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Autore: esserre93    03/09/2017    1 recensioni
Amelia Shepherd decide di trasferirsi a Seattle e iniziare una nuova vita con la sua nuova famiglia
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, FemSlash | Personaggi: Amelia Shepherd, Arizona Robbins, Callie Torres, Owen Hunt, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più stagioni, Contesto generale/vago
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Amelia e Arizona si erano date appuntamento nello studio della bionda per la fine della riunione del board. La mora era in ansia, era da più di mezz’ora che aspettava e Arizona ancora non le aveva fatto sapere nulla. Dopo aver lasciato Owen da Derek non era più andata a trovare suo fratello; aveva bisogno di dedicare del tempo alla sua compagna, qualsiasi risultato avesse ottenuto.
Amelia era seduta di spalle alla porta, quando questa si aprì per far entrare Arizona.
  • Eccomi
La mora si voltò e squadrando la donna avanti a sé cercò di leggere il suo sguardo, ma non ci riuscì. Quando voleva Arizona sapeva bene come nascondere le emozioni.
  • Allora? Come è andata?
  • Niente, hanno dato il posto a Miranda
  • Mi dispiace amore, ero sicura che ce l’avresti fatta – Amelia si avvicinò alla sua compagna e la abbracciò più che potette, ma la bionda la scansò, la guardò dritta negli occhi e dalle labbra iniziò a nascere un grande sorriso
  • Ah ah! Ci hai creduto! Hai davanti a te il nuovo primario di chirurgia del Grey Sloan Memorial Hospital
Amelia rimase pietrificata per l’emozione, Arizona era riuscita ad ottenere il posto. Arizona, la sua compagna era il capo. Con uno slancio si gettò tra le braccia della bionda, che perdendo l’equilibrio andò a finire sul divano alle sue spalle
  • Sei una grande! Sapevo che avresti steso tutti – Amelia si avvicinò alle labbra della bionda e gliele catturò in un bacio
  • Wow, da quanto tempo non mi baciavi in questo modo
  • Lo so e mi dispiace. In questo periodo sono stata una stronza nei tuoi confronti, ma ora sono troppo felice che tu abbia avuto ciò che desideravi
  • Grazie amore. Sei andata a trovare Derek?
  • Si, ma niente di nuovo. Ho lasciato Owen lì
  • A proposito, Richard mi ha detto che sulla scrivania mi ha lasciato le carte per il suo rinserimento, devo andare a firmarle
  • Quando potrà rientrare?
  • Dalla prossima settimana tornerà ad essere dei nostri
  • Mi ha detto anche che tornerà a casa sua, quindi io penso di tornare da Meredith
  • Perché? Non stai bene con me?
  • Certo che sto bene, ma voglio stare accanto a Meredith e voglio aiutarla più che posso con i bambini
  • Non so che dire – Arizona si allontanò da Amelia per andare a sedersi alla sedia dietro la sua scrivania. La mora la raggiunse e le si inginocchiò di fronte, per poterla guardare negli occhi
  • Ti prego, cerca di capire
  • È una settimana che sto cercando di farlo, da quando mi hai detto della casa
  • Anche io non capisco cos’è che ti lega a quella dannata casa
  • Non capisci proprio eh? Quella casa per me ha significato la rinascita; da quella casa è iniziata la mia nuova vita; da quella casa è uscita la nuova Arizona, a prescindere dal fatto che io l’abbia comprata con Callie. E’ così difficile da capire? Mi dispiace che tu non abbia un posto che tu possa chiamare casa, ma io ce l’ho
Amelia rimase immobile dopo le parole strozzate che Arizona aveva faticato a far uscire. Le dispiaceva non essere riuscita a capire fino in fondo ciò che la sua compagna davvero provava verso quella casa; le dispiaceva averla portata fino a quel punto.
  • Sono una stupida, ho pensato solo a me stessa e anche quando ti ho detto che ti avrei dato tutto il tempo per decidere, in realtà è come se non lo avessi fatto
  • Se vuoi andartene, vai pure. Io ora ho da fare. Ah, ti conviene ricominciare ad operare, se Richard non ti ha detto nulla fino ad ora, non credere che ti lascerò fare ciò che vuoi, inizia a riprenderti, Amelia
  • Altrimenti?
  • Altrimenti  nulla, ti sto dando un consiglio. Nella tua vita probabilmente nessuno ti ha mai amata abbastanza, ma è ora che tu ti renda conto che adesso ci sono io
Amelia vide Arizona alzarsi davanti a sé, superarla, per poi uscire dalla stanza, lasciandola sola immersa nei suoi pensieri. Era sempre stata un disastro nelle relazioni e quella era una delle prove lampanti. Amava Arizona, la amava davvero, ma c’era sempre una parte di sé che non riusciva a gestire quel forte sentimento. La durezza con cui Arizona aveva affrontato quel discorso aveva riaperto una ferita che in Amelia non si era mai rimarginata completamente. Arizona lo aveva fatto per il suo bene e lei lo sapeva, ma se da una parte aveva voglia di iniziare qualcosa di più serio con lei, dall’altra non riusciva. La vecchia Amelia continuava ad avere le redini.
La mora decise di accantonare quei pensieri. La sua mente continuava ad essere occupata dalla situazione critica in cui si trovava suo fratello. Era un neurochirurgo, eppure fino ad allora era riuscita a pensare solo da sorella. Formulando quei pensieri arrivò in pronto soccorso. C’era un via vai di pazienti, alcuni gravi, altri meno. Specializzandi e chirurghi correvano da una parte all’altra, mentre lei era lì a guardare la vita scorrerle davanti gli occhi, impotente davanti a tutto quello.
  • Amelia, posso darti un paziente?
La mora si riscosse da quei pensieri e guardò April davanti a sé in attesa di una risposta
  • Cosa?
  • Sei tornata? Posso assegnarti un paziente?
  • N-no. Sono venuta solo a trovare Derek
  • Capisco
April scomparve dalla sua vista così come era arrivata e lasciò Amelia nel punto in cui l’aveva trovata
  • Amelia, che ci fai qui?
  • Meredith, devo parlarti. Hai qualche minuto per me?
  • Consegno il tablet e arrivo. Prendiamo un caffè insieme?
  • Certo, ti aspetto in caffetteria
 
Circa dieci minuti dopo le due donne erano sedute ad un tavolo della caffettiera dell’ospedale.
  • Allora? Cosa volevi dirmi?
  • Voglio fare qualcosa per Derek. Se non si risveglia c’è qualche motivo. Voglio rifare tutte le analisi e tutti gli esami possibili
  • Amelia, abbiamo fatto di tutto e non abbiamo trovato nulla
  • Meredith, non puoi arrenderti; è tuo marito, il padre dei tuoi figli
  • Non voglio sperare di riaverlo con me per poi rimanere delusa
  • Dammi il consenso, ti prego
  • Posso darti il consenso come famigliare, ma non come medico
  • Parlerò con Arizona
La mora fece per alzarsi, ma Meredith la fermò
  • Amelia?
  • Dimmi
  • Prenditi cura di te
Le due rimasero a guardarsi l’una negli occhi dell’altra. Amelia non si aspettava una simile frase da parte di sua cognata, ma sapeva a cosa si riferisse. Meredith aveva continuato a vivere nonostante la situazione, lei invece si era lasciata andare, come era solita fare. Amelia doveva toccare sempre il fondo prima di ricominciare a rivedere la luce, lo aveva sempre fatto e continuava a farlo.
  • Lo farò, ma devo salvare mio fratello
  • Ti darò il consenso, ma stai attenta
  • A cosa?
  • Alla speranza, Amelia, alla speranza
 
Cos’era la speranza? Amelia, nella sua vita, non aveva mai fatto molto affidamento a questa. Era sempre stata una delle persone più scettiche e cupe, nonostante fosse circondata da luce. Solo dopo essersi disintossicata era riuscita a vedere le cose sotto un diverso punto di vista e la speranza era diventata una parte fondamentale della sua vita, soprattutto nella parte lavorativa. Aveva salvato pazienti non solo grazie alla sua bravura, ma a quel qualcosa in più che aveva rispetto agli altri. Meredith, nonostante conoscesse poco della sua vita passata, sapeva anche questo. Amelia non sapeva come, ma sua cognata la capiva e sapeva che se si fosse affidata troppo alla speranza, nel momento in cui avesse constatato che per suo fratello non ci sarebbe stato più niente da fare, ne sarebbe uscita distrutta. Amelia, però, aveva bisogno di crederci.
Arrivò davanti l’ufficio di Arizona. Una targa con il suo nome era già stata affissa alla porta. Bussò con mani tremanti e attese una risposta.
  • Vieni Amelia
La mora entrò e si sedette su una delle poltrone che si trovavano davanti alla grande scrivania. Anche lì sopra c’era una targa con il nome di Arizona e accanto una cornice, la prese: Arizona e Sofia sorridevano davanti l’obiettivo. Erano felici. Da quanto non vedeva quel sorriso sulle labbra della sua compagna?
  • Volevi dirmi qualcosa? – Arizona, che fino ad allora era rimasta a guardare ciò che faceva Amelia, decise di distoglierla dai suoi pensieri
  • Ho bisogno del consenso per poter eseguire ulteriori esami su Derek
  • Che hai intenzione di fare?
  • Salvare mio fratello
  • È in coma da quasi una settimana, pensi ci sia sfuggito qualcosa?
  • Non lo so, ma  non voglio arrendermi
  • E tornerai ad operare?
  • Non lo so, per ora voglio solo salvare Derek
  • Amelia
  • Dammi il consenso, poi parleremo di tutto ciò che vuoi
  • Non posso, sei sua sorella, non possiamo curare i nostri famigliari e lo sai benissimo
  • Non farmi la predica
  • Non lo sto facendo. Esistono queste regole per un motivo
  • Perché lo fai, Arizona?
  • Perché ti amo. Cerca un neurochirurgo di cui tu ti possa fidare e ti darò il consenso
Amelia si alzò dalla sedia e si diresse verso la porta. Poggiò la mano sulla maniglia, ma prima di aprire la porta si voltò vero Arizona che era ancora seduta dietro la scrivania.
  • Ti amo anche io
   
 
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