringhiò. Sì, lui era quello passivo, ma lo era soltanto con Harry, soltanto quando erano soli, odiava essere sminuito per ciò al di fuori della camera da letto. Era pur sempre un Malfoy per l'amor del cielo!

- Allora vogliamo cominciare questa festa? - Disse Seamus entrando con una ragazza corvonero che Harry non aveva mai visto. - Questa è una mia vecchia amica d'infanzia -. Sottolineò la parola "Amica" dopo aver visto lo sguardo cruciale che Dean gli aveva lanciato. - Si chiama Alya -.

Subito dopo entrò Neville, tutto rosso in viso e con un completo abbastanza imbarazzante, di certo non gli donava. Al seguito c'era Luna Lovegood, la sua fidanzata, con un vestito verde ricamato con tanti pizzi che le donava molto. - Vi dispiace se orno la vostra stanza con questo profumo creato da mio padre? Serve per allontanare i Retksy, sono delle creaturine che approfittano delle feste per infilarsi nelle mutande degli invitati e... -

- Fai pure tutto ciò che vuoi Luna -. Disse velocemente Ginny, nessuno in quella stanza aveva la minima voglia di sapere cosa facessero i Retksy nelle mutande delle persone.

Erano tutti impazienti di aspettare gli ultimi invitati, che sarebbero stati Ron ed Hermione ovviamente.

Pochi minuti dopo, mentre Luna raccontava a Seamus cosa facessero i Retksy e mentre la maggior parte dei compagni si erano già catapultati sul cibo, entrò anche Ron. Era vestito esattamente come lo era stato quella sera a cena. Maglione di lana e jeans grigi. Aveva uno sguardo affranto e si guardava le scarpe nere con nostalgia, come se all'improvviso fossero diventate più interessanti dei Retksy di Luna. Al suo seguito entrò... Lavanda.

Draco fece cadere il bicchiere e sputò il Whisky in faccia a Dean. Tutti gli altri ebbero più o meno la stessa reazione.
Cosa ci faceva Lavanda? Con un vestitino viola che avrebbe fatto invidia alla regina Elisabetta e con una faccia che avrebbe fatto invidia alla regina Vittoria? Dov'era Hermione?

- Ciao ragazzi! - Urlò l'arpia con una voce così acuta che fece cadere un altro bicchiere a Draco. - Visto che Hermione è sparita, il mio Ron Ron ha deciso di invitarmi qui al suo posto! Non è fantastico?! -

Nessuno disse niente, a parte Draco ovviamente: - La prossima volta non potremmo organizzare il festino a una notte di Luna piena?! - (In realtà io non ho ben capito se Lavanda alla fine era morta o no. Quindi ho deciso di inserirla lo stesso nella storia ma facendola diventare un lupo mannaro).

Lavanda ovviamente si mise a sbraitare come un'ossessa, Ron cercò di calmarla ma si beccò solamente uno schiaffo.
Alla fine la ragazza si sedette sul letto del Weasley e cominciò a mangiare la porzione di caramelle di 3 persone.

- Ron dov'è Hermione? - Chiese Harry preoccupato mentre si dirigeva verso l'amico ancora a disagio.
- Non lo so -. Rispose. - Non la trovo -.

Harry si sentì sprofondare. Allora era vero, Hermione non voleva più stare con loro. Spariva quando le chiedevano di uscire, fingeva di ridere quando era con loro a cena, non usciva più con loro a Hogsmeade (non mi ricordo come si scrive, aiut-), non avevano più visto l'ombra di un sorriso su di lei.
Non capivano cosa le fosse successo, mancava a tutti, non solo a loro, gli insegnanti, a vederla triste, non avevano più la stessa voglia di fare lezione, i compagni della casa si erano meravigliati di vedere la strega più brillante della sua età ridotta in quel modo...

- Vado a cercarla -. Disse Ron di punto in bianco, girandosi verso l'uscita.
- Ma Ron Ron! - protestò Lavanda rincorrendolo.
- Ginny, tu rimani qui, voi continuate con la festa, i prometto di riportarvi Hermione -. Detto questo, uscì, seguito di nascosto da Ginny.



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La musica in sala comune era altissima.
Oltre a quella c'erano bolle di sapone che vagavano in giro, spari fortissimi, coriandoli e persino fuochi d'artificio. Gli alcolici avevano avuto un tremendo effetto su tutti gli invitati della piccola festicciola, che infatti si era allargata ancor di più fino ad arrivare all'intera casata Grifondoro.

Tutti i Grifondoro, persino quelli del primo anno, erano in pista a ballare, gli alcolici erano persino riusciti a finire nelle mani dei minori (per colpa di qualche Malfoy che aveva urlato: - LIBERTÀ AL DIRITTO DI BEREEEE!!!!! -)

Solo Harry se ne stava in disparte. E dico solo lui, perchè stava seduto su una delle panchine rosse della sala facendosi domande paranoiche sulla vita e sulla sua amica Hermione. Si chiedeva perchè anche lui non poteva buttarsi nella mischia e ballare con il suo tremendamente sexy e ubriaco ragazzo, ma era troppo preoccupato e la guerra l'aveva reso molto paranoico.

Ormai il coprifuoco è passato, perchè Ron non è tornato? Alla fine è uscita anche Ginny, non è che le è successo qualcosa? Perchè Hermione non sta più con noi? E se hanno incontrato Gazza? E se li hanno messi in punizione? E se si sono persi? Perchè non hanno prima controllato la Mappa del Malandrino? E se sono stati mangiati da un secondo Fuffi? E se...

- Ti prego Potter, si sente l'odore di paranoia fino al bagno -. Il suo ragazzo era prontamente arrivato da lui per interrompere quei suoi pensieri contorti. Parlò con una leggera voce lenta mentre riusciva a mala pena a stare in piedi sulle proprie gambe. Gli occhi annebbiati dal fumo e i vestiti fradici di sudore.

- Ti avevo detto di non chiamarmi Potter, Potter -. Ghignò Harry accogliendo il suo ragazzo barcollante che si sedette sulle sue gambe.

- Se pensi che prenderò il tuo cognome allora non hai proprio la minima idea di chi io sia... Malfoy -. Disse Draco, sussurandoglielo in un orecchio e specificando che Harry avrebbe preso il suo cognome. Era di certo ubriaco.

Il biondo mise un braccio intorno al collo del Grifoncino, per poi immergere il viso nella sua clavicola e farsi coccolare lentamente dal suo ragazzo, che gli accarezzava i capelli lisci e morbidi come solo lui sapeva fare. Draco non l'avrebbe mai ammesso, ma gli piaceva essere il passivo e fare in modo che fosse Harry a guidarlo. Il suo ragazzo aveva un certo portamento, una certa luce negli occhi, un certo coraggio che ti faceva capire tutti i guai che aveva passato. E l'avevano fatto crescere, ormai era un uomo adulto, un uomo pronto ad accogliere un piccolo Malfoy tra le sue braccia, che non era ancora riuscito a riprendersi dalla sua infanzia.

C'erano solo loro due, il viso di Draco premuto sul petto, la mano di Harry che lo accarezzava e dondolava leggermente... Il Grifondoro aveva praticamente un piccolo cucciolo tra le sue braccia.

E se ora si trovano nella foresta Proibita per punizione? E se fanno anche il mio nome? E se sono stati rapiti? E se...

- Harry... - Il suo ragazzo miagolò il suo nome in modo estremamente implorante. - Dovresti piantarla di fare certi pensieri... Lo sai che io li sento, e fanno stare male anche me! - Draco prese il viso di Harry e premette le sue labbra contro quelle del Grifondoro, creando un bacio che alleviò immediatamente la tensione del moro. Era così bello baciare il suo furetto... Un cucciolo che si agitava nelle proprie braccia voglioso di altri abbraccini e bacini...

- Lo sai che non piace quando leggi nella mia mente, Potter - Harry lo prese di nuovo in giro, chiamandolo di nuovo con il suo cognome e provocando uno sbuffo di indignazione nel suo cucciolo.
- Lo farò solo quando la smetterai di chiamarmi così -.
- Dracuzzo? Dray? - Si beccò quasi uno schiaffo.
- Perchè non andiamo in pista a ballare e a ubriacarci? - Chiese Draco. - Invece di rimanere qui da soli, solo io e te...-
- Lo sai che non mi piace il casino, Dracuzzo -. Schivò ridendo un altro schiaffo. - E poi non puoi ubriacarti se lo sei già... -

Il suo ragazzo gemette ridendo. - Io non sono ubriaco... - Disse in un modo proprio da... Ubriaco mentre premeva la testa contro il petto del Grifondoro, come se volesse altre coccole.
- Questo è quello che direbbe un ubriaco -
Draco rise. - Okay... forse sono ubriaco. Cioè, ci sarebbe anche questa possibilità... Ma che male c'è?! Anche Neville si sta divertendo come un matto! - Disse indicando Neville che ballava ubriaco con una cravatta in testa... E ballava davvero bene. - Noi invece siamo qui a non fare niente! - Strofinò il suo naso contro quello di Harry. - Eddai... Amoree... Andiamo a fare qualche cazzata anche io e te, qui mi sto annoiando...! - Poi cominciò a fare le fusa e ad implorare come un gattino, quindi Harry si ritrovò costretto a dargli ragione.

- Ehi ragazzi! - Una voce dal fondo della sala richiamò la loro attenzione. C'era Seamus che agitava le mani urlando cercando di condurli in mezzo alla sala. - Abbiamo deciso di fare un gioco, venite anche voi?! - Immediatamente si resero conto che la sala si stava svuotando, quasi tutti i ragazzi dei primi anni se ne stavano tornando a nanna, il che era strano visto che erano solo le undici.

- Che gioco è?! - Urlò Draco trascinando il suo fidanzato verso Seamus e Dean che si tenevano per mano.

- Perchè tutti se ne stanno andando? - Chiese invece Harry cercando di fare resistenza al suo ragazzo, non aveva voglia di fare nessun gioco, soprattutto ad Hogwarts, i giochi magici erano pericolosi. E il livido sul collo prodotto da uno degli stupidi scherzi dei gemelli ne era la conferma.

- Obbligo e verità -. Esclamò Dean a sorpresa. - Abbiamo deciso di far partecipare solo le coppie del sesto e del settimo anno... Per certi obblighi che abbiamo deciso di mettere -. Rispose ghignando.

- Che diavolo è "Obbligo o verità?" - Chiese Draco disorientato, essendo forse l'unico che non conosceva il gioco. - Sarà qualche cazzata babbana vero? - Sbuffò.

- Anche se fosse, Draco, tu non sei più razzista nei confronti dei babbani ricordi? - Specificò Harry al suo ragazzo.

Subito dopo, un gruppo di venti o trenta persone si radunò in mezzo alla sala comune, spostando le poltrone e sedendosi in cerchio.

- Allora Malfoy -. Cominciò Seamus. - "Obbligo o verità" è un gioco in cui devi scegliere una delle due opzioni. Se scegli verità noi del gruppo dobbiamo metterci d'accordo su quale domanda farti alla quale tu dovrai rispondere con estrema sincerità, per quanto imbarazzante possa essere. Se invece scegli obbligo devi fare per forza una cosa che ti diciamo di fare -.

Il serpeverde non sembrava molto contento del fatto che doveva fare tutto ciò obbligatoriamente, era l'unico della sua casata in quel posto quindi aveva una miriade di Grifondoro che potevano obbligarlo a fare qualsiasi cosa che avrebbe potuto far cadere la reputazione alla sua casa. Sapeva benissimo che non avrebbe dovuto farsi convincere da Harry a venire lì, ma lui l'aveva minacciato dicendogli che altrimenti l'avrebbe trasformato in un furetto.

- Dai Draco, tranquillo, non ti chiediamo uno spogliarello -. Disse Dean sghignazzando. Decisamente quel posto traboccava di gay, il che non era un buon segno per il furetto che trasudava ormoni da tutti i pori.

Il gioco non era niente male, era cominciato con Neville che doveva imitare un pollo finchè non era davvero diventato un pollo. Mentre lui starnazzava a destra e sinistra c'era stato un impatto di magia enorme venuto da chissà dove e si era rimpicciolito, tutti lo guardavano stupito mentre gli crescevano le piume e il becco. Alla fine era uscita una bella gallinella da una nuvola di fumo grigio e tutti erano scoppiati a ridere. La scena era così comica che nessuno cercò di ritrasformarlo, anche se Neville continuava a starnazzare di qua e di là come a chiedere aiuto.

Altri obblighi erano stati ad esempio: esci fuori dalla sala comune e portami il cuscino della Sprite, mettiti in mutande e balla davanti alla finestra aperta, sbaciucchia tizio/tizia, imita un pesce (almeno quella volta Harry era rimasto un umano in carne e ossa)...

Alla fine venne il turno di Draco. - Obbligo o verità, Dray? - Sghignazzò un ragazzo del sesto anno che shippava Drarry alla follia. Meglio non fare il giro nella sua camera o si potevano trovare foto inopportune dei due fidanzati mentre venivano colti di sospresa nei posti più strambi del castello. (Il bagno di Mirtilla Malcontenta, le serre, al foresta proibita, l'ufficio di Lumacorno, la sala Grande alle 3 di notte...)

- Obbligo -. Rispose subito Draco. Sapeva dei rischi che stava correndo, ma voleva risvegliare il suo ragazzo che si stava facendo delle super paranoie mentali sul fatto che magari i suoi amici erano stati mangiati da un fiore malefico o qualcosa del genere.

Avrebbe voluto dargli uno schiaffo e ricordagli che una volta, per saltare le lezioni, avevano fatto il bagno nel Lago Nero alle quattro di notte rischiando di essere mangiati dalla piovra gigante o rapiti dalle sirene (soprattutto Draco, sapete, lui è segzi).

Ci fu qualche brusio di gruppo, Harry ascoltò le opinioni di tutti, si riuscivano a vedere le sue pupille che si allargavano e restringevano dalla paura, ma cosa diavolo gli stavano proponendo?

Dopo cinque minuti di interminabili brusii (durante i quali Draco era anche andato al bagno), finalmente Dean parlò. - In onore al tuo ragazzo... - Ghignò accompagnato da tutti gli altri nella stanza, con Draco che alzò gli occhi al cielo. - Abbiamo deciso che... -

*rullo di tamburiiiiiiiiiiiii*

- Devi ballare la lap dance davanti al tuo ragazzo -.

Draco si diede uno schiaffo da solo, sapendo che non sapeva come si ballasse su un palo.

- Con al camicia sbottonata -.

Questa volta fu Harry a schiaffeggiarsi.

Un palo magicamente comparse alle loro spalle e Draco cominciò a sbottonarsi al camicia. Ghignò. Massì, forse sarebbe riuscito a fare una buona impressione. Cercò conforto negli occhi della gallinella-Neville che si era accoccolato tra le gambe di Luna mentre stava... Boh, covando un uovo?

Posò la mano destra sul palo e...



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Finito il balletto Draco era s.f.i.n.i.t.o. Tutti gli altri erano shoccati e trasudavano ormoni da tutte le parti (compresi quelli etero) e c'era Harry che non riusciva più a capire niente. Draco seppe che in quel momento il suo ragazzo pensava a tutt'altro rispetto a come se la stavano passando i suoi amici.

- Ma perchè Malfoy è in mutande? - Una voce sul fondo della sala li riscosse tutti.

Una voce che Harry riconobbe molto bene.

- Hermione! -







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Zalve!

Allora, so che questi capitoli forse possono sembrare noiosi, ma servono a far capire come se la stanno passando i nostri protagonisti dopo la guerra. La trasformazione avverrà durante la festa di Halloween, quindi a fine ottobre, ma il momento non è lontano! Vi interessa la storia?

Per il momento con i ____, non era successo niente di così tanto sconcio in quella stanza, ma semplicemente non sapevo come descrivere la scena e volevo lasciarsi con la suspense... :D. Se volete potete dirmi le vostre versioni di come è avvenuta la scena.

Baciiii
   
 
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