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Autore: Moglyo    08/09/2017    1 recensioni
La scuola dei nostri eroi è stata scelta per rappresentare un opera in teatro molto importante, con un insegnante d'eccezione. Nuovi nemici e nuovi amici, misteri e intrighi forse verranno svelati. Una speranza di scoprire cosa è successo alla signora Agreste si accende nel cuore di Adrien.
Si alza il sipario su questa nuova avventura.
Genere: Commedia, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug, Nathanaël, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Movieverse, What if? | Avvertimenti: Triangolo
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Mari sentiva di aver tradito Adrien con quel bacio e non poteva perdonarselo. Sarebbe dovuta stare più attenta, se si fosse accorta delle sue intenzioni prima, forse avrebbe evitato quella cosa. I forse continuavano a balenargli in testa, e mandando fitte al cuore.

Passo almeno una mezz'ora prima che la mora si calmo, la testa appoggiata al petto, gli occhi stanchi e gonfi, il corpo infreddolito e le dita ancora aggrappate al costume del ragazzo, come a cercare di rimanere aggrappate a quell' unico sostegno, con la paura nel cuore che se ne andasse.

Chat le alzò il mento con due dita come era solito fare, guardandola negli occhi azzurro oceano, ora lucidi e rossi. Lei distolse subito lo sguardo. In lui aveva visto solo amore incondizionato, ma ora quei occhi verdi smeraldo che amava tanto le facevano solo paura. Chat non demorse e con molta delicatezza la bacio, stringendola a sé. Sentendo due lacrime rigargli le guance. Mari cerco di allontanarlo, non le sembrava giusto, ma il calore che le veniva trasmesso la faceva sentire bene, lasciandosi coccolare tra le braccia di Chat.

Marinette aveva detto ai suoi che non sarebbe tornata a casa per dormire; con Tikki aveva litigato e il piccolo esserino non voleva sentire ragioni o scuse e se ne era andato a casa; spiego la mora con voce rotta ancora da qualche singhiozzo. Mentre villa Agreste era vuota, infondo lo era sempre che ci fosse suo padre o no, penso Adrien. Ma in quei giorni l'uomo era a una sfilata in Italia con Nathalie e il loro autista, nella testa del ragazzo baleno un idea. Prese in braccio la mora e si butto nel vuoto. Dopo circa dieci minuti arrivarono nella camera di Adrien, il quale prese subito una coperta con cui avvolse la ragazza infreddolita.

Abbraccio la fidanzata e gli porse una cioccolata calda. Si addormentarono poco dopo insieme.
 
Al mattino le chiamate perse di Alya li svegliarono, erano le otto e trenta. Dovevano ancora vestirsi, lavarsi e per cambiare arrivare dall'altra parte della città. Marinette andò nel panico completo, mentre il biondo rideva della scena a cui stava assistendo.

Il campanello suono.

Angel era passata a prenderli, i due ragazzi si prepararono come fulmini e dopo dieci minuti erano in macchina della prof. La domanda più ovvia che si fecero però è come potesse sapere che erano insieme. La donna vestita in abiti eleganti ed attillati faceva la sua figura alla guida della Ferrari rossa.

“Grazie, ma come faceva a sapere che eravamo in ritardo?” chiese con titubanza Marinette.

La bionda alzò lo sguardo sullo specchietto retrovisore per vedere le faccia dei ragazzi, "sta sera vi dirò tutto. Trovatevi da Fu dopo le 21” fredda e distaccata, quasi stanca di tutto, rispose ai ragazzi.

Le prove ripresero da dove si erano interrotte e tutto andò per il meglio. Ci fu la pausa e anche oggi il biondo fu rapito da Chloé che si avvinghiava a lui peggio di un polpo.

La prof invece ripenso alla sera prima. Faye aveva avuto una visione del futuro molto preoccupante. “Marinette è in grave pericolo, la tua vecchia conoscenza sarà la causa di una tragedia.” Aveva detto la piccola volpe bianca con tono monotono. “Lee cosa è successo poco fa a Nôtre-Dame?” aveva chiesto Angel al piccolo lupetto subito dopo.

Gli occhi ambrati iniziarono a brillare. “Marinette soffre per oggi, Adrien è andato a cercarla, l'ha trovata…” anche lui usava un tono monotono quando usava i suoi poteri. Ripensando a ieri sera, si stava mangiando le unghie dal nervoso. Lui, proprio lui doveva rovinare la prima di questi ragazzi. Quei pensieri la mandavano in bestia. I due kwami non potevano far altro che guardarla, non potendo rilevarsi quando un urlo interruppe quei pensieri.

Chloé stava strillando come suo solito, imbratta dalla testa ai piedi di catrame e piume. Nessuno rideva, quella scena surreale non poteva essere vera. L'attenzione dalla prof, accorsa al grido, passo dalla ragazza a una lettera per terra. Lettera al quanto strana, sembrava una riproduzione di quelle che avrebbero usato, ma non lo era.
Sigillata con la c’era rossa e un vessillo a forma di teschio.

Citava questo:
Benvenuti nel teatro dell'opera, il mio regno.
La ragazza qui presente si crede troppo superiore agli altri. Per questo gli ho dato una lezione.
Per la ragazza che fa Christine, la mia amata Christine, voglio che alla prima di sabato sera venga nei miei alloggi.

Cordiali saluti.

Firmato: the phantom of Opera.


 
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scusate la cortezza del capitolo ma ho molti impegni

   
 
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