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Autore: Due Di Picche    11/09/2017    0 recensioni
// SCALIA ♥
I due si fissarono per un lungo istante, l’uno negli occhi dell’altra, c’era ancora quell'odore strano intorno a loro, qualcosa di animale che entrambi percepivano molto bene. Malia lo leggeva negli occhi di Scott, pure lui sentiva quell'istinto, quel qualcosa di animale che poteva prendere il sopravvento in ogni momento e portarli a strapparsi i vestiti di dosso a vicenda.
[...]
«Scott.» sussurrò Malia quando iniziò il lento successivo. Continuarono a ballare.
«Si?» rispose lui. Il suo respiro caldo le arrivò all’orecchio.
«Lo senti anche tu, non è vero?»
«Si.» un si di resa.
Genere: Commedia, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Malia Hale, Scott McCall
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 2
Voglia
 
Lydia le lanciò un quarto vestito, questa volta dalle tinte oro, e Malia lo afferrò al volo tra le braccia insieme a tutti gli altri. Si era già pentita di aver deciso di partecipare al Ballo, di aver accettato l’invito di Scott e di aver parlato con la banshee dei suoi problemi ormonali. Aveva sviscerato tutto, ogni cosa, ogni dettaglio, ogni voglia che si risvegliava in lei quando stava con il suo capobranco. Doveva ammettere che si sentiva meglio dopo aver condiviso quel problema con qualcuno, di essersi confidata senza chiudersi in se stessa ad affrontare le sue pene da sola.
Ora che ci pensava quello strano istinto sessuale non le era nuovo ma si era intensificata troppo in quelle ultime settimane, stava diventando insostenibile per il suo lato animale.
«Quindi sei come un animale in calore?» Lydia non la guardava sconcertata, anzi continuava a frugare tra i vestiti con una calma esasperante. «Quindi anche chi è un animale mannaro ha il periodo dell’accoppiamento?»
«Ti ho detto che non so come funziona.» rispose Malia pregando di non continuare ancora per molto quel discorso. «Pensavo di aver già superato questa fase qualche anno fa.»
Questa volta gli occhioni di Lydia prestarono la completa attenzione alla sua amica. «Davvero? Con chi?» e quando vide Malia alzare gli occhi al soffitto aggiunse «Anzi, non me lo dire. Ho capito e non voglio i dettagli.»
Il nome di Stiles riecheggiava silenzioso tra loro, ma nessuna delle due lo nominò davvero. Ogni tanto quelle situazioni erano ancora imbarazzanti visti i trascorsi tra lui e Malia, visto che per entrambi erano stati la prima volta per molto cose. È proprio in quella prima volta che la ragazza coyote aveva sfogato quel tipo di istinti.
«La questione è diversa ora.» insistette Malia «Non centra niente con quelle passate. È completamente diversa.»
«Perché Scott è un lupo mannaro e non un semplice umano?»
«Peggio, è un maschio alfa. Un capobranco.» fattori che non aveva mai trascurato la ragazza coyote da quando era entrata a far parte del branco.
«Uhm, quindi?»
«Quindi io sono l’unica femmina del suo branco ormai, se parliamo di mannari.» sottolineò ricordandosi che pure Lydia faceva parte del branco di Scott anche se era una banshee. «Il maschio alfa è dominante in un branco, e le femmine di solito fanno a gara per diventare la sua compagna, la femmina dell’alfa.»
L’amica dai boccoli rossi si accigliò dopo quella spiegazione, stava mettendo insieme i pezzi del problema di Malia nella sua testa. «E quindi sei l’unica femmina che ha le attenzioni del suo capobranco e questo motivo giustifica la tua voglia di saltargli addosso?»
«Penso di si.»
«Quindi se Liam ti passa davanti non hai nessuna reazione nei suoi confronti?»
«Certo che no, è un semplice beta. Io voglio l’alfa.» rispose Malia con una sorprendente decisione ammettendo a voce alta quanto lo voleva.
«Ragioni davvero come un animale.»
«Non dovrebbe sorprenderti più di tanto.»
«No, hai ragione.» concluse Lydia lanciano un altro vestito tra le braccia di Malia.
Questa volta l’abito era color rosa confetto particolarmente ingombrante e vaporoso, tanto da coprirle la vista. «È il sesto vestito che mi lanci, quanti hai intenzione di provare?»
Lydia le prese via dalle mani il vestito rosa per aiutarla, ma gliene mostrò un altro rosso fuoco. Poi con un cenno del capo le indicò i camerini. «Ah, ma non sono per me. Sono per te.»
«E devo provarli tutti?» chiese con aria preoccupata. Sembrava una di quelle scene da film adolescenziali dove le ragazze cercavano l’abito perfetto. Scene che Malia aveva sempre trovato noiose.
«Si, e sono pure pochi quindi ritieniti fortunata.» le rispose l’amica con un sorrisetto divertito.
Malia cominciò a provare un vestito dopo l’altro, finché non trovò quello che ottenne l’approvazione di Lydia. La ragazza coyote se li sarebbe strappati di dosso uno ad uno vista la scomodità, non era adatta a quel genere di cose, era tutto troppo femminile per lei. La scelta delle scarpe fu un altro trauma, non capiva perché Lydia insistesse tanto con i tacchi alti quando era già alta di suo. Alla fine riuscì a sopravvivere a quel pomeriggio, a quell’inferno.
Quando le due ragazze si sedettero in macchina soddisfatte degli acquisti, Lydia le chiese «Un’ultima curiosità, è per questa faccenda dell’istinto da accoppiamento che vuoi andare in Francia?»
Non poteva negarlo, sapeva che la banshee era troppo sveglia così rispose «Si, ho bisogno di distrarmi da Scott.»
«Non riesci a puntare a nessun altro ragazzo?»
«No. La Francia, un altro continente e l’oceano a dividerci, sarebbe la situazione migliore.» la Francia era davvero la soluzione più sensata al suo problema, e poi era una paese che desiderava davvero visitare.
«Forse dovresti parlargli di questo tuo stato, anche in vista della luna piena.»
«Non penso che sia una buona idea, sarebbe imbarazzante soprattutto perché ho come la sensazione che anche lui abbia il mio stesso problema.»
«E come lo sai?»
«L’odore che emana. L’odore che poi si crea attorno a noi. C’è una tensione sessuale che non hai idea.» e le venne in mente il giorno che si era precipitato a casa sua per invitarla al Ballo. Tra loro non c’era mai stato imbarazzo, erano sempre stati ottimi amici, compagni di branco, pronti a sostenersi, ma quel giorno la loro parte animale aveva percepito qualcosa di diverso, una voglia irresistibile l’uno verso l’altra.
Lydia sospirò e mise in moto la macchina «Insomma questione di istinti animali.»
 

Lo specchio rifletteva l’immagine di una bella ragazza alta dal fisico snello e slanciato, fasciato in un ambito rosa chiaro stretto sul busto per poi allargarsi e finire in una vaporosa gonna in tulle lunga fino alle ginocchia. La ragazza si sentiva così fuori posto in quel momento con quello splendido vestito roseo tempestato di brillantini un po’ ovunque. Le faceva strano persino indossare orecchini con le perle mentre i capelli castano chiaro erano accuratamente acconciati e appuntanti con forcine brillanti. Solo quando i suoi occhi incrociarono le scarpe si sentì un po’ più se stessa, si sentì la Malia di sempre. Aveva messo un paio di scarponcini marrone chiaro con i lacci, comodi per affrontare la serata. Vedere qualcosa di familiare ai suoi piedi la rilassò e si ritrovò a sorridere pensando che alla fine tutta quella eleganza e femminilità era sopportabile: Lydia aveva scelto bene l’abito e le aveva acconciato divinamente i capelli quel pomeriggio. Ora doveva solo aspettare l’arrivo del suo cavaliere, avventurarsi a questo Ballo di fine anno e cercare di ignorare la pulsione sessuale che le dava la luna piena in arrivo.
Il suo sensibile udito percepì il rombo di un motore in lontananza, un suono troppo familiare per non riconoscerlo all’istante e farle accelerare il battito cardiaco in modo anomalo. Scott si stava avvinando.
Facendo un bel respiro Malia recuperò il giubbotto jeans e si precipitò giù dalle scale. Uscì sul portico di casa proprio nel momento esatto in cui il ragazzo lupo spense la moto.
Scott si tolse il casco e scese dal suo veicolo venendole incontro. Malia dovette trattenere qualsiasi tipo di istinto quando lo vide con il completo elegante. La giacca nera era ben tesa sulle spalle, in perfetto contrasto con la camicia bianca allacciata fino all’ultimo bottone, per non parlare della cravatta. Se avesse avuto la possibilità di spogliarlo avrebbe cominciato proprio dalla cravatta.
Basta con questi pensieri, Malia. Si ammonì da sola cercando di sfoderare un sorriso calmo e rilassato. Scese dal portico e si ritrovarono subito l’uno di fronte all’altra.
«Ehi! Come siamo eleganti sta sera.» cercò di ironizzare Malia per calmarsi. Sentiva l’odore di lupo, l’odore di maschio alfa e l’atmosfera tra loro si fece carica di quella voglia.
«Per un evento del genere è d’obbligo.» rispose Scott sorridendole con aria incantata. Gli fu inevitabile squadrarla dalla testa ai piedi perché la sua amica era davvero bella, diversa ma bella. «Stai molto bene.» Malia in rosa era sempre stata un’utopia, eppure in quel momento era lì, era vera, e quel colore le donava, anche le perle le donavano. E Scott sentì la necessità si allentarsi un po’ la cravatta per il caldo improvviso che lo invase.
«Grazie.» rispose, era strano per lei ricevere un complimento.
L’alfa, continuando a squadrarla con interesse, notò gli scarponcini che aveva scelto, così in contrasto con l’abito rosa, così troppo in stile Malia. Si mise a ridere «Penso che le scarpe siano il pezzo che preferisco.»
«Anche il mio.» annuì sorridendo la ragazza coyote agitando un piede davanti a se.
Scott le si avvicinò e da un sacchetto prese fuori un bracciale di fiori rosa coordinato a quelli che aveva appuntato sulla sua giacca. Lei lo guardò dubbiosa non capendo esattamente cosa fare così lui le disse «Devi metterlo al polso, è coordinato al mio sulla giacca.»
«Ah, non sapevo che si usassero queste cose!»
«Io si, però me ne stavo dimenticando.» e detto ciò le si fece più vicino. Troppo vicino. Scott le afferrò la mano, alzandola e portandola davanti a se, poi prese il bracciale di fiori e glielo legò al polso. Malia rabbrividì a quel contatto e il suo istinto la mise in allerta.
«Visto che i fiori sono rosa come il mio vestito suppongo che sia stata Lydia a ricordarteli.»
«In verità è stata mamma a prenderli. Era contenta che andassi al Ballo e che ci andassi con te, ha detto che il rosa ti sarebbe stato bene.» non era difficile immaginare Melissa entusiasta ad aiutare Scott a prepararsi per il Ballo.
«A quando pare l’opinione femminile concorda sul rosa.»
«Anche quella maschile. O almeno la mia. Ti sta bene questo colore.» Scott era particolarmente in vena di farle complimenti e quella sera la sua amica se li meritava tutti. Doveva anche ammettere che più guardava quel vestito e più fantastica su dove si slacciasse: destra, sinistra o dietro? La strana sensazione che veleggiava attorno a loro da un po’ quella sera era più forte che mai: entrambi lo percepivano.
«Mi sa che è meglio andare.» si affrettò a dire Malia.
«Sono venuto in moto, è un problema? Sai non sono esattamente il tipo da limousine e mamma non mi ha lasciato la macchina e …»
«Scott.» lo richiamò lei. «La tua moto è perfetta quanto lo sono le mie scarpe.»
Ed ecco che la strana espressione di Scott si sciolse, si rilasso. La semplicità e la schiettezza di Malia gli piacevano un sacco, riusciva sempre a farlo stare bene. Il Ballo di fine anno lo metteva un po’ a disagio, forse perché era associato ad un ricordo troppo bello e doloroso allo stesso tempo, eppure in quel momento era contento di andarci proprio con la sua amica. Malia riusciva a rendere il tutto meno pensante, più divertente e più interessante. C’era qualcosa di particolarmente interessante in lei quella sera, anzi non solo quella sera, il suo corpo la trovava interessante da un po’.
«E poi non sono il tipo da preoccuparmi per i capelli o per la scomodità del vestito.» continuò Malia infilandosi il giubbotto jeans e il casco.
«Direi che ho fatto bene ad invitarti.» infilandosi a sua volta il casco.
Scott salii sulla moto e fece rombare il motore più volte. La ragazza coyote stava pensando ad un modo per salire dietro di lui, ma il vestito era parecchio d’impiccio e non trovò soluzione più drastica che alzarsi completamente gli strati di tulle della gonna. Nonostante il vestito voluminoso riuscì a sedersi dietro di lui e a far aderire il suo corpo al suo, cingendolo poi con le braccia. Scott si irrigidì e Malia trattenne il respiro. Era certa che quell’odore animale li circondasse nuovamente, era sicura che pure lui provasse lo stesso istinto che le faceva fremere ogni cellula del suo corpo.
La moto partì verso la scuola. Malia si teneva il più stretta possibile a Scott, decise di concedersi quel minimo contatto che il suo corpo bramava come non mai, con la speranza che avrebbe placato un po’ la voglia che aveva di lui. Si lasciò inebriare dall’odore di maschio alfa che tanto le piaceva. E desiderò che la luna piena non fosse così terribilmente vicina proprio quella sera.




***
2♠
Come prima cosa ringrazio chi ha letto la storia, chi le ha dato una possibilità, chi l'ha aggiunta tra le preferite e chi tra le seguite: mi ha fatto davvero tanto piacere :)
Due paroline su una cosa: il vestito di Malia (scelto da Lydia). Penso che sia stata la parte più difficile del capitolo scegliere cosa farle indossare, le sarebbe stato benissimo qualcosa di sexy, provocante, magari un abito lungo o un colore acceso, però alla fine ho voluto fare totalmente l'opposto: qualcosa di femminile e quasi principesco, fatto di rosa, tulle e perle. Voi come avreste immaginato l'abito di Malia per il Ballo di fine anno? Alla fine Scott si sarebbe fatto fantasie su di lei con qualsiasi cosa addosso!
Ho inserito un piccolo feels per la Scallison che ho amato tantissimo, per Scott il Ballo è sicuramente un bel ricordo, doloroso forse ma resta bello. 
Penso di aver superato l'ingiustizia di non avere più la Scallision ora che c'è la Scalia.
Un bacio.
 
 
   
 
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