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Autore: H_P    12/09/2017    0 recensioni
Carol e Daryl, la fuga da un'affamata mandria di zombie e il riparo improvvisato in una vecchia casa: l'occasione per il temuto confronto troppo a lungo rimandato.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Carol Peletier, Daryl Dixon
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quando vuole sa essere davvero spaventoso, ferale.
Lo studio in silenzio: i suoi capelli sempre troppo lunghi a coprire due occhi furenti,  terribili come una tempesta di neve, occhi che ho imparato a conoscere così bene ma che riescono ogni volta a sorprendermi. Occhi che mi son tanto famigliari, quanto estranei in questo momento, freddi, glaciali.
Poi, come un lampo, tutto passa:in un momento la furia lascia il posto al dolore che mi lascia senza fiato. Non resta niente.
Daryl si gira verso la parete e appoggia la fronte alla tappezzeria lurida.  " Non posso andare avanti. Non più. ..loro non andranno mai avanti: Abraham..Glenn. ." La voce gli si spezza in un singhiozzo. Vederlo lí, in piedi, spezzato, ferito, svuotato con le braccia lungo i fianchi, senza speranza mi lacera l'anima. Vorrei abbracciarlo, tenerlo stretto e dirgli che tutto sarà ok, che tutto andrà  bene.
Allungo una mano ma appena sfioro la sua spalla si scansa, ancora una volta, come se lo avessi ferito. "VAI VIA!" Urla. "Vattene. Lasciami solo".... "..vai" la sua voce si perde in un singhiozzo.
Mi gela il suo tono di voce, senza calore, espressione, senza nulla di umano.
"Daryl..." sussurro. Il suo dolore è  diventato anche il mio. So cosa sta passando, son qui per lui, per lui ho lasciato Kingdom e un luogo sicuro, per lui sto tornando ad Alexandria.
Cerco ancora un contatto ma, ancora una volta, lui si ritrae dal mio tocco: è  come se la mia mano gli lasciasse una scottatura sulla pelle, come se con il solo tocco fossi in grado di incenerirlo.
"Non mi merito nulla..." continua con un filo di voce " ...NON CAPISCI?" grida "NON MERITO DI ESSERE QUI, di vivere quando loro...quando Glenn..." e con un rabbioso gesto sfonda la parete di fronte a lui con un pugno. Resto interdetta un secondo. Non per paura, so che non potrebbe mai farmi del male, ma perché  comincio ad intravedere l'abisso in cui Daryl è sprofondato: senso di colpa, inadeguatezza, paura, rifiuto, disgusto di sé. Tutto questo lo rendono cieco, arrabbiato, ferito.
[CONTINUA...]
  
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