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Autore: Fabb5000    03/09/2017    1 recensioni
Sono passati parecchi anni da quando Lyon, Stefano, Anna e Mario giocavano a Minecraft e, insieme a quei tempi, si è conclusa anche la FailCraft. Ora Lyon, ormai ultracentenario, conscio che ormai non gli resta molto tempo, decide di rivelare alla sua nipote sedicenne la sua vera storia, ovvero quella che successe dopo gli avvenimenti di "A caccia di Herobrine"; la storia che lo rese un eroe non solo in Minecraft, ma in tutti i mondi, e che va tramandata alle generazione future prima della fine. La storia di come lui, Stefano, Anna e Mario salvarono tutti gli universi da una terribile piaga. [[Consigliabile, ma non indispensabile, legge il prologo]]
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Herobrine, Notch, Nuovo personaggio, Steve, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'FailCraft in real life'
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Mario si arrampicò su uno dei viticci, tentando di evitare le spine che ne riempivano gli steli.

Cosa ci faceva la nave spaziale dei Villager lì? Quando lui, Lyon, Anna e Stefano l'avevano trovata, essa si trovava nel futuro, in un mondo post-apocalittico creato da Entity e dal Pandemonium, non di certo nel Mondo Primordiale. Inoltre, dato che quel futuro era stato cancellato, anche la nave sarebbe dovuta scomparire.

E invece era lì, davanti a lui, in una linea temporale diversa, semidistrutta dagli enormi viticci che la trapassavano da parte a parte.

E la voce misteriosa lo aveva condotto lì.

Alla fine, con estrema fatica, riuscì a raggiungere l'hangar in cui lui e gli altri erano atterrati quando erano saliti la prima volta su di essa. Una volta all'interno della nave, si guardò intorno tentando di trovare qualche segno famigliare, ma era tutto cambiato.

Le apparecchiature erano a terra, fatte a pezzi e semidistrutte, e ovunque i rami dei viticci e enormi ragnatele collose coprivano i muri e i pavimenti. Diverse pareti erano crollate e il soffitto era pieno di buchi.

Mario rabbrividì. Sembrava di essere in una nave di Alien.

Con un po' di fatica riuscì a ritrovare lo stretto corridoio che aveva percorso già precedentemente insieme agli altri e vi si avventurò. Peccato che, fatti due passi, si pentì immediatamente di averlo fatto.

Sulla parete, stretto da un trentina di viticci, stava un Villager, morto stecchito. Il suo corpo era martoriato e qua e là sporgevano piccole ossa. La faccia era contorta in un'espressione di dolore.

Mario arretrò, ma andò senza volerlo a sbattere contro un altro cadavere, questa volta un Enderman. Aveva ancora addosso bombole e casco spaziale, e metà del suo corpo pareva essere stato divorato. Anch'egli era stretto da decine di viticci.

Mario non perse e corse per tutta la nave. Ovunque, sui muro, sul pavimento, sul soffitto, stavano i cadaveri di Villager, di Enderman e di mutanti, tutti quanti stretti dai viticci e mezzi martoriati.

Alla fine riuscì a raggiungere le celle, il luogo dove, quando era ancora malato, i Villager scienziati lo avevano condotto. Ma la visione non fu delle più piacevoli.

Le gabbie erano state scardinate dai viticci, che avevano agguantato anche le creature all'interno delle celle. I campi di forza avevano ceduto a quell'insano sudiciume, e tutti i prigionieri avevano subito la stessa sorte dei Villager.

Anu, le Creature d'Ombra, i Tentacoli Pandemonici erano ormai ridotti a scheletri orrendamente deformati. Mario stava per fare dietrofront, deciso ad andarsene, quando qualcosa attirò la sua attenzione.

C'era una cella, in fondo alle altre, che non ricordava. Si avvicinò cauto, e quando la guardò rimase sbigottito. -Non ci credo!- esclamò. -Evil Notch!-

Era vero : il vecchio alter-ego del benevolo dio calvo stava ora in una cella, anch'egli fatto a pezzi dai grossi viticci. Ma la cosa che attirò l'attenzione di Mario fu che la sua mano indicava qualcosa alla sua destra.

Mario guardò in quel punto; un gran muro di viticci impediva ogni vista. Li toccò : erano secchi ormai. Con un grosso strattone, buttò giù i grossi tentacoli, che si infransero per terra in mille pezzi.

E rimase a bocca aperta. Di fronte a lui c'era una cella, ancora intatta. Il campo di forza aveva miracolosamente resistito ai viticci.

E all'interno c'era una persona ancora viva. Somigliava in tutto e per tutto a un normale Player di Minecraft, ma gli occhi erano quasi completamente bianchi, e le pupille erano quasi irriconoscibili, grigie opache che erano.

-Chi ... chi sei?- chiese Mario.

E il misterioso uomo parlò con la voce che lo aveva condotto lì : -Sono Yranib. Aiutami, ti prego-

Mario non se lo fece ripetere due volte e spaccò il muro che chiudeva il campo di forza. Non appena fu libero, Yranib cadde a terra stremato.

Mario si accovacciò su di esso : -Ti senti bene? Da quanto tempo eri lì?-

-Più ... Più o meno un mese- rispose Yranib. -Io ed Evil Notch eravamo in viaggio insieme per ... per ritrovare mio padre ... quando i Villager ci hanno catturato-

-Ok, non ho capito niente- disse Mario. -Che ne dici di sederci e raccontarmi che cosa è successo?-

Yranib si rimise a fatica in piedi : -Come vuoi. Se preferisci così, Mario, sediamoci-

-Come sai il mio nome?- chiese Mario.

-Quando sono entrato nella tua mente per guidati fin qui ho appreso chi sei- rispose Yranib. -Sei il braccio destro dell'eroe Lyon, colui che ha vinto Entity303, e sei già stato un tempi su questa nave, e allora eri malato di Pandemonium-

Mario rimase a bocca aperta, ma poi si riprese : -Bene, hai stuzzicato la mia curiosità. Ora raccontami che cosa è successo qui. Avevi detto che tu e Evil Notch stavate cercando tuo padre. Chi è?-

-Lo conosci già- rispose Yranib. -Il suo nome è Herobrine-

Mario ebbe per un istante un capogiro. Herobrine aveva un figlio? HEROBRINE?! -Mi stai dicendo che tu sei figlio di quel pazzo psicopatico?- chiese.

-Non fu sempre così- disse Yranib. -Lascia che ti spieghi. Migliaia di anni fa, prima della guerra contro Entity303, Herobrine si innamorò di mia madre, una bellissima donna mortale di nome Aresia, una principessa guerriera di un regno di cui al momento non ricordo il nome. Dalla loro unione nacqui io, ma presto arrivò la sciagura sulle nostre teste-

Mario era rapito da quel racconto, e non osava spifferare parole. Yranib continuò, approfittando del silenzio : -Entity303, insieme al suo esercito di cultisti, continuava ad attaccare e distruggere pianeti, e bisognava fermarlo. Herobrine decise, insieme a suo fratello Notch, di combatterlo in un'ultima, epica guerra. Con loro andarono anche gli dei Light, signore della luce, e Missing, signore dei colori; persino Ardesia si unì a loro, nonostante il disappunto del dio che amava. La battaglia fu terribile : Entity303 era potente, molto potente, e niente poteva fermarlo. Allora, in un incredibile sacrificio, Missing e Light si sacrificarono per fermarlo; il primo si tramutò in una prigione intradimensionale, ove tutti i colori formavano il bianco, e Light divenne il Drago Difensore del Pandemonium, che si mise a guardia della prigione. Entity e il Mondo Primordiale precipitarono all'interno e vi rimasero per migliaia di anni; ma Entity, innun impeto di rabbia, prima di essere imprigionato scagliò il Pandemonium su Aresia, facendola morire tra le braccia di mio padre. Herobrine a causa di ciò impazzì, e vagò per lo spazio tormentando qualsiasi cosa trovasse sulla sua strada. Notch, non potendo fare niente per il fratello, decise di fare almeno qualcosa per me. Così creò Evil Notch, un sé stesso in negativo, perché mi proteggesse da tutti i pericoli-

-Quindi ...- mormorò Mario. -Il Drago Protettore del Pandemonium che avevamo ucciso ... era in realtà il dio della luce?-

-Esatto, e la prigione era il dio dei colori- rispose Yranib. -Io sono cresciuto nel tempo, imparando a padroneggiare i poteri che avevo ereditato da mia padre, come la telecinesi e la pirocinesi. Mentre voi combattevate Entity303, io completavo il mio addestramento. A volte Evil Notch, vedendo che voi tentavate di creare la Gabbia delle Statue per Herobrine, tentava di fermarvi, ma sempre con scarso successo. Comunque, quando finalmente ogni cosa è tornata al suo posto, io e Evil Notch abbiamo deciso di andare a cercare Herobrine, il quale era guarito dalla pazzia ma aveva perso parte della memoria-

-Ma come ci siete finiti qui? E sopratutto ... come ci è finita questa nave qui?- chiese Mario.

-La nave spaziale dei Villager si trovava in una linea temporale alternativa a questa- rispose Yranib. -Solo che, a differenza di tutto il resto, essa è provvista di uno scudo antispaziotemporale, che la protegge da qualsiasi modificazione temporale. Pertanto, quando la linea temporale dove Entity aveva vinto è stata cancellata, la nave con tutti i suoi abitanti è precipitata nella nuova linea temporale, ovvero questa. La trovammo per caso, sospesa sopra l'Overworld, e i Villager ci catturarono, perché ci temevano alleati di Entity. Però non abbiamo avuto il tempo di spiegare : gli artropodi della Piaga degli Insetti, sopravvissuti alla sconfitta di Entity, attaccarono e conquistarono la nave, per poi usare le bombole degli Enderman per volare nello spazio. Giunti sul Mondo Primordiale di Entity302, gli insetti usarono la nave per attirarvi, un istante prima che un mostruoso essere li spazzasse via. Qui depositarono l'uovo della regina, dal quale uscirono diversi viticci che crearono il nido e agguantarono tutti i non-insetti della nave. La regina si nutrì della loro ninfa vitale attraverso i viticci e poi si schiuse, dando il via alla nuova terribile progenie degli insetti. Solo io sono sopravvissuto. Il mio campo di forza ha miracolosamente resistito alla forza dei viticci-

-Ho capito- rispose Mario. -Vieni, andiamocene da qui, prima che qualche insetto decida di venire qui a controllare. C'è qualcun altro a bordo?-

-No- rispose Yranib. -Ho frugato con la mente per tutta la nave. Non c'è più niente di vivo qui-

-Allora filiamocela- disse Mario. -Facciamo saltare subito in aria questo maledetto nido ed eliminiamo quegli insettacci una volta per tutte-
   
 
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