Fanfic su artisti musicali > Bangtan boys (BTS)
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Autore: tenacious_deep_soul 99    07/09/2017    2 recensioni
Tutti ci aspettiamo una vita migliore fuori dal nostro paese, anche Julie pensava che la sua partenza per la Corea avrebbe potuto fare della sua vita una vita stupenda. I suoi sogni crollarono di botto quando perse improvvisamente il lavoro a causa della poca clientela. Fortunatamente la sua migliore amica, Soyon, sarà in grado di aiutarla, trovandole una nuova occupazione: grazie a lei farà parte del cast di trucco e parrucco della BigHit, affiancando i tanto conosciuti Bts. La sua vita cambierà radicalmente. Se in meglio o in peggio? Questo dipende da lei...
Genere: Comico, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
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•♦Stay with me♦• 

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Julie era rimasta priva di sensi per una buona mezz’ora quella sera. Il suono di molteplici voci maschili rimbombavano nella sua testa ancora addormentata. Esse si arrestarono di colpo non appena la ragazza schiuse gli occhi, ritrovandosi sette dolci faccine a fissarla preoccupate.
-Sia benedetta la barbetta di HyunSoo, Julie! Stai bene?- esultò Taehyung a mani giunte.
Chissà quante altre cose aveva santificato prima che si svegliasse, molto probabilmente il dormitorio era diventato un tempio sacro.
-C-cosa è successo? E come mai siete tutti qui?- Julie portò una mano sulla fronte. Era confusa, e con una lancinante emicrania.
-Un concerto non è più importante di te- enunciò deciso Hoseok. Riusciva a vederlo a mala pena, la sua sagoma poggiata sul muro era del tutto sfocata, come fosse sott’acqua. Julie si stropicciò gli occhi, poi mise a fuoco. Si mise seduta sulla sua postazione, respirando con notevole affanno.
-Ti spiegheremo a tempo debito, per ora pensa solo a riposare- disse Jin chinandosi di fronte a lei.
Il ragazzo porse in avanti entrambi i palmi, invitandola ad afferrarli. Julie era riuscita ad alzarsi in piedi quando un capogiro la fece oscillare, si sentiva come ubriaca.
-Meglio che ci pensi io- sospirando, portò un braccio dietro le sue ginocchia e la prese in braccio, sotto le occhiate sbalordite dei membri, Jimin compreso.
-Non state a guardare come dei mammalucchi, andate a dormire piuttosto!- Namjoon agitò una mano davanti a sé scuotendo le menti dei suoi coetanei, chiaramente addormentati da non riuscire a comprendere quanto i loro sguardi potessero essere imbarazzanti.


Lo sguardo attento della ragazza attraversava ogni lineamento del profilo di Jin: notava il suo fare cauto mentre saliva le scale, la delicatezza che aveva nello stringerla a sé e la tranquillità del suo respiro.
L’attimo in cui egli ricambiò la sua occhiata le diede la conferma di ciò che aveva sempre provato. Non era solo un caso avere un nodo stretto allo stomaco ogni volta che sentiva pronunciare il suo nome, o un’immensa felicità farsi spazio nel petto ogni volta che lo guardava o lo vedeva sorridere.
Erano chiari segnali che lei aveva semplicemente ignorato, e di certo anche nascosto per bene.
Mancava solo qualche passo alla sua stanza.
Abbassata la maniglia col gomito, Jin aprì la porta. Aveva sempre desiderato un momento del genere, ma di sicuro in circostanze migliori di un post-svenimento.
-Va meglio adesso?- domandò dopo averla poggiata sul suo letto.
L’unica cosa che ottenne un cenno di approvazione e un abbozzo di sorriso. Come una giovane mamma premurosa, scostò il piumino e coprì la ragazza visibilmente presa di freddo. Jin permise al materasso di abbassarsi su un lato non appena vi gravò il suo peso su.
-Sono felice che tutto si sia risolto- la voce di Julie era un tutt’uno con il sonno.
-Anch’io, non sai quanto. Mi solleva non dover più far fronte a questa faccenda, sapere che adesso tu sia al sicuro mi rende la persona più gioiosa su questa terra- girò i pollici raschiando la gola contemporaneamente. Julie lo contagiò col suo sorriso.
-Vedervi entrare da quella porta ha acceso in me un lume di speranza. Tu e i ragazzi mi avete aperto gli occhi perché, devo ammetterlo, l’amicizia vera esiste e sono onorata di averla potuta ricevere da persone umili come voi. Dire grazie non è sufficiente per me-
In tutto l’arco della sua vita Julie non era riuscita mai a fare discorso più sensato di quello. Per un momento cominciò a pensare che magari fosse solo merito della stanchezza. Sta di fatto che quelle parole colpirono appieno Jin, non c’è mai stata in lui soddisfazione più grande di quella. Nemmeno il giorno in cui divenne un idol fu egualmente appagato.
Julie si lasciò scappare uno sbadiglio. Jin emise un sospiro, chinando il capo verso le pantofole.
-Amicizia. Già, è un bel dono...- ridacchiò.
-...ma mai quanto l’amore. No, no di certo. Quello è qualcosa di speciale che ti rapisce, che ti acceca, che ti cambia in fondo, che ti fa scoprire parti di te che nemmeno conoscevi. E so di cosa sto parlando, perché provo tutto questo ogni volta che ti guardo. Vedi Julie... io ti amo, e non smetterò di farlo fino a quando sarò ancora in vita- strinse gli occhi intimidito dalle sue stesse parole.
I pugni stretti contro il pantalone ne stropicciarono il tessuto, facendolo somigliare a uno straccio malandato.
Uno sbadiglio e un lieve mugolio seguirono il suo monologo.
Solo allora capì di essersi salvato dalle sue parole, sicuro al cento per cento che lei non le avesse sentite.
Sollevò gli angoli della bocca, contemplandola nel suo meritato sonno.
-Adesso puoi dormire beata, nessuno oserà più farti del male- Jin le tolse gli occhiali e, scansatale la frangetta, le si congedò con un bacio sulla fronte.
-Buonanotte Julie-


***


Andare al lavoro era sempre stata un’impresa titanica, ma nonostante tutto Julie era contenta di poter ritornare alla sua stancante normalità. Dagli sguardi che riceveva all’interno dell’agenzia si poteva benissimo intendere come nessuno sapesse nulla di ciò che le era accaduto... eccetto Misun, ovviamente.
-Julie! Oh santo cielo, vieni qui!- le si fiondò addosso, bloccandola in un tenero abbraccio.
-Ieri sera quando Namjoon-ah mi ha telefonata mi ha detto tutto, persino del tuo lungo stato di svenimento… per un momento ho pensato al peggio-.
La ragazza si fece scappare una lacrima, sollevata di vedere la giovane amica lì con lei, sana e salva.
-Non ce l’avrei mai fatta senza l’ingegno e la bontà dei ragazzi, sarei sicuramente altrove adesso se non ci fossero stati loro- le sorrise.
-Santi angioletti del Signore quei bangtan-
Julie aveva dimenticato quanto potesse essere bello armeggiare con i set di trucchi appostati sul bancone mentre conversava con Misun. Aveva trovato in lei un po’ della sua adorata Soyon.

Aspetta... Soyon!

La mora sentì degli urletti familiari aumentare gradualmente di tono. Era solo frutto della sua immaginazione, pensò. Ma a quanto pare non era proprio così...
Solamente il rumore assordante della porta sbattuta a furia contro il muro le fece intendere di non star avendo serie allucinazioni.
Soyon piombò all’interno della saletta, camminando a grandi falcate verso l’amica. Non fu affatto strano vedere al suo seguito tre uomini della sicurezza intenti ad inseguirla.
-Jagiyaaa!- urlò come una forsennata. Il suo tono squillante era rimasto tale e quale.
Julie fu colta alla sprovvista quando quella pazzoide provetta le si scaraventò addosso, facendola cappottare all’indietro con Soyon al suo seguito.
-Soyon? Ma sei matta? Che ci fai qui!?- sgranò gli occhi alla sua vista.
-Dovevo vederti. Dopo essere venuta a conoscenza delle tue condizioni mi sono subito precipitata qui- si spolverò violentemente l’abitino con la mano.
C’era da dire che nemmeno i suoi modi da maschiaccio erano cambiati. Se la si guardava per la prima volta, a primo impatto poteva sembrare una ragazza dolce e tranquilla, insomma, la donna ideale di ogni individuo coreano di sesso maschile che si rispetti. Beh, a quanto sembra l’abito non fa il monaco.
-Tu sei pazza, lo sai?- Julie afferrò la sua mano, ritrovandosi in posizione eretta davanti a lei.
Proprio eretta non era, visto il mal di schiena che le aveva appena causato.
-Lo so, cara mia! Ma bando alle ciance, stai bene adesso?-
Soyon era seriamente preoccupata. Julie ha sempre ammirato la sua facilità nel cambiare umore e  tono in meno di un petosecondo, era una dote innata, pensava.
-Sì, adesso sto meglio-
Beh non sembrava, visto che era intenta a massaggiarsi la zona lombare.
I tre aitanti bodyguard fermarono i loro passi verso Soyon quando Jimin piombò dal nulla nella stanza.
-Signori, potete andare. La situazione è sotto controllo adesso- disse rivolgendo poi un’occhiata a Julie.
-Ancora tu? Che diamine vuoi?- Soyon era la solita ineducata schizzinosa.
-Voglio parlare un attimo con la mia truccatrice. In privato- l’accento posto sulle ultime due parole le fece intendere di dover portare il suo adorato posteriore fuori di lì, insieme a quello di Misun che, nel frattempo stava ripulendo il ripiano da lavoro.
-Forza Soyon, andiamo-


Il rumore dei loro passi, che riecheggiava liberamente nell’area bianca dell’aula trucco, venne smorzato dalla porta, che si chiuse dietro le loro spalle. Solo allora Jimin poté concentrarsi su Julie.
-Come ti senti oggi? Sicura di non starti sforzando troppo?- le prese ambedue le mani, accarezzandole coi pollici.
-Assolutamente Jimin, stai tranquillo...- Julie deviò lo sguardo. Il suo riflesso sullo specchio divenne più interessante delle attenzioni del ballerino.
-Julie, guardami-
Gli occhi della ragazza si scontrarono coi suoi, rimanendovi immersi per una manciata di secondi.
-Sai fin dall’inizio ciò che provo per te e, beh, l’hai anche visto...- cominciò balbettando.

Eccome se l'aveva visto!

-E per questo motivo mi sento in dovere di dirtelo comunque, nonostante tutto. Ti prego, Julie... rimani con me-
Inutile dire che le mancarono più battiti del normale. Odiava essere colta alla sprovvista, soprattutto se si trattava di questioni del genere. Sospirò, poi decisa prese la parola.
-Ok, ascolta... so che ciò che sto per dirti ti distruggerà, ma devo farlo. Sarò schietta, il mio cuore appartiene ad un’altra persona. Non posso stare con te Jimin, comprendimi...-
-Certo, ti capisco benissimo. Sai quanto sia cocciuto, e per questo ho voluto provarci fino alla fine, nonostante la risposta non sarebbe stata quella desiderata... ma va bene, ok. Se questo è il verdetto, mi auguro possa essere felice- un leggero velo di malinconia si poggiò su di lui, portandolo ad allungare le distanze da lei.
-Mi auguro lo stesso anch'io per te. Spero troverai qualcuno che sappia amarti davvero Chim... meriti molto-
Julie lo fermò con una carezza sul viso. Un sorriso, poi un amichevole abbraccio in grado di guarire anche un cuore a pezzi.

Jin era colui che ha amato con tutta se stessa, fin dall’inizio. Doveva dirglielo, non poteva più continuare a vivere con questo peso...       


►Angolo autrice:
Ma buonasera!! Lo so, lo so, vorreste prendermi a ciabattate per aver aggiornato così tardi meeeh... sono stata (e purtroppo continuo ad esserlo) davvero molto impegnata, sia per i preparativi di inizio scuola (oggesù salvami TwT) che per un ripasso generale di qualche materia - tanto per riallenare un po’ il criceto dentro la mia testa che, ormai a forza di non studiare, è diventato obeso per la pigrizia LOL -.
Mi duole dirlo ma stiamo finalmente - ma anche no - giungendo alla fine della nostra amata fanfiction. Per questo colgo l’occasione per ringraziare ancora una volta tutti coloro che la seguono e la recensiscono: grazie _MartyK_ per i tuoi scleri stupendi (tranquilla, la sottoscritta cercherà un premio da darti per la categoria “fangirl” <3 ) e per le tue bellissime parole; un grazie va anche alla dolcissima Tati_chan che, con le sue recensioni, mi ha spronato ad andare avanti e avere anche più fiducia in me stessa e in ciò che scrivo.
Beh, detto ciò... meglio evaporare - e magari andare a dormire. Aish, come farò a riabituarmi adesso? TwT -
Un abbraccio coccoloso(?)
tenacious_deep_soul 99  (era da tempo che non mi firmavo xD)
P.s: _MartyK_ rispondo solo adesso a una tua vecchia domanda... ho chiamato la ff “Stay with me” proprio per ciò che dice Jimin ^w^


 
  
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