Film > La Bella e la Bestia
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Autore: Sempreverde03    07/09/2017    6 recensioni
Tutti gli abitanti del castello, dopo la maledizione, si erano resi conto di quanto spesso si ritrovassero a raccontare quella storia. La storia della bellissima ragazza che li aveva salvati dalla maledizione innamorandosi di una bestia.
Eppure l'avventura non era ancora finita: se si hanno le persone giuste è la vita di tutti i giorni a rivelarsi imprevedibile!
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Adam, Belle, Chicco, Nuovo personaggio | Coppie: Adam/Belle
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                                                  Riappacificazione sul ponte

Era strano pensare che fosse di nuovo seduta su quel famigerato muretto, quello su cui sembravano venire per disperarsi e detestare qualcuno. Questa volta non era dalla parte di chi consolava, era dalla parte di chi soffriva. Aveva solo sofferto in quelle ultime settimane. Tutto era iniziato con l'arrivo della lettera, per poi essere incrementato  dalla partenza di Adam ed essere arrivato al peggio con l'arrivo della Duchessa Eléonore.
Quella donna era un'arpia. Non si era mai sentita così umiliata e impotente davanti a nessun altro.
Anche se alla fine aveva avuto la forza di cacciarla si sentiva devastata. E poi quella terribile discussione con Adam...
Non poteva reggere tutto questo, non era una cosa che potesse sopportare a una sola dal suo matrimonio.
Più ci pensava e più le lacrime chiedevano prepotentemente di uscire. Alla fine scoppiò a piangere abbandonando le forze. 
Non aveva quasi dormito quella notte. Nei momenti di sconforto aveva bisogno di riflettere e rimanere da sola se necessario, quindi non era scesa a cena né a colazione. Si era presa qualcosa sa mangiare a pranzo, nella dispensa, ma non voleva vedere nessuno.
Tutto stava andando male, stava perdendo il controllo di ciò che la circondava, si sentiva morire.
A un tratto vide qualcuno che si avvicinava esitante. Si sporese per vedere di chi si trattasse e trovò Chicco, con in mano qualche margheritina appena raccolta e un visino da cucciolo.
Subito rivolse altrove lo sguardo, pentendosene, ma ricordandosi che non era in grado di reggere niente in quel momento.
Il bambino sembrò non farci caso: in silenzio si issò sul muretto, non senza qualche difficoltà, e, ancora più in silenzio, mise le margherite sulla mano della ragazza. Solo a quel punto lei si girò sussultando.
- Ciao Belle.- disse Chicco avvicinandosi leggermente.
- Ciao.- sussurrò lei senza forze.
- Non stai bene? Hai gli occhi gonfi e non mangi più.
Si sforzò di tranquillizzarlo con un sorriso, ma con scarsi risultati.
- Non preoccuparti.
- Sono TUTTI preoccupatissimi! Li ho sentiti parlare con il padrone e...
- Ti prego, non dirmi niente di lui.- lo fermò Belle strizzando gli occhi.
Prese un bel respiro e si morse il labbro:
- É solo che non ho più la forza. Sono successe troppe cose in così poco tempo e non hanno fatto altro che demolirmi pezzo per pezzo. Non riesco proprio a capire: non mi é mai importato davvero di quello che pensavano gli altri, sono sempre rimasta me stessa.
- Anche adesso non sei cambiata.
- Ma sono debole. La Duchessa Eléonore é stata soltanto la goccia che ha fatto traboccare il vado ed é stata più forte al momento giusto.
- Mamma ha detto che quella donna non é forte, perché attacca gli altri. É cattiva e si crede tanto superiore.
Dicendo questo fece sorridere Belle, per la sua convinzione ferrea. Quel bambino era così empatica che riusciva a farla sentire meglio. Non c'era niente di più dolce a questo mondo.
Chicco continuò:
- Non puoi lasciare che vinca! Tu sei Belle, non ti fai mettere i piedi in testa da nessuno.
Sorrise di nuovo, anche se questa volta amaramente.
- Grazie Chicco. Te l'ho detto però, non é solo lei. Persino mio padre non si fidava delle mie decisioni fino a qualche giorno fa. E dopo quello che é successo con Adam... Io non so più cosa é giusto.
Prese in mano quelle margheritine, ormai mosce, e chiuse un'altra volta gli occhi.
- Tu pensi che il principe sia stato infedele?- domandò Chicco con un po' di imbarazzo.
- No.- rispose Belle senza esitare.
Nonostante tutto quello che gli aveva detto il giorno prima non aveva avuto dubbi su come rispondere. 
- Allora devi dirglielo!
Chicco si alzò in piedi sul muretto con decisione, così da arrivare alla stessa altezza della ragazza.
- Tempo fa mi hai detto che nessuno era autorizzato a farmi sentire inferiore.- affermò con fierezza- Lo stesso vale per te, nessuna persona e nessuna situazione spiacevole ne ha il diritto!
Belle lo guardò sbalordita: quando era diventato così saggio? 
E tutto quello che diceva era vero, la stava facendo sentire davvero meglio.
Improvvisamente  si rese conto che non aveva intenzione di farla vincere! Né la Duchessa, né quell'ochetta senza speranze di Sophie. Capì che non doveva più perdere di vista ciò che realmente voleva, non aveva più tempo di occuparsi degli altri. Si rimproverò per aver reagito in quel modo per tutto quel tempo. Sicuramente non voleva ritrovarsi ad avere paura di qualcuno!
Senza esitare prese Chicco sulle sue ginocchia e lo spupazzò per bene.
- Hai ragione Chicco, hai ragione!- esclamò con il viso luminoso- Sei il fratellino migliore che potessi avere!
Anche Chicco sorrise, sentendosi apprezzato come mai prima di allora:
- E tu sei la sorella più fantastica del mondo!

Adam era nel suo studio a lavorare.
La stanza in questione si trovava in un angolo appartato dell'ala Ovest. Era un locale sui delicati toni del bianco, di un'ampiezza relativamente non esagerata. Abbastanza grande da contenere una spaziosa scrivania in raffinato l'egno d'ebano, sedie, una mensola per i libri e una quantità spaventosa di carte: lettere personali, pratiche, richieste da parte del popolo, leggi non ancora approvate e molto altro.
Il quadro completo suggeriva un'atmosfera accogliente in un ambiente semplice e confortevole.
Eppure Adam non riusciva a concentrarsi, era da un'altra parte.
Si stava facendo tardi: erano quasi le cinque e lui e Belle non si erano visti dalla sera precedente.
Si distraeva con ogni minima cosa, sembrava un impulso nervoso.
Vide i libri che aveva sulla scrivania e si disse che avrebbe dovuto riportarli in biblioteca invece di ammassarli lì. Tanto per cambiare. Sarebbe strato un modo per staccare definitivamente e rimettersi l'anima in pace.
Senza pensarci due volte prese tre volumi che erano lì già da un bel pezzo e si avviò.
Camminò curvo sui libri per gran parte del tragitto, fino a che non si rese conto di una presenza che veniva verso di lui, anch'essa senza rendersene conto.
Ecco che si manifestava quello che per il momento era il suo più grande timore: incontrarla inaspettatamente, non preparato, in una situazione senza via d'uscita.
Belle lo vide che erano già a pochi centimetri di distanza e Instintivamente abbassò lo sguardo sul pavimento.
Adam invece abbandonòi libri su un tavolino poco distante, senza smettere di fissarla.
Aveva un'espressione risoluta e impassibile che non prometteva niente di buono.
Poi deglutì e esitò un istante:
- Ti va di parlare?
E Belle annuì senza scostare gli occhi da terra.

Avevano camminato nei giardini per quasi venti minuti, non parlandosi e stando attenti a non guardarsi neanche per sbaglio. Era stato Adam a chiederle di venire lì, quindi sarebbe stato lui a dover fare qualcosa, ma in quel momento nessuno dei due aveva la minima idea di come cominciare. Era una situazione piuttosto strana e imbarazzante.
Si fermarono solo quando si ritrovarono sul ponte in pietra che attraversava il laghetto. Quando il principe era ancora maledetto venivano spesso lì a leggere qualche poesia e a guardare il panorama innevato. Ora al posto della neve c'erano centinaia di fiori rossi e gialli.
Il principe si appoggiò al ponte cercando di dire qualcosa, ma le parole gli morirono in gola. Chiuse gli occhi e sospirò:
- Hai qualche ripensamento su quello che stiamo per fare tra... Sette giorni?
- No.- rispose Belle a testa alta.- E tu?
Scosse la testa:
- No.
Belle raccolse tutto il coraggio che aveva e parlò:
- Mi dispiace Adam.- disse avvicinandosi.- Ho sbagliato ieri a dire quelle cose. È solo che queste due settimane sono state devastanti. Devi capire che quando tua zia mi ha affrontata, dicendomi di Sophie mentre tu non c'eri... Non ho più ragionato. Non riuscivo a reggere l'idea e il fatto che tu fossi partito per scelta personale non ha aiutato.
Lui la abbracciò velocemente e lei appoggiò la testa sulla sua spalla. Adam le diede un bacio sull'incavo del collo.
- Ho sbagliato ad andare a Pargi. Non é servito a niente, se non a peggiorare le cose. Non mi interessa quello che la gente pensa di noi! Credevo che favorisse entrambi, ma non era vero.
La ragazza si scostò leggermente per guardarlo dritto negli occhi azzurri.
- Avevi ragione invece.- sussurrò.- Non ce la faccio più ad essere giudicata per ogni cosa che faccio.
Adam prese ad accarezzarle il viso.
- Chi ti giudica non sa niente di te.
A quel punto sorrisero entrambi, perché era da tanto che non sorridevano insieme. Un attimo dopo Adam si fece ancora serio e avvicinò il viso della fidanzata al suo.
- Belle, tu sai che a Versailles non é successo niente con Sophie, vero? Potrei averci scambiato al massimo venti parole.
- Lo so, davvero.- si affrettò a rispondere lei.- Io mi fido di te. Ci sono poche cose di cui sono certa, ma una di queste é che mi fido di te.
Il giovane sorrise di nuovo, ridendo sommessamente.
- Che c'é?- chiese Belle sempre sorridendo e incuriosita.
- Stavo pensando una cosa.- poi prese le mani di lei tra le sue.- Credi che quando avremo dei figli anche loro litigheranno per ogni cosa?
Quella frase la spiazzò completamente, dandole un improvviso senso di gioia. 
- Penso che ci siano buone possibilità.- constatò ridendo.
- Mi sei mancata, angelo mio.
- Mi sei mancato anche tu, Adam.
E rimasero un po' su quel ponte, mentre si baciavano più e più volte tra i fiori rossi e gialli.




ANGOLO AUTRICE:
Ma guardateli, non sono carinissimi?
Ciao a tutti! Bene, la storia é quasi finita: appena posso pubblicherò l'epilogo. 
Da una parte mi dispiace concludere la storia, ma mi sono resa conto che la trama non può essere allungata più di così. É già strano che sia arrivata alla fine (o quasi alla fine) senza cambiare idea dieci volte e rimanendo fedele al mio progetto originale.
Avete scoperto qual é il ruolo di Chicco in questa storia: Nonna Salice in Pochaontas gli fa un baffo!
Nell'epilogo gli dedicherò ancora qualche riga, per sottolineare che anche lui ha avuto il suo lieto fine.
Voi vorreste che Adam e Belle avessero dei figli? Io sì ovviamente. Non si era capito eh? ; )
Ditemi cosa ne pensate del capitolo, sono curiosa.
A presto! 
   
 
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