Anime & Manga > Inazuma Eleven
Segui la storia  |       
Autore: ROW99    16/09/2017    1 recensioni
Essere soli è una delle cose più devastanti che possano colpire la vita di una persona, ma spesso la luce è nascosta più vicino di quanto sembri, magari negli occhi di qualcuno di insospettabile!
Dal testo: Non è facile avere amici quando sei troppo intelligente. Sembri sempre troppo alto, troppo lontano per chi vive una vita normale. Minaho non ricorda un periodo della sua vita in cui non sia stato solo. Forse, nei suoi primi ricordi, prima dell’incidente che gli porterà via il padre, vi era una stilla di felicità, ma poi tutto era crollato.
nb: Minaho e Manabe frequentano la Raimon, ma in una sezione diversa dai protagonisti di IE go
Genere: Drammatico, Fluff, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Altri, Manabe Jinichirou, Minaho Kazuto
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Starless night will cover day
In the veiling of the sun
We will walk in bitter rain

But in dreams
(But in dreams)
I still hear your name
And in dreams
(And in dreams)
We will meet again

When the seas and mountains fall
And we come to end of days
In the dark I hear a call
Calling me there
I will go there
And back again

-Che posticino… curioso! -Pensò per l’ennesima volta Manabe mentre cercava disperatamente di evitare che una cameriera un po ’ troppo discinta gli rovesciasse in testa una pentola piena di trippa al sugo.
-Ti piace? -Me lo ha consigliato Kariya al telefono .. Io non sono molto pratico di questa parte della città… -L’arancione era seduto dalla parte opposta del tavolo con sguardo preoccupato.
(-Kariya? Non avevo dubbi!) Ehm… si Min… molto… molto pittoresco, ecco! Pittoresco e… colorito? -La voce del lilla era leggermente imbarazzata mentre sperava che l’impalcatura che reggeva il suo sorriso di circostanza non franasse .

Il locale era sotto il livello della strada. Uno stanzone fumoso illuminato da lampadacce polverose che sembravano risalire all’occupazione della Corea, e nella penombra stormi di cameriere (e camerieri!) procaci che si destreggiavano fra i tavoli… se si potevano definire tavoli quei pianali laidi e bisunti. (-Che orrida bettola! -Aveva pensato Manabe entrando.)

-Se pensi che sia troppo alla buona possiamo cambiare posto Man… non so se ho fatto bene a fidarmi di Kariya quando ha detto che era un posto “adatto alla nostra raffinata personalità”…
Il lilla rise. Si sarebbe vendicato del verde quanto prima.
-No… non preoccuparti Min… senti che… ehm… che delizioso profumino di… bleargh… cucina! (-Ma cosa stanno bollendo, topi ripieni di amianto?)
Dalle cucine infatti, situate non vicino ma si potrebbe quasi dire “dentro” i bagni, emanava un terribile miasma portatore di malattia. Il fatto di non aver visto cadaveri sul pavimento non consolava il lilla, pensò che si fossero sciolti!

Il menu prevedeva quanto di più pesante la cucina internazionale poteva offrire. Si partiva da ravioli di fegato galleggianti in un sugaccio che sembrava fango per arrivare ad arrosti talmente duri da lasciare Il sospetto che fossero stati  ripescati dal Titanic. Manabe non osava immaginare che sorprese avrebbero riservato la pasta al ragù e l’insalata che aveva ordinato.

Minaho invece era molto più distratto dall’evitare che le gocce di umidità che precipitavano dal soffitto accompagnate da discrete quantità di intonaco gli speziassero ulteriormente la pietanza franandogli nel piatto. Quell’antipasto di pesce urlava pietà agli dei del cielo già di suo. Iniziava ad avere seri dubbi sull’affidabilità di Kariya.

Un cameriere barbuto, sudato come la mano di un politico davanti ad una cartella esattoriale, scaricó con un mezzo grugnito le pietanze  (se così le si poteva chiamare) davanti a Manabe.
-Ehm… ottimo! Delizioso… -Il lilla sorrideva all’amico mentre cercava di ingoiare una forchettata di una pasta così scotta che si sarebbe potuto apprezzare di più usando un cucchiaio, impastata di un sugo unticcio basato sulla carne di qualche bestia indefinibile.
 L’arancione non sembrava del tutto convinto, ma sorrise di rimando al lilla.

Manabe fissò l’insalata. Non aveva avuto mai l’impressione di trovarsi in un territorio sconosciuto come ora. Quella ciotola nascondeva insidie letali. Le foglie si erano oramai arrese al peso dell’esistenza ed erano defunte probabilmente da mesi a giudicare da come erano mosce e flaccide, mentre l’olio e il sale erano stati evidentemente dosati con il bilancino da gioielliere.
Sputó il primo boccone nel tovagliolo. Forse non era una natura morta, ma di certo era in avanzato stato di decomposizione.

-Man, qualcosa non va? Non credere… nemmeno questo pesce si può proprio dire… delizioso. Sa di cuoio ammuffito…
Il lilla rise a vedere l’amico più in difficoltà di lui.
-Vieni con me, ti porto io in un posto decente!
-E… e il conto? -L’arancione era spaesato.
-Il conto? Qui sono loro a dover pagare a noi le cure necessarie a riprenderci da questo incubo! Comunque sia … lascio qualcosa sotto il piatto  Così non potranno lamentarsi, sempre ammesso che riescano a scollare la banconota dall’untume del tavolo!

Minaho rise mentre si dirigevano a grandi passi verso la porta. Fendettero il fronte delle cameriere semisvestite (anche grazie alla stampella di Manabe) e si trovarono di colpo fuori. Respirarono a pieni polmoni.
-Finalmente! Aria pulita! -Il lilla sorrise a Minaho. -Ricordami che devo dire due paroline a Kariya quando lo vedo!

I due ragazzi si diressero verso il parco. Minaho notó come il lilla avesse già preso una certa confidenza con la stampella… faticava a stargli dietro!  
La città era un’unica pozza di rosso acceso sotto la luce del tramonto. L’aria di ottobre era fresca e asciutta… avevano ancora un’oretta buona di luce, forse anche più tenendo conto che si preannunciava una serata limpida e luminosa. La luna era quasi piena.

Si sedettero ai tavoli di un localino ai piedi della collinetta del prato e ordinarono due piatti di pasta. Era decisamente un altro mondo.
-Finalmente del cibo decente! Perdonami per averti portato in quella bettola! -Minaho rise. In fondo la situazione era decisamente buffa. Come si poteva essere di cattivo umore dopo una giornata che aveva riacceso così tante speranze?

I due ragazzi parlarono a lungo, toccando tanti argomenti, ma soffermandosi a lungo sulla scuola. Manabe aveva paura che lo avrebbero preso in giro. I suoi compagni di classe non erano paragonabili ai suoi amici della squadra.
-Si devono solo azzardare. Quella stampella può avere molteplici usi, sai? -Minaho sembrava più serio del solito. Il lilla sorrise… era così protettivo!
-Beh… probabilità al 97 per cento che mi prendano in giro. Del resto ci siamo abituati. -Il lilla sospirò.

Minaho fissava il sole che tramontava dietro la collina. La sera gli metteva sempre malinconia e si trovava a sperare che arrivasse presto la mattina. Quelle sí che erano ore che gli piacevano! Quando la mente è fresca, il sole alto e la città brulica di vita.
-Senti Man, ti va di andare al campo al fiume?

Manabe era colpito. Perché quella frase messa così a caso? E perché Minaho sembrava agitato?
-Ma… Va. .. va bene Min… ma c’è un motivo particolare?
L’arancione arrossí e chinó la testa. Manabe capí che era agitato. Quando era sotto stress muoveva sempre i pollici facendoli ruotare l’uno intorno all’altro.
-Bhe… ecco…
-Parla Min, non ti preoccupare! -Manabe sorrise.

L’arancione ingoió la saliva.Non sapeva come dirlo.
-Ecco...io… quel posto… -Il ragazzo, di solito pallido, era diventato rosso fuoco.
-Insomma Min… mi fai spaventare! Se ho detto qualcosa che ti ha agitato… -Il lilla prese la mano dell’amico.
-No… non ti preoccupare… è che ho paura di sembrarti ridicolo, solo questo. -L’arancione sospirò. -Vedi… da quando è successo… l’incidente… proprio lì… ecco… io quel posto lo sogno ogni notte Man!! Sogno che tu stai male e… stai male e… -L’arancione iniziò a singhiozzare in silenzio. Manabe capí.

-O Min… mi dispiace così tanto! Non immaginavo che tu avessi subito un trauma simile… -il lilla abbracció l’amico che prese a piangere sulla sua spalla. -Ma vedi? Va tutto bene adesso… sto bene e non c’è più pericolo, ne ora ne mai più… vedi che va tutto bene? -Il lilla parlava con il suo tono di voce più dolce mentre accarezzava i capelli di Minaho.
-Lo… lo so… ma… ma è così vero, capisci? Mi… mi fa così paura!
-Ma… Ma perché vuoi andare lì allora? Non voglio che tu stia male! -Manabe stringeva con forza a sé il ragazzo arancione.
-È che… che ho pensato che forse… forse se vengo con te in quel posto e ci stiamo un po’ insieme… e vedo che non succede niente… magari gli incubi finiranno, ecco! Sono così… così infantile!-L’arancione tiró su col naso.

-No, cosa dici… non sei affatto infantile! -Il lilla accarezzava la mano di Minaho. -Anzi… sai che hai avuto una bellissima idea? Cancelliamo quel brutto ricordo e sostituiamolo con uno nuovo! Magari io che ti faccio rotolare sull’erba come un sacco di patate ad esempio! -Il lilla fece l’occhiolino a Minaho, che sorrise tra le lacrime.


-Man… io non so se ce la faccio!
L’arancione sentiva le gambe farsi pesanti man mano che si avvicinavano al campo.
-Fatti forza Min! Approfittiamo di questo ultimi minuti di luce… e poi guarda quanta gente che passeggia… sarà facile se lo facciamo insieme, vedrai. Vuoi darmi la mano?
L’arancione trattenne un singhiozzo e afferrò la mano dell’amico.

Erano sul bordo dell’argine. Presto lo avrebbero passato e avrebbero visto il campo sotto di loro. Manabe sentiva la mano dell’amico rinforzare la stretta. Il ragazzo tremava. Delicatamente lo strinse più vicino a sé.
-Se hai paura o ti senti male dimmelo… ti porto a casa, ok? -Manabe sorrise all’arancione.
-Grazie… Grazie Man. Proviamo… devo provarci.

Fu un istante. Passarono l’orlo dell’argine con un salto e corsero giù fino a ritrovarsi ai piedi delle scale di pietra. Il fiume scorreva tranquillo. Alcuni bambini giocavano lì vicino.
-Ecco… è proprio qui che è successo… quando… quando ti sei sentito male sono sceso di corsa… tu  eri steso qui. -L’arancione sentiva il cuore in tumulto e un accenno di nausea salire alla gola al ricordo di quel giorno maledetto.
Il lilla sorrise all’amico. -È qui che mi vedi nel sogno?
-S… si… sei steso, e qualcuno mi porta via… c’è come una mano invisibile che mi tira via da te! -L’arancione si teneva lo stomaco.

-Mh… caaapisco…. Ci penso io. -Il lilla sorrise sornione. -Vieni qua!!
Manabe era scattato come un fulmine, gettando a terra la stampella e tuffandosi addosso ad un Minaho incredulo. Rotolarono sull’erba. A Manabe faceva male il piede, ma pensò che fosse più un buon segno che altro!

-Ora, -Manabe sovrastava l’amico steso a terra bloccandogli i polsi. -hai dieci secondi… se non ti liberi prima ti farò rimpiangere di esserti scelto un amico fuori di testa come me!
Minaho era allibito. Provó a muoversi ma era bloccato sia dall’incredulità sia dalla presa ferrea di Manabe.
-Tre… due… e uno! Preparati Min… solletico!!

Il ragazzo lilla si avventó sull’amico e iniziò a fargli il solletico ovunque fosse possibile.
-Ahahahah basta!!! Mi arrendo!! Mi arrendo!! – Minaho rideva come un matto.
I due ragazzi erano rossi in faccia e accaldati. Si sedettero sull’erba ridendo di cuore.

-Allora… allora Min, che ne pensi di questo nuovo ricordo? -Il lilla sorrise sornione.
-Lo vuoi sapere davvero?
L’arancione abbracció l’amico buttandolo lungo disteso sull’erba.
-Grazie.

Quella notte Manabe dormí ben poco. Voleva ascoltare con attenzione i movimenti di Minaho. Se si fosse svegliato in preda a un incubo sarebbe corso subito da lui... Si era accampato sul tappeto fuori dalla sua porta!

Nella stanza tutto taceva… non seppe nemmeno lui come fosse successo, ma doveva aver ceduto al sonno. Quando si svegliò il sole era già sorto e il telefono segnava le nove del mattino. Manabe si alzò e si stiracchió.
-Chissà se Min ha avuto incubi… dannazione a me e al mio sonno! -Il ragazzo si batté sul viso i palmi delle mani.
Aprì dolcemente la porta della camera dell‘arancione ed entrò, avvicinandosi al letto.

Minaho dormiva beato,  con un bel sorriso sulle labbra.
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Inazuma Eleven / Vai alla pagina dell'autore: ROW99