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Autore: esserre93    13/09/2017    2 recensioni
Amelia Shepherd decide di trasferirsi a Seattle e iniziare una nuova vita con la sua nuova famiglia
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, FemSlash | Personaggi: Amelia Shepherd, Arizona Robbins, Callie Torres, Owen Hunt, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più stagioni, Contesto generale/vago
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Non sempre le cose vanno come vorremmo. Non sempre siamo noi i padroni delle vicende della nostra vita. Eppure, ci sono quei momenti in cui siamo nel posto giusto al momento giusto senza rendercene conto.
Tutto succede per un motivo. Derek era morto e Amelia aveva smesso di operare, di vedere la luce in fondo al tunnel e per questo motivo Arizona aveva deciso di regalarle un po’ di serenità partendo per un weekend nella penisola olimpica. Se tutto questo non fosse accaduto, Amelia e Arizona non avrebbero mai incontrato Robert e non avrebbero mai potuto aiutarlo. Certo, Amelia aveva pur sempre perso suo fratello, ma grazie all’incontro con Robert, la donna stava risalendo dal baratro in cui era caduta.
Derek ancora una volta l’aveva aiutata, secondo Amelia, perché si, secondo lei era stato un segno che le aveva inviato suo fratello. “Amy datti una mossa”, se lo immaginava mentre pronunciava questa frase, con il suo sguardo serio e deciso; l’unico sguardo che le incuteva un po’ di timore.
Ora lei era con Arizona, in quello chalet dove aveva appena promesso a Robert che avrebbe fatto di tutto per aiutarlo.
- Non so davvero come ringraziarti, Amelia
- Aspetta a farlo, dobbiamo rifare prima tutti gli accertamenti e poi potrò dirti come posso aiutarti
- Credevo di essere spacciato, mi avevano detto che non ci fosse più nulla da fare, invece arrivi tu con un barlume di speranza. Credimi, già solo per questo devo ringraziarti
- Faccio il mio lavoro, Robert. Noi ripartiamo da qui domani pomeriggio, quindi da lunedì mattina puoi trovarci al “Grey Sloan Memorial Hospital” a Seattle. Ti lascio il mio numero, così una volta lì non dovrai aspettare che mi chiamino, vieni direttamente nel mio ufficio
- Altrimenti puoi dire che hai un appuntamento con me e vedrai che non faranno storie
- Perché? Hanno paura di te?
Amelia scoppiò in una grande risata non appena Robert pose quella domanda ad Arizona, che invece rimase impassibile.
-Sono il capo di quell’ospedale
- Wow, sapevo fossi una importante
- Da cosa?
- Dalla tua eccessiva serietà
- Devo dire che sei il primo che mi dice una cosa del genere
- C’è sempre una prima volta
Amelia si accorse di ciò che stesse succedendo in quella stanza: Arizona era gelosa di Robert, lo era stata sin da quando le aveva parlato di lui e non stava facendo nulla per nasconderlo. Robert, d’altro canto, non faceva nulla per placare gli animi
- Ok, potete smetterla, non stiamo facendo una gara a chi è più forte. Devi solo presentarti in ospedale lunedì mattina e vedremo come fare per aiutarti
- Perfetto, a lunedì allora, o magari prima – Robert fece l’occhiolino ad Amelia ed uscì dallo chalet.
Non appena rimasero sole nella stanza, Amelia si voltò timorosa verso Arizona. Era adorabile anche da arrabbiata; un sorriso le spuntò sulle labbra
- Non ridere per piacere
- Non sto ridendo. Sei dolce quando sei arrabbiata e gelosa
- Ma hai visto cosa ha fatto?
- Certo che l’ho visto, ma lo stava facendo apposta, perché ha capito che sei gelosa e non fai nulla per nasconderlo
- Perché dovrei?
- Perché devi fidarti di me
- Io non mi fido di lui
- Ma cosa vuoi che faccia? Dai vieni qui
Amelia prese la mano di Arizona e delicatamente le fece fare un passo verso di lei. Appoggiò la sua fronte a quella della bionda e i loro nasi si sfiorarono.
- Io voglio solo te, nessun altro. Ne stiamo passando troppe, lo so, ma io voglio affrontare qualsiasi cosa con te, perché ti voglio nella mia vita, a qualunque costo
- Lo so, scusami – Arizona si spostò quel poco da far poggiare le sue labbra a quelle di Amelia. Un bacio delicato, ma che trasmise alla mora tutto ciò che la bionda stava provando in quel momento.
- Non devi scusarti – Amelia approfondì il bacio, per poi accompagnare Arizona nella camera da letto. La fece sedere e pian piano le tolse i vestiti. Quando la bionda rimase completamente nuda davanti ai suoi occhi, la fece stendere sul letto e le si stese sopra. Con il dito iniziò a tracciare un percorso partendo dalla bocca
- Amo tutto di te, partendo da queste labbra. Così delicate, ma capaci di trasmettermi più emozioni di quanto potessi immaginare – le dita di Amelia scesero sul petto della bionda, che fece un lieve sussulto sotto quel tocco - Il tuo cuore, fragile ma forte. Con questo sei capace di amare anche la persona che ti fa del male - il percorso che Amelia aveva tracciato finì sulle mani di Arizona, alla quale intrecciò le dita portandole sulla sua testa - con queste mani, con queste dita, voglio che tu mi accarezzi per il resto dei nostri giorni.
Una lacrima rigò la guancia di Arizona e Amelia, con il pollice, gliela asciugò
- Perché piangi?
- Sei una persona stupenda, eppure nel momento in cui ne avevi più bisogno ti ho allontanata
- Io non la vedo in questo modo. Hai ragione quando mi dici che dovremmo essere più indipendenti, hai ragione quando mi dici che devo andare alle riunioni, hai ragione quando mi dici che devo riprendere in mano la mia vita. Hai ragione su tutto ed è per questo che ho capito. Ora siamo qui, io e te. Hai trovato un modo per farmi stare meglio, per farmi ritrovare in un momento in cui mi ero persa e per me questo è tutto. E’ tutto ciò di cui ho bisogno
Quel pomeriggio le due donne si amarono. Lo fecero come mai avevano fatto prima. Essere state sincere l’una con l’altra aveva fatto sì che tutte le loro emozioni potessero essere esternate. Lo fecero consapevoli del fatto che da quel giorno tutto sarebbe cambiato.
 
-Arizona, muoviti! E’ tardissimo! – Amelia era davanti la porta dello chalet in attesa della bionda. Come sempre era in ritardo. Erano le 5 del pomeriggio della domenica e ancora non erano partite, nonostante avessero programmato di farlo per molto prima
- Eccomi, eccomi! Non riuscivo a chiudere la valigia
- Ci credo, hai buttato tutto neanche fosse un cestino
- Mi dispiace miss perfettina, non riesco ad essere come te
- Male! Molto male! – Amelia posò le labbra su quella della bionda, che come risposta le morse il labbro inferiore.
- Ahi! Perché lo hai fatto?
- Così la smetti di prendermi in giro
Amelia finse di mettere il broncio in attesa di un bacio dalla sua compagna, che però non arrivò
- Fai la finta offesa per ricevere attenzioni?
- Può darsi
- Mi dispiace, siamo in un mega ritardo – Arizona superò la mora e si diresse verso la macchina. Posò la sua valigia nel porta bagagli e salì nel lato guida.
- Non credere di scappare così facilmente – nel frattempo anche Amelia aveva posato la sua valigia e aveva preso posto in auto, pronta per affrontare il viaggio
- Altrimenti?
- Non te lo dico, quando meno te lo aspetti  arriverà la sorpresa
Arizona sorrise e mese in moto l’auto. Il viaggio fu silenzioso. Amelia era stanca e Arizona era concentrata alla guida. Le giornate erano sempre più corte e quando stavano per entrare in città era ormai buio.
-Aspetta,  accosta un attimo – Poco prima che Arizona entrasse a Seattle, Amelia le fece segno di accostare
- Cosa succede? Non ti senti bene? – Arizona accostò e guardò preoccupata la mora, che le si avvicinò e la baciò con passione, tanto da rimanere senza fiato
- Wow! Per cosa era questo?
- Una volta a Seattle cambieranno un po’ di cose, quindi volevo suggellare in qualche modo questo weekend
- E’ vero che cambieranno alcune cose, ma continueremo a stare insieme,  potrai baciarmi ogni volta che vorrai
- Lo so, solo che abbiamo trascorso un weekend stando sempre insieme, mentre ora dormiremo in case diverse e con il lavoro siamo sempre impegnate, quindi qualcosa cambierà
- Non avevo ancora realizzato la situazione. Ero convinta venissi a dormire da me
- E tutta quella storia di riprenderci i nostri spazi e di fare le cose con calma?
- Lo so, ti sembro matta, ma mi ero abituata alla tua presenza
- Ce la faremo, vedrai
Mezz’ora dopo Arizona stava lasciando Amelia davanti casa di Meredith.
- E’ ancora tutto acceso, vai, ti starà aspettando
- Grazie ancora
- Grazie a te
Le due donne si salutarono, anche se a malincuore e Amelia si avviò verso casa. Come previsto, non appena aprì la porta, trovò Meredith sul divano.
- Ben tornata
- Grazie, mi stavi aspettando?
- Tanto non riesco a dormire. Allora come è andata?
- Alla grande, sembrava di vivere in un mondo parallelo, era tutto perfetto. A te? Come stai?
- Bene, cerco di pensarci il meno possibile. Alex è stato molto qui durante la tua assenza
- Mi dispiace non esserci stata
- Io sono contenta che tu sia andata. Quando Arizona mi ha parlato della sua idea speravo tu accettassi; solo lei è capace di farti stare meglio
- Eh già, è proprio così. Domani in ospedale arriverà un ragazzo con un tumore inoperabile
- Sei andata alla ricerca di tumori?
- In realtà ha soggiornato vicino al nostro chalet
- Proverai ad operarlo?
- Voglio prima vedere in che stato è
- Bene, sono contenta che tu sia tornata, ti trovo bene
- Bisogna sempre prima cadere per potersi rialzare, giusto?
- Giusto
   
 
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