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Autore: Grimilde Deveraux    04/09/2017    1 recensioni
I matrimoni sono il posto migliore dove rimorchiare o trovare comunque un po' di compagnia; è una regola d'oro che tutti conoscono e che molti cercano di applicare, ma cosa succede quando il matrimonio è quello del tuo storico ex fidanzato? E se colui che doveva essere solo una piacevole distrazione diventa all'improvviso qualcosa di più?
Potranno mai conciliarsi due mondi tanto diversi come una pasticceria nel cuore di New Orleans e una base militare in Virginia?
Genere: Drammatico, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alice Cullen, Clan Cullen, James, Jasper Hale, Peter | Coppie: Alice/Jasper, Bella/Edward, Emmett/Rosalie, James/Victoria
Note: AU, Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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Capitolo 6

<< Viva gli sposi! >> << Auguri e figli maschi! >> << Bacio! Bacio! >> ancora cinque minuti di quelle grida in stile Super Bowl e Jasper avrebbe davvero dato di matto; quella giornata era stata davvero terribile sotto ogni punto di vista!

La damigella che sua cugina gli aveva appioppato si era rivelata una specie di ricca viziata e superficiale il cui unico problema era come abbinare smalto e scarpe con il resto del suo look, gli amici e commilitoni dello sposo erano, come lui già sospettava, un ammasso di muscoli con ben poca materia grigia e non facevano altro che brindare, gridare e dare vigorose pacche sulle spalle dello sposo ogni volta che capitava nei paraggi.

Come ciliegina sulla torta poi, quando era arrivato al ricevimento con quella specie di mini-Barbie al braccio, aveva intravisto Alice che lo guardava e poi si voltava andandosene.

Si sentiva così male all’idea che lei avesse frainteso il tutto: aveva pensato a lei da quando l’aveva lasciata la mattina dopo la festa di Halloween e avrebbe voluto presentarsi a casa sua quello stesso pomeriggio per invitarla fuori, ma le aveva lasciato il suo numero e doveva essere lei a chiamarlo, voleva che facesse un passo verso di lui, solamente uno…

<< Ah al diavolo >> e spostando nervoso il proprio bicchiere di vino guardò la festa con aria disgustata: che cosa ci faceva lì quando moriva dalla voglia di essere altrove? Che cosa ci faceva lì quando la sola persona che aveva suscitato il suo interesse da anni a quella parte era probabilmente delusa e incazzata con lui?

<< Jasper dove… >> << Ehi amico cosa? >> e sia Jane, la mini-Barbie, che Peter lo guardarono sorpresi quando lui si alzò di scatto dal tavolo allargandosi il nodo della cravatta che quasi lo faceva soffocare:<< Scusatemi, devo andare >> Peter sorrise, aveva visto poche volte quello sguardo nel suo amico e avrebbe fatto di tutto perché Jaz lo mantenesse:<< Ma dove…sei il mio cavaliere non… >> cercò di protestare Jane ma ci pensò di nuovo il caro vecchio Pete a risolvere la situazione allungando a Jasper le chiavi della macchina:<< Tranquilla cara, troveremo un bel marine disposto a sostituire Jaz nel giro di un attimo, in fondo chi può resistere ad uno zuccherino come te? >> con un ultimo sorriso al suo amico, il tenente comandante Whitlock, lasciò la sala diretto alla macchina, aveva già perso troppo tempo in chiacchiere.

 

<< Ehi capo va tutto bene? >> e Bree guardò Alice che, dietro al bancone, stava preparando un paio di ordinazioni ma a cui tremavano terribilmente le mani:<< Come? Sì, sto bene Bree >> commentò la piccola Cullen con un debole sorriso:<< Ok, ma se porto al signor Amun quel muffin alle mandorle me lo tirerà dietro >> abbassando gli occhi e notando il dolce Alice imprecò mentalmente, maledetti marinai con la passione di Star Trek, doveva fare attenzione o avrebbe finito per combinare qualche disastro prima della fine della giornata…far venire uno shock anafilattico al signor Amun grazie alle mandorle era uno di quelli!

<< Sì, hai ragione Bree, ero sovrappensiero >> la ragazza sorrise scuotendo la piccola coda di capelli castani:<< Sicura che va tutto bene? Sei strana da quando siamo tornati dal matrimonio, non è che per caso stai pensando ancora a James e… >> Alice scosse il capo ma quando fece per rispondere il tintinnare della campanella appesa sopra la porta attirò la sua attenzione e rimase immobile vedendo chi c’era sull’uscio.

<< Alice >> ma non appena Jasper fece per avvicinarsi lei prese in mano un vassoio di bignè alla crema girandosi per tornare in laboratorio:<< Che cosa ci fai qui? Non dovresti essere ad un matrimonio? >> lui si passò una mano nei capelli smuovendo quegli splendidi riccioli dorati:<< Quello che hai visto…quella ragazza non era… >> Alice arricciò il naso in quella smorfia arrabbiata che lui trovò comunque adorabile:<< Non mi interessa, noi non abbiamo nessun tipo di rapporto e tu puoi uscire con chi ti pare >> Jasper arrivò fino al bancone poggiando le mani sul piano laccato di rosso scuro:<< Io non esco con quella ragazza >> c’era un che di rabbioso nella sua voce quando pronunciò quelle parole e per un attimo Alice ne fu colpita:<< Te lo ripeto, non mi interessa quello che fai e comunque io adesso ho dei dolci da farcire >> << Alice ti prego, dammi il tempo di spiegare, non è come… >> guardandosi rapidamente intorno e notando un paio di occhi ed orecchie che puntavano nella sua direzione la giovane Cullen scosse la testa:<< Non è né il luogo né il momento per parlare >> cogliendo al volo l’occasione un piccolo sorriso comparve sul viso di Jasper:<< Stasera allora, a cena magari >> << Scordatelo >> e girandosi con in mano il vassoio lei aprì la porta del laboratorio facendo per sparirvi dentro, ma Jaz più deciso di lei probabilmente, non ci pensò troppo a scivolare dietro al bancone e a mettersi tra lei e la porta.

<< Spostati >> lui scosse il capo:<< Prima ascoltami >> << Ho da fare Jasper >> << Allora quando hai finito, un caffè non ti chiedo altro >> sentendosi addosso gli occhi di tutti i clienti e della sua cameriera Alice si arrese buttando fuori una boccata d’aria:<< Alle 6, quando chiudo il Café, ma non aspettarti chissà cosa >> lui annuì con un piccolo sorriso:<< Ci vediamo dopo >> poi spostandosi per lasciarla passare si avvicinò alla porta d’ingresso.

Incapace di fare diversamente Alice si voltò a guardarlo mentre usciva e quando i loro sguardi si incrociarono un brivido le percorse la spina dorsale…che le stava succedendo?

 

Incredibilmente le 6 arrivarono in un lampo e dopo aver salutato l’ultimo cliente e aver mandato a casa Bree, Alice, si ritrovò a guardare la lancetta dei secondi dell’orologio a parete con disegnato lo Stregatto del Paese delle meraviglie, perché aveva tutta quell’ansia? Tanto lui non si sarebbe presentato, erano solo parole, probabilmente Jasper era tornato dalla sua perfetta bambolina bionda e non…poi alzò gli occhi quando il campanellino all’ingresso tintinnò e rimase impalata davanti al biondo che aveva ossessionato i suoi pensieri da quella mattina.

<< Ciao >> lo salutò non sapendo esattamente che cosa dire, si era cambiato e ora al posto dello smoking indossava una camicia bianca con un paio di jeans scuri, aveva tenuto le scarpe e il giubbotto di pelle nero che teneva in mano completava il tutto, era da mangiare per quanto era spietatamente affascinante:<< Sei venuto >> commentò poi girando attorno al bancone per avvicinarsi mentre Jasper faceva lo stesso:<< Sono un uomo di parola >> poi bloccandosi in mezzo al locale visto che ormai erano uno davanti all’altra aggiunse:<< E poi ci tenevo a chiarire le cose con te >> e mentre pronunciava quella frase alzò una mano facendo scivolare un dito sulla guancia di Alice:<< Hai un po’ di crema su… >> ma prima di finire la frase si portò alla bocca il pollice sporco di crema che probabilmente prima era sul viso della ragazza:<< Limone…buona >> commentò poi con un sorriso mentre lei diventata della colorazione di un pomodoro maturo:<< Accomodati >> borbottò poi girandosi per non fargli vedere che quasi le mancava l’aria:<< Vuoi qualcosa da bere? Caffè? Cioccolata, tè? >> << Un caffè nero va benissimo >> la guardò annuire di spalle mentre spariva di nuovo dietro al bancone ma, prima che Alice potesse obiettare si sedette su uno degli sgabelli esattamente davanti a lei.

<< Le poltroncine dei tavoli sono più comode >> commentò lei quando se lo trovò a pochi centimetri, divisi solo dal piano laccato rosso:<< Sto bene dove sto >> le rispose con quel perenne sorriso sulle labbra e per un attimo lei pensò che non le sarebbe dispiaciuto passare tutta la vita così, con lui che la guardava con quell’aria felice e sorrideva:<< Allora? Che cosa volevi dirmi? >> domandò poi cercando di sembrare seria e decisa ma in realtà doveva ammettere di adorare il fatto che lui fosse andato a cercarla per spiegarle e che ora fosse lì davanti a lei e non con quella biondina.

<< Che quello che hai visto stamattina non era niente, tra me e lei non c’è nulla e… >> << Non c’è niente ma ci vai insieme ad un matrimonio? >> lui poggiò le mani sul bancone e prese fiato:<< Non l’ho deciso io, sono stato obbligato a fare da cavaliere a Jane visto che era una delle damigelle della sposa >> la bocca di Alice si aprì stupita:<< Obbligato? >> << Sì, non avevo mai visto Jane prima di stamattina fuori dalla chiesa e non ho alcuna intenzione di vederla di nuovo >> poi alzando gli occhi su Alice aggiunse:<< Ho altro per la testa al momento >> << Altro? >> gli chiese con un sorriso speranzoso:<< Un’altra a dire il vero >> << Uhm…capisco >> lui scosse la testa stando al gioco:<< No, non penso che tu possa capire >> poi allungando una mano per prendere la tazza con il caffè aggiunse:<< L’ho incontrata un paio di volte e ci siamo sempre scontrati, poi abbiamo passato insieme la notte migliore che abbia passato con una donna da molto, molto tempo e ora non riesco a pensare ad altro, non riesco a togliermela dalla testa >> Alice era senza parole, nemmeno James nei suoi momenti migliori le aveva detto cose del genere e il suo piccolo cuore prese a battere impazzito:<< Jasper… >> << Non ti sto chiedendo niente Alice, davvero…so che il mio lavoro non renderebbe facili le cose e non voglio che tu sconvolga la tua vita per me ma… >> fece un sospiro cercando le parole giuste per spiegarle come si sentiva:<< Ma è la prima volta che ho davvero voglia di provare a far funzionare le cose >> lei annuì poi stringendosi le braccia attorno al corpo lo guardò dando voce ai timori che l’avevano assalita da quando lui aveva lasciato la sua casa la mattina dopo la festa:<< Sì, ti capisco…davvero >> poi sorrise innocentemente:<< Mentirei se ti dicessi che non lo voglio anche io, c’è qualcosa che mi attira verso di te ma ci sono già passata, ho avuto una relazione con un marine ed è finita male, molto male e non voglio più ridurmi così, non ne avrei la forza >> Jasper sentì nitidamente il suo cuore che si spezzava ma incassò il colpo con il suo imperturbabile autocontrollo:<< Sei sicura? Non ti voglio obbligare a fare qualcosa che ti faccia stare male, è l’ultima cosa che desidero ma voglio saperlo: sei sicura? >> Alice fece per dire di sì, era sicura di non voler passare di nuovo tutto quello che aveva passato con James: i fusi orari con telefonate ad orari impossibili, i collegamenti skype malfunzionanti e lettere che mai arrivavano, era stato un calvario per quasi due anni e lei non ci sarebbe passata una seconda volta.

<< No, non lo sono >> come diavolo le erano uscite quelle parole? Era pazza? Poi appoggiandosi al muro e cercando di trattenere le lacrime che le premevano sugli occhi continuò:<< Non voglio stare di nuovo male ma allo stesso tempo non voglio vederti uscire da quella porta per non vederti più, so che è stupido e senza senso, so che sto esagerando e che è tutto nella mia testa ma merito anche io di essere felice e c’è una parte di me, una piccola parte di me, che pensa che insieme potremmo esserlo, che varrebbe la pena di fare un altro tentativo e che stavolta non andrà male >> poi ricomponendosi un po’ si avvicinò a lui allungando una mano sul piano:<< Non ti mentirò, ho paura Jasper, ho paura che stavolta non riuscirò a rimettere insieme i pezzi se dovesse andare male >> la mano calda di lui strinse la sua:<< Se dovesse andare male >> le fece notare con un sorriso:<< Dipende tutto da noi Alice e ti giuro che farò qualsiasi cosa perché ciò non succeda >> poi intrecciando le loro dita la guardò come si guarda la prima stella che compare di notte nel cielo:<< Facciamo così: andiamoci piano, resterò qui ancora per sei giorni, possiamo passare del tempo insieme e vedere come va, quando poi ripartirò decideremo che cosa fare >> << Sei giorni? >> lui annuì:<< Ho un addestramento in una base in Mississippi, ma fino ad allora starò qui >> un piccolo sorriso distese le labbra della piccola di casa Cullen:<< Sei giorni da passare insieme >> poi guardandolo come una bambina il giorno di Natale aggiunse:<< D’accordo, va bene proviamoci >> facendo il giro del bancone Jasper le si avvicinò felice:<< A questo proposito posso avere l’onore di invitarti a cena con me? >> scuotendo la testa e ridendo Alice lo guardò prendendogli la mano:<< Oh non stasera Jasper, stasera non ho alcuna voglia di dividerti con il resto del mondo >> lusingato da quelle parole lui la guardò sfidandola:<< Hai un’alternativa in mente? >> Alice gli allungò la mano facendogli poi segno di seguirla al piano di sopra:<< Lasciami fare e vedrai che non te ne pentirai >> e lui lo fece, salì le scale dietro di lei lasciandola fare mentre, seduto nella piccola cucina dell’appartamento, la guardava preparare la loro cena.

 

<< Ehi ma Alice dov’è? >> e Emmett guardò il resto del gruppo mentre Edward stava sfornando la pizza dal forno:<< Mi ha mandato un messaggio dieci minuti fa dicendo che stasera aveva un impegno >> commentò Bella piano:<< Un impegno? Eravamo d’accordo per vederci qui e brindare al fatto che ci siamo finalmente liberati di Ken e Barbie >> continuò Em preoccupato:<< Adesso la chiamo e… >> << Em! Lasciala in pace! Probabilmente ha voglia di restare un po’ da sola stasera, non deve essere facile vedere il tuo ex che sposa un’altra dopo che ti aveva promesso mari e monti, falla respirare >> e con sguardo duro Rose mise a tacere ogni possibile replica del fidanzato:<< Dite che starà bene? >> domandò Edward poggiando le pizze in tavola:<< È Alice >> commentò Bella fiduciosa:<< Non lo dà a vedere ma è più forte di quello che sembra, se la caverà alla grande >> il fidanzato annuì versando da bere a tutti scambiando poi un’occhiata con Emmett, nessuno dei due avrebbe mai smesso di preoccuparsi per la loro adorata sorellina!

 

<< E se continuassimo il gioco dell’altra sera? >> Jasper bloccò a mezz’aria la mano che reggeva la forchetta e la pasta all’amatriciana che Alice aveva preparato:<< Il gioco? >> lei annuì sorridendo:<< Io dico una cosa a te e tu ne dici una a me, so che c’è qualcosa tra di noi ma quasi non ci conosciamo e quindi… >> lui poggiò la forchetta nel piatto e annuì:<< Non devi cercare scuse, hai ragione >> poi bevendo un sorso di vino aggiunse:<< D’accordo, chiedi pure >> felice di aver raggiunto il suo scopo Alice sorrise e una piccola luce di curiosità brillò nei suoi occhi:<< Dove sei nato? >> << Boston, tu? >> << New Orleans >> poi facendo spallucce aggiunse:<< Ti ho detto che non me ne sono mai andata da qui >> capendo che lei voleva cambiare discorso Jasper bevve un po’ di vino:<< Colore preferito? >> le domandò poi ma, guardando la sua cucina e, soprattutto il Café, poteva immaginarlo:<< Rosso >> << Data di nascita? >> << 12 aprile, ma…ehi >> e lo guardò alzando un sopracciglio:<< Cos’è un interrogatorio? >> << Puoi fare lo stesso se vuoi >> le rispose tranquillo anche se doveva ammettere che un po’ temeva domande a cui non voleva ancora dare una risposta:<< Bene, quando sei nato? >> << 4 luglio >> << Cosa? Il giorno del… >> << Sì, sono nato il giorno dell’Indipendenza >> << E sei nell’esercito, esiste qualcosa di più patriottico?! >> << Ehi…modera i termini signorina >> la stava prendendo in giro ed entrambi lo sapevano, ma per la prima volta Alice si sentiva così felice ed in pace con qualcuno che non voleva che la cosa finisse:<< Oh andiamo non ti ho mica chiesto l’elenco delle tue ex, era solo una constatazione >> Jaz la guardò fingendosi preoccupato:<< Arriverai anche a quello, lo so >> << Bene, se proprio vuoi…le tue ex? >> << Mi avvalgo della facoltà di non… >> << Niente immunità mio caro, non ci sperare >> << Non c’era nessuna regola a riguardo >> << Ora c’è, niente immunità >> commentò Alice soddisfatta ma ben presto quella cosa si sarebbe ritorta contro di lei:<< D’accordo, ha vinto signorina Cullen: due ex ragazze più un flirt durato due mesi durante l’estate prima che entrassi in accademia >> << Due ex…quanti anni avevi? >> il sorriso di Jaz le disse che ora era lui a tenere il coltello dalla parte del manico:<< 13 la prima volta, 17 la seconda >> << Non prendermi in giro, andiamo Jasper! >> lui mangiò un po’ di pasta cercando di restare serio:<< Non sto scherzando: Franny McLion è stata la mia prima fidanzata, viveva nell’appartamento davanti al mio e frequentavamo la stessa scuola, abbiamo passato anni meravigliosi insieme >> lo sguardo di lei gli diceva che aveva vinto quella battaglia:<< E poi al liceo c’è stata Julia Manning, era una cheerleader e aveva un anno in più di me, era davvero… >> Alice alzò le mani tappandosi le orecchie:<< Sì, sì ho capito, basta per favore, basta >> si sorrisero entrambi:<< E tu invece? Ex fidanzati? Visto che non sei mai stata troppo lontano da New Orleans c’è qualche poveraccio col cuore infranto di cui debba preoccuparmi? >> tornando immediatamente seria Alice scosse la testa:<< No, nessuno >> << Pensi che ci creda? Andiamo… >> lei bevve una generosa sorsata di vino:<< Ho avuto un solo ragazzo Jasper, dal primo anno di liceo fino ad un anno fa, ma non sono io ad avergli spezzato il cuore, lui ha spezzato il mio, contento? >> capendo di aver toccato un tasto dolente e non riuscendo a sopportare quello sguardo triste sul viso di lei le prese una mano stringendola con affetto:<< No, non sono contento perché è qualcosa che ti fa stare male e mi dispiace >> lei scosse la testa:<< Non mi fa stare male, mi fa arrabbiare perché ha buttato al vento tutto quello che avevamo senza nemmeno preoccuparsi di avvisarmi, è tornato qui sbandierando la sua nuova fidanzata senza preoccuparsi di come l’avrei presa o altro >> << Un vero signore, non c’è che dire >> Alice cercò di non farsi prendere dal malumore:<< Ormai è passata, lui è felice e io voglio andare avanti, non resterò tutta la vita a farmi condizionare da lui >> Jasper fece una smorfia:<< Mi piacerebbe davvero conoscerlo questo coglione >> una piccola risata sfuggì dalle labbra di Alice e lui la guardò perplesso:<< Cosa c’è? >> << Beh…eri al suo matrimonio >> immobile quasi lo avesse colpito un fulmine Jasper la guardò incredulo:<< Aspetta, intendi James? >> lei annuì:<< Sì, due anni fa è partito per una missione di pace e quando è tornato qui era insieme alla sua bella rossa, le ha chiesto di sposarlo nel mio Café >> ok, adesso davvero voleva spaccare la faccia a James, ma si poteva essere più idioti di così? Senza contare che, per quanto potesse voler bene a sua cugina, Victoria non avrebbe mai potuto reggere il confronto con Alice, mai nemmeno in un milione di anni.

<< Jasper stai bene? >> lui si riscosse dai suoi pensieri, in fondo doveva essere grato a James per essere un tale idiota o Alice sarebbe stata sua moglie e lui non l’avrebbe mai conosciuta:<< Sì, mai stato meglio >> poi stringendole ancora la mano se la portò alle labbra sfiorandola con un piccolo bacio:<< Adesso però parliamo d’altro, certi gentiluomini non meritano un secondo in più della tua attenzione >>

 

La mattina dopo fu un bussare alla porta a farle aprire gli occhi, si girò per prendere il cellulare e controllare l’orario: le 7.00, era lunedì e il Café era chiuso, chi diavolo poteva venire a romperle le scatole a quell’ora?

<< Alice sono Emmett! Apri! >> sentendo che la voce di suo fratello proveniva dalla porta dell’appartamento e non dalla strada dove c’era l’ingresso del locale Alice maledisse il fatto di aver dato ai suoi fratelli le chiavi di scorta del Café in caso di emergenza, fortuna che si era tenuta per lei quelle di casa o si sarebbe ritrovata Emmett in camera!

<< Che cavolo ci fai qui a quest’ora? >> domandò poi quando gli aprì la porta con addosso la maglia e gli shorts che usava come pigiama:<< Volevo vedere come stavi, ieri sera non sei venuta a cena e pensavo avessi bisogno di parlare con qualcuno visto che… >> ma mentre lui parlava Alice alzò una mano per fermare le sue parole:<< Emmett sto bene, ieri sera avevo solo voglia di stare un po’ per conto mio, ma non c’è nulla di cui tu ti debba preoccupare, James è sposato e per me è un capitolo chiuso già da molto tempo, sto bene fratellone davvero >> lui la guardò ancora per un attimo preoccupato:<< Sicura? >> Alice annuì:<< Sì, sono sicura >> poi ben sapendo che il fratello non si sarebbe arreso tanto facilmente aggiunse:<< Senti perché non pranziamo insieme oggi? Vengo io a scuola da te e ti porto un po’ di quella torta alle pesche che ti piace tanto >> davanti a quella proposta Em si sciolse:<< Sei sleale, sai che non resisto alla tua torta alle pesche >> Alice sorrise furba:<< Sì lo so, quindi ora fila al lavoro così io posso preparartela >> un po’ deluso di non aver cavato nulla alla sua sorellina ma fiducioso di riprovarci a pranzo Emmett annuì girandosi per scendere di nuovo le scale:<< D’accordo, ci vediamo per pranzo, ti accontenterai del cibo della mensa sorellina? >> << Farò questo sacrificio signor preside >> lo prese in giro lei poi salutandolo di nuovo chiuse la porta avviandosi in cucina, aveva una torta da preparare per l’ora di pranzo.

 

<< Ehi ma dove sei sparito ieri? La tua Jane era disperata dopo la tua fuga, per fortuna ci ha pensato il testimone dello sposo a farla felice >> ignorando la battuta di Riley e guardando i due amici Jasper si sedette al loro tavolo nella piccola sala da pranzo del B&B:<< Avevo di meglio da fare Riley >> Peter sorrise:<< Sì possiamo immaginare >> << No, non credo proprio amico mi spiace >> stava per aggiungere altro quando il cellulare nella sua tasca vibrò segnalandogli l’arrivo di un messaggio.

 

Buongiorno. <3 dormito bene?

 

Sorrise vedendo il mittente e digitò in fretta una piccola risposta.

 

Dormo meglio su un divano con Star Trek in sottofondo; buongiorno anche a te, hai impegni per stasera?

 

La risposta di Alice non si fece attendere

 

Vuoi replicare?

 

Voglio portarti fuori a cena come si deve signorina Cullen.

 

Leggendo quella risposta un sorriso si aprì sulle labbra di Alice e dovette ringraziare il fatto che aveva in mano un sacchetto di farina perché altrimenti si sarebbe messa a saltare dalla gioia; per una volta sembrava che le cose stessero andando per il verso giusto…

 

Grimilde's

Ed ecco finalmente il tanto atteso primo appuntamento (più una cenetta romantica a casa direi) ma la sostanza non cambia...finalmente quei due cominciano a far funzionare le cose o almeno ci proveranno finché non arriverà il momento della partenza...
Nel prossimo capitolo ci sarà un salto in avanti di un po' di tempo e anche uno "scontro" con qualche vecchia conoscenza...
In conclusione solo una postilla: ma Emmett non si fa mai gli affari suoi?
Scherzi a parte a presto.

   
 
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