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Autore: Vanessa1995    06/09/2017    2 recensioni
Un mese dopo essere fuggita da Azkaban, Bellatrix si reca nella vecchia casa dei suoi genitori e ,mentre si trova lì, fa una scoperta che cambierà per sempre la sua vita e farà crollare tutte le sue certezze.
Nel frattempo ad Hogwarts, la Serpeverde Clarisse nasconde un segreto destinato a distruggere tutto quello che ha creato se mai saltasse fuori e dentro di lei comincia a chiedersi se sia sbagliato quello che è diventata.
Genere: Commedia, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bellatrix Lestrange, Draco Malfoy, Sorpresa, Un po' tutti
Note: Movieverse, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7, Da V libro alternativo
Capitoli:
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La Mangiamorte si augurava che l’elfo domestico avesse qualche preziosa informazione per lei e perciò si accomodarono insieme in salotto, sedendosi su uno dei divani presenti. Kreacher sistemò accanto a sé il sacchetto pieno di erbe.
« Quindi la ragazza si è fidanzata? » la sua in realtà era una constatazione, più che una domanda.
« Immagino di sì, ma Kreacher non ha idea su chi sia il suo ragazzo. » rispose con aria incerta l’essere e la bruna annuì non infastidita dalla sua mancanza di informazioni in più a proposito del misterioso fidanzato di sua nipote.
« Non importa. Ma dimmi, quali sono le novità? Cosa sta combinando Silente? » chiese curiosa, sperando che sapesse qualcosa di nuovo. Purtroppo l’altro scosse la testa e alzò e abbassò le spalle.
« Kreacher non sa nulla a questo proposito. Da quando Keacher ha fatto la spia l’ordine della Fenice non ha più il suo quartier generale a Grimmauld Place. » confessò con aria triste, probabilmente affranto dal fatto di non poterle essere d’aiuto.
« Peccato. » esclamò la bruna. Sperava che potesse esserle davvero d’aiuto come in passato, ma a quanto pareva non era così. « Non hai idea di dove si trovi ora la loro base? » domandò speranzosa, ma com'era prevedibile l’elfo scosse la testa.
« Kreacher non ne ha idea. » rispose e la donna non poté fare a meno di chiedersi come mai perdeva tempo con quella creatura. Tuttavia preferì non esprimere il suo pensiero ad alta voce per non offenderlo e non farlo arrabbiare.
In quel momento la porta del salotto si aprì e sua sorella entrò dentro alla stanza. Kreacher la salutò e poi si congedò, scomparendo con uno schiocco. Narcissa si avvicinò alla sorella, sedendosi sul divano accanto a lei.
« Cosa voleva Kreacher? » chiese curiosa. La sorella maggiore incrociò le braccia ad altezza del petto e tirò un sospiro prima di rispondere.
« Niente alla fine, solo fare un saluto, mi sa. » rispose, infastidita dal fatto che fosse venuto semplicemente a romperle le scatole, in un certo senso, e neanche le aveva dato qualche informazione utile, sfortunatamente.
« Peccato. » ribadì l’altra con aria triste.
« Vedrai che tuo figlio farà un buon lavoro. » non nutriva alcuna fiducia nel ragazzo, tuttavia preferiva non ammetterlo davanti alla sorella con il rischio di ferirla ulteriormente. Per quanto potesse essere fredda, non godeva nel vedere soffrire Cissy, sebbene nel caso di Andromeda sarebbe stato ben diverso e avrebbe goduto parecchio del suo dolore.
« Lo spero, non voglio che l’Oscuro Signore si arrabbi nuovamente con la mia famiglia. Però sono tanto preoccupata. » non la smetteva mai di ripeterglielo e la bruna alzò gli occhi, fissando il soffitto esasperata.
« Capisco. » affermò tranquillamente.
Passarono il resto del tempo a chiacchierare del più o del meno. Sua sorella le raccontò pure gli ultimi pettegolezzi e la bruna finse di interessarsi alle ultime novità nel mondo della magia e agli ultimi scandali di esso. Qualche volta scoppiarono pure a ridere divertite e criticarono alcune persone apparse sul Settimanale delle Streghe, o meglio, più che altro lo fece Cissy.

Dicembre

Natale arrivò velocemente e ancora Bella non aveva avuto qualche tipo di novità dal nipote, e neanche la sorella. Questo la preoccupava e non poco. Quanto cavolo ci metteva suo nipote a riparare quell'affare? Dormiva o cosa? Forse suo marito aveva proprio ragione nel dire che Voldemort aveva sbagliato nel dargli quell'incarico.
Presto sarebbero iniziate le vacanze di Natale e suo nipote sarebbe tornato a casa, però lei non era molto contenta di questo, siccome avrebbe preferito che restasse a scuola per portare avanti il suo compito.
Quel giorno attendeva l’arrivo del nipote e desiderava con tutto il cuore discutere con lui a proposito del suo compito. Tuttavia non si sarebbe mai aspettata quello che le stava per chiedere.
Si trovava seduta su uno dei divani del salotto, intenta a leggere un libro, quando Draco entrò dentro alla stanza sbattendo con forza la porta contro la parete. Lei si voltò verso di lui guardandolo male. Sembrava essere diventato piuttosto pallido dall'ultima volta che l’aveva visto e lo vedeva anche dimagrito. Chiuse il libro e si drizzò in piedi, fissandolo attentamente, mentre la raggiungeva con un’espressione da funerale in faccia. Incrociò le braccia ad altezza del petto con fare nervoso prima di parlare.
« Buongiorno zia. Ho bisogno che tu mi faccia un favore, o meglio, che mi insegni l'occlumanzia. » non voleva sapere come mai fosse interessato a impararla e quai segreti volesse celare all'Oscuro Signore, tuttavia accettò. Doveva ammettere che il biondo si rivelò un ottimo allievo e imparò con poca difficoltà. Passò la maggior parte delle vacanze di Natale ad insegnargli l'occlumanzia e alla fine dell’anno poté ritenersi più che soddisfatta del suo allievo.
Una volta il biondo non riuscì a respingerla e allora sua zia poté in quel modo rivivere un ricordo della sua infanzia: suo nipote si trovava seduto sul tappetto del salotto di villa Malfoy, intento a giocare con alcuni giocattoli, quando sua madre gli si avvicinò e lo prese in braccio sorridendo. In quel ricordo a Bella la sorella era apparsa particolarmente felice. Poco dopo apparve anche Lucius, che accarezzò il capo del figlio e gli sfiorò la fronte con le labbra in un bacio affettuoso. Amavano il loro bambino, non c’era alcun dubbio in questo. Bellatrix rimpiangeva la sua maternità mancata. Quando suo nipote riuscì a cacciarla dalla sua mente, la Mangiamorte era visibilmente scossa in viso e preferì interrompere la lezione.
Trascorse il resto di dicembre cercando di evitare il più possibile il nipote. La notte prima di Capodanno sognò perfino di essere madre. Nel sogno stringeva tra le braccia una deliziosa neonata dai capelli scuri e gli occhi neri. Un secondo dopo la scena mutò e la bimba aveva tre anni e le correva incontro. Ancora una volta la scena cambiò e vide sua figlia che la salutava felice da un finestrino dell’Espresso di Hogwarts. Inutile dire che quando la Mangiamorte si svegliò era di nuovo profondamente scossa e scoppiò addirittura a piangere.

Nel frattempo alla Tana

In occasione delle vacanze natalizie Clarisse, Sirius e tanti altri erano stati invitati alla Tana per festeggiare tutti insieme.
Il giorno di Natale la signora Weasley, aiutata un po’ da tutti, aveva preparato un grande banchetto e dopo essersi riempiti bene lo stomaco, rischiando pure un’indigestione, si erano scambiati i regali. Clarisse aveva regalato ad Harry un libro sul Quidditch, lo sport più famoso nel mondo magico e che il ragazzo adorava particolarmente. Peccato che lui non sembrava aver gradito particolarmente il suo regalo amichevole, sebbene sul suo viso era apparso un sorriso forzato abbastanza convincente. La bruna aveva tirato un sospiro, decisamente affranta. Sirius aveva regalato alla Serpeverde un braccialetto d’oro, con delle finte pietre incastonate sopra di colore rosso. La signora Weasley, invece, le aveva preparato un maglione di colore azzurro cielo, con un serpente disegnato sopra, e la sedicenne aveva gradito tanto quel regalo.
Due giorni dopo Capodanno cadeva il diciassettesimo compleanno della giovane. Per l’occasione Molly volle organizzare una grande festa, soprattutto perché da quel momento in poi lei sarebbe stata maggiorenne e perciò l’evento richiedeva una grande festa, a parere suo. Molti dei presenti sembravano d’accordo con la strega. I festeggiamenti iniziarono nel primo pomeriggio e si conclusero solo dopo cena. Avevano anche mangiato una torta a due piani al cioccolato. Su di essa la signora Weasley aveva scritto, usando della glassa di colore bianco: Buon compleanno Clarisse.
Dopo la festa la Serpeverde fece per tornare nella sua camera per farsi una doccia e andare a dormire, quando salendo le scale sentì una voce che la chiamava.
« Clarisse. » si voltò e vide Sirius in piedi, poco lontano da lei. Teneva una mano poggiata sul corrimano della scala e la giovane gli si avvicinò. « Tanti auguri. » disse, tirando fuori da una tasca dei pantaloni un pacchetto di colore giallo e pois arancioni. Il panchetto non era proprio ben fatto e il fiocco rosso non era proprio dei migliori, però lei sorrise contenta e lo prese in mano.
« Grazie Sirius, ma non dovevi. » gli aveva detto la stessa cosa pure a Natale quando le aveva consegnato il suo regalo.
« Non c’è di che. » ribadì l’altro e la ragazza sciolse il fiocco, per poi scartare la carta. Si trattava di un piccolo cofanetto di colore nero e all'interno trovò dei piccoli orecchini di perla. Alzò lo sguardo verso il bruno e gli gettò le braccia attorno al collo, intrecciando le dita dietro di esso, per poi allontanarsi leggermente da lui.
« Grazie mille, sono veramente carini! » affermò un po’ commossa per quel regalo. Si fissarono a lungo per qualche secondo, però poi udirono dei passi e si separarono velocemente rossi in faccia. Alle spalle della bruna apparvero i gemelli Weasley con un sorriso divertito sul viso.
« Abbiamo interrotto qualcosa? » domandò uno di loro. Il mago e la strega si voltarono verso i due, riprendendosi dall'imbarazzo subito e fissandoli tranquilli.
« Nulla, Sirius mi ha solo dato il mio regalo. » rispose Clarisse, adducendo al cofanetto ancora aperto che teneva in mano. I gemelli li guardarono sospettosi, tuttavia poi se ne andarono senza proferire una parola, anche se ridacchiavano e sembravano tanto divertiti dalla situazione. Allora l’Hightower si voltò verso il Grifondoro. « Grazie ancora. Ora sarà meglio che vada a dormire. » detto questo si allontanò velocemente, diretta alla stanza che divideva con Hermione e Ginny.
Quando entrò trovò Hermione coricata sul suo letto, intenta a leggere un libro, e la cosa non la sorprese per nulla.
« Cosa leggi di bello? » chiese, senza riuscire a trattenersi, sperando che non fosse infastidita dalla sua domanda.
« Un libro su Difesa Contro le Arti Oscure. Incantesimi di protezione per lo più. » affermò e le allungò il libro. L’altra lo prese e lo aprì, leggendo qualche incantesimo: la maggior parte di essi non li conosceva, erano pure non verbali e con essi non era proprio brava.
« Io non me la cavo tanto bene con gli incantesimi non verbali. » confessò, restituendole il libro.
« Se vuoi posso provare a darti una mano. Una volta tornate a scuola possiamo vederci, così ti aiuterò. » propose e sul viso della Serpeverde apparve un sorriso grosso come una casa. Dovette fare appello a tutto il suo autocontrollo per non abbracciarla commossa.
« Non sarebbe male, grazie. » rispose, contenta di star migliorando il suo rapporto con la Grifondoro, sebbene con Ginny e gli altri le cose non andassero proprio nel migliore dei modi.
Hemione mantenne la sua promessa e una volta che furono tornate a scuola l’aiutò con gli incantesimi non verbali. Grazie al suo aiuto migliorò tantissimo e si poteva dire che fossero diventate perfino amiche, forse.

Febbraio

Il giorno di San Valentino arrivò in fretta e Clarisse non vedeva l’ora di festeggiarlo in compagnia del suo fidanzato. Gli aveva comprato anche un regalo: una custodia di cuoio per la sua banchetta. Sopra al coperchio c’erano pure le iniziali del suo nome scritte in stampatello maiuscolo. Lo trovava un regalo molto bello e sperava che piacesse anche al suo fidanzato.
Quella mattina scese nella Sala Comune di Serpeverde, tenendo il pacchetto regalo nascosto dietro alla schiena. Quando vide Blaise seduto su un divano vicino a Draco non poté evitare di sorridere dolcemente e gli si avvicinò. Tuttavia non fece in tempo ad annunciargli la sua presenza, che lui parlò rivolgendosi a suo cugino.
« Certo che Clarisse è davvero una maledetta bugiarda, nonché stupida, se credeva che non avremmo mai scoperto la verità. » rimase come pietrificata. Non doveva averla notata e neanche Draco sembrava essersi accorto di lei. Allora si nascose dietro ad un mobile poco distante, in modo che non la vedessero e potesse sentire il resto.
« Hai ragione. E pensare che è perfino mia cugina. » Draco lo disse con tono di scherno e vide Blaise tirargli una pacca sulla spalla in segno incoraggiante.
« Mi dispiace, è brutto avere una lurida Mezzosangue in famiglia. » disse e lei si sentì profondamente ferita. Era il suo fidanzato e credeva che in realtà non provasse nessun pregiudizio per quelli come lei, ma evidentemente l’aveva presa in giro. Le cadde il cofanetto dalle mani e corse via il più velocemente possibile con le lacrime agli occhi.
   
 
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