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Autore: Cottondew    14/09/2017    0 recensioni
Brevi frammenti di vita quotidiana all'interno delle mura di una prestigiosa e selettiva Accademia.
Momenti dolci appartenenti a una realtà tranquilla, malinconica e quasi nostalgica.
Le premure di Christopher per la piccola Tsukiko;
La dedizione dell'Infermiere, tra i suoi mille pensieri;
La bolla malinconica di Gheorge;
Il cuore infranto di Giancarlo.
Due o un giorno per ogni personaggio, uno spiraglio di leggerezza tra un sospiro e un gesto d'affetto.
[L'Ideal Academy è un mio vecchio progetto, ormai accantonato, ho voluto salvare qui le brevi storie che scrissi. Ogni capitolo avrà un'illustrazione che realizzai un anno fa. Tutti i personaggi sono miei OC
Genere: Fluff, Malinconico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Shonen-ai
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Un giorno
Quel pomeriggio d’autunno era particolarmente caldo e soleggiato. Tirava una leggera brezza che faceva muovere appena i rami degli alberi. 
Dietro il vetro della finestra dell’infermeria stava la figura alta dell’infermiere che sorseggiava serenamente un tea caldo. Erano appena le tre; le tre di un noioso e monotono pomeriggio autunnale. 
Non si percepiva anima viva; probabilmente gli studenti erano tutti immersi nello studio e tra biblioteca e camera da letto, la sala comune era desolata, così come quella degli insegnanti.
Non si può dire che non avesse passioni per ammazzare il tempo, abituato a quelle giornate di monotonia qualcosa doveva pur inventarsi per mantenersi “vivo”.
Eppure il costante timore di essere colto di sorpresa, mentre faceva tutt’altro, e trovarsi davanti a un’emergenza sprovvisto di testa per agire lucidamente gli impediva di dedicarsi alle sue piccole passioni per occupare il vuoto tempo libero.
Il suo hobby era il fai-da-te. Amava creare degli oggetti utili riciclando materiali di scarto. Lavorando nell’infermeria, era solito trovarsi tra le mani tante boccette vuote o contenitori di medicinali e lì la sua fantasia dava vita a tanti graziosi oggettini particolari che adornavano il suo spazio di lavoro.
Sorseggiò ancora un po’ di tea, gli occhi color nocciola fissi sul movimento delle foglie trasportate dal vento e la testa vagante in un suo mondo.
A distoglierlo, fu il rumore della porta che si spalancava e rumorosi passi che venivano verso di lui.
“Fratellino, oggi giornata noiosa?” rombò la voce del professore di fotografia.
“Priva di lavoro per me, ma di sicuro una buona giornata. Significa che stanno tutti bene” rispose con tono pacato voltandosi appena verso di lui.
“Ti va di venire con me a fare qualche scatto? Almeno non ti annoi e prendi un po’ d’aria!” gli propose mostrandogli la macchina fotografica.
L’infermiere scosse prontamente il capo, in un fruscio di boccoli bicolore, declinando l’offerta.
“No, no, fratellone. Mi conosci: non lascio mai il posto di lavoro” mormorò per poi tornare a posare il suo sguardo stanco e vacuo al movimento delle foglie, chiudendosi nuovamente nel suo insondabile silenzio di meditazione.
Il professore, rispettando i suoi spazi, decise di non insistere e rivolgendogli un affettuoso sorriso, che non venne notato, tornò nei suoi passi, fiero del suo diligente fratellino anche se un po’ preoccupato per lui.
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