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Autore: mononokehime    04/09/2017    2 recensioni
Elizabeth Thompson abita a Dover, a poche miglia dalle scogliere. La sua vita scorre tranquilla e senza pensieri, fino a che non viene coinvolta in un matrimonio di convenienza con uno degli scapoli più ricchi d'Inghilterra e si ritrova a vivere in una sfarzosa tenuta dello Staffordshire.
Nonostante i mille lussi che la circondano, si sente prigioniera di una vita che non è sua e desidera solo scappare... fino a quando non incontra un affascinante ragazzo dal passato avvolto nel mistero, che complicherà ancora di più la situazione.
***
DAL TESTO:
Infilai le mani nelle tasche della felpa, mentre camminavo lentamente godendomi quel raro momento di tranquillità lontano dall'opprimente sfarzo di Rangemore Hall. Proprio mentre stavo per tornare indietro notai una figura di spalle seduta su un muretto ai limiti del parco.
[...]
Rimanemmo a guardarci in silenzio per alcuni secondi, quando lui accennò un piccolo sorriso.
«Tu devi essere la famosa principessina di Tomlinson»
Storsi leggermente la bocca, contrariata.
«Non è esattamente il modo in cui mi definirei, ma suppongo che ormai tutta Rangemore Hall mi conosca come tale»
Il ragazzo ridacchiò divertito.
«In effetti non posso darti torto. Qui si parlava di te ancora prima che arrivassi»
Genere: Fluff, Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Nuovo personaggio
Note: AU, Lime, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo
Capitoli:
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Feci appena in tempo a richiudermi la porta d’ingresso alle spalle che Liam mi assalì come un uragano.
«Elizabeth Jane Thompson, ho come la sensazione che hai omesso di raccontarmi un sacco di cose e se non mi racconti tutto all’istante me ne tornerò a Dover e non vorrò più rivederti!»
Scoppiai a ridere, abbracciandolo forte, con il cuore ancora in tumulto. In men che non si dica eravamo nella mia stanza, seduti sul letto, a dare fondo alla nostra consueta scatola di After Eight – quella che mi aveva regalato a Dover era ormai finita da un pezzo, perciò aveva ben pensato di portare i rifornimenti.
«Così vorresti farmi credere che quella notte da lui vi siete solo baciati?» domandò Liam con fare inquisitorio. Gli tirai un pugno sul braccio.
«È così, idiota» ribadii con una risata, mentre lui si massaggiava il muscolo colpito con finta espressione dolorante.
Eviterò casualmente di menzionare il fatto che avevo iniziato a spogliarmi ma Harry mi aveva fermata.
«A parte gli scherzi, Liz» disse, mentre la sua espressione si faceva seria. «Come farete a gestire la cosa? Stamattina te ne sei andata da casa di Harry perché sapevi che non poteva esserci futuro per voi due, cos’è cambiato?»
Sospirai, abbassando lo sguardo.
«Quello che Harry mi ha detto poco fa è vero. Continuare ad esserci l’uno per l’altra è l’unico modo per riuscire ad andare avanti in questa situazione assurda» spiegai, giocherellando con uno dei lacci della mia felpa. «È ovvio che preferirei poter stare con lui in tutt’altro modo, ma che alternative ho? Evitarlo e costringermi a stare lontana da lui non funziona; ho già provato, e fa così male che non voglio nemmeno pensare di provarci ancora»
Liam annuì con aria grave, tirando fuori un altro After Eight dalla scatola.
«Capisco, ma quanto riuscirete a sopportarlo? Dovervi nascondere, vivere nel terrore che Louis scopra tutto… vi logorerà, Lizzie»
«Non ha senso fasciarsi la testa fin da ora» ribattei, un po’ scottata dalle sue parole. «Voglio almeno provare a far funzionare le cose. Ho bisogno di Harry, Liam, e anche se è un discorso egoista non posso e non voglio rinunciare a lui adesso»
«Cosa farete se Louis si accorgerà di quello che c’è tra di voi? Sai anche tu che ci saranno delle conseguenze… potrebbe cacciare Harry dalla tenuta e potrebbe fare lo stesso con te! Ci sono troppe persone in ballo, non puoi non tenerne conto»
«Credi che non lo stia facendo?» sbottai, forse un po’ troppo violentemente, visto che Liam trasalì. «Sono due mesi che ho questo pensiero martellante in testa, ogni singolo giorno. Da quando sono qui gli unici momenti in cui sono riuscita ad avere un po’ di serenità sono stati quelli passati con Harry! Non posso pensare di vivere il resto della mia vita qui senza avere accanto l’unica persona con cui poter essere me stessa, con cui poter essere felice»
Il ragazzo seduto davanti a me sospirò, spostando lo sguardo verso la finestra. La pioggia stava diminuendo d’intensità, probabilmente avrebbe smesso entro sera.
«Liz, lo sai che voglio solo che tu sia felice. Sono certo che Harry tiene a te almeno quanto tu tieni a lui, e questo mi rassicura… spero soltanto che vada tutto bene»
Le sue parole mi commossero, e d’istinto lo abbracciai forte.
«Grazie, Liam. Sono felice che tu sia qui»
«Anche io, piccola Thompson»
Rimanemmo abbracciati per qualche minuto, fino a quando non sentii il rumore del portone d’ingresso della villa che si apriva.
«Deve essere tornato Louis» mormorai con una smorfia. Il mio migliore amico alzò le spalle, quindi si alzò in piedi lisciandosi le pieghe della t-shirt.
Uscimmo dalla stanza e scendemmo le scale, al che Louis ci vide e sorrise.
«Elizabeth» disse semplicemente, prima di darmi un bacio sulle labbra. Quindi spostò lo sguardo su Liam, che sembrava leggermente a disagio.
«Tu devi essere il grande amico di Elizabeth. Louis Tomlinson» si presentò, porgendo la mano al mio migliore amico che la strinse con presa salda.
«Liam Payne, è un piacere» replicò un po’ impacciato, sotto lo sguardo di ghiaccio di Louis che non ricambiò il “piacere”.
«Com’è andata oggi?» chiesi, nel tentativo di distendere almeno un po’ quell’atmosfera pesante. Louis scosse la testa ed alzò le spalle, allentando il nodo della cravatta.
«L’accordo con i cinesi si sta rivelando problematico, pretendono una fetta troppo grossa della torta e non vogliono retrocedere di un passo. Non possiamo perdere l’affare, anche se trovare una soluzione ora come ora sembrerebbe impossibile»
Annuii, un gesto di pura circostanza dal momento che non capivo nulla di business e di finanza. Era evidente che Louis non vedeva l’ora di mettersi a letto a riposare – era anche comprensibile, considerando il fatto che il giorno precedente era ubriaco fradicio – perciò mi congedai rapidamente con la scusa di far fare a Liam un giro turistico della villa.
Trascinai con me il mio migliore amico fino a quando fui sicura che Louis non potesse più sentire i nostri discorsi, quindi tirai un sospiro di sollievo.
«Ho come la sensazione che tu passi le tue giornate a sfuggire da quel damerino» commentò Liam con una risatina, guardandosi intorno.
«Non posso nemmeno darti torto» mugugnai sbuffando. Mi sedetti di peso su un divanetto antico, osservando divertita il mio amico che gironzolava per il largo corridoio ammirando i quadri appesi alle pareti.
«Sembra di essere in un museo» disse voltandosi verso di me. Annuii in risposta, mordendomi l’interno della guancia destra.
«È quello che penso dal primo giorno che sono qui» replicai, lasciandomi andare contro lo schienale del divanetto. «Tutto questo non c’entra nulla con me… o forse è il contrario»
«Liz, in qualunque modo rigiri la frittata tu non te ne saresti mai dovuta andare da Dover. Sarebbe stato tutto più semplice»
«Però…»
«…però non avresti conosciuto Harry» completò al mio posto. Sorrisi e chinai il capo, estraendo l’iPhone dalla tasca della felpa.
Aprii il contatto di Harry e lo osservai per diversi secondi, sfiorando a vuoto lo schermo.
«Scrivigli, che aspetti?» mi esortò dolcemente il mio migliore amico. «Scommetto che ha il telefono in mano da quando se n’è andato, aspettando un tuo messaggio»
Mi coprii il viso con le mani, ridacchiando.
«Sei un idiota, Payne»
«Coraggio, Liz! Se non lo fai tu lo faccio io» mi minacciò scherzosamente, allungando in fretta una mano per afferrare il mio iPhone. Schivai il suo affondo appena in tempo.
«Apprezzo l’offerta, ma credo di potermi arrangiare» commentai, trattenendo una risata.
Riflettei qualche secondo su cosa scrivere, quindi digitai velocemente alcune parole sulla tastiera virtuale.
 
È difficile pensare a cosa scrivere come primo messaggio senza rischiare di sembrare sdolcinati, ma mi manchi già.
L

 
Inviai senza pensarci troppo, ricevendo risposta quasi istantaneamente. Liam si lasciò andare ad un risolino, gli occhi color nocciola che trasudavano malizia.
 
È ancora più difficile pensare a cosa rispondere ad un primo messaggio così dolce senza sembrare sdolcinati, ma mi manchi anche tu. E tanto, anche. Ti troverò al parco stanotte?
H

 
«Da come sorridi sembrerebbe una conversazione interessante» mi prese in giro il mio migliore amico. Roteai gli occhi senza comunque riuscire a trattenere un sorriso enorme. Ero felice, mi sentivo il cuore leggero come se avessi la certezza che nulla sarebbe mai andato storto.
Certo, i rischi erano alti, ma in quel momento volevo godermi l’esplosione di spensieratezza che mi aveva invasa, rilassandomi e donandomi fiducia. Non volevo rovinare tutto riportando a galla l’angoscia e l’insicurezza che dominavano le mie giornate da ormai troppe settimane.
«Chiede se stanotte ci incontriamo al parco» rivelai senza riuscire a dissimulare l’entusiasmo. Non ce ne fu bisogno, in realtà, perché Liam non ci provò nemmeno.
«Un romantico rendez-vous notturno, Lizzie! Come in Romeo e Giulietta» commentò con aria sognante, facendomi scoppiare a ridere.
«Beh, oddio, spero che a me andrà meglio di loro» replicai poi con una smorfia. Il ragazzo sghignazzò, ma non vi badai più di tanto perché ero già impegnata a rispondere al messaggio.
 
A mezzanotte, al muretto in fondo al parco.
 
Dopo un paio di minuti il mio cellulare vibrò e mi affrettai a sbloccarlo, impaziente di leggere.

Sarò lì prima di te. Non vedo l’ora.
 
Sorrisi tra me, riponendo definitivamente il telefono nella tasca della felpa. Non ero mai stata amante dei messaggi, delle chat e dei social network; se qualcuno mi avesse detto che a quasi venticinque anni sarei stata felice di ricevere messaggi e di rispondere, probabilmente mi sarei messa a ridere.
Erano appena le sei di sera, mancava ancora qualche ora al mio incontro con Harry ed ero già impaziente di vederlo. Era surreale pensare alla sequenza di eventi che ci aveva portati a vivere questa situazione; in appena un giorno l’avevo perso e ritrovato più volte, come se qualcuno avesse drasticamente accelerato lo scorrere delle nostre vite.
C’è solo da sperare che adesso la mia vita smetta di sembrare un giro sulle montagne russe.
«Allora? Che vi siete detti?» inquisì curioso Liam.
«Ci siamo dati appuntamento per stanotte» ammisi, con un sorriso un po’ imbarazzato. Il mio migliore amico batté le mani, strappandomi una risata.
«Lo dici come se ti avessero invitata ad un funerale! Sei assurda, Liz» commentò con una smorfia divertita. Scossi la testa ridacchiando all’entusiasmo del mio migliore amico mentre lui mi tempestava di domande, ansioso di sapere ogni singola parola che ci eravamo scambiati io e Harry.
Sembrava di essere di nuovo a Dover, in uno di quei pomeriggi che passavamo insieme a chiacchierare e a ridere. In fin dei conti, l’unica cosa che sembrava essere cambiata era la stanza in cui ci trovavamo. La mia amicizia con Liam non sembrava essere stata minimamente intaccata dalla distanza, nonostante ci sentissimo poco e ci vedessimo ancor meno spesso.
Era bello poter contare su un amico come lui; in un contesto dove le persone di cui potevo fidarmi si contavano sulle dita di una mano, la presenza di Liam mi confortava e mi rassicurava. Avrei avuto bisogno di tutto il suo supporto per far fronte ad un futuro incerto che, mio malgrado, mi aspettava.
 
***
 
Il cielo notturno era inaspettatamente sereno; durante la sera si era alzato un forte vento che aveva disperso le nuvole accumulatesi nel corso della la giornata. Inspirai soddisfatta l’aria fresca della notte, che profumava leggermente di pioggia ed erba bagnata.
Richiusi la porta d’ingresso della villa alle mie spalle, facendo attenzione a non fare rumore, quindi mi incamminai verso il limitare del parco. La luce calda dei lampioni illuminava fiocamente i miei passi, facendomi sperare che Louis non fosse affacciato alla sua finestra in quel momento.
Probabilmente dormiva della grossa già da un pezzo; non aveva avuto la possibilità di riposare prima della cena – aveva ricevuto una lunga telefonata dai suoi genitori, che in quel momento si trovavano a Wall Street – perciò aveva mangiato piuttosto in fretta e si era più o meno precipitato nella sua stanza a dormire.
Liam l’aveva trovato troppo rigido ed impostato nei modi e nella conversazione; gli aveva lasciato un’impressione decisamente sgradevole, nonostante Louis si fosse comunque trattenuto dall’esibire il suo repertorio di battute inopportune.
Sospirai scuotendo la testa, ripensando alle parole del mio migliore amico dopo che Louis se n’era andato dalla sala da pranzo.
"Non so dove trovi il coraggio di sopportarlo tutti i giorni, Lizzie, ma sappi che hai la mia più profonda ammirazione", aveva detto. In effetti io stessa mi chiedevo da un pezzo come fosse possibile che riuscissi a resistere così strenuamente, dato il mio carattere solitamente insofferente verso personaggi di quel tipo.
Il mio rimuginare silenzioso si interruppe non appena vidi una figura familiare seduta sul muretto, rivolta verso di me. Il mio cuore accelerò furiosamente ed un sorriso mi spuntò sulle labbra quando la figura sollevò un braccio salutandomi da lontano.
Affrettai il passo fino a trovarmi faccia a faccia con Harry che subito saltò giù dal muretto con agilità, prendendo il mio viso tra le mani e baciandomi con una dolcezza che mi fece mancare il respiro.
«Mi sei mancata» sussurrò dopo essersi staccato, appoggiando la fronte alla mia e stringendomi tra le sue braccia. Chiusi gli occhi, sorridendo, mentre assaporavo la piacevole sensazione del suo profumo che mi avvolgeva e del suo corpo tiepido nonostante la temperatura non proprio alta.
«Anche tu» risposi, abbracciandolo a mia volta e nascondendo il viso contro il suo petto. Restammo in silenzio alcuni minuti, godendo semplicemente la presenza l’uno dell’altra, mentre sentivo le sue mani accarezzarmi delicatamente la schiena.
«Dunque… com’è andato il tuo pomeriggio con Liam?» chiese con una punta di malizia, facendomi scoppiare a ridere. Mi allontanai da lui, colpendolo al petto con un pugno leggero.
«Non cominciare anche tu» lo ammonii scherzosamente, puntando un indice verso il suo viso sorridente. «Liam è il mio migliore amico da sempre, è solo venuto a trovarmi per un paio di giorni»
Harry annuì, le fossette ben marcate sulle guance.
«Pare che sapesse chi sono, quando ci siamo incontrati oggi» osservò, tornando serio. «Gli hai raccontato di noi due?»
«Sì, Liam è la persona di cui mi fido di più. Parlarne con qualcuno mi ha tolto un peso, non avrei potuto sopportare di mantenere il segreto con tutti per sempre»
«Sono d’accordo» convenne Harry, rivolgendomi uno sguardo luminoso. «Anche io ne ho parlato con Phil. Aveva trovato il tuo biglietto, stamattina, perciò ho dovuto spiegargli la situazione»
Gemetti, scuotendo la testa.
Fantastico, che figura splendida ho fatto con Phil. Degna di me, non c’è che dire.
Harry dovette notare il mio imbarazzo, perché ridacchiò sottovoce premendo le labbra contro la mia tempia.
«Non ti preoccupare» sussurrò al mio orecchio, stringendomi a sé. «Non hai nulla per cui sentirti a disagio. Durante la cena gli ho raccontato di oggi pomeriggio, era molto felice per noi»
Tirai un sospiro di sollievo, avvolgendo le braccia attorno alla sua schiena.
Chiacchierammo per diversi minuti del più e del meno, fino a quando non realizzai che era ormai ora di rientrare. Harry mi lasciò un bacio delicato sulle labbra, sfiorandomi il profilo della mascella con la punta delle dita. Chiusi gli occhi e sospirai, assaporando il suo tocco lieve sulla mia pelle.
Feci appello a tutta la mia buona volontà per staccarmi da lui. Osservai il suo viso nella penombra; Harry sembrava sereno, la sua fronte era distesa ed aveva un bel sorriso disegnato sulle labbra. I capelli ormai gli arrivavano sotto le spalle – crescevano a vista d’occhio, ma gli donavano molto.
Era bello.
«Devo tornare alla villa, ora» dissi a malincuore. Il ragazzo – il mio ragazzo, pensai con una stretta al cuore – mi salutò con un ultimo bacio, prima di scivolare via nell’ombra verso la dépendance. Restai qualche secondo a fissare il buio, cercando senza successo di distinguere la sagoma di Harry nel nero della notte.
Sarà sempre così, d’ora in poi. Ci dovremo sempre incontrare di nascosto, con il perenne terrore di essere scoperti da qualcuno.
Strinsi i pugni nelle tasche della felpa e mi incamminai a passo deciso verso la villa. Dentro di me sapevo che, pur di stare con Harry, avrei affrontato senza fatica le difficoltà che ci aspettavano. Avremmo combattuto – e l’avremmo fatto insieme.




Spazio autrice
Buongiorno <3
Sono alle porte di ben due esami in quattro giorni, ma siccome non ho le forze di studiare ho pensato che aggiornare potrebbe essere un'ottima idea lol
Lizzie e Harry sembrano vivere in una bolla di vetro tutta loro... quanto durerà questa felicità? Ve lo racconterò tra un paio di giorni :3
Ringrazio tantissimo
 gli 
per aver inserito High Society tra le storie seguite <3

Un abbraccio,
mononokehime

 
   
 
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