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Autore: Veggie12775    18/06/2009    12 recensioni
Storia ambientata dopo il quinto romanzo. Non tiene conto degli avvenimenti del sesto e del settimo libro ma ci sono alcuni riferimenti. Harry è disperato per la morte del suo amato padrino Sirius Black e Hermione, desiderando aiutare l'amico decide di tornare indietro nel tempo di quattro mesi per evitare che ciò avvenga ed utilizza un incantesimo trovato in un libro antico nella sezione proibita della biblioteca ma commette un errore e finisce vent'anni indietro nel tempo dove fa la conoscenza del giovane Severus Piton di cui s'innamora. I personaggi potrebbero risultare un po' OOC
Genere: Romantico, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hermione Granger, Severus Piton
Note: OOC, What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO QUATTORDICI



Draco si allontanò a passi rapidi dall’ufficio di Piton con espressione disgustata in volto, scioccato da ciò che aveva appena visto e sentito.
Doveva avvertire sua madre e la zia Bellatrix e loro avrebbero saputo cosa fare con questa preziosa informazione.
Corse subito nella sua stanza e dopo aver scritto una lettera inviò il suo gufo a Malfoy Manor.
Quando lesse la notizia, Narcissa Malfoy non poté credere ai suoi occhi e la passò alla sorella Bellatrix che scoppiò in risate isteriche.
“Bene, a quanto pare il nostro Piton se la fa con quella sporca Sangue Marcio della Granger, l’amichetta di Potter! E’ davvero un maledetto traditore, per un mese è sfuggito alla nostra caccia, poi ha avuto la faccia tosta di tornare a Hogwarts credendosi al sicuro, ma ora non riuscirà a sfuggire alla nostra vendetta! Andrò subito ad avvertire il nostro potente Signore” disse Bellatrix uscendo dalla stanza.


I giorni trascorsero e gli studenti, eccitati per la festa, avevano preparato in gran segreto i costumi e quando arrivò finalmente il giorno tanto atteso, Silente fu soddisfatto della bravura degli allievi.
Hermione indossava un bellissimo abito in stile ottocento e sembrava una principessa.
Il suo viso era coperto da una maschera ma il fascino della sua figura misteriosa attirava molti sguardi d’ammirazione maschili.
Guardandosi intorno, notò che anche i professori si erano travestiti anche se alcuni di loro, come Silente e la McGranitt, erano inconfondibili.
Con lo sguardo cercò Severus ma non riuscì ad individuarlo e si chiese se non fosse venuto decidendo di rintanarsi nelle sue stanze nei sotterranei.
“Wow, Hermione, sei bellissima stasera!” si sentì dire da una voce alle sue spalle.
Si voltò e vide due ragazzi che riconobbe immediatamente.
“Harry, Ron! Mi avete riconosciuta subito!”
“Beh, anche tu ci hai riconosciuto” le fece notare Ron.
“I tuoi capelli rossi e gli occhiali di Harry sono inconfondibili.”
“Già e la stessa cosa si può dire dei tuoi ricci” disse Harry.
In quel momento, grazie alla magia, la musica cominciò e Ron invitò l’amica a ballare mentre Harry raggiunse Ginny e fece la stessa cosa.
“Ginny, sei davvero stupenda questa sera.”
“Oh, grazie Harry, anche tu.”
I due continuarono a ballare per alcuni istanti rimanendo in silenzio pensando però entrambi alla partita di Quidditch avvenuta tre settimane prima.
L’abbraccio e gli sguardi che si erano scambiati erano stati il preludio di qualcosa che però non era ancora avvenuto per la presenza costante degli altri compagni.
Quando la musica terminò, Harry chiese alla ragazza di accompagnarlo in un angolo appartato del salone perché aveva bisogno di parlarle e le acconsentì prontamente con il cuore che le batteva all’impazzata.
Si sedettero e Harry, tenendole le mani, disse: “Ginny, c’è una cosa che da un po’ di tempo ti devo dire. Io… ecco io… mi sono innamorato di te. Non so di preciso da quando ho cominciato a vederti diversamente dalla sorellina del mio migliore amico ma l’ho capito al termine della partita di Quidditch quando ti ho abbracciato e ti ho guardato negli occhi. Ti amo, Ginny. Tu… tu cosa provi per me?”
“Oh, Harry, io ti amo dal primo momento che ti ho visto alla stazione di King Cross quando avevo appena dieci anni e tu undici! Negli anni successivi tu continuavi a vedermi solo come la sorellina di Ron e ho cercato di dimenticarti frequentando altri ragazzi, ma quando tu l’anno scorso hai cominciato ad uscire con Cho ho capito di non esserci riuscita. Ero gelosa e soffrivo tanto vedendoti con lei.”
“Oh, Ginny, fra me e Cho è finita da un pezzo e non è mai stato niente di serio. Quella che amo davvero sei tu” disse Harry attirandola a sé.
Il loro primo bacio fu dolce, tenero e indimenticabile.
Si tennero stretti per lunghi istanti in quell’angolo appartato ignorando gli altri e godendosi la scoperta del reciproco amore.


Hermione, dopo aver ballato con Ron, ballò con altri compagni poi, stanca, si sedette ai margini del salone per riposare mentre Neville si offrì di portarle qualcosa da bere.
Mentre beveva la burrobirra portatale dall’amico, la ragazza contemplò la sala e sebbene si fosse divertita in compagnia dei suoi amici sentiva molto la mancanza di Severus con cui aveva sperato di poter trascorrere un po’ di tempo durante la festa.
Dove si era cacciato il suo adorato professore di pozioni?
“Posso avere l’onore di questo ballo?” si sentì invitare.
Stava per rifiutare quando, voltandosi a guardarlo, lo riconobbe nonostante la maschera che gli copriva gran parte del viso.
“Con piacere, professor Piton.”
L’uomo la prese per mano e l’accompagnò al centro della sala e cominciò a ballare.
“Credevo non fossi venuto, Severus” disse lei parlando a voce bassa per non farsi sentire dagli altri ballerini.
“Sono stato in disparte tutto il tempo ad osservare la più bella ragazza della scuola. Hai un abito ancora più bello di quello che hai indossato due anni fa al Ballo del Ceppo al braccio di Viktor Krum” disse Severus sottolineando con tono oltraggiato il nome del giocatore bulgaro.
“Non dirmi che eri geloso di Viktor! Il ricordo del nostro incontro nel passato ti era stato cancellato, quindi, non vedo come ti possa aver infastidito il fatto che Viktor fosse il mio cavaliere.”
“Beh, i ricordi del passato hanno cominciato a tornarmi solo da quel giorno in cui mi hai chiesto di nascondermi per non farmi trovare dai Mangiamorte, tuttavia mi ricordo che al Ballo del Ceppo avevo avvertito un certo fastidio vedendoti con Krum e non riuscivo a spiegarmi il motivo, poi ho accantonato il pensiero fino ad oggi. Sei così bella e tutti non riescono a cavarti gli occhi di dosso.”
Hermione sorrise compiaciuta per la sua gelosia ma si affrettò a rassicurarlo.
“L’unico di cui m’importa sei tu e anche se sono stata bene in compagnia dei miei amici non ero del tutto felice perché desideravo stare con te.”
“Anch’io lo desideravo, Hermione, ma non potevo rischiare di farmi vedere con te per tutta la sera e so che se mi fossi fatto avanti prima non sarei più riuscito ad allontanarmi per lasciarti con i tuoi amici.”
In quel momento la musica terminò e i due si spostarono per trascorrere qualche momento in privato e si recarono in un angolo nascosto dove trovarono Harry e Ginny teneramente abbracciati.
“Bene, chi abbiamo qui? Il signor Potter e la signorina Weasley in atteggiamento piuttosto intimo direi” disse Severus con il suo consueto tono sarcastico.
“Prof… professor Piton!” balbettò Ginny diventando rossa come i suoi capelli.
Harry inizialmente non disse una parola sentendosi imbarazzato per essere stato sorpreso in atteggiamento intimo proprio da Piton, ma notando la persona insieme al professore ritrovò la sua baldanza e mentre l’uomo stava per riaprire bocca per togliere dei punti a Grifondoro, disse: “Ci deve scusare, professore, non sapevamo che quest’angolino fosse stato prenotato da lei, ora ce ne andiamo subito e lo lasciamo a sua completa disposizione per l’uso che ne dovrà fare con… la sua dama.”
“Vieni, Ginny, andiamo” aggiunse rivolto alla ragazza al suo fianco che lo seguì, sorpresa dal modo in cui aveva risposto al temibile professore di pozioni.
La coppia si allontanò velocemente mentre Piton li guardava a bocca aperta.
“Che sbruffone insolente, proprio come suo padre.”
“Severus, ti prego, calmati!”
“Calmarmi? Ma non hai sentito quello che ha detto?”
“Beh, certo che ho sentito, non sono mica sorda! Devi ammettere che in fondo ha detto la verità, eravamo venuti qui per avere un po’ d’intimità esattamente come loro.”
“Sì, ma…” Severus stava per ribattere ma lei, che si era tolta la maschera, lo supplicava con i suoi dolci occhi castani e lui non seppe resisterle e fra sé rimuginò il fatto che solo la sua Hermione era capace di ammorbidirlo.
Piton fece un gran sbuffo e si cavò la maschera poi si sedette senza ribattere e lei, felice, si accoccolò accanto a lui e gli scoccò un tenero bacio sulla guancia.
Severus la tenne stretta a sé e le poso le labbra sulla testa, felice di trascorrere con lei qualche momento di solitudine.
Rimasero in silenzio godendosi la vicinanza reciproca quando si sentì un gran rumore nella sala.
Severus si alzò di scatto e corse a vedere cosa stava succedendo, ordinando a Hermione di aspettarlo lì ma lei, incuriosita, lo seguì.
Cornelius Caramell, il Ministro della Magia, era entrato nella sala accompagnato da quattro auror.
Silente gli andò subito incontro e gli chiese il motivo della sua visita proprio il giorno della festa.
“Albus, sono qui per un grave motivo che coinvolge un professore e una studentessa.”
“Che cosa? Un professore e una studentessa?” chiese il preside, fingendo stupore anche se in realtà era preoccupato temendo che fosse trapelato il legame di Severus e Hermione.
“Sì, un professore e una studentessa” confermò il ministro mentre si guardava intorno.
Individuato colui che cercava, Caramell fece alcuni passi e si piazzò davanti a Piton.
“Severus Piton, lei è accusato d’intrattenere rapporti illeciti con una sua studentessa, Hermione Granger e non provi a negare perché abbiamo un testimone che l’ha vista in atteggiamento intimo con lei, non è vero, signor Mafoy?”
I presenti in sala iniziarono a bisbigliare sentendo l’accusa del ministro e a nulla servì l’intervento di Silente per calmare il brusio che lo scandaloso annuncio aveva causato.
“Cornelius, credo che sia meglio parlare di questo in un luogo più privato data la delicatezza dell’argomento” disse Albus.
Il ministro, però, non era affatto d’accordo.
Infatti, dopo la figuraccia fatto l’anno precedente per non aver creduto al ritorno di Voldemort, doveva assolutamente ritrovare credibilità presso la Comunità Magica e la lettera che aveva ricevuto da Narcissa Malfoy era la possibilità che aveva, perciò più persone avessero sentito meglio era.
“No, Albus, ho molte cose da fare e devo risolvere subito questa faccenda. Severus Piton, lei è in arresto per aver intrattenuto rapporti illeciti con la studentessa Hermione Granger.”
Fece cenno agli auror di avvicinarsi e prendere in custodia il professore.
“No, lasciatelo!” urlò Hermione correndo accanto a Severus.
“Hermione, allontanati” disse il professore, preoccupato che le facessero del male.
La ragazza, però, non voleva sentire ragioni ed era terrorizzata al pensiero che lo rinchiudessero ad Azkaban.
In quel momento si sentì male e vomitò la cena a pochi centimetri di distanza dal ministro che dopo aver storto il naso estrasse la bacchetta e ripulì il tutto, spostando poi lo sguardo sulla pancia di Hermione, la scrutò con grande interesse, accorgendosi del lieve rigonfiamento che l’abito cercava di camuffare.
“A quanto pare, Piton, la tua relazione con la ragazza ha dato i suoi frutti. Sei incinta, signorina Granger?”
“Ecco, io… io…” balbettò Hermione, spaventata dal precipitarsi degli eventi per poi svenire.
Sarebbe caduta a terra se Severus prontamente non l’avesse afferrata e presa fra le braccia.
Fece qualche passo con l’intenzione di portarla in infermeria ma i quattro auror lo accerchiarono con le bacchette in mano.
“Fermo dove sei, Piton, fai solo un altro passo e dirò loro di attaccarti” lo minacciò Caramell.
Severus gli rivolse un’occhiataccia e se fosse stato solo non si sarebbe fatto scrupoli a combattere contro gli auror ma non poteva far correre dei rischi alla sua Hermione.
Si guardò intorno e vide a poca distanza Harry Potter con Ron e Ginny Weasley e decise di chiamarlo.
“Vieni qui, Potter.”
Harry, nonostante fosse seccato dal suo tono autoritario, obbedì senza discutere, preoccupato per l’amica.
Piton gli passò Hermione con delicatezza e gli ordinò di portarla subito infermeria da Madama Chips e il ragazzo prontamente obbedì seguito dai due Weasley.
Caramell aveva seguito la cosa senza obiezioni dato che la sua preda principale era Piton che era accerchiato dai quattro auror e impossibilitato ad allontanarsi ma doveva assolutamente prendere provvedimenti anche riguardo alla ragazza.
“Albus, mi auguro che tu non fossi a conoscenza di questa tresca altrimenti sarei costretto a toglierti l’incarico di preside e arrestarti per favoreggiamento” disse il ministro volgendo la sua attenzione a Silente.
Prima che il preside potesse aprir bocca, però Severus intervenne: “Signor ministro, il preside era all’oscuro del mio rapporto con la signorina Granger. In questi mesi io sono stato molto attento a non farmi scoprire.”
Severus non poteva permettere che arrestassero anche Albus perché lui doveva aiutare Harry contro Voldemort e non poteva neanche lasciare la scuola senza la sua protezione magica che sarebbe finita in men che non si dica nelle mani dei Mangiamorte.
Scambiò un veloce sguardo con Albus e questo fu sufficiente al preside per fargli capire il motivo della sua bugia e l’uomo più anziano vi si adattò.
“Cornelius, credi che se ne fossi stato al corrente non avrei preso provvedimenti al riguardo? Tu sai bene quanto ci tengo a preservare il buon nome della scuola!”
“Sì, certo, Albus, ma so anche che sei molto legato a quest’uomo che hai sempre difeso strenuamente dalle accuse di essere un Mangiamorte.”
“Il buon nome di Hogwarts viene prima di qualsiasi altra cosa, anche l’amicizia per un collega.”
Caramell l’osservò e vedendo la fermezza della sua espressione si convinse della sincerità delle sue parole.
“Sì, certo, capisco, Albus, e mi dispiace di aver rovinato la festa che avevi organizzato, ma quando ho ricevuto la lettera del giovane Malfoy mandatami da sua madre che mi raccontava il comportamento sconveniente del direttore della sua Casa non ho potuto rimandare il mio intervento. Oltre ad occuparci di Piton, naturalmente, sarà necessario prendere provvedimenti anche nei confronti della signorina Granger. Appena si sarà ripresa dovrai subito espellerla e rimandarla dalla sua famiglia.”
“Che cosa?” urlò Severus. “No, non potete punire Hermione. Lei è innocente. L’unico colpevole sono io.”
“Che cosa intendi dire, Piton?” gli chiese Caramell, sorpreso dalle sue parole.
“Lei è innocente, l’ho obbligata io a dividere il mio letto.”
“Che cosa? Obbligata?”
“Sì, era obbligata ad obbedirmi perché era sotto l’influsso della Maledizione Imperius. Per quale altro motivo crede che una ragazza della sua età venisse a letto con un uomo di vent’anni più vecchio di lei, brutto e povero?”
“Severus!” esclamò Albus, scioccato dalle sue parole.
L’uomo più giovane spostò lo sguardo sul preside e ciò permise a Silente di leggergli la mente tramite la legilimanzia e capì che Severus aveva mentito a Caramell per proteggere Hermione che nel caso fosse stata rimandata dalla sua famiglia sarebbe diventata un facile bersaglio per i Mangiamorte senza la protezione di Hogwarts.
“E’ davvero un comportamento orribile, degno di un Mangiamorte! Albus, a quanto pare ti sei sempre sbagliato su di lui. Tu avevi voluto offrirgli una seconda possibilità ma è evidente che la sua perfida indole non è mai cambiata. Usare una Maledizione Senza Perdono su una ragazza innocente per obbligarla a soddisfarlo sessualmente! E’ disgustoso! Presto, portatelo via!”
I quattro auror obbedirono agli ordini del ministro e condussero Severus fuori da Hogwarts mentre gli studenti, che avevano seguito l’intera scena, gli lanciavano occhiate d’odio e disprezzo.
Caramell prese congedo dal preside e li seguì, ansioso di tornare al ministero per ufficializzare la condanna di Piton.
Albus seguì con lo sguardo l’uscita del ministro e scosse la testa, preoccupato per la sorte di Severus.
“Albus…” lo chiamò Minerva, rivolgendogli uno sguardo preoccupato.
“Minerva, ti dispiacerebbe congedare gli studenti e farli tornare nelle loro Case? Io devo passare prima nel mio ufficio poi andare a vedere come sta la signorina Granger. Dopo raggiungimi lì insieme agli altri professori così vi darò una spiegazione riguardo agli avvenimenti di questa sera.”
“Sì, certo, Albus” rispose la donna, apprestandosi a chiamare i prefetti per farsi aiutare a condurre gli studenti nelle rispettive Case.
Silente, vedendo che la vice preside aveva preso in mano la situazione, si allontanò dalla Sala Grande, mentre la preoccupazione solcava nuove rughe sul suo viso avvizzito.


MIEI CARI LETTORI, SPERO CHE IL NUOVO CAPITOLO VI SIA PIACIUTO!
COME VI AVEVO PREANNUNCIATO I GUAI PER LA NOSTRA AMATA COPPIA SONO COMINCIATI!
MI RACCOMANDO, FATEMI SAPERE LA VOSTRA OPINIONE SU QUESTO CAPITOLO!
  
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