Anime & Manga > Naruto
Segui la storia  |       
Autore: Anna3    15/09/2017    2 recensioni
Uno tra i personaggi più amati e odiati al tempo stesso è di sicuro Sasuke Uchiha: il suo carattere antipatico e impassibile ha fatto perdere le staffe a molti dei suoi avversari, compreso Deidara. Ma cosa sarebbe successo se quest'ultimo avesse vinto contro di lui?
Una fanfiction che fa bene agli amanti degli Uchiha, ma soprattutto ai loro haters.
Genere: Generale, Suspence, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Deidara, Sasuke Uchiha
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo 2: La missione

Il resto della mattinata lo ho passato all’interno del negozio a vendere alcune delle mie opere e crearne delle nuove nei momenti morti. È strano, ma proprio quando mi metto a farlo, mi sento osservato. Verso l’ora di pranzo, chiudo il negozio e decido di farmi un giro per la città: ricordo a memoria questo quartiere, perché è proprio qui dove sono nato, o almeno credo. Non ricordo i volti dei miei genitori, mi hanno abbandonato poco dopo esser nato, ma a quanto dicono in giro loro erano di qui. Dicono che mia madre fosse la più bella del villaggio e venne sedotta da un’artista di passaggio. Non hanno mai davvero voluto un figlio, così non appena lei mi ha partorito, per scelta unanime, sono stato lasciato nelle mani di un’anziana donna, che mi ha assistito nei miei primi anni di vita. Nei primi tempi, quando scoprii la verità, odiai molto mia “madre”, ma con il tempo ho semplicemente capito che provare rancore verso di lei non mi avrebbe portato da nessuna parte. Iniziai a dedicare anima e corpo alla mia arte, mentre frequentavo l’accademia ninja. Poi, quando l’anziana donna morì, lasciandomi solo al mondo e con pochi soldi, smisi di frequentarla e iniziai a lavorare nelle mie opere d’arte: avrei dimostrato a tutto il mondo la mia bravura ed essi avrebbero dovuto riconoscerla tutti quanti, primi tra tutti i miei snaturati genitori, che non hanno mai creduto in me, vedendomi soltanto come una seccatura! Sarei diventato il miglior artista mi dicevo… Ma al tempo stesso capivo che non sarei mai diventato tale se non avessi reso la mia arte unica. E fu così che appresi la tecnica per far esplodere le mie creazioni, venendo in seguito bandito dal villaggio.
Arrivato finalmente nel mio ristorante preferito, ordino la solita scodella di katsudon, sedendomi nel mio solito tavolino abituale. Appena mi siedo, sento una voce femminile chiamarmi, questa però è molto diversa a quella di Hoshi.
“Deidara!” strilla la ragazza saltandomi addosso. Da quando ho così tanto successo con le donne?
“Finalmente sei tornato!” dice la ragazza con voce stridula “Mi mancava vederti fare le tue creazioni” dice guardandomi con gli occhi a cuore.
“Ah quindi eri tu quella che mi osservava prima! In effetti mi sembrava che qualcuno mi stesse guardando!” rido imbarazzato.
“Ah mi hai notato!” strilla la ragazza attirando l’attenzione di mezzo locale. Non che prima fosse da meno: indossa una minigonna e una maglia retata con un grande scollo sul petto prosperoso.
“Nanami 1 – Hoshi 0!” dice trionfante ridendo malvagia. Sbuffo un po’ irritato dal suo comportamente infantile.
“Ad ogni modo...” dice sistemandosi sulle mie gambe “Come è andata la missione?” gioca con un mio ciuffo. Ma c’è qualcuno che non sa della mia missione qui?
“Molto bene grazie”.
“Scommetto che hai risolto tutto tu! Dopotutto tu sei un genio, nessuno è alla tua altezza” strilla Nanami.
“Grazie” dico distaccato, mentre la ragazza si stringe a me sussurrando maliziosa:
“Meriteresti un premio stanotte” ammica verso di me.
“TU!” grida un’altra voce femminile, questa più familiare “COME OSI APPICICARTI IN QUESTA MANIERA AL MIO DEIDARA”.
Hoshi infuriata raggiunge me e Nanami e sposta molto rudemente la rivale da me.
“Da quando lui è una tua proprietà sentiamo?” ribatte Nanami.
“Se per questo non è nemmeno tua!”.
“Sì invece! Infatti lui mi ha notata, mentre tu sei dovuta andare da lui con la scusa che ti serviva una bomba! Sei patetica!”.
“Perchè molestarlo in pubblico non è da persona patetica?”.
“Zitta gallina!”.
“Brutta...”.
“Ragazze basta!” le interrompo “voglio bene ad entrambe, non litigate”.
Nanami e Hoshi tacciono per un po’ per poi riprendere a litigare furiosamente:
“Sono certa che a me ama, mentre a te vuole semplicemente bene, ma non ha il coraggio di dirti la verità: ossia che sei brutta, antipatica e odiosa!”.
“Questo lo credi tu, la realtà è un’altra...”.
Sospiro lasciandole litigare e iniziando a mangiare il mio katsudon. Quanto adoro questo piatto! È una bomba in bocca: il riso con il brodo è la morte sua, per non parlare poi delle fettine di maiale! Cerco di trattenermi dal mangiarlo velocemente, ma la voglia è troppo grande e finisco per spazzolarlo via in pochi minuti.
“DEIDARA!” mi chiamano in coro le due ragazze non appena ho finito di mangiare dalla mia ciotola “chi ami tra noi dueeee?”.
Sto per rispondere che al momento non sono interessato a nessuna delle due e che sinceramente amo solo abuffarmi di katsudon e creare nuove opere, quando mi viene un’idea:
“Ragazze, siete antrambe molto belle e dolci, e proprio per questo io non so quale delle due scegliere” rispondo.
“Uffa e come possiamo farti decidere?” chiede Hoshi. Sorrido:
“Vi propongo una sfida: passerete un intero giorno con me e in base a come vi comportate deciderò chi delle due sarà la mia ragazza. Ci state?”.
“UN INTERO GIORNO” strilla Nanami al settimo cielo “CERTO CHE CI STO!”.
“Andata! Tanto sono molto meglio io che l’ochetta starnazzante che hai qui vicino” dice riferendosi a Nanami.
“Stai zitta! Tanto la gallina starnazzante sei tu!”.
“Sarò io a vincere!” dicono all’unisono decise. 
“Sì, sì, va bene” sbuffo “io torno al lavoro” dico alzandomi.
“Aspetta Deidara!” mi ferma Hoshi “quando veniamo da te per questa sfida?”.
“Domani mattina, quando volete” dico uscendo e lasciandole sole a continuare.
Quando torno al negozio, trovo una lettera attaccata alla porta d’ingresso. La prendo in mano: è stata scritta dallo Tsuchikage ed è indirizzata a me. In poche parole, mi chiede di scrivergli i risultati  riscontrati nella zona scomparsa perché… non siamo la prima nazione a cui capita una cosa simile. Sembra infatti che anche ad altre nazioni (non specificate) sia capitato lo stesso e che in molti si siano messi in moto per questo. La missiva si conclude con dei rotoli da inviare il prima possibile al  Comando del Villaggio della Roccia. 
Ah fantastico e io cosa dovrei scrivere che non mi ricordo nulla di ieri? Sospiro e appoggio la lettera  sul tavolo del soggiorno nel mio appartamentino.
Il resto del pomeriggio lo trascorro molto tranquillamente conversando con i clienti: sembra che al Villaggio molti apprezzino la mia arte, e questa cosa mi stupisce molto. Le stesse persone che una volta mi serbavano rancore e volevano che io me ne andassi per sempre dal paese della terra ora invece pare che lodino il mio operato. 
A fine giornata, chiudo il negozio e torno al mio appartamento al piano superiore: faccio una breve cena con quello che trovo nel frigorifero e mi stendo poi sul letto stanco. Guardando distrattamente verso il tavolo, mi ricordo che devo rispondere alle lettera pervenuta oggi a pranzo. Accidenti che guaio! Potrei scrivere che non è stato rilevato niente, ma nel caso i miei ipotetici compagni abbiano rilevato qualcosa… Insomma non possono avermi mandato da solo!
Meditando sul da farsi, vado a farmi una doccia lavandomi per bene. Dunque, o rintraccio i miei compagni, altrimenti… che altro posso fare? Esco dalla doccia in accapatoio e mi asciugo i capelli: sembra di no, ma ho i capelli molto lunghi e ci metto molto tempo.
Sto ancora pensando a cosa mai potrò scrivere in quella missiva, quando vedo il tavolo e tutto quello che vi è sopra tremare. Dopo un attimo di shock, mi giro e vedo che è tutta la casa a tremare: o sono io che sto male oppure… è davvero il terremoto che precede quel misterioso fenomeno!
No, non può essere un caso: persino il pavimento trema. Guardo fuori e vedo che le strade, prima quasi completamente vuote, ora sono colme di gente che dalle proprie abitazioni si riversa nelle strade, timorosa che gli edifici cadano. Perfetto! Questa è proprio l’occasione che cercavo per andare nell’epicentro e capire cosa sta succcedendo, riferendolo poi allo Tsuchikage. In fondo, questa cosa preoccupa anche me: non siamo né la prima nazione che ha subito questo, né, a quanto credo, l’ultima. Se le cose vanno avanti di questo passo, il nostro stesso mondo verrà distrutto.
Senza esitare un momento di più, esco di casa e richiamando il mio uccello di argilla salgo sulla sua groppa e mi dirigo a nord-ovest. A quanto pare, la prima sparizione avvenuta è stata in questa direzione. E se la sparizione di questi territori fosse legata alla sparizione di Sasuke? No, lo escludo: come può un nanerottolo simile esser tanto importante? Senza contare poi che il primo terremoto è avvenuto prima che mi svegliassi, quindi forse è un avversario creato da quel tizio dell’altro mondo.
Una volta arrivato nel luogo dell’epicentro, resto sconvolto da ciò che vedo: non solo ci ho messo soltanto un quarto d’ora per arrivare al confine, ma anche vederlo è terrificante. Non ho mai visto, in tutta la mia vita, una cosa simile: semplicemente, tutta la terra, i fiumi, gli alberi e persino persone stesse, che tentano in ogni modo di scappare a questa fine, scompaiono in mezzo a un enorme gorgo nero. Spariscono e basta, senza lasciare traccia. Il suolo prima si crepa e poi cade a pezzi nella grande voragine nera che si ingrandisce sempre più.
Continuo a sorvolare la zona, ma ovunque il risultato è sempre lo stesso: e ma non posso neanche solo provare ad avvicinarmi troppo alla voragine nera per salvare qualcuno, rischierei di venirne travolto e andare chi sa dove: il risucchio è troppo forte anche per me.
Pochi minuti più tardi, sento un grande frastuono provenire da sud-est. Volo in quella direzione e vedo un’erorme creatura bianca, simile a una specie di cavallo o delfino: non ci sono dubbi, quello è il pentacoda. Il cercoterio si muove in modo anomalo, sbattendo qua e là le sue code in modo confuso. La cosa mi sorprende: questi sono i classici movimenti che fanno i demoni quando io e Sasori cercavamo di catturarli. Questo significa che… aguzzando meglio lo sguardo, noto che ci sono due figure con degli inconfondibili mantelli neri a chiazze rosse (sicuramente nuvole). Questo vuol dire che l’Akatsuki esiste anche in questo universo parallelo: me l’aspettavo. Essendo ad un’elevata altitudine, non riesco a riconoscerne il volto, ma guardando come combattono direi che quelli lì sono Sasori e Orochimaru. Sapevo che Sasori prima di stare in coppia con me era con Orochimaru, ma non avrei mai immaginato che senza Sasuke sarebbe rimasto. Resto a sorvolare quella zona, interessato anche in parte dalla cattura del cercoterio, quando mi accorgo di un piccolo dettaglio: la smaterializzazione del terreno non avviene in modo omogeneo, ma per gradi. Ci sono momenti in cui i territori cadono nella voragine più velocemente, altri in cui la smaterializzazione è talmente lenta da sembrare immobile. Prestando ancora più attenzione, c’è una correlazione tra i colpi che l’Akatsuki infligge al pentacoda: infatti, ogni volta che la creatura viene ferita, la velocità del fenomeno aumenta e si calma quando a subire i colpi sono invece Sasori o Orochimaru.
Da questo è facile trarne le conseguenze: la cattura dei cercoteri è strettamente collegata alla voragine e nel terremoto causata da essa. Questo spiegherebbe anche perché altri villaggi, oltre il nostro, hanno riscontrato gli stessi fenomeni nel loro territorio. Restano però ancora molte domande  riguardo ciò, la più importante delle quali è: perché? Perchè questi fatti sono così legati tra loro? È forse un piano dell’Akatsuki? Ma insomma non avrebbe senso: si finirebbe per restare solo con un pugno di terra. È forse una mossa diversiva per ottenere qualcosa dai vertici delle nazioni? No,  non avrebbe senso: torno verso casa continuando a pensare intensamente. Qui non posso far più niente e poi devo scrivere quella lettera allo Tsuchikage. Accidenti al tizio che ha creato questo mondo! Non si capisce mai che ha in mente… aspetta, forse se provassi a tornare nel mondo reale, saprei anche cosa sta succedendo!
Mi concentro intensamente e usando l’occhio sinistro cerco di tornare nel mondo reale. Il primo tentativo fallisce: non importa anche le prime volte è stato così. D’altronde spedire il mio corpo da questa dimensione a quella è uno sforzo non da poco. Dopo svariati tentativi, capisco che qualcosa non va: il mio occhio forse non è così sviluppato… E a quel punto capisco: non avendo mai incontrato Itachi all’Akatsuki, non ho mai sentito il bisogno di sviluppare il mio occhio contro lo sharingan e le illusioni, proprio perché non mi sono mai imbattutto in essi. Per questo ora non riesco più ad accedervi! Oh quanto avrei voluto incontrarlo! Solo ora capisco quanto Itachi sia stato importante per diventare il ninja potente che sono, anzi ero.
Rientro a casa con l’amaro in bocca: il terremoto ha distrutto alcune case, quelle più fragili, ma la mia, fatta di solida roccia ha resistito. Tra i civili con le case distrutte, alcuni sono riusciti a ripararsi a casa dei loro amici, altri invece hanno chiesto aiuto alla polizia, che ha subito montato delle tende e aiutato i malcapitati; ma tutto sommato le perdite non sono considerevoli e l’ordine di evacuazione è stato temporaneo. Le forze dell’ordine sanno che non si ripresenterà, sebbene i cittadini non siano del tutto d’accordo con esse.
Rientrato a casa, scrivo allo Tsuchikage, ormai esausto, riguardo i risultati ottenuti, menzionando in particolare il terremoto di oggi e anche riguardo la mia teoria. Dopo aver mandato un mio uccello con la missiva al suo ufficio, sospiro svestendomi e stendendomi sul letto: non mi piace moltissimo collaborare con lo Tsuchikage, ma dato che la situazione è preoccupante e soprattutto che non posso muovermi dal Villaggio senza il suo consenso, non mi resta altra scelta.
Mi addormento in pochi secondi, felice di poter dormire finalmente dopo una lunga giornata.

Il mattino successivo, mi sveglio in mattinata sentendo due calde presenze sul mio letto che mi circondano. Sbadiglio aprendo piano gli occhi, credendo di essere ancora nel mondo dei sogni, ma quando inizio ad avere una migliore consapevolezza di essere sveglio, capisco che le due presenze sono reali. Spalanco gli occhi e mi ritrovo Hoshi e Nanami che mi stringono una per parte:
“Buongiorno amore” dicono entrambe con voce soave. Scatto a sedere:
“Che ci fate voi qui?”.
“Come che ci facciamo qui? Ti sei dimenticato che oggi devi dire chi di noi due ami di più?” risponde Hoshi.
“Ma ieri c’è stato il terremoto, non credevo voleste venire” ribatto.
“Per niente al mondo rinunceremo a te” dice Nanami innamorata persa. Sbadiglio:
“Capisco… Vado a far colazione”.
“Te la abbiamo già preparata noi!” dicono in coro le due ragazze “O meglio io ho cucinato e Hoshi ha preparato il vassoio” dice tronfia Nanami.
“Ma se non sai neanche cucinare un uovo sodo tu!” ribatte l’altra.
“So cucinare il katsudon, che è il piatto preferito di Deidara e questo basta e avanza!”.
Sto iniziando a pensare che la mia trovata di ieri non sia poi una così bella idea. Mentre loro discutono prendo il vassoio e inizio a mangiare. Se non altro, non ho la preoccupazione di dover cucinare, e poi questi piatti sono deliziosi.
“Va bene, ora andiamo giù ad aprire il negozio” dico e mi alzo prendendo i vestiti e vestendomi in bagno. Una volta uscito ed essermi dato una sistemata, vado giù alla bottega.
Dire che è stata una mattinata distruttiva è un’eufemismo: per qualunque cosa Hoshi e Nanami litigavano ed erano in disaccordo. Se una disponeva una mia opera d’arte rivolta verso destra, l’altra la voleva verso sinistra, se una la metteva storta, l’altra la voleva dritta e così via: alla fine l’unica ad avere la peggio era l’opera stessa. Quando aiutavano un cliente una diceva una cosa, l’altra quella opposta e si sabotavano a vicenda, e per quanto le rimproverassi i risultati erano sempre quelli. Alla fine della mattinata, ero arrabbiato con entrambe e non rivolgevo la parola a nessuna delle due. Allora, per evitare che le due concorrenti litigassero, ho ordinato loro che Nanami cucini a pranzo il mio amato katsudon, mentre Hoshi dia una pulita al negozio: in questo modo una sta nel mio appartamento mentre l’altra sta nel negozio, servendo occasionalmente i clienti e non venendo in contatto, non s’azzuffano. Per quanto riguarda me, ho fatto una cosa molto equa: la mattina sono stato soprattutto con Nanami, mentre il pomeriggio con Hoshi.
Infatti, dopo aver mangiato l’eccellente katsudon di Nanami, con la quale mi sono anche complimentato, ho chiesto a Nanami di stare giù al locale, mentre Hoshi nell’appartamento.
Di entrambe si può dire che siano eccellenti commesse, ma Nanami più brava in cucina e Hoshi in matematica: due caratteri quasi opposti. Nanami più creativa, mentre Hoshi più logica, ma entrambe innamorate perse di me e determinate a vincere contro l’avversaria. 
A distogliere l’attenzione dalle mie riflessioni sulle ragazze, è il ritorno del mio uccello mandato dallo Tsuchikage ieri notte: al suo dorso porta legata la lettera di risposta. La apro con Hoshi al mio fianco, mentre Nanami è impegnata a chiudere il negozio. In parole povere, dice che devo recarmi al suo ufficio il prima possibile, poiché vorrebbe parlare con me di importanti questioni riguardo quanto accaduto nei precedenti giorni. Mi invita poi a non perder tempo e raggiungerlo.
“Oh magari vuole darti un compenso per le tue indagini! Sei il migliore Dei-dei!” ride felice Hoshi. Non rispondo assorto nei miei pensieri: di certo non vuole ricompensarmi, ma sarà una conferma o no della mia ipotesi. In ogni caso, mi rendo perfettamente conto da solo che è necessario fare in fretta, ne vale del nostro mondo.
“Devo andare.” dico deciso.
“Andare dove?” chiede entrando dalla porta Nanami. Le spiego brevemente la situazione con parole rapide e coincise.
“Uffa, non puoi andarci domani?”.
“Non è un gioco Nanami, c’è a rischio il destino del mondo intero:” dico con aria seria “partirò tra poco, non si discute”.
“Sì, hai ragione Deidara: almeno lascia che ti prepari qualcosa per la cena...”.
“Non se ne parla, parto ora”.
Hoshi, avendo già capito la situazione, senza una parola mi porge uno zaino:
“Vedi di tornare presto” mi sorride “contiene tutto l’occorrente: armi ninja, cibo a sufficienza, altra argilla, rotoli e… beh lo scoprirai”.
“Aspetta ma io...” sta per protestare Nanami. Prima ancora che possa concludere la frase, do un bacio sulla fronte a Hoshi, ringraziandola. Lei arrossisce un po’, con somma invidia di Nanami che la guarda con odio.
“Alla fine hai scelto lei!” grida arrabbiata, ma io ormai sono già in volo sul mio uccello.
Arrivato all’ufficio dello Tsuchikage, busso alla porta ed entro, inchinandomi, a malincuore, davanti al vecchietto. Questo, dopo avermi fatto alzare, inizia subito a parlare della questione:
“Allora Deidara, ti ho fatto venire qui nel mio ufficio per parlarti di persona riguardo le considerazioni che hai fatto sulla lettera” dice Onoki alzandosi e guardando dalla finestra rivolta verso una parte del Villaggio “innanzitutto, volevo complimentarmi per il tuo coraggio: è già la seconda volta che dai un enorme aiuto al paese della terra”.
“Non lo faccio per il paese o la gloria:” ribatto distaccato “lo faccio perché questa è una minaccia a livello mondiale, e se quello che mi avete riferito nella precedente missiva è vero, c’è da preoccuparsi”.
“Capisco”.
“Ebbene cosa dovete dirmi?”.
“Vedo che come al solito vai dritto al punto eh? Non sei cambiato di una virgol.a” dice voltandosi verso di me e poi continua, vedendo il mio sguardo impaziente “Le tue supposizioni sono giuste Deidara: infatti ad essere colpiti sono stati anche il Villaggio della Sabbia, della Nebbia,  e della Nuvola, proprio quando i cercoteri venivano catturati e le loro forze portanti uccise, ad esclusione dell’attuale Kazekage Gaara”. Annuisco:
“Dunque avevo ragione… Si sanno le cause di questa relazione tra cercoteri e terremoti?” chiedo gioendo per l’esattezza del mio ragionamento.
“Non ancora: nessuno ha capito che correlazione vi sia, ma è chiaro che essa è una minaccia per il nostro mondo”. Annuisco.
“Per questo motivo, è stato chiesto a tutte le terre di mandare dei ninja ai Villaggi della Cascata, della Nuvola e della Foglia affinché proteggano Fu, forza portante del demone con sette code, Killer Bee, forza portante dell’ottacoda e infine Naruto Uzumaki, forza portante dell’enneacoda. Ho deciso che anche tu parteciperai a questa missione: alla fine, ti sei dimostrato un ninja affidabile e molto intuitivo. Te la senti?” mi chiede  lo Tsuchikage guardando bene la mia reazione. Impassibile, rispondo:
“Sono ai suoi ordini”.
“Eccellente: tu sei stato assegnato a Naruto Uzumaki, del Villaggio della Foglia”.
Non poteva andarmi meglio direi: praticamente tutti i ninja sanno, o meglio sapevano, che Naruto Uzumaki e Sasuke Uchiha erano due ninja molto potenti e legati da un profondo legame. Sarà curioso vedere come Naruto è diventato senza quel suo amico pazzo: di certo una persona migliore.
“Devi fare molta attenzione Deidara: la nostra ultima speranza è Naruto Uzumaki. Se lui viene catturato dall’Akatsuki, c’è il rischio che l’avanzamento della voragine non si fermi più e il nostro mondo venga distrutto”.
“Ma non avrebbe senso che l’Akatsuki distruggesse il nostro mondo in questo modo!” esclamo.
“E come lo sai? Sei forse stato all’interno dell’organizzazione?” chiede sospettoso Onoki.
Beh, in realtà sì, nell’universo parallelo con Sasuke…
“No certo che no!” rispondo subito sicuro.
“Allora non puoi sapere cosa pensano quei serial killer psicopatici: potrebbero benissimo voler la fine del mondo per quanto ne sappiamo”.
“Lo trovo senza senso, perché anche loro fanno parte di questo mondo, ma in ogni caso questa trovo la miglior decisione ora, sebbene per vincere non si possa stare solo in difensiva”.
“Stai cercando di proporre qualcosa di meglio?”.
“Affato, la mia era solo una constatazione”. Lo Tsuchikage annuisce:
“Partirai questa sera stessa: una volta arrivato a Konoha, mostrerai il permesso e, una volta entrato, andrai dall’Hokage e gli dirai chi sei, tanto ho già fatto il tuo nome. Riceverai vitto e alloggio e conoscerai sia la squadra con cui collaborerai sia la forza portante stessa. Con te ci sarà un altro ninja del Villaggio della Roccia, ma vedi di comportarti onorevolmente”.
Annuisco per confermare di aver capito.
“Questo sarà l’altro ninja del Paese della Terra: Matsuda entra” ordina e un uomo con la divisa da jonin entra inchinandosi anche lui al cospetto del vecchio Onoki.
“Sono al vostro servizio” dice inchinato. Lo studio: è un uomo nerboruto, molto serio e composto, tutto vestito in divisa e senza neanche un pelo fuori posto. Da come parla è chiaramente una persona con cui non si possono fare errori o ti da il bel servito.
“Deidara, questo è il tuo nuovo compagno: Matsuo Matsuda”. Il diretto interessato fa una smorfia sentendo il mio nome e guardandomi:
“Signor Tsuchikage e io dovrei rappresentare il Villaggio della Roccia con un ragazzino biondo, peraltro senza cognome e clan, per proteggere una persona così importante?”.
“Ehi non sono un ragazzino!” esclamo irritato.
“Moderate termini, soprattutto tu Matsuda: non possiamo fare una pessima figura di fronte alle altre nazioni, quindi vi consiglio fortemente per lo meno di sopportarvi a vicenda”.


Angolo dell'autrice:
Capitoletto breve e di passaggio: venerdì della prossima settimana il gran finale!

Anna3
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Naruto / Vai alla pagina dell'autore: Anna3