Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Vanessa1995    13/09/2017    2 recensioni
Un mese dopo essere fuggita da Azkaban, Bellatrix si reca nella vecchia casa dei suoi genitori e ,mentre si trova lì, fa una scoperta che cambierà per sempre la sua vita e farà crollare tutte le sue certezze.
Nel frattempo ad Hogwarts, la Serpeverde Clarisse nasconde un segreto destinato a distruggere tutto quello che ha creato se mai saltasse fuori e dentro di lei comincia a chiedersi se sia sbagliato quello che è diventata.
Genere: Commedia, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bellatrix Lestrange, Draco Malfoy, Sorpresa, Un po' tutti
Note: Movieverse, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7, Da V libro alternativo
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Inutile dire che, dopo quanto capitato, Blaise Zabini si ritrovò di nuovo single alla velocità della luce. A nulla valsero le spiegazioni che il giovane diede alla sua ragazza, che sembrava proprio non voler sentire ragioni e che aveva tenuto a precisare che lo detestava con tutto il suo cuore e non intendeva avere più nulla a che fare con lui. Veramente la cosa era più facile a dirsi che a farsi, siccome erano entrambi di Serpeverde e dello stesso anno, perciò si ritrovavano sempre insieme durante la giornata, nonostante il grande sforzo della bruna per evitarlo.
Nel vano tentativo di riconquistarla, pochi giorni prima delle vacanze di Pasqua, Blaise urlò a tutta la scuola, da in cima alla torre dell’orologio, il suo amore per lei, precisando che non gli importava che fosse una Mezzosangue. Supplicò di perdonarlo, però lo sforzo del giovane non servì a nulla e Clarisse si rifiutò per l’ennesima volta di perdonarlo. A causa di questo il poveretto si guadagnò una grande umiliazione, oltre che l’astio di buona parte dei suoi compagni di casa. Il professor Silente, insieme a Severus Piton, dovette faticare parecchio per convincere Zabini a scendere dalla torre. Quando finalmente ci riuscì, ci fu il classico danno nella beffa: il professore di Pozioni infatti, che toglieva raramente punti agli studenti della sua casa, levò dieci punti a Serpeverde. Il resto delle serate che mancavano alle vacanze Blaise le passò in punizione.

Il giorno prima dell’inizio delle vacanze gli studenti salirono sull’Espresso di Hogwarts che li avrebbe riportati a casa. Ci sarebbero stati per una settimana, prima di dover tornare nuovamente a Hogwarts fino alla fine dell’anno scolastico.
Clasisse passò tutto il viaggio seduta in uno scompartimento in compagnia di Ginny, Luna, Neville, Ron, Hermione e Harry. Quest’ultimo sembrava averla finalmente accettata nel loro gruppo, o per lo meno la trattava con meno freddezza e appariva decisamente più gentile. Scherzarono per la maggior parte del viaggio e, una volta giunti alla stazione, raggiunsero tutti insieme la Tana dove avrebbero passato i giorni successivi.
Quando Clarisse poco dopo entrò nel salotto della Tana, trovò Sirius seduto sul divano presente. L’uomo si voltò verso di loro e si alzò in piedi con un sorriso caloroso sul suo volto, mentre si dirigeva verso il gruppo. Per prima cosa abbracciò Harry e poi salutò il resto dei presenti. Solo quando ebbe salutato tutti gli altri il suo sguardo cadde su Clarisse.
« Ciao, Clarisse. » nel suo sguardo poteva leggere chiaramente: te l’avevo detto. Alla fine lei gli aveva confessato del suo fidanzamento con Blaise. Lui le aveva detto che era proprio come tutti gli altri Purosangue e che si sarebbe rivelato com'era in realtà, ovvero un ragazzo pieno di pregiudizi per quelli come lei. In effetti, alla fine, aveva avuto ragione.
« Ciao, Sirius. » abbracciò pure lei e la giovane lo strinse forte a sé, trattenendo a fatica le lacrime. « Avevi ragione tu. Avevi ragione su tutto. » confessò sottovoce, sussurrandogli all'orecchio e riuscendo a trattenne a stento le lacrime che minacciavano di cadere dai suoi occhi. Lui si allontanò da lei e prese il suo volto tra le mani.
« Va tutto bene. Sai quante cavolate ho combinato da ragazzo, nonostante gli avvertimenti? » osservò, sorridendole dolcemente, e posò le mani sulle sue spalle stringendogliele leggermente. Annuì piano in risposta e un sorriso forzato apparve sul viso della studentessa.
« Posso venire di nuovo da te per le vacanze estive? » chiese, non volendo di nuovo tornare a casa da suo padre. Gli voleva bene, ma voleva andarsene da quella casa piena di ricordi tristi il più presto possibile. Appena finita la scuola avrebbe cercato una sistemazione e nel frattempo si augurava che Sirius accettasse di ospitarla.
« Naturalmente. » acconsentì.
Proprio allora Molly entrò in salotto, annunciando che il pranzo era pronto, e si diressero in cucina per mangiare. Consumarono il pasto scherzando e ridendo come al solito. Pareva che tutti si fossero dimenticati della guerra magica che si stava combattendo fuori dalle mura di quella casa. Durante il pranzo Clarisse e Sirius si scambiarono diversi sguardi di intesa. Entrambi da Natale si sentivano diversi, o meglio provavano una forte attrazione l’uno per l’altra. Diverse volte Sirius si era ritrovato a chiedersi come sarebbe stato baciare quelle dolci labbra, ma ogni volta scuoteva con forza la testa e si ripeteva che avrebbe potuto essere sua figlia. Non poteva di certo immaginare che anche la bruna sognasse di baciare le sue labbra.

Quella notte

Siccome non riusciva a dormire, Clarisse decise di scendere in cucina. Una volta lì si avvicinò al lavandino, prese un bicchiere dalla mensola di legno sopra di esso e lo riempì con un po’ di acqua trasparente. Voltò le spalle al lavandino e posò una mano sul bordo di esso. Proprio in quel momento la porta della cucina si aprì nuovamente, mostrando Sirius a petto nudo, ricoperto di tatuaggi, e con indosso solamente i pantaloncini azzurri del pigiama. La guardò sorpreso.
« Non mi aspettavo di trovarti qui. » affermò, avvicinandosi. La bruna alzò e abbassò le spalle in risposta e bevve l’acqua.
« Neanch'io. » notò e posò il bicchiere vuoto dentro al lavandino. Tolse quei pochi centimetri di distanza tra di loro, tanto che i loro corpi per poco non si sfioravano. « Come mai sei in piedi a quest’ora? » chiese curiosa e un sorriso divertito apparve sul volto del Grifondoro.
« Potrei farti la stessa identica domanda. » rispose infatti. Con sua grande sorpresa la Serpeverde prese il suo viso tra le mani e lentamente si avvicinò, sfiorando le sue labbra con le proprie. Dopo un attimo di esitazione dettato dalla sorpresa, l’afferrò per la vita e rispose al bacio. Alla fine furono costretti a riprendere fiato. Lei gli prese una mano, trascinandolo fuori dalla casa. Una volta in giardino, si smaterializzarono a Grimmauld Place nella camera dell’uomo.
« Clarisse, io… » balbettò un po' in imbarazzo, mentre lei afferrava i bordi dei suoi pantaloncini. Alzò lo sguardo verso di lui e lo fissò dritta negli occhi.
« Baciami Black e non pensare. Lasciati andare. » il suo tono era supplichevole e non poté fare a meno di accontentarla.

Qualche mese dopo

Il giorno in cui Albus Silente sarebbe morto era arrivato e Bellatrix si augurava che suo nipote non avrebbe deluso l'Oscuro Signore.
Quella sera la strega stava finendo di vestirsi prima di uscire e andare da Magie Sinistre, per raggiungere Hogwarts tramite un armadio svanitore che si trovava dentro al negozio.
Finito di vestirsi, Bella si guardò allo specchio e tirò un sospiro vedendo il suo volto segnato dal tempo. Ancora qualche anno e avrebbe compiuto cinquant'anni. Aveva donato al suo Signore e alla sua causa la sua giovinezza e in cambio non aveva ricevuto tanto.
Con il tempo aveva compreso che la maternità mancata fosse il prezzo da pagare per la sua fedeltà e in fondo non le dispiaceva, sebbene ora che mancava poco al cinquantesimo compleanno una parte di lei era un po' pentita per aver scelto di non avere un figlio. Avrebbe potuto donare un fedele sostenitore all'Oscuro Signore e un erede al marito. Suo cognato non aveva figli, sfortunatamente. Se per questo non si era mai neppure sposato e il cognome Lestrange sarebbe morto con loro.
Suo marito non la faceva sentire in colpa per quello che altri avrebbero potuto definire egoismo. Lei in realtà ci aveva pure provato a dargli un figlio e in parte si era sentita sollevata perché non ci riusciva.
In quel momento sentì bussare alla porta e, senza distogliere lo sguardo dal suo riflesso, parlò.
« Avanti. » la porta si aprì, mostrando sua sorella Narcissa pallida come un fantasma. Se possibile sembrava stare male più del solito, ovvero da quando suo figlio aveva avuto quella missione.
« Bellatrix, è ora. » annunciò con aria preoccupata. La bruna annuì e prima di uscire dalla stanza le posò una mano sulla spalla.
« Andrà tutto bene. » il suo tono appariva incoraggiante, ma in realtà non contava particolarmente sulla buona riuscita della missione. Temeva che si sarebbe rivelato un fifone e non avrebbe avuto il coraggio di portare a compimento la missione fino in fondo, uccidendo l'unico mago di cui Voldemort sembrava aver paura, sebbene Bella non l'avrebbe mai ammesso e neanche lui.
Cissy rimase in silenzio e se ne andò senza proferire parola. Mentre si allontanava lungo il corridoio, la sorella maggiore notò che si grattava il dorso delle mani con fare nervoso. Tirò un sospiro e scese le scale fino all'atrio dove l'aspettavano il resto dei Mangiamorte che sarebbero venuti con lei ad Hogwarts.
Greyback quella sera pareva più feroce del solito, ma la cosa non era sorprendente, siccome era un lupo mannaro. La cosa strana semmai era che quella sera non c'era la luna piena. Teneva i capelli in disordine e sporchi, i suoi vestiti apparivano malconci. La sua presenza tra i sostenitori di Voldemort lo rendeva molto utile per terrorizzare i loro nemici, poiché era esperto di bambini e bastava minacciare i genitori di morderli quando c'era la luna piena; eppure, essendo un lupo mannaro, in ogni caso non veniva considerato degno di portare il Marchio nero. Alla Lestrange non piaceva per nulla l'idea di dover andare in missione con lui, però non aveva altra scelta.

Raggiunsero Magie Sinistre in Nocturn Alley senza problemi e nessuno parve far caso a delle figure nere che camminavano lungo le vie di una delle zone più oscure e malfamate del mondo magico.
Entrata dentro al negozio, la bruna lanciò un'occhiata al padrone che sembrava piuttosto nervoso e in ansia, probabilmente preoccupato per cosa sarebbe successo se il Ministero della Magia avesse scoperto che li aveva aiutati. Gli lanciò un'occhiata minacciosa e il mago impallidì ulteriormente. Sorrise divertita.
Fu la seconda ad entrare dentro all'armadio svanitore e pochi secondi dopo, quando aprì le ante, si ritrovò dentro alla Stanza delle Necessità. Attorno a lei c'erano diversi oggetti sparpagliati dappertutto che dovevano essersi raccolti in quel posto con il passare degli anni, abbandonati per qualche ragione dai loro legittimi proprietari.
Suo nipote le si avvicinò, pallido pure lui come un fantasma.
« Per favore, spostati zia. » la strega ubbidì, in modo da permettere al resto dei suoi compagni di arrivare, e raggiunse il nipote. Gli afferrò un polso, stringendoglielo non troppo forte, e avvicinò le labbra al suo orecchio.
« Non fare stupidaggini Draco. Contiamo tutti su di te, mi raccomando, non ci deludere. » forse non avrebbe dovuto parlargli così, mettendogli più ansia del dovuto; rischiava di spaventarlo ulteriormente, pressandolo come facevano tutti.
« Va bene, zia. » il suo tono non la convinse, ma non disse altro, preferendo tacere e concentrarsi sulla missione.

Quando tutti furono arrivati si diressero verso la Torre di Astronomia. Lei e suo nipote furono i primi ad arrivare in cima e trovarono ad accogliergli un Albus Silente con un'aria serena. Teneva una delle mani sotto alla veste e li fissava per nulla intimorito. La Mangiamorte abbassò la bacchetta e lo guardò storto, credendo che fosse impazzito del tutto. Trattenne una risata di scherno e si rivolse al nipote, che stava puntando la bacchetta contro il loro nemico. Draco non sembrava molto determinato e ciò spaventò sua zia, che cercò di apparire serena mentre parlava.
« Draco, uccidilo. » intimò e poggiò di nuovo una mano sulla sua spalla. « Ti prego. » aggiunse sottovoce, quasi sussurrando, in modo che Silente non potesse sentirla.
« Draco, sei solo un ragazzo. » avrebbe preferito che il preside restasse zitto e lo fulminò con lo sguardo, puntandogli a sua volta contro la bacchetta.
« Ma sono stato scelto! Io tra tutti gli altri! » strillò con tono esasperato il giovane.
In quel momento arrivò Severus Piton che senza esitare puntò contro la bacchetta a Silente.
« Ti prego, Severus. » l'altro lo ignorò, colpendolo a morte. Scocciata per il suo intervento, la bruna diede una piccola spinta al biondo. Scesero insieme le scale e si ritrovarono nel pieno di una battaglia insieme ad altri studenti della scuola.
La strega stava combattendo, quando udì un urlo.
« No! » la voce della nipote la distrasse e vide Greiback scagliarsi sulla bruna, ai cui piedi si trovava un ragazzo dai capelli rossi con il volto ferito. Dedusse che si trattasse di uno dei figli di Molly. La giovane alzò istintivamente le braccia per coprirsi il volto e Greyback la morsicò con forza al braccio destro, provocando un altro urlo da parte della diciassettenne. « Ah! » senza pensare Bellatrix colpì alla schiena il mostro senza ucciderlo e questo cadde a terra, crollando sopra alla sua prima vittima. Invece Clarisse svenne. La Mangiamorte si voltò appena in tempo per schivare un incantesimo e alla fine riuscì a scappare, insieme al resto dei maghi oscuri presenti.
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Vanessa1995