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Autore: Francy_Kid    15/09/2017    2 recensioni
Chat Noir, la Belva Nera, un ragazzo che ha il potere di distruggere tutto ciò che tocca: una maledizione che lo vede essere temuto da tutti. Solo una ragazza, Marinette, sarà in grado di conoscerlo meglio e capirlo.
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•MariChat•
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INIZIATA: 9 Marzo 2017
CONPLETATA: 20 Marzo 2018
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Maestro Fu, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug, Sorpresa, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Spoiler!
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Cap. 25






 

Alya fissava la sua amica a sottecchi, stando attenta che né lei, né la professoressa se ne accorgessero.

 

Erano già tre sere di seguito che la seguiva ma non riusciva a capire dove finisse: sembrava sparire non appena arrivava alla ormai ex Villa Agreste.

 

Ma perché si avvicinava a quel posto? Era dove Chat Noir si rifugiava e nessuno tentava –nemmeno durante il giorno– di camminare sul marciapiede che circondava la casa.

 

Sapeva che l'amica era interessata alla Belva Nera, ma le aveva promesso che avrebbe lasciato stare, anche se credeva fermamente che fosse una bugia.

 

Seppure fossero tutti interessati a scoprire qualcosa a riguardo, tutti temevano il mostro, eppure Marinette non sembrava esserlo, nemmeno dopo quel dannato incidente al parco tra lei, Nathaniel e Chat Noir.

 

Quella ragazza non gliela raccontava giusta.

 

Voleva scoprire che stava combinando, anche se significava entrare nella villa e affrontare Chat Noir in persona!

 

 

 

—•—•—

 

 

 

Marinette sapeva che Alya la stava seguendo.

 

Era già la seconda volta che vedeva la sua figura andare a nascondersi dietro un angolo non appena si girava, riuscendo, però, sempre a fregarla nell'entrare a Villa Agreste, sentendo i suoi gemiti di frustrazione appena dopo il passaggio segreto che aveva adeguatamente nascosto.

 

Si sistemò il tablet sottobraccio, salendo le scale fino alla camera di Chat e aprendo la porta, sorprendendolo a soffiare ad un paio di piccioni che, da quanto dedusse, erano entrati da una fessura tra due travi.

 

«Chat, sei allergico alle piume, allontanati da lì!» esclamò, afferrando la scopa che aveva recuperato dall'armadio degli utensili per pulire la stanza e iniziando ad agitarla per far volare via i piccioni.

 

Il ragazzo starnutì non appena i volatili batterono le ali, volando per qualche minuto nella stanza e poi uscire dalla stessa fessura in cui erano entrati.

 

Marinette raccolse le piume che avevano perso, buttandole in un sacchetto dello sporco, per poi tornare a guardare Chat.

 

Il felino aveva gli occhi leggermente gonfi e lacrimanti ed il naso tappato, e continuava a sfregare i bulbi sperando che passasse, starnutendo subito dopo.

 

La ragazza si diresse sulla scrivania, perdendo con sé due scatolette bianche e facendo sedere l'amico sul materasso, porgendogli il contenuto della prima scatolina: uno spray nasale.

 

«Questo ti aiuterà con il naso, poi ti metto delle gocce per gli occhi. E smettila di grattarti, peggiori le cose.» aggiunse, schiaffeggiando leggermente la spalla del felino appena alzò la mano per grattarsi.

 

Chat, dopo aver usato lo spray, lo porse a Marinette, che lo risistemò nel suo contenitore e poi si avvicinò al ragazzo, aiutandolo a mettersi le gocce negli occhi.

 

«Tra qualche minuto starai meglio. Sono antistaminici, quindi non sono troppo forti e puoi usarli anche più volte al giorno, senza esagerare, ovviamente. E non osare toccarti gli occhi, capito?» ripeté, alzandosi per posarli di nuovo sulla scrivania e tornando a sedersi accanto all'amico, che miagolava leggermente disorientato.

 

«È inutile che cerchi il quaderno. Finché non stai bene ti proibisco di sforzare la vista. Ti senti anche la gola gonfia? Sennò dovrai prendere anche le gocce per la gola.» disse, vede solo scuotere la testa. «Bene, allora ti sdrai e aspetti. Intanto io pulisco un po' il pavimento: la polvere non aiuta per nulla.» esclamò, alzandosi malgrado i miagolii di protesta del ragazzo. «No, non mi aiuti. Ora tu fai come ti ho detto, va bene? E poi potrai mangiare dei macarons che ti ho portato.»

 

Chat brontolò, ma approvò –o almeno, fu costretto ad approvare– e rimase sdraiato sul materasso ad occhi chiusi, cercando di non pensare al prurito ed al bruciore agli occhi, senza contare il naso che gocciolava leggermente per via dello spray.

 

Marinette lo capiva perfettamente. Malgrado lui non avesse scritto nulla, lei aveva capito che voleva aiutarla, dato che, dopotutto, era casa sua.

 

Si sentiva leggermente viziato a volte, ma si aiutavano a vicenda e non c'era mai una volta che l'uno o l'altra esagerava.

 

La de riva muoversi per la stanza, spazzando mentre canticchiava una canzone di Jagged Stone, il cantante rock preferito di entrambi, saltellando qualche volta e facendo vibrare le sue orecchie da gatto quando si spostava.

 

La sua voce era melodiosa, anche per una canzone di un genere che non prevedeva l'essere dolce; il rock era musica forte e decisa, esattamente come Marinette.

 

Aprì un occhio, notando che il prurito era quasi del tutto sparito e che la vista era leggermente sfuocata per via delle gocce, ma riusciva a vedere la sagoma della ragazza che camminava per la stanza, impegnata a spazzare il pavimento al meglio che poteva.

 

Rimase a guardare la sua figura per un paio di minuti, finché non la vide tornare accanto a lui, sdraiandosi prona e guardarlo dritto negli occhi.

 

«Come va il naso?» domando e lui annuì, segno che, finalmente, riusciva a respirare bene. «Perfetto, e gli occhi?»

 

Il felino alzò il pollice, facendole cenno che stava bene, ma la corvina gli pizzicò la guancia, facendolo squittire di sorpresa –ed un gatto che squittiva non si sentiva di certo tutti i giorni–

 

«Bugiardo. Hai la vista sfuocata, aspetta ancora qualche minuto. L'ho capito perché mi stai fissando la fronte.» disse divertita, mentre lui mugugnò sconfitto.

 

I due restarono sdraiati sul letto ad ascoltare la loro musica preferita per una ventina di minuti, godendo della vicinanza e della compagnia reciproca.

 

Chat però non disse ci vedeva perfettamente da quando lei aveva finito di spazzare.

 

 

 

 

—•—•—

 

 

 

Chat Noir distolse lo sguardo dal cellulare della ragazza per guardarla.

 

Non sapeva effettivamente se dirle che voleva provare il linguaggio dei segni o continuare a comunicare su un quaderno, con il rischio che se qualcuno lo trovasse scoprirebbe che si vede con qualcuno.

 

Tentar non nuoce, diceva il detto.

 

Mise in pausa l'anime durante l'ennesima scena divertente e Marinette guardò incuriosita il ragazzo, aspettando che finisse di scrivere.

 

Notò subito la sua scrittura timida e tremante, lasciandole capire che era una cosa a cui aveva pensato un po'.

 

"Volevo chiederti una cosa... se iniziassimo a comunicare con il linguaggio dei segni? So che potrebbe essere impossibile impararli tutti in poco tempo, ma può essere carino, secondo me. Ovviamente puoi anche rifiutare"

 

La corvina lesse, poi alzò lo sguardo sull'amico e sorrise: «Sì, sarà divertente. Ovviamente non potremmo imparare a fare un grande discorso, ma frasi semplici, tipo "Come stai?", "Che ore sono?" e le loro risposte.»

 

"Mi accontento di poche frasi. E poi so che non è per nulla semplici, quindi non voglio obbligarti ad imparare nulla. Diciamo che è solo un piccolo esperimento che mi piacerebbe provare"

 

«Certamente. Speriamo solo di cavarcela bene.» ridacchia.

 

"So che ci sono dei video su YouTube per alcune frasi: potremmo scaricarne alcuni per impararli. Oppure so che ci sono anche dei libri a riguardo"

 

«Per i libri me ne occupo io. Li prenderò in prestito alla mia biblioteca di fiducia e poi stamperò qualche foglio.» spiegò visibilmente esaltata per la cosa.

 

Chat non credeva che lei fosse d'accordo, immaginando che gli ridesse in faccia non appena avesse letto la sua richiesta; invece eccola lì, che pianificava con lui i modi migliori per imparare il linguaggio dei segni.

 

Era felice di quello e non vedeva l'ora di iniziare.

 

 

 

 

 

 

 

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Lo ammetto che è corto, ma sono stata ultra impegnata in questi giorni per vari motivi. 

 

Perdonatemi...

 

Comunque, già dal prossimo lo vedremo "esercitarsi" nel linguaggio dei segni e... spero di essere in grado di descrivere al meglio...

 

A venerdì :3

 

Francy_Kid

  
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