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Autore: Tilly e Nica    04/09/2017    4 recensioni
La vita da sposati di Ranma e Akane trascorre tranquilla. Ma presto qualcosa cambierà e Ranma dovrà affrontare per l'ultima volta uno dei suoi peggiori rivali pur di salvare la vita ad Akane e...
Genere: Azione, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akane Tendo, Ranma Saotome, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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“Ranma…Ranmaaaaa…noooooo!!!”.
Spalanco gli occhi e mi sollevo a sedere così velocemente che neanche io mi rendo conto di cosa sta succedendo. Ho la fronte imperlata di sudore e il braccio destro è proteso in avanti con la mano aperta nel vuoto, come a voler afferrare qualcosa…come a voler trattenere qualcuno.
Ho l’affanno, il cuore batte così forte da farmi male e solo quando le sento, quelle piccole gocce salate rigare silenziosamente le mie guance, capisco…capisco che è successo di nuovo. Abbasso il capo, presto raggiunto da quella mano rimasta sospesa aspettando un contatto evanescente, mentre con la mano libera accarezzo il mio ventre. Piano piano i singhiozzi si fanno sempre più forti, ricordando quello che è appena avvenuto…la situazione in cui mi trovo e quello che sto vivendo!
Un incubo…l’ennesimo incubo, da quando sono prigioniera di Shan-pu e Obaba.
Sono passati sette giorni ormai…sette giorni, da quando mi sono risvegliata in questa grotta sperduta chissà dove tra le montagne…sette giorni lontana da casa…sette giorni lontana da lui!
“Ranma…”
Tra un singhiozzo e l’altro pronuncio il suo nome come se, ripetendolo più e più volte, stringendo il medaglione con la sua foto appeso al mio collo, potesse sentirmi.
E pensare che, durante questi giorni, dovrebbe essere passato anche il giorno di San Valentino…una festa a cui tengo particolarmente…soprattutto quest’anno, dal momento che avevo in serbo per lui una bella sorpresa. Sussulto all’improvviso, riflettendo sul pensiero appena fatto e ricordandomi improvvisamente del mio regalo, di quella busta tanto preziosa, perduta nel vicolo dove sono stata aggredita. Una calda lacrima va ad aggiungersi alle altre ormai asciutte…dopo tutta la fatica fatta e dopo tutte le aspettative, Ranma non vedrà mai quei bellissimi Karategi che ho fatto preparare per Ryuu e Hasuna.
Maledicendo prima il fato e poi coloro che sono responsabili di tutto ciò, mi lascio andare di nuovo alla disperazione.
Dopo qualche attimo, ritrovando il controllo, cerco di calmarmi respirando a fondo…se continuo così, la mia salute potrebbe risentirne e, soprattutto, quella dei nostri bambini. E poi ci sono quegli incubi terribili che ogni notte tormentano i miei sogni. Beh, in realtà è sempre lo stesso, con scenari diversi sì, ma tutte le volte sortisce lo stesso risultato, ovvero quello di farmi agitare tutta la notte finché non mi sveglio improvvisamente in preda all'angoscia e ad una crisi di pianto. All’inizio sono solo degli spezzoni di immagini degli ultimi mesi…di quando abbiamo scoperto della mia gravidanza il giorno del nostro anniversario, con Ranma ad occhi lucidi che mi ringrazia per avergli fatto il più bel regalo del mondo…quando abbiamo dato la notizia alla nostra famiglia oppure di quando, seduti su una panchina del parco, riflettevamo sul fatto di avere due gemelli…ricordo ancora le sue parole “…Akane ma ci pensi?? … beh! Di certo avremo un bel da fare non credi?” …sorrido…
Seguono scene e momenti di serenità passati insieme alla mia famiglia, in particolare quelle dello splendido Natale passato a casa. E, vedo lui, di nuovo il mio Ranma che mi stringe con le sue forti braccia…riesco persino a sentire il suo odore, fresco ma virile…direi leggermente muschiato…mentre con tutta la timidezza e la dolcezza di cui è capace mi sussurra quelle splendide parole “…no…io lo spettacolo più bello del mondo ce l’ho qui, proprio davanti a me!”…e di nuovo lui a letto, dopo aver fatto l’amore e avermi donato il ciondolo “…non guardarmi così…lo so che di solito sono restio a queste cose, ma…anche io voglio portarti sempre vicino al mio cuore! Anche io…ti amo!!”…
Sospiro…
Poi…poi inizia il tormento…quello che fino ad allora era un bel sogno si trasforma in un vero e proprio incubo. Le bellissime scene vengono spazzate via come foglie al vento, lasciando un vuoto, sì un vuoto dello stesso colore di una notte senza stelle, fino a quando riesco a vedere nuovamente l’immagine di Ranma ma, questa volta, la sua aura è annebbiata, il suo viso è spento, segnato dalla stanchezza e forse dalla sofferenza di chi si è ormai arreso, rassegnato. Lo vedo allontanarsi sempre più da me, come risucchiato da quell’oscurità mentre con flebile voce mi chiede scusa, dicendomi che non può più raggiungermi, che questa volta non è abbastanza forte da portarmi…da portarci in salvo.
Scuoto la testa, per scacciare queste immagini dalla mia testa mentre rinforzo la presa sul medaglione sopra il mio petto, all’altezza del cuore ancora affaticato. Calmati Akane, è solo un incubo, non è la realtà! Ti stai facendo solo suggestionare dalla tua “particolare” prigione e dalle parole di quelle meschine che hai come aguzzine. E mentre comincio a pensare seriamente che sia proprio l’essenza di questo posto a farmi avere questi sogni agitati tutte le notti, cerco di alzarmi da quello che ormai è diventato il mio letto. Ma non è più lo stesso del primo giorno, o almeno lo è, ma non si trova più in quell’antro buio e umido. Adesso sono in una vera e propria stanza…all’interno di un vecchio e abbandonato tempio shintoista che si trova all’esterno della grotta.
Mi avvicino verso un piccolo cassettone, molto vecchio e rovinato, per prendere qualche indumento da mettere mentre penso alla settimana appena trascorsa.
Il trasferimento è avvenuto già il giorno successivo il rapimento. Obaba me lo aveva detto che mi avrebbero trattato “bene”…anche se tenere in ostaggio una donna incinta non è proprio il massimo…ma non avrei mai pensato una tale cortesia da parte loro. Al mio risveglio, in quella grotta umida e fredda, lei e Shan-pu erano già lì ad aspettarmi, pronte a illustrarmi alla luce del sole la mia prigione.
Liberate mani e piedi dalle funi mi hanno portato fuori dalla grotta e con mia grande sorpresa non ci siamo ritrovate all’esterno bensì, attraversando un grande portone di legno quasi del tutto marcito ma ancora imponente, ci siamo ritrovate all’interno di una grande stanza spoglia, se non di qualche statua e immagine divina abbandonata con non curanza qua e là. Il mio essere sorpresa e confusa non deve essere passato inosservato perché prontamente e con molta calma, prima Obaba e poi Shan-pu, hanno cominciato a spiegarmi tutto quanto e se non fosse per la situazione in cui mi trovo avrei potuto pensare di ritrovarmi nel bel mezzo di una visita guidata. Ed è allora che mi hanno detto del tempio…un santuario ormai abbandonato e non più in uso situato nel bel mezzo di una foresta tra le montagne e solo quando, attraversando diverse stanze, siamo arrivate finalmente all’esterno, mi sono resa veramente conto di cosa stavano parlando.
Ricordo ancora quanto fosse fresca e pungente l’aria, così tanto da farmi stringere il più possibile all’interno del caldo cappotto che, anche adesso, ringrazio tutti i Kami di avere qui con me.
Mentre loro continuavano a descrivere quel posto io potevo osservare il panorama davanti a me. Era tutto bianco…completamente ricoperto dal manto di neve! Qualche raffigurazione divina cadente e pietra informe del tempio faceva capolino ogni tanto ma in generale tutto era assoggettato a quell’ammasso bianco candido. Persino gli alberi spogli, che circondano il piazzale davanti all’ingresso principale, avevano i rami appesantiti dalla neve che probabilmente era caduta senza sosta durante la notte.
L’unico elemento che sembrava stagliarsi, almeno in parte, da quel mare bianco era il torii, non tanto grande, posto proprio all’entrata di quella che doveva essere l’area sacra.
Beh, devo dire che come luogo di prigionia, a parte il tempo e le temperature invernali, non è proprio male ma come mi ha da subito fatto notare Obaba, durante quell’atipico giro turistico, le vie di fuga sono ridotte a zero, soprattutto, per me…soprattutto considerando le mie condizioni.
Stringo le mani sul cassetto semi aperto, facendolo scricchiolare…
Odio questa situazione…odio sentirmi impotente, ma cosa posso fare…non posso certo mettermi a correre in una foresta piena di neve, col rischio di perdermi e morire assiderata! E loro questo lo sanno…lo sanno bene, perciò, penso, che si siano decise fin da subito a tenermi slegata e a mettermi in alloggiamenti più comodi.
Sospiro ancora…
Prendo quello che mi occorre dal cassetto e comincio a vestirmi, come faccio tutte le mattine da sette giorni a questa parte. Ovviamente non sono miei i vestiti…loro hanno pensato anche a questo! Chissà da quanto tempo stavano architettando questa cosa…probabilmente da quando avevamo avuto i primi sospetti molti mesi fa. Non c’è dubbio…lo indica il fatto di essere così organizzate, di aver in qualche modo risistemato questo posto, per renderlo quantomeno vivibile, nei limiti del possibile.
Con queste certezze mi dirigo nella stanza di fronte alla mia. Apro la porta e trovo loro ad aspettarmi attorno ad un tavolino giapponese tradizionale, pronte a servirmi la colazione. Come è ormai abitudine, il pasto comprende una ciotola di riso accompagnata da qualche verdura in salamoia e un po’ di pesce.
Accomodandomi anch’io al tavolo, sospiro ancora una volta…
 
- ben alzata maschiaccio! Dormito bene??- porgendomi la ciotola col riso, Shan-pu ghigna divertita
 
- tsk…!- fulminandola con gli occhi e con un gesto stizzito prendo dalle sue mani la ciotola con tutta la forza che ho
 
- ohhh andiamo…eppure non ti stai trovando male, no?! Ti stiamo trattando bene in fondo…- distoglie lo sguardo mentre prepara un’altra ciotola di riso per se e per sua nonna
 
- beh, se per te essere prigioniera in un posto sperduto e freddo come questo, lontano da casa e dalle persone che amo, per di più incinta, significa stare bene allora sì…non mi sto trovando tanto male e sì, mi state trattando davvero con i guanti!- rinnovo con vigore lo sguardo verso di lei
 
Potranno avermi in pugno, perché sanno che non posso scappare, ma non mi lascerò sottomettere e, soprattutto, non lascerò che si prendano gioco di me…
Tutte le volte la stessa storia, gli stessi nomignoli e dopo giorni di convivenza forzata comincio ad essere stanca. Mentre Obaba sembra comportarsi in maniera seppur civile, Shan-pu non perde occasione per stuzzicarmi e devo dire che ci sta proprio riuscendo…a farmi saltare i nervi!
 
- bene…se la pensi così, allora che ne dici se da stanotte ti faccio ritornare nella grotta, senza alcun tipo di riscaldamento e ti impedisco di uscire all’aperto anche solo per prendere aria??- adesso è lei che ha gli occhi puntati nei miei e posso sentirla l'ostilità pungente delle sue parole mentre le pronuncia quasi divertita
 
- Shan-pu!!!- Obaba la richiama con vigore
 
- bisnonna…eh eh eh…stavo solo giocando, d’altronde anche io devo pur svagarmi in qualche modo…- si giustifica con fare “quasi” dolce verso la vecchietta di fianco a lei mentre io sono disgustata da quello che ho appena sentito
 
- svago?? Svago, tu lo chiami…? Rendermi la vita impossibile per te è fonte di svago??-  sbatto un pugno sul tavolo talmente forte da far traballare tutto quanto compreso le tazze di thè che, ormai, è sparso ovunque.
 
- bambina, lo sai com’è fatta mia nipote! Comunque non hai da temere…ti ho già detto che ti tratteremo bene per…-
 
- sì, lo so! Io vi servo in salute...!! Ma non capisco perché…cosa ne guadagnate?? Se non l’ira di Ranma…- sbotto di nuovo alzando la voce anche con lei
 
- ohhh vedrai…ho una proposta davvero allettante per il mio Ranma, che non può rifiutare!- la ragazza dalla chioma color lavanda non si è scomposta di una virgola e con una calma irritante cerca di asciugare il liquido sparso sul tavolo mentre mi rivolge queste parole
 
Ciò non fa altro che accentuare il mio nervosismo. Rimanere all’oscuro dei loro piani mi fa stare in ansia, non che sapendoli possa risolvere qualcosa ma non sapere mi fa sentire ancora più in gabbia, ancora più indifesa. E poi non sopporto quando lo chiama così…
 
- grr…- digrigno i denti mentre tengo il capo basso per non doverla più guardare
 
- che c’è adesso?? Hai qualche altra lamen…-
 
- …ti…ti ho detto…di non chiamarlo così! Ranma…Ranma non è tuo!!!- a fatica trattengo la mia rabbia, celando sempre il mio sguardo infuocato
 
- …ma lo sarà molto presto!-
 
Mi congelo all’istante. Come se le ultime parole di Shan-pu avessero innescato quella bomba ancora inesplosa dentro di me e senza rendermene conto scatto in piedi talmente veloce che anche loro ne rimangono sorprese, lo vedo dalle loro espressioni sbigottite, soprattutto perché con entrambe le mani tengo stretto il tavolo sopra la mia testa pronta a scagliarglielo addosso.
Col respiro affannato, non so nemmeno io se dallo sforzo o dalla rabbia ceca che ormai mi invade e il petto dolorante dalla continua ricerca di aria, sono pronta a fare quello che per me in passato era quasi abitudine, ma con un soggetto ben diverso, quando ad un tratto sento le gambe farsi molli e le forze svanire così rapidamente, tanto quanto sono apparse.
Un “…mai…” appena sussurrato è quello che riesco a dire prima di sentire un gran boato e qualcuno spintonarmi via facendomi cadere sul fianco, a terra. Fortunatamente il tatami ha attutito la caduta ma per Shan-pu, la persona responsabile di ciò, questo non sembra rappresentare un problema. Cercando di rialzarmi, mi volto per vedere cosa è successo e attraverso la figura della ragazza rivolta di spalle davanti a me, con le braccia incrociate davanti al viso, noto che il tavolo non esiste più, o meglio, è ridotto in briciole. Obaba deve aver usato la tecnica esplosiva del Bakusai Tenketsu di Ryoga per evitare che il tavolo mi finisse addosso quando stavo perdendo le forze mentre l’altra mi ha allontanato, parandosi davanti, per evitare che qualche scheggia mi colpisse in pieno.
 
- …ecco! Hai visto cos’hai combinato?? Adesso dobbiamo procurarci un altro tavolo! Sei sempre il solito maschiaccio violento!!- mi urla in faccia la cinesina mentre io con le lacrime agli occhi mi sento affranta
 
- Shan-pu…aiutala ad alzarsi e portala di nuovo in camera sua…dobbiamo evitare che si agiti così, altrimenti sarà dannoso per lei e per i bambini!- dice Obaba molto seriamente
 
- …per quel che me ne importa!!- risponde con le braccia incrociate sotto il seno e lo sguardo torvo
 
- sì, ma sono i figli del futuro marito…e in quanto tali serviranno al nostro scopo, se rimangono in salute!- ribatte l’altra
 
Non so se mi fa più male il modo in cui l’anziana cinese continua a chiamare mio marito o quello che velatamente ha voluto intendere con quelle parole.
Shan-pu contro voglia fa per aiutarmi, porgendomi la mano, ma io gliela scaccio via stizzita e rialzandomi da sola, sorreggendomi la pancia con una mano, inizio, seppur con qualche tentennamento, a correre via da quella stanza.
Ormai, dopo una settimana passata senza nient’altro da fare, se non passeggiare dentro e fuori il tempio, conosco quelle mura alla perfezione. Così non mi ci vuole molto per raggiungere l’esterno e raggiungere il piazzale ancora coperto da un piccolo strato di neve.
Mi fermo per riprendere fiato prima di scendere i gradini e quando del fumo bianco esce dalla mia bocca, segno evidente della bassa temperatura, mi accorgo di essere uscita senza il cappotto. Ma poco m’importa…voglio andarmene, voglio scappare lontano da quelle due arroganti, non importa come…ci devo riuscire.
Così riprendo a correre, con la mano sempre aggrappata al mio ventre e quando sto per raggiungere il torii sento la voce di Shan-pu chiamarmi…
 
- dove credi di andare, Akane??- è la prima volta, almeno ultimamente, che la sento chiamarmi per nome invece che con un vezzeggiativo e questo mi dà da pensare, non so se sia un buon segno…
 
Mi blocco all’istante, guardando l’uscita davanti a me attraverso il sacro portale, non sapendo che fare.
Alla fine, dopo qualche istante di riflessione, rendendomi davvero conto di non avere minimamente qualche chance, mi volto di scatto mettendomi in posizione di attacco.
Non cederò senza combattere, lotterò se necessario…in fondo sono pur sempre un artista marziale!
 
- ah ah ah…stai scherzando vero?? Seriamente pensi di combattere in quelle condizioni?!- portandosi una mano alla bocca ride in maniera così sguaiata da ricordarmi per un attimo kodachi nei suoi momenti peggiori…
 
- fatti avanti!! Non ho paura…di te!- più seria che mai mi muovo leggermente assumendo, questa volta, una posizione di difesa
 
Sono pronta a scattare se la situazione lo richiede ma…ma qualcosa non va…
Come la vedo avanzare, scendendo quei maledetti gradini dell’ingresso del tempio, il panico prende il sopravvento. Così, invece di mantenere la posizione, comincio lentamente a fare qualche passo indietro fino a quando la mia schiena finisce per scontrarsi contro qualcosa, o meglio, contro qualcuno.
È sicuramente un uomo, l’ho capito dall’impatto per niente dolce e dalla durezza del suo petto…
Prima di potermi girare e rendermi conto di chi mi trovo alle spalle, mi sento avvolgere da braccia forti. Non sono quelle familiari di Ranma e neanche quelle muscolose di Ryoga ma…ho la sensazione di conoscerle…
Cerco di sciogliermi da quell’abbraccio, almeno per me, involontario quando sento la sua voce chiamarmi…
 
- Akane??!! Stai bene??- questa voce…
 
La riconosco…inizio a singhiozzare come una bambina, pensando di essere finalmente al sicuro, di essere fuori da quell’incubo che da molti giorni mi tiene stretta in una morsa e quando già molte lacrime hanno bagnato il mio viso, sento il suo appoggiarsi sulla mia spalla destra, mentre rafforza il contatto stringendomi ancora più intensamente.
Ed io, felice, prima di girarmi verso di lui, abbasso il capo per poi aggrapparmi a mia volta ai suoi avambracci.
 
- grazie al cielo…sono salva- lo sussurro piano piano mentre con le poche forze rimaste riesco a voltarmi verso il mio salvatore
 
- stai bene?? Ti hanno fatto del male??- con sguardo preoccupato, stringe le mani sulle mie spalle
 
- Shin…!!! Sei tu??- sto ancora piangendo tuttavia sul mio volto compare un sorriso
 
- …sì…Akane…!!- mi risponde anche lui sorridendomi
 
- meno male…come hai fatto a trovarmi…e Ranma è con te??- lo tempesto letteralmente di domande mentre con impazienza mi volto da una parte all’altra ma, ahimè, non vedo nessun altro
 
- vedi…io…- tentenna, ma perché??
 
Sono confusa, ma non ha importanza…sono salva questo è quello che conta!
 
- Ahhh!! Sei tu…- sento la voce di Shan-pu e allora comincio a tremare…per un attimo mi ero completamente dimenticata di lei
 
- Shin, ti prego, andiamocene in fretta!- lo guardo implorante ma non sembra muoversi neanche di un passo…
 
Abbassa il capo di lato e con una lentezza per me disarmante apre la bocca come per dirmi qualcosa ma sembra non riuscirci. C’è qualcosa che non va…non capisco, qual è il problema? Forse non ha ben chiara la situazione…rafforza la stretta sulle mie spalle come a prendere coraggio…
 
- vedi…Akane…io…-
 
- su, cosa stai aspettando?? Ti decidi a riportarla dentro…oppure preferisci che lo faccia io?!- è sempre più vicina…aspetta…cos’ha detto?!
 
- No!!! Lo faccio io…dammi solo un attimo…- adesso i suoi occhi sono puntati verso la ragazza alle mie spalle e io sono sempre più confusa
 
- cos…cosa succede? Shin…cosa significa?!- non mi piace questa situazione, nella mia mente si sta prospettando uno scenario al quale non voglio assolutamente credere…
 
- io…-
 
- tu?? Non dirmi che ci sei dentro anche tu?? Ti prego…dimmi che non è vero…- gli sto urlando praticamente in faccia mentre mi allontano repentinamente da lui
 
- chi credi che ci abbia aiutato il giorno del rapimento?? È stato lui a dirci dove trovarti…- incalza Shan-pu ormai alle mie spalle
 
Non ci credo…non può essere…eppure, quel giorno, in effetti, ci siamo incontrati prima che raggiungessi il negozio. Allora mi stava seguendo…
 
- non ci credo! Dimmi che sta mentendo!!! Dimmelo…!!!- sono senza fiato e adesso sento freddo ma non è dovuto all’aria pungente di febbraio, il freddo viene da dentro…
 
- sì…è tutto vero! Il giorno che ci siamo incontrati per strada, non stavo andando in ospedale da mio nonno…stavo seguendo te!-
 
- pe…perché?!- mi sento debole e incredula, a stento riesco a parlare
 
- non sopporto l’idea di starti lontano…non sopporto l’idea di saperti al suo fianco…non sopporto l’idea che tu…non sia mia!- adesso è lui ad urlare
 
- adesso basta!! Sono stufa delle vostre chiacchere…e poi mi sembrava di avere capito che, secondo i nostri piani, tu ti dovessi occupare di qualcun altro, o mi sbaglio?-
 
- sì, non sbagli! Sono solo venuto a vedere come stava…-
 
Li sento discutere animatamente ma con una certa complicità mentre io non posso fare a meno di pensare a quanto sia folle la situazione in cui mi trovo.
Sconsolata mi chiudo gli occhi con entrambe le mani…e pensare che credevo di essere fuori dall’incubo ed invece mi ritrovo ancor di più immischiata nelle ridicole ossessioni delle persone che un tempo consideravo, per lo meno, amiche.
 
- Ra…Ranma…-
 
Pronuncio il suo nome prima di svenire, sopraffatta dalle forti emozioni e dalla stanchezza che non solo il mio fisico ma anche il mio animo sta sopportando. Il mio corpo però non arriva a toccare il manto soffice e bianco, perché le braccia forti del mio presunto salvatore mi hanno di nuovo avvolta arrestando la caduta. Sono di nuovo stretta nella morsa del nemico.
 
*****
 
Giorno dopo giorno, ora dopo ora, non facciamo altro che perlustrare ogni singolo metro quadro di questo monte...
Sono trascorsi sette maledetti giorni e ancora non sono riuscito a trovarla. Ogni giorno che passa mi sento sempre peggio!
Maledizione!
Impreco passandomi nervosamente una mano fra i capelli. In questo momento vorrei solo avere la certezza che stia bene.
Sto seriamente cominciando a perdere la pazienza, l'unica cosa che voglio è portare Akane a casa...con...me! Tenerla al sicuro, stringerla fra le mie braccia, farla sentire protetta. E quando penso che porta in grembo i nostri due bambini, mi assale una tale rabbia verso quelle due odiose pazze da riuscire a stento a controllarmi, costatando che l'odio che provo è ormai così grande da desiderare di vederle sparire dalla faccia della terra!
Dannazione! 
Non potrò mai perdonarle! Non si meritano nulla, tanto meno la mia compassione!
Un'altra cosa a rendermi particolarmente nervoso è che qui, tutto sembra maledettamente uguale.
Non facciamo altro che andare segnando il percorso scorticando la corteccia degli alberi per essere sicuri di non percorrere sempre lo stesso tragitto, ma con tutto ciò, non mi sento convinto, sembra che stiamo girando in tondo, senza trovare una via d'uscita...
Stiamo camminando da questa mattina e fermandoci giusto per fare un boccone veloce, ci siamo rimessi in marcia, ma il tempo è nostro nemico...
Ininterrottamente fiocchi di neve scendono dal cielo poggiandosi dovunque e ricoprendo sempre più la fitta foresta in cui ci troviamo. Le giornate sono corte....troppo per i miei gusti. La luce del sole filtra a malapena tra i fitti rami di questi enormi e immensi alberi...
E quando arriva la sera tutto intorno a noi scompare. L'oscurità è l'unica cosa che ci circonda...
Inutile dire che la stanchezza, ormai, si legge a miglia di distanza sui volti dei miei amici.
Si! Perché se prima li consideravo dei veri e propri rompi scatole, adesso invece li reputo degli  amici....più o meno.
Continuando senza sosta la nostra scalata su questo monte e stando attenti a dove mettiamo i piedi, d'improvviso avverto la presenza di qualcosa, per meglio dire, di qualcuno.
Un uomo...
Sembra nascondersi tra gli alberi.
Mi fermo di colpo e con la mano faccio cenno agli altri di fare lo stesso...
 
- che succede Ranma?!- Ryoga mi domanda in un sussurro mentre comincia a scrutare attentamente il paesaggio di fronte a se...
 
- avverto una presenza- gli rispondo mettendomi in posizione d'attacco...
 
- si! La sento anch'io! - dice per poi affiancarmi e voltarsi verso gli altri facendogli cenno di stare in guardia...
 
Ukyo sfodera la sua enorme spatola guardandosi attorno, Mousse impugna strane armi metalliche mai viste prima, Kuno punta la sua katana e Kodachi...beh...lei con quel suo nastro...sarà pur in grado di fare qualcosa...
Ma poi...riconosco il suo "chi".
Ed è allora che sento ribollirmi il sangue nelle vene...
Un ultimo sguardo a Ryoga prima di...
 
- hey! Esci fuori e fatti vedere!- Ryoga con voce intimidatoria urla davanti a se...
 
- penso di sapere di chi si tratta- sussurro...
 
-  e chi pensi possa essere?!- Ryoga mi chiede guardandomi con fare interrogativo...
 
- dannazione! Che cavolo ci fai tu qui!?- sbotto di colpo...
 
- ma che ti prende?! A chi stai parlando cosi? - mi chiede strabuzzando gli occhi...
 
- al tizio che ho sempre odiato ovvio, no?!- gli sussurro corrugando la fronte...mentre Ryoga mi guarda perplesso...
 
- meglio per te se esci da lì dietro se non vuoi che ti venga a prendere io con la forza!- a denti stretti lo minaccio! Il tipo che non avrei mai pensato di incontrare in questa circostanza...o meglio...pensavo che fosse uscito definitivamente dalla mia vita e da quella di Akane...ma evidentemente mi sbagliavo...
 
- finalmente...vi ho trovati! Sono giorni che vi cerco...- sbucato fuori da dietro un albero poco distante e piegatosi con le mani sulle ginocchia, sembra stia riprendendo fiato. 
 
- ora ho capito...- dice Ryoga portando una mano in fronte e scuotendo il capo 
 
- cosa vuoi?!- chiedo mantenendo il tono alterato...
 
- sono qui per darvi una mano, ho saputo cosa è successo e...voglio aiutarti- 
 
- non ho bisogno del tuo aiuto e adesso vattene!- 
 
- Non fare lo stupido! Sai che posso darvi una mano nelle ricerche!- 
 
- senti....non ti voglio fra i piedi, sono stato chiaro Shinnosuke?!  gli urlo in faccia, in preda ad un attacco di pura isteria e per poco non gli tiro un pugno in piena faccia!
 
- Ranma...forse però...- prova ad intervenire Ryoga ma lo guardo così male da farlo zittire all'istante...
 
- hai già dimenticato cos'è successo con questo bamboccio?!- domando a Ryoga mentre punto il dito a quello che è stata la causa della rottura del mio fidanzamento con Akane...
 
- ti chiedo scusa per quello che è successo...Ma io non porto rancore e se Akane adesso è felice di stare con te, io...sono felice per lei. Adesso però dammi la possibilità di aiutarti. Conosco bene le foreste, so come muovermi, come procurare del cibo e poi...poi...non sopporterei se le succedesse qualcosa. Mettiamo una pietra sopra a quanto è successo in passato e permettimi di aiutarti- guardandomi fisso negli occhi sicuro di sé, sembra essere sincero, ma il mio istinto mi dice di non fidarmi e solitamente...non si sbaglia mai.
 
- Ranma, forse con lui nel gruppo avremo più probabilità di trovarla, visto che conosce alla perfezione le montagne-  Ukyo sembra voler cercare di convincermi, mi guarda facendomi intendere che il bamboccio possa essere la nostra salvezza...ma io non mi fido.
 
Più lo guardo, più mi convinco che qualcosa non va...
Lo fisso...continuo a guardarlo fisso negli occhi e lui fa lo stesso...
Come ha saputo di Akane? Come ha fatto a sapere che ci trovavamo qui...su questo monte?
 
- dimmi Shinnosuke...come hai saputo di Akane? - gli chiedo incrociando le braccia al petto e alzando un sopracciglio...
 
- mio nonno è ricoverato in ospedale e giorni fa sono passato dall'abitazione dei Tendo per farvi visita, così Nabiki, Kasumi, tuo padre e il sig. Tendo mi hanno raccontato tutto quanto...- chinando il capo sembra essere addirittura dispiaciuto...
 
- capisco....e chi ti ha detto che abbiamo concentrato le ricerche proprio qui?- gli chiedo curioso mantenendo la stessa posizione...
 
- Ranma...ho seguito il tuo "chi" e mi ha condotto fino a questo punto. In effetti non è stato poi così difficile individuare te e gli altri - risponde senza esitare, guardandomi sempre fisso negli occhi...
 
- forse dovremmo fidarci...- interviene Ryoga con tono incerto...
 
- forza che aspettiamo! Saotome, datti una mossa! Non vorrai stare qui tutto il giorno a decidere?- Kuno spazientito...sbotta di colpo...
 
- hey! Chi è questo bel fusto?- chiede Kodachi assumendo un’aria seducente, avvicinandosi al bamboccio per poi avvolgergli il suo nastro intorno al corpo...
 
Sbattiamo le ciglia mille volte al secondo, rimanendo scioccati...
È uno scherzo vero?
Mentre il demente è così rosso in viso che sembra stia andando a fuoco, Kodachi se ne esce con la sua solita risata isterica causando una valanga e per poco rischiamo di essere travolti...
Dopo aver scansato la morte e alzandoci in piedi, tiriamo tutti un sospiro di sollievo.
C’è mancato poco... davvero molto poco e diventavamo tutti delle frittate!
 
- ma dico! sei impazzita a ridere in questo modo?!- Kuno sembrando un isterico urla a sua sorella, rischiando di provocare un’altra valanga, ma lei non sembra minimamente far caso a lui talmente è presa dallo strusciarsi sopra quell'idiota...
 
- meglio lasciarla perdere...- interviene Ukyo con fare rassegnato, passandosi una mano in fronte....
 
- forse ha trovato il suo vero amore...- dice Ryoga con tanto di nonchalance spostandosi il ciuffo dalla fronte, facendoci spalancare così tanto gli occhi che per poco non cascano fuori dalla orbite...
 
Dopo questo piccolo incidente di percorso mi rendo conto che devo ancora prendere la mia decisione...
Ritornando seri, mi volto verso di loro...
Osservo i loro volti...stanchi...amareggiati...
Riporto lo sguardo su di lui...
Forse...forse può davvero darci una mano...
Sospiro, prima di annunciare la mia decisione....
 
- d'accordo, puoi far parte del gruppo. Più siamo meglio è! - dico osservando il suo volto accennare un mezzo sorriso compiaciuto...
 
-grazie! grazie per la fiducia!- risponde sembrando davvero riconoscente...
 
- devi sapere che continuo a non fidarmi! Perciò non farti illusioni!- gli sussurro a denti stretti...
 
- vedrai Ranma...hai fatto la scelta giusta!- dice accennando un sorriso mentre io continuo a combattere contro il mio istinto...
 
Allontanandomi da lui sposto lo sguardo sui miei compagni...
 
-  adesso...riprendiamo il cammino!- ad alta voce e con un cenno della mano, invito gli altri a seguirmi...
 
Sono intento ad osservare dove metto i piedi visto che la neve, ad ogni passo, arriva quasi fino alle ginocchia.
Con lui...magari avremo davvero più probabilità di trovarla...
Forse per la prima volta sto andando contro il mio istinto, mi auguro solo che non stia sbagliando...
Al mio fianco come sempre ho Ryoga che osservandolo, non sembra così tanto convinto.
Credo stia pensando quello che sto pensando anch'io, lo capisco dal suo sguardo accigliato, intento a riflettere...
Comunque  una cosa è certa...non può permettersi di giocarci brutti scherzi. Gli finirebbe male...molto male...anche se...notando come Kodachi gli si è appiccicata addosso, credo che non abbiamo nulla di cui preoccuparci...
Penserà lei a tenerlo d'occhio...
 
- Ryoga?- sussurro...
 
- Mmhh?- risponde con un mugugno...
 
- pensi che possiamo fidarci?- chiedo accigliato...
 
- non lo so...ma credo se ne pentirà amaramente lui stesso di essersi proposto a darci una mano...- dicendomi così, mi fa cenno di guardare dietro...
 
- ihihihih....- inevitabilmente mi scappa una piccola risatina...Kodachi quando vuole...sa rendersi utile...
 
Mentre quell'imbecille si agita sotto le grinfie della ginnasta, io e tutto il resto del gruppo ci scambiamo degli sguardi divertiti seguiti da dei sorrisetti sarcastici...un attimo dopo però...
Infilo la mano all'interno della casacca toccando e stringendo forte il ciondolo che ho al collo. Il pensiero è sempre rivolto a lei...non c'è attimo, secondo, che non pensi ad Akane...
Per quanto i miei compagni vogliano cercare di tirarmi su il morale, io non posso far altro che pensare alla ragazza che amo, che ho sempre amato. Sin dal primo giorno che mi sono imbattuto in quegli occhi color cioccolato, ho sentito il cuore battere all'impazzata...
E pensare che ho scelto proprio questi ciondoli dicendole che quando fossimo stati lontani avremmo avuto sempre una parte di entrambi, ribadendo però che non sarebbe mai accaduto, che sarei stato sempre al suo fianco...e invece adesso...
Chinando il capo sospiro frustrato...
È buio, il freddo è pungente, siamo stanchi, riusciamo a muoverci a stento, i muscoli ormai sono così tanto irrigiditi dal freddo che riesce difficile anche compiere un minimo movimento...
Accampati per la notte, ognuno di noi a fatica esercita il proprio compito...
Io e Ryoga montiamo le tende, Ukyo e Kodachi pensano al cibo, Mousse e Kuno si occupano del fuoco e lui?! Lui se ne sta seduto ad osservarci mentre ci diamo tutti da fare per cercare di sopravvivere...
 
- se vuoi restare nel gruppo ti conviene alzarti da quel tronco e trovarti qualcosa da fare! - Ryoga con tono altezzoso si rivolge al bamboccio mentre io continuo a guardarlo con fare sospettoso...
 
- certo! Hai ragione! Cosa posso fare? Come posso dare una mano?- Shinnosuke in piedi e dritto come se avesse ingoiato un bastone ci osserva in attesa di un nostro comando...
 
Ryoga ed io ci guardiamo con una complicità tale da capirci al volo senza bisogno di esprimere alcuna parola...
E con un sorrisetto alquanto sarcastico...
 
- in effetti abbiamo proprio un compito da affidarti...- comincio la frase guardando attentamente il suo viso...
 
- vedi....dentro quella enorme sacca ci sono i nostri indumenti sporchi e sarebbe il caso di dargli una pulita- Ryoga termina la frase facendo un sorrisetto malefico e sporgendo il suo immancabile canino...
 
- certo! Contate su di me! Penserò io ai vostri indumenti- il bamboccio senza aggiungere altro, si carica sulle spalle l'enorme sacca di abiti sporchi per poi prendere una grande pentola e riempirla di neve mettendola sul fuoco, procurandosi così l'acqua per lavarli.
 
Indifferenti, continuiamo il montaggio delle tende ma i nostri sguardi sono sempre puntati su di lui...
 
Attorno al fuoco consumiamo il nostro pasto notando come Kodachi prova ad imboccare quell'idiota e per poco non ci casca a tutti la mascella da quanto siamo scioccati...
Wow! Se bastava solo farle conoscere questo insulso bamboccio per dimenticarsi dell' ossessione che aveva nei miei confronti, non avrei perso tempo a farglielo conoscere anni fa...
Finita la cena, ognuno prende posto nella propria tenda.
Disteso, porto un braccio sulla fronte, non so davvero come affrontare la notte.
Da notti ormai, non riesco minimamente a prendere sonno.
Anche se la stanchezza è tanta, chiudere gli occhi sembra un impresa quasi impossibile.
Ogni notte un sogno ricorrente si presenta nella mente facendomi svegliare di soprassalto e sudato fradicio.
È per questo che non voglio dormire...
Il solo pensiero di ritrovarmi a correre nel buio più totale per poi trovarmi Akane di fronte, cercare di raggiungerla e vederla sprofondare in una pozza oscura...mi...mi mette i brividi.
Ogni artista marziale sa, quanto è importante il sonno, ma come faccio? 
Non voglio assolutamente provare di nuovo una sensazione così terribile.
Sospiro... cominciando poi a pensare al nostro passato...
Mi chiedo come potevo essere così stupido da scappare a gambe levate ogni volta che me la ritrovavo più vicina del dovuto...
O quando mi sorrideva ed io avvertivo il viso andare in fiamme...
Beh...c'è da dire che lei non era proprio il massimo della gentilezza a quei tempi...
Non faceva altro che mettere a repentaglio la mia vita scaraventandomi qualsiasi cosa si trovasse a portata di mano...
Eppure quando abbiamo festeggiato un Natale, scambiandoci i nostri regali nella soffitta, ero in procinto di dichiararmi, ma come ogni volta, quando riuscivo a trovare quel minimo di coraggio...qualcosa andava storto.
Ma quella sera però, ammirando il cielo cosparso di stelle cadenti non ho avuto nessuna esitazione nel poggiarle una mano sulla spalla e stringerla a me, per poi vedere lei poggiare la testa sul mio petto, con il viso leggermente arrossato e con un sorriso, mentre continuava guardava le stelle. Ricordo ancora la sensazione di benessere che ho provato, desideravo con tutto me stesso che quel momento non avesse mai fine e credo che lei desiderasse lo stesso...
Si! In quella notte di Natale credo che entrambi abbiamo preso coscienza dei nostri sentimenti...un profondo legame che ormai ci univa da tempo ma che per colpa della timidezza e del poco coraggio, era sempre stato celato e negato...
Forse perché ancora troppo piccoli o forse perché avevamo paura di affrontare la realtà. 
Una realtà a cui adesso non potrei rinunciare.
Con il braccio a coprirmi gli occhi e ricordando il nostro passato, sorrido...
Ma subito dopo un altro pensiero si fa spazio nella mente facendomelo scomparire all'istante...
Da qualche giorno è passato San Valentino.
Non ho mai badato a questo genere di cose, ma con il tempo ho capito, invece, quanto per lei sia importante questo determinato giorno...
Del resto, è pur sempre la festa degli innamorati.
Tiro un sospiro frustrato sbattendo leggermente e ripetutamente l'altra mano chiusa a pugno sul sacco a pelo sul quale sono disteso.
E pensare che volevo organizzarle qualcosa di carino. Avevo già detto al fioraio di mettermi da parte le rose più belle, avevo già visto la scatola di cioccolatini da regalarle. E a casa, conservato in un cassetto, c'è un piccolo pacchetto per lei...
Di certo se mi fossi presentato senza niente in mano, mi sarei beccato un occhiataccia, di quelle che fanno venire i brividi...per non parlare del fatto che mi avrebbe scaraventato qualcosa addosso e tenuto il muso per una giornata intera.
Ormai, penso, che nessun altro la conosce come la conosco io, per questo ogni anno, una settimana prima della festa immagino come poter trascorrere questo giorno con lei. Perché so quanto ci tiene, e quanto a me, piace vederla felice...
In fondo... è per questo che la...la amo.
Akane...la mia Akane.
Lei è la mia forza, la ragione per la quale la mia vita ha un senso...
Il mio unico scopo è quello di vederla sempre felice, di vederla sorridere, arrabbiarsi mettendo il broncio per poi invece fare pace...in un modo che solo entrambi conosciamo...
Vederla...vederla con in braccio i nostri due bambini...
Io...Ranma Saotome, diventerò padre...
Ma chi l'avrebbe mai detto! Ed ecco che sul mio viso compare un altro sorriso...
Si! Tutte queste cose mi danno la forza di andare avanti, di non perdermi d'animo.
Rivoglio la mia famiglia.
Voglio lei e i nostri figli.
Rivoglio quella che adesso è la mia vita.
 
 
 
Ecco qua 🤗
Anche il decimo capitolo è andato…speriamo sia di vostro gradimento.
Da parte nostra possiamo solo dire che ci abbiamo messo tutto il nostro impegno per cercare di renderlo al meglio possibile. Il nostro obbiettivo, oltre a quello di mostrarvi chiaramente la situazione così come si prospettava nei nostri cervellini, era quello di farvi cogliere la disperazione ma anche la determinazione di entrambe le parti. E speriamo di esserci riuscite…
Rinnoviamo come sempre i ringraziamenti a tutti coloro che leggono la nostra storia…siete davvero tanti😇…e come sempre un grazie speciale va a coloro che spendono del tempo per dirci cosa ne pensano!
Vi salutiamo, dandovi qualche anticipazione…anche se non sappiamo precisamente quanti capitoli ancora rimangono, ci stiamo piano piano avviando verso la conclusione perciò i prossimi capitoli saranno cruciali.
Un bacione😘 a presto
 
   
 
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