Anime & Manga > Tokyo Mew Mew
Segui la storia  |       
Autore: Tefnuth    06/09/2017    0 recensioni
Dopo la sconfitta di Profondo Blu, le Mew Mew sono tornate a condurre una vita pressoché normale e il pianeta natale di Pai, Kisshu e Tart è stato salvato grazie alla miracolosa acqua cristallo che li aveva riportati in vita. Ma un nuovo pericolo incombe, quando gli antichi seguaci di Profondo Blu, i Cavalieri Oscuri, si risvegliano e decidono di vendicarsi per il torto subito.
Per poter evitare il disastro, Mew Mew e alieni dovranno allearsi e combattere con tutte le loro forze.
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Splendeva il sole nel cielo di Tokyo, prendendosi gioco delle previsioni meteo che avevano dato pioggia, ma questo alle Mew Mew non importava perché dopo la scuola e il lavoro al Caffè si riunirono nel sotterraneo per parlare di quello che era accaduto il giorno prima.

“E’ un nuovo tipo di chimera: assorbe l’energia negativa della persona e la usa per incrementare la sua forza” spiegò Kyle, che per tutto il giorno aveva analizzato i video fatti da Masha.

“Come un doppelganger” osservò Ryou, vicino al castano.

“In effetti stavo pensando di chiamarlo così. E’ una cosa sorprendente” si lasciò sfuggire lo scienziato.

“Quello che è ancora più sorprendente, è il fatto che Mark abbia volato. – Riflettè Pam, nella sua solita posizione a braccia incrociate. – Non era mai successa una cosa del genere”.

“Probabilmente è conseguenza delle sue antiche discendenze” ipotizzò Kyle, usando un modo gentile per non definire il ragazzo un clone di Profondo Blu.

“Il problema è che non mi sarà molto utile, almeno non fino a che non imparerò ad usare questa nuova abilità come si deve” replicò Mark, ponendosi una mano sulla testa.

“Sono certa che, con un po’ di allenamento, ci riuscirai” gli disse Ichigo per confortarlo.

“Ti insegnerà Kisshu. – Esclamò Pai, e quasi il fratellastro cadde dal tavolo su cui era seduto. – Lui è il migliore nel volo, tra noi tre” la realtà era che voleva dargli un pretesto per distrarsi.

“IO?” ripetè Kisshu, e le espressioni degli altri presenti sembravano voler fare la stessa domanda.

“Per caso vedi qualcun altro, qui dentro, con i capelli verdi e gli occhi dorati che risponde al nome di Kisshu? – Ribattè l’alieno con i capelli viola, voltandosi verso il fratellastro. – Ho detto che sarai tu il suo insegnante, e non ammetto repliche”.

“Mi dispiace. – Si scusò Mark, inchinandosi. – Non vorrei dare tanto fastidio”.

“Lascia stare, tanto io e te non possiamo farci nulla”.

“Molto bene, allora sarà meglio iniziare subito” affermò Pai.

“CHE???” i due interessati non si aspettavano una cosa del genere.

“Ha ragione: prima iniziate e prima potremmo avere una carta in più da usare a nostro favore” concordò Ryou.

In evidente minoranza, allievo e insegnante uscirono dal Caffè e si recarono alla casa degli alieni dove sarebbe stato più difficile essere scoperti. A loro seguito c’erano anche le ragazze, che si sedettero in fila sull’erba mentre Kisshu e Mark prendevano posto l’uno davanti all’altro.

“Siamo certi che Kisshu sia in grado di insegnare a Mark? – Bisbigliò Minto. – Non ce lo vedo proprio in quel ruolo”.

“Abbi un po’ di fiducia. – Replicò Lory. – Se Pai gli ha affidato il compito un motivo ci sarà”.

“Si ma io non credo che otterremo dei risultati in breve”.

“Magari Kisshu non vi sente, ma io sì. - Si intromise Tart con il viso crucciato. – Forse non è il caso di criticare, soprattutto se ancora non avete visto niente”

“Scusa, scusa! Non volevamo offendere nessuno” si scusò subito Lory.

“FATE SILENZIO!” disse loro Pam, e la discussione finì subito.

“Bene, direi che possiamo cominciare” enunciò Kisshu, sollevandosi da terra quei pochi centimetri che servivano per sentirsi più sicuro e per fare da esempio.

“Mi sono sempre chiesto come fate” confessò Mark, trasformatosi nel Cavaliere Blu.

“Non ci vuole molto, in teoria. – Disse l’alieno con i capelli verdi. – In pratica devi concentrare le tue energie e pensare al volo” atterrò, chiedendosi se si fosse spiegato adeguatamente.

“Sembra difficile”.

“Meno delle apparenze. Quando hai imparato il metodo non ci fai nemmeno più caso”.

Mark chiuse gli occhi, immaginando di poter vedere la propria aura, e poi pensò alle nuvole che più gli ricordavano il volo. Pensava che così facendo si sarebbe sollevato da terra, almeno di qualche centimetro, e invece l’unica cosa che sentì fu la voce di Kisshu che gli diceva

“Ci stai almeno provando?” non era un buon segno. Infatti i suoi piedi erano ancora saldamente a terra.

“Ho fatto quello che mi hai detto!” lamentò il Cavaliere, quasi incolpando il suo insegnate di non aver spiegato bene il da farsi.

“Devi anche sentire di volare! – Specificò Kisshu, con le mani ai fianchi. –Non è una questione di testa, ma di sensazioni”.

“Sensazioni?” ripetè Mark.

“Pensa agli uccelli: quando volano usano l’istinto, non la testa. – Spiegò l’alieno. –Devi percepire col corpo”.

“Non l’ho mai fatto”.

“Su questo non posso darti torto. Allora sarà meglio rimediare in fretta. – Kisshu si avvicinò a Mark. – Perché questa è proprio la base per il volo, e se non ci riesci ti ritroverai di certo a mezz’aria nel momento peggiore”.

“Scusa, ma non potresti sollevarmi per aria? Dovrebbe essere lo stesso”.

“Per niente invece! Io posso darti le basi, ma devi essere tu a capire come volare e come atterrare; non posso insegnarti basandomi sulle MIE sensazioni, devi creartene delle tue. Soprattutto visto e considerato che tu hai GIA’ volato” ribattè Kisshu a muso duro.

“Va bene, perdonami”.

“Come possiamo fare? – Kisshu meditò un pochino, poi gli venne un’idea. – Tu sai nuotare?”.

“Certo che so farlo! – Mark si era offeso. – Ma non capisco perché me lo chiedi”.

“Oh quanta pazienza. – L’alieno era al limite della sopportazione. – Pronto, non capisci? Nuotare è un po’ come volare, perciò potresti fare appello a quello che senti quando sei in acqua”.

“Purtroppo al momento non ricordo proprio quel tipo di sensazione” si scusò il Cavaliere.

“Sei proprio un disastro su tutta la linea” Kisshu non voleva ammetterlo, ma era felice di poter criticare Mark.

“Io avrei un’idea. – Esclamò Minto, alzando educatamente la mano. Se è una piscina che vi serve, potreste usare quella di casa mia. In questo modo nessuno vi disturberà”.

“SI! – Gridò Purin, tanto forte che quasi ruppe i timpani a Tart. – TUTTI IN PISCINA!”.

_Casa di Minto_

“Hai avuto un’ottima idea” si complimentò Pam con Minto, facendola sentire orgogliosa di sé.

“Credo sia la migliore che abbia mai avuto” disse Ichigo.

“Però, è una bella piscina” commentò Kisshu a bordo vasca, l’unico ad essere in costume oltre a Mark.

“Hai ragione” concordò Mark, accanto a lui.

“Se vi piace così tanto, perché non vi buttate?” chiese Pai che, per scherzo, spinse i due in acqua.

La scena fece ridere tutti quanti, soprattutto per il modo in cui le due povere vittime avevano cercato di non cadere in acqua.

“TI UCCIDO PAI!” strillò Kisshu, alzando un pugno.

“Vi ho solo fatto un favore” scherzò Pai facendo spallucce, lasciando le ragazze stupite.

“Ma è davvero lui? Sembra un’altra persona” sussurrò Purin, seduta con le altre ad un tavolino sorseggiando del buonissimo tè portato dalla nonna di Minto.

“Non saprei, ma così mi sta molto più simpatico” disse Ichigo.

“Ora che non siamo più in conflitto può permettersi di essere più rilassato, e mostrarsi un po’ di più” ipotizzò Pam.

“Che dici, occhio per occhio?” chiese nel frattempo Mark a Kisshu, risvegliando il monello in lui.

“Non me lo faccio dire due volte” acconsentì l’alieno con un ghigno malefico.

Lentamente, ma non in modo anonimo, i due si avvicinarono al bordo posizionandosi ai fianchi dell’alieno con i capelli viola sotto il suo sguardo interrogativo; si guardarono di sottecchi e poi con uno scatto gli afferrarono le caviglie e lo gettarono in acqua. Pai riemerse con occhi minacciosi e vendicativi, da spavento.

“E’ stata un’idea sua! – Esclamò Kisshu, indicando Mark. – Prenditela con lui” si allontanò con qualche bracciata.

“Dai Pai, lo hai visto anche tu no?” balbettò Mark, facendosi piccolo piccolo.

“Di te me ne occuperò dopo. – Gli promise l’alieno. –Tranquillo, avrai ancora l’insegnante quando avrò finito” e si lanciò all’inseguimento di Kisshu. Gli bastarono poche possenti bracciate per raggiungerlo, e insieme ingaggiarono una lotta subacquea.

“Spero che non si facciano troppo male” commentò la nonna di Minto, prendendo un sorso di tè seduta su un telo sull’erba morbida.

“Dovrebbe vedere quante se ne danno a casa” riferì Tart sghignazzando.

“Ora ti insegno io a fare questi scherzi!” disse Pai al fratellastro quando riemersero.

“Hai cominciato tu! – Replicò Kisshu, tentando di non soccombere troppo alla presa che stava subendo. – E non ti sei fatto niente”.

“Mi hai bagnato i vestiti!” lo accusò l’altro.

“Ehm, scusate. – Li interruppe Mark, avvicinatosi coraggiosamente. – Cosa dovrei fare adesso?”.

Quasi come se non lo avesse sentito, Kisshu si divincolò dalle braccia di Pai (o forse fu solamente lasciato andare) e prese a galleggiare sull’acqua con braccia e gambe aperte, e un’espressione seria in volto.

“Ma?”.

“Forza, fai come lui. – Lo incitò Pai, uscendo dalla piscina ma restando seduto sul bordo. – Avete appena iniziato la lezione”.

Confuso, ma fiducioso, Mark imitò l’alieno e si mise a fare la stella vicino a lui.

“Senti la spinta dell’acqua. – Sussurrò Kisshu. – Percepisci la sua forza con la pelle” poi con una capriola si immerse e iniziò a nuotare sott’acqua.

“Devo seguirlo?” chiese Mark a Pai, ricevendo un cenno di assenso.

Il ragazzo si immerse, e vide il suo insegnante fare dei piccoli e lenti movimenti sotto il pelo dell’acqua; a volte faceva qualche piccola piroetta ma sempre lentamente. Solo osservandolo, e ripensando a quello che gli aveva detto prima, Mark capì che gli stava solo mostrando il modo per sentire veramente l’acqua. Seguendo ciò che stava facendo Kisshu, anche Mark si mise a nuotare in apnea. Lo aveva già fatto un milione di volte, ma questa volta si concentrò sul percepire l’elemento che aveva attorno a sé: lo sentì muoversi sulla pelle, lo sentì cantare con le orecchie, e sentì la sua spinta quando voleva atterrare sul fondo della vasca. Era un essere vivente che lo sosteneva e si muoveva con lui. Quando riemerse, nel momento in cui i suoi polmoni non avevano più ossigeno da bruciare, vide Kisshu appoggiato al bordo.

“Allora?” gli domandò l’alieno.

“Credo di aver capito quello che volevi dirmi. - Affermò il ragazzo. – Avevi ragione: devo imparare seguendo ciò che mi dice il corpo”.

“Allora, possiamo passare alla fase due”.

 

  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Tokyo Mew Mew / Vai alla pagina dell'autore: Tefnuth