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Autore: Moglyo    04/09/2017    1 recensioni
La scuola dei nostri eroi è stata scelta per rappresentare un opera in teatro molto importante, con un insegnante d'eccezione. Nuovi nemici e nuovi amici, misteri e intrighi forse verranno svelati. Una speranza di scoprire cosa è successo alla signora Agreste si accende nel cuore di Adrien.
Si alza il sipario su questa nuova avventura.
Genere: Commedia, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug, Nathanaël, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Movieverse, What if? | Avvertimenti: Triangolo
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“Benvenuti nel Teatro dell’Opera di Parigi ragazzi. Dopo tre lunghi mesi di prove in individuali, siete pronti a recitare insieme in questo teatro maestoso. Non abbiate paura del palcoscenico, ma amatelo e lui vi aiuterà, ok? Mentre miss Angel, parlava i ragazzi si guardavano in torno ammaliati e spaesati da quella maestosità che lei tanto amava.

Tutti salirono sul palco e iniziarono a mettersi secondo le disposizioni di Angel, recitando le battute. I macchinisti del teatro si erano seduti per creare un mini pubblico e si stavano divertendo molto, nel vedere la passione che i ragazzi ci mettevano, anche se l’imbarazzo e gli errori non mancavano.

“Adrien, Marinette e Nathaniel venite qui. Questa è la scena in cui i tre si incontrano. Nat tu devi essere passionale, non vedi Mari da tanto e la vuoi far felice.” A quelle parole il rosso arrossi, mente il biondo stava ribollendo di gelosia. Erano due fuochi. “Adrien invece tu devi ammaliarla, sedurla, devi incantare Mari per condurla nel tuo covo e farla tua. Mentre Mari tu cerca di far vedere la tua indecisione su chi seguire. Pronti? Forza la gloria vi aspetta.” Angel spiego la scena un po’ complessa.

I tre ragazzi recitarono molto bene incantando tutti, Chloé stava sbavando e morendo dentro per non essere lei li con Adrien.

Anche il rosso stava ribollendo perché Mari, la sua Mari, guardava con gli occhi cosi dolci quel riccone e non lui, ma si trattenne per non essere akumizzato.

Le prove continuarono fino ad arrivare a un'altra scena clou. “Ragazzi qui la protagonista toglie la maschera al fantasma innescandone l’ira. Quindi Adrien devi trattare Mari male, lei è Pandora ed ha aperto il vaso che le avevi detto di non toccare, scatenando la tua ira. Ok?” Miss Angel spiegava bene a tutta la classe, trasmettendo emozioni palpabili.

Nathaniel si giro, non voleva vedere quella scena. Non riusciva a sopportare come lei veniva trattata.

“Chloé, la prossima è la tua scena qui devi tornare e devi farti implorare l’aiuto che solo tu puoi dare al teatro e in questo sei un asso. Ti do il permesso di fare la prima donna sei tu la star.” Angel sorrideva sicura della scelta fatta.

Le prove continuarono per un bel po', verso le tre si fece una pausa. Il gruppo di amici della mora si stava divertendo mentre mangiavano un panino; quando il rosso si avvicino e chiese a Mari se poteva parlargli. Adrien lo fulmino con lo sguardo ma in quel momento arrivo la bionda cotonata che lo rapi per pranzare insieme.

“Mari, io non sopporto come ti tratta Adrien nelle prove, non riesco… non voglio che tu lo segua anche se si tratta di una recita. Insomma Marinette io ti Amo” il rosso era imbarazzato nel dire quelle parole, la mora non sapeva come ribattere e non ne ebbe il tempo. Appena apri la bocca per parlare Nat le prese i polsi. La tiro a sé e la bacio davanti a tutti. Mari si dimeno come poteva ma lui strinse la presa, spingendola contro il muro. In quel momento Adrien corse dalla ragazza e allontano il compagno di classe, che aveva uno sguardo soddisfatto in volto. “Lei è mia” disse prima di andarsene. Il biondo prese Mari e la porto via, la poveretta era sconvolta dall’accaduto, con le lacrime agli occhi.

“Tranquilla non è successo niente, va tutto bene.” Adrien cercava di restare calmo e tranquillizzare la sua fidanzata. Sfoderando uno dei suoi migliori sorrisi alla chat, ma tenendo gli occhi aperti, si sentiva osservato.

Nathaniel, nel mentre, andò da Chloé che se la rideva. “Questo non è niente la prossima mossa tocca a te” avvicinandosi all’orecchio della bionda che sorrise avidamente “lascia fare a me” gli rispose lei, per poi andare da Sabrina che l’aspettava poco più in là.

Le prove ripresero ma la tensione era palpabile.

Verso le diciassette si arrivo alla scena finale.

“Raul (Nat) legato sta rischiando di morire, mentre Christine (mari) deve decidere chi ama e dimostrare al fantasma (Adrien) che la gente non è così cattiva.” La prof spiegava la scena, ma si era accorta che c’era qualcosa di strano.

Cantarono molto bene, il bacio fu eccezionale, la passione era tangibile ma la paura di Mari la blocco, non voleva essere toccata dal rosso non dopo quello che gli aveva fatto.

Non riusciva a continuare e le prove si bloccarono.

“Stop-stop. Per oggi andiamo a casa riprendiamo domani alle otto. Dormite bene manca una settimana alla prima” miss Angel saluto tutti ma fece cenno alla sua coppia preferita. Quando tutti se ne andarono, si avvicinò ai ragazzi. “Mari so che è successo, e se non te la senti lo capisco.” Angel sapeva bene come si sentiva la mora e non voleva forzarla. “No, lui non rovinerà la mia recita, grazie miss Angel” Mari era sostenuta dal biondo, che la teneva stretta a se e le accarezzava un braccio.
Andarono a casa, quella sera un gatto nero sarebbe andato a farle visita senza trovarla.

Ladybug correva sui tetti, saltava e si buttava nel vuoto per poi lanciare lo yo-yo. Le lacrime le offuscavano la vista, rischiando di farla cadere più volte, poi arrivo a Notre dame. La chiesa gotica era l’unica compagnia che voleva. Il silenzio e il buio erano un ottimo rimedio per lo stato d’animo che l’eroina di Parigi provava in quel momento. Combattuta, triste e stanca si sedette su una colonna della chiesa, vicino a un gargoyle.

Chat non trovando a casa la sua bella, e preoccupato per i fatti avvenuti oggi la cerco per tutta Parigi.

Trovandola a singhiozzare sola, si avvicinò in silenzio come un gatto. Si era pure de trasformata e di Tikki neanche l’ombra. Un nodo gli sali alla gola. Cercando di schiarirsi la saluto, l’abbracciandola da dietro.

“Buona sera princess.” Chat sfoderava sempre sorrisi maliziosi irresistibili.

Ancora non riusciva a fondere le due identità del suo fidanzato e di certo non se l’aspettava li. Sobbalzò al contatto con il ragazzo, girandosi per vedere chi fosse.
Il viso rigato dalle lacrime, gli occhi rossi e il tremore del corpo dato dal freddo e i singhiozzi.

A forza di essere Lady bug, la paladina della giustizia, non riusciva più a esternare i sentimenti negativi. Li sfogava da sola, senza Tikki.
A volte di notte, senza far rumore, stringendo il cuscino a se, altre invece andava in posti isolati come questo e si sfogava.
Non voleva nessuno, mentre in realtà vorrebbe solo qualcuno con cui sfogarsi.
Essere Ladybug a volte era una condanna, l’eroina non poteva dimostrarsi debole; Marinette non poteva far preoccupare più del dovuto con la sua sbadataggine e il suo essere io> pensava poco prima dell’arrivo del biondo.

“Chat, che ci fai qui?” cercando di asciugarsi le lacrime e sembrare normale. Il ragazzo la strette di più a se, sussurrandole all’orecchio “va tutto bene, io sono qua sfogati pure. Il tuo micio preferito è qui perrr te” gli stringeva sempre più il cuore.

Il biondo si chiese: Come poteva essere stato cosi cieco per anni? Tutte le volte che l’aveva vista con lo sguardo nel vuoto in entrambe le sue identità. Quante volte aveva sicuramente trattenuto le lacrime davanti a lui>.

Mari si strinse a lui, iniziando a singhiozzare delle scuse per il rosso, per il bacio, per averlo fatto preoccupare. 
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