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Autore: Spensieratezza    06/09/2017    4 recensioni
Jensen Ackles lavora in ufficio, ha una vita perfettamente normale, abitudinaria, anonima. Jensen sente il peso di una vita senza emozioni, senza amore...fino a quando incontra un hippie che gli attraversa la strada rischiando quasi di fargli fare incidente. Jensen rimane subito stupito da questo bellissimo hippie e dai suoi occhi verdi.
Genere: Avventura, Mistero, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jared Padalecki, Jensen Ackles, Misha Collins
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Jensen Ross Ackles, non credeva più nel destino, da tanto, tanto tempo. O meglio dire, non credeva più alle anime gemelle da tanto tempo.

Quando aveva incontrato Jared e ne era stato attratto così magneticamente, neanche allora – seppur a malincuore – aveva voluto tornare a crederci.
 
Jensen capiva molto bene quei sentimenti. Ora finalmente realizzava come mai si era sentito così naturalmente attratto verso Jared. Loro due erano simili in fondo. Entrambi avevano un forte desiderio di scappare dalla banalità di tutti i giorni, ma se per Jensen si trattava solo della noia, della ricerca di pura adrenalina, qualsiasi cosa pur di destarlo da quel torpore che lo aveva avvolto, per Jared invece era la ricerca di un sogno, della favola, perché lui era un sognatore ; se lui, Jensen, era riuscito ad adattarsi a quel mondo, fatto di limiti e banalità, Jared non ci era riuscito.

Due individui simili, ma trattandosi di individui distinti, allo stesso tempo erano comunque diversi, e a causa di questa diversità, avevano avuto reazioni diverse e avevano fatto scelte diverse.

Jensen si sentì quasi assurdamente deluso, perché aveva quasi creduto che la sua attrazione verso Jared fosse una cosa più di..destino,quasi riferito alle anime gemelle, invece era solo una cosa molto più di scienza? Nel senso che aveva riconosciuto in Jared una caratteristica che in fondo era anche sua, cioè il desiderio di evadere dal mondo? Era attratto da Jared perché lui al contrario suo, ci era riuscito? (capitolo 6 )

 
Sì, aveva pensato quelle cose, Jensen, ma ora tutto acquisiva una sfumatura più strana, quasi mistica. Gli sovvenne l’immagine di un Jared che faceva un cuore grande sulla spiaggia e poi lui, diversi minuti dopo, si era ritrovato a mirare quella stessa spiaggia.
 
Pensò al fatto di aver avuto Jared a pochi centimetri da lui, di averlo addirittura salvato e di non averlo tuttavia neanche visto.
Il destino non ti faceva incontrare l’anima gemella subito, ma era l’anima gemella che faceva innumerevoli passi per arrivare da te.
 
 
“Jensen…” disse Jared, riportandolo alla realtà.

“Eh? Sì, cosa?”

“Non ti stavi..perdendo con la testa, vero?”

“Cosa? No!”

“Bene! Perché se dovesse succedere, io..non so cosa potrei fare, non so se riuscirei a..cioè, voglio dire, posso provare a baciarti, ma non so se…”

“Jared, ma cosa stai dicendo?” disse Jensen confuso.

Jared lo guardò. “Jensen, l’amnesia..ne stavamo parlando pochi secondi fa.”

“Ohhh..sì, io..scusami, stavo facendo una veloce riflessione. Ascolta, non devi preoccuparti…io sto bene.”

“Mi hai appena detto che ti sei dimenticato..”

“Lo so, lo so, J, ma qualunque cosa fosse, deve essere stato..non so, per via dello shock di quel giorno. Forse quella scazzottata, credo…”

“Credi?”

“Senti, non so che cosa ti sta prendendo, ma stai cambiando discorso, credo per non parlare di quello che mi hai appena raccontato e lo capisco..credimi..è una cosa terribile, ma non c’è bisogno di..”

“Jensen..” disse Jared, cercando di calmarsi e prendendogli le mani.

“Ascolta, mi dispiace! Me ne ero dimenticato, ok? Avevo preso una botta in testa e in seguito quei figli di puttana mi hanno picchiato. Credo che lo shock abbia fatto il resto e mi abbia fatto avere una specie di amnesia..ritardataria! Sono andato a mangiare qualcosa e quando sono ritornato sulla strada..non ricordavo più il furgone e i prigionieri! Ma ricordavo di aver avuto un tamponamento.” Disse Jensen, poi lo guardò. “Tu non mi credi? Pensi che stia mentendo?”

“No…” disse Jared calmo. “Ma sono preoccupato. Non ti sei fatto vedere da un medico? Non hai fatto nessuna tac per controllare che fosse tutto a posto?”

“No. Sono stato bene, perché avrei dovuto?” si difese Jensen.

“Ok..e adesso..con il mio racconto..ti è tornata la memoria?” disse Jared.

“Sì, cavolo, sì. Ricordo tutto, Jared, te lo giuro. Ehi…” gli disse più dolcemente, sorridendogli. “Non devi preoccuparti, io sto bene.”

“Ti credo, Jensen..ma tu hai avuto un’amnesia e siccome ci tengo molto a te, anche più di quello che mi sarei aspettato..io ti chiedo..insomma..vorresti..”

Jensen lo guardò.

“Vuoi che mi faccia visitare?”

“Solo una semplice tac..e spieghi al dottore quello che è successo. Dobbiamo almeno capire o cercare di capire il perché di questa amnesia.”

“Potrebbe essere semplicemente destino.”

Jared gli sorrise e lo baciò.

“Non sapevo che fossi un romantico.”

“Bugiardo.”

“Va bene. Ti si leggeva negli occhi appena ti ho incontrato.”

Jared sorrise.

“Va bene, va bene, andrò da un dottore e gli dirò di questa cosa, ma verrai con me?”
“Ovvio.” Disse Jared, sorridendogli.
 
 
 
 
 
 




*

Jensen accettò di andare da un dottore, per tranquillizzare Jared, ma doveva ammettere che era spaventato. Avrebbe preferito vivere nell’ignoranza, ma senza l’ansia di doversi aspettare qualcosa di brutto, ma per amore di Jared, decise di farlo.
 
Prima di entrare nello studio del dottore , però, Jensen lo fermò, in mezzo alla strada.

“Jared, aspetta, aspetta un momento, c’è una cosa che devo dirti prima.”

“Ok, dimmi.”

“Se..se il dottore dovesse darmi delle cattive notizie e..si scoprisse che ho la testa incasinata o..”

“Non finire la frase..”

“O qualcosa di più grave..” generalizzò Jensen. “Io non voglio che tu..insomma..non voglio costringerti a restare..con me..e dovermi vedere preda di..una brutta malattia..ecco, l’ho detto.” Sospirò Jensen.

Jared lo fissò e poi disse:

“Va bene, hai parlato tu, ti ho ascoltato e sono contento che mi hai anticipato,perché anche io devo dirti una cosa..”

“C-cosa?”

“Avrei dovuto farlo prima..e di sicuro non voglio farlo dopo..ma adesso. Jensen, ascoltami bene. Qualsiasi cosa tu abbia, sia che tu sia sano, sia che tu abbia qualcosa, io non ti lascerò. E sai perché non lo farò? Perché io TI AMO e questo non cambia.
 
Jensen sentì il cuore gonfiarsi d’aria e poi esplodere come se fosse un palloncino, mentre lo fissava a bocca aperta.

“Mi dispiace, lo so. Pessimo momento per dirlo, ma non ho delle candele e un tavolo apparecchiato sottomano quindi..”

Jensen lo baciò ardentemente senza neanche lasciarlo finire.
 
 






*

 
 
Il medico ascoltò tutto con attenzione. Ovviamente si riservarono di non raccontare tutta la storia di Jared, per rispetto suo, ma gli raccontarono i dettagli dell’incidente, dovendo per forza di cose, dire al dottore che Jared era prigioniero con altre persone in quel furgone.

“Ha dimenticato altre cose, insieme a quell’episodio, per quanto riguarda quella giornata?” chiese il dottore.

“No..credo di no. “

“Ricorda di essere stato al pronto soccorso?”

“Sì..quello sì..ma sul viso non mi erano rimasti segni e pensavo solo di esserci andato perché mi ero fatto male durante l’incidente..” disse Jensen perplesso.

“Ha dimenticato altre cose della sua vita, antecedenti, magari riguardo l’infanzia o altre cose importanti della sua vita, oppure, quel vuoto è l’unico di cui ha memoria?” chiese il dottore.

“è l’unico. Io credo.” Disse Jensen.

“E ora ricorda tutto?”

“Sì. Da quando Jared mi ha raccontato..la sua storia, sì.”

Il dottore guardò prima uno, poi l’altro, con espressione curiosa e un po’ stupita, poi continuò:

“Direi che va bene, va molto bene. Un’altra cosa, signor Ackles; dopo quell’incidente, ha avuto problemi a dormire?” gli chiese.

Jensen sembrò stupito e un po’ imbarazzato.

“Che cosa intende?”

“Intendo incubi.”
 
Jensen si mosse un po’ a disagio. “Sì. Per molto tempo ho avuto degli incubi.”

“Mi può dire che cosa sognava?”

“Sognavo..sognavo di scappare. Correvo per scappare da degli aguzzini, assassini, forse..che volevano prendermi. A volte ero da solo, a volte con altre persone.”

“E gli incubi erano sempre gli stessi o cambiavano?”

“Sempre gli stessi, ma con poche varianti. A volte correvo nel bosco di notte, a volte mi rifugiavo in una casa disabitata, ma scappavo sempre.”

“E quanto sono durati questi incubi?”

“Io..io non lo so..”

“Si concentri.”

“Io..a volte ritornano..o almeno è stato così fino a poco tempo fa..”

“Quanto tempo? All’incirca?”

“Credo che siano alcuni giorni che non faccio più incubi..ma..”

“Può dire all’incirca da quando ha conosciuto il signor Padalecki?”
 
Jensen lo guardò sorpreso, poi guardò Jared, che sembrava stupefatto quanto lui.

“Credo…credo di sì..ma come fa a…”

“E dopo il suo racconto, lei ha riempito il vuoto causato dalla sua amnesia, sì, credo di avere una teoria, signor Ackles. Lei ha subito un disturbo da stress post traumatico.”

Jensen stette zitto.

“Lei sa cos’è un disturbo da stress post traumatico?”

“Un..un trauma scatenato da uno shock molto forte?” azzardò Jensen.
 
Il dottore sorrise, vedendo i loro volti confusi.

“All’incirca, ma ve lo spiegherò meglio, digitando un articolo su google. La mia parlantina si incespica, di tanto in tanto.” Il dottore digitò qualcosa sul suo computer, poi lo mise vicino ai ragazzi per farlo leggere anche a loro.
 
Il "Disturbo Post Traumatico da Stress si manifesta in conseguenza di un fattore traumatico estremo, in cui la persona ha vissuto, ha assistito, o si è confrontata con un evento o con eventi che hanno implicato morte, o minaccia di morte, o gravi lesioni, o una minaccia all’integrità fisica propria o di altri, come, ad esempio, aggressioni personali, disastri, guerre e combattimenti, rapimenti, torture, incidenti, malattie gravi."
 
“Come quello che è capitato a te, Jensen.” disse Jared guardandolo.

Il dottore sorrise e continuò a dettare:

“La risposta della persona comprende paura intensa, sentimenti di impotenza, o di orrore”

“Jensen si sentiva…impotente?” chiese Jared.

“E anche pietrificato dall’orrore.” Disse il medico. “Capita nei soggetti molto empatici. Lei deve essere una persona molto sensibile, signor Ackles.” Disse il medico, facendogli un complimento, poi continuò:

“l’evento traumatico viene rivissuto persistentemente con ricordi spiacevoli ricorrenti e intrusivi, che comprendono immagini, pensieri, o percezioni, incubi e sogni spiacevoli, agire o sentire come se l’evento traumatico si stesse ripresentando, difficoltà ad addormentarsi o a mantenere il sonno.”
 
“I miei incubi…la mia insonnia..” mormorò Jensen.
 

“L’insorgenza del Disturbo Post Traumatico da Stress può intervenire anche a distanza di mesi dall’evento traumatico e la sua durata può variare da un mese alla cronicità.
 
Il dottore smise di parlare e li fissò per qualche secondo.

“Va bene, credo che basti e poi questo articolo non include amnesie che comunque possono arrivare con il disturbo..” disse il medico, rimettendo il computer a posto. “Sapete, di solito il disturbo post traumatico va curato con dei trattamenti, ma nel suo caso, molto particolare, direi che la comparsa del suo amico, ha esorcizzato il disturbo, scacciando – facciamo le corna – i suoi incubi e facendogli recuperare quel pezzo di memoria mancante, guarendolo naturalmente dal trauma.”

“Aspetti..fino a oggi non sapevo nemmeno di avere un..un disturbo post traumatico..e ora mi sta dicendo che sono..già guarito?” chiese Jensen.

“Jensen, ringrazia e non fare polemiche.” Disse Jared.

“Sì, ma io..”

“ I suoi incubi erano associati al trauma che lei ha subito, signor Ackles. Essi sono comparsi in seguito al suo vuoto di memoria – amnesia mi sembra troppo – quegli incubi andavano a sostituire quel vuoto, perseguitandola, durante la notte. Nel momento in cui ha incontrato questo ragazzo, le sembra che gli incubi sono cessati, forse senza che lei se ne sia reso conto, ha riconosciuto in Jared una delle persone che lui ha salvato quel giorno e questo ha esorcizzato piano piano gli incubi e il racconto di quest’ultimo, ha fatto il resto. Riportare a galla quello che era destinato a tornare a galla.” Disse il medico sorridendo.
 
Jensen e Jared erano completamente sconvolti da tutte quelle rivelazioni.

“è davvero quasi carino il fatto che il signor Ackles abbia avuto un tale scombussolamento interiore solo empatizzando con il loro dolore.” Disse.

Jensen lo guardò stranito e il medico aggiunse, guardando anche Jared:

“Lui soffriva per quello che vi hanno fatto. Ha un’anima carina, questo ragazzo.” disse, mentre Jensen aveva gli occhi lucidi di lacrime non versate e Jared lo guardava con un misto di stupore misto ad un incredibile orgoglio.
 
“Va bene, va bene, adesso basta farmi questi strani complimenti, altrimenti mi cresceranno le ovaie.” Disse Jensen per smorzare l’imbarazzo e tutti risero.
 




Era il momento del congedo, ma il dottore – anche su richiesta di Jared – gli fece un’impegnativa per una tac.

“Solo a scopo precauzionale, anche se secondo me non ce n’è bisogno.” Sorrise il dottore.

“La ringraziamo davvero tanto. È il dottore più gentile che abbia mai conosciuto.” Disse Jared, sinceramente ammirato, stringendogli la mano.

“è il mio dottore.” Disse Jensen pavoneggiandosi.

“Già e direi che dopo certe confidenze fatte nel mio studio,possiamo anche darci del tu, oramai. Basta con – dottore- chiamatemi semplicemente Bobby. “ disse l’altro.

“Va bene, Bobby.” Disse Jared.

Jensen li guardò di sbieco.

“Sono tuo paziente da anni e finora non mi hai mai detto di darti del tu..arriva lui e..ok, me lo ricorderò!” disse prendendolo in giro.

“Non siamo mai stati molto intimi. Le volte che sei venuto da me, si contano sulle dita della mano e dovresti esserne contento! Idiota!!” gli gridò dietro Bobby, mentre i due si allontanavano già sulla strada.
 
 




“è davvero molto simpatico il tuo medico, signor Ackles.” Disse Jared, scherzando, camminando insieme a Jensen.

“Spero adesso che tu ti sia tranquillizzato.” Disse Jensen, ridendo della sua preoccupazione.

“Va bene, va bene, lo ammetto, sono stato un po’ rompiscatole, ma che ci vuoi fare? Ci tengo a te, e voglio vederti in giro per molto tempo.” Disse Jared con tono solenne.

Jensen si bloccò, fermandosi.



“Jensen..?” disse Jared, fermandosi anche lui.
 
“Non vuoi sentire la mia risposta a quello che mi hai detto qui fuori?” gli chiese Jensen.

A Jared si mozzò il respiro in gola. Si riferiva chiaramente al TI AMO di Jared, lui certamente non aveva mancato di notare che non gli aveva risposto, ma sperava che il bacio fosse già una risposta o comunque sperava che Jensen volesse solo del tempo per poterlo ammettere.
 
“S-sì. Ovvio.” Disse Jared, sapendo a cosa si riferiva.

Jensen si avvicinò a lui con sguardo serio, poi avvicinò ancora il suo viso e lo baciò nuovamente.
 
“Ti amo tantissimo, ma questo è un guaio per te.” Gli soffiò sulle labbra.

Jared era in conflitto se essere preoccupato o scoppiare a ridergli in faccia.

“E perché, di grazia, sarebbe un guaio?”

“So essere molto appiccicoso.”

“Bene, io di più. Direi che siamo anime gemelle.” Disse Jared, tirandoselo di più addosso.

Jensen lo guardò, come a sfidarlo e Jared capì che Jensen stava aspettando.

Jared scosse piano la testa, prendendolo in giro.

“Io non ti bacerò stavolta, Ackles. Perché voglio vedere.” Lo provocò.

“Vuoi vedere cosa?” gli chiese Jensen, con uno sguardo hot.

“Quanto sai essere appassionato.” Disse Jared, scandendo le parole, in un modo come se avesse voluto dire lussurioso.

Jensen lo guardò malizioso, per poi baciarlo di nuovo, di scatto, con un movimento pieno di passione, confermata poi dalla sua lingua che si intrecciava al moro.
 
 
 
 
 
 
*

Jensen andò anche a farsi una tac, giusto per precauzione e anche da quella uscì fuori che era tutto a posto.

Alla fine, Jensen, ringraziò Jared per quelle sue dolci premure e per aver insistito così tanto, in modo che adesso fossero più tranquilli.

“Sai, adoro questa fantastica testa. In tutti i sensi.” Disse Jared, accarezzandogli la testa. “Fisicamente, interiormente…come bacia..come si muove..” disse Jared malizioso, riferendosi alle straordinarie cose sensuali e sessuali e che quella sua testa riusciva a fare. “Quindi ci tengo a prendermi cura di essa.”

Jensen non sapeva come fare a ringraziarlo per tutti quei complimenti e quindi decise che la sua ricompensa si sarebbe trasformata in sesso selvaggio sfrenato.

E Jared trovava che Jensen a volte aveva davvero delle idee meravigliose che gli frullavano in quella fantastica testa!!
 
 
 
 
 













  Note dell'autrice: 

NB: avevo scritto inedia,al posto di ignoranza...errore mio. Scusatemi. Che figure çç assolutamente Jensen non preferirebbe vivere di inedia xd

non sapevo che titolo affibbiare a questo capitolo e quindi ho scelto lasciandomi guidare dalla grande quantità di fluff che mi ha lasciato addosso questo capitolo :pp spero abbiate apprezzato, so che magari un capitolo interamente dedicato alla medicina, non è il massimo, ma io volevo assolutamente scrivere di Jensen e Jared che andavano a controllare questa cosa. Non mi andava proprio di lasciarli con il dubbio. Con la testa bisogna fare sempre molta attenzione e fossi stata in Jared, anche io avrei voluto fare tutti gli accertamenti possibili per essere sicura che Jensen sarebbe stato bene ^^

Piaciuto il colpo di scena di bobby?? ahha :pp ormai lo inserisco in quasi ogni au e ormai sta diventando un'abitudine il fargli fare il medico :pp

spero che anche come ho spiegato il vuoto in testa di Jensen, vi abbia convinto e vi sia piaciuto. Mi sono basata su articoli reali per spiegare la cosa del disturbo post traumatico, l'amnesia è una cosa che ho ipotizzato io che potrebbe succedere in seguito a un trauma abbastanza violento, penso proprio sia una cos ache potrebbe benissimo succedere. Quante persone hanno rimosso magari avvenimenti importanti in seguito allo shock? E poi mi piace l'idea che Jensen soffrisse di incubi che mascheravano un pò quello che era veramente successo e che solo con la comparsa di Jared, si siano esorcizzati ^^

la storia nel frattempo, è tutt'altro che finita! Ancora devono accadere delle sorprese, non ho ancora finito di dire tutto sul nostro misterioso Jared <3 alla prossima!!

ps quel "voglio vederti in giro per molto tempo" cit Brian di Queer as Folk *_*
   
 
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