Ringrazio
anche solo chi
legge.
Scritta
sentendo: https://www.youtube.com/watch?v=92lmM8KpWcw.
Cap.13
Decidendo di
essere tuo
Pikachù
balzò dalla
spalla del padrone e si arrampicò sulla poltrona,
rotolandosi.
“Il
primo che mi ha
baciato senza mai concludere il discorso sei stato tu. Io
l’ho solo riaperto.
Perciò la risposta tocca a te” ribatté
Ash, allontanandosi dall’armadio.
Si
sfilò la palandrana
nera e la lasciò ricadere sullo schienale del divano.
“In
che senso?” domandò
Gary. Si passò una mano tra i disordinati capelli castani e
un rivolo di sudore
gli pizzicò il collo.
Ash
lo raggiunse e lo
spinse sul letto, mettendoglisi a gattoni di sopra.
Gary
deglutì
rumorosamente e rabbrividì, mentre Ash si sfilava gli
stivali neri e si
sporgeva.
“Avevi
detto che volevi
solo essere notato da me. Ora, che ho il controllo, ho capito le
priorità” gli
soffiò all’orecchio il padrone di casa.
Gary
socchiuse gli
occhi, rabbrividendo e socchiuse le gambe.
Ash
gli slacciò la
giacchetta di tessuto blu chiaro, decorata da bardature dorate.
Aprì i bottoni
della camicia blu mare uno a uno e gli accarezzò la pelle,
facendolo
rabbrividire. “E ti ho notato. Sta a te capire in che modo
vuoi che io continui
a prestarti attenzioni”. Proseguì con voce calda.
Gary
si deterse le
labbra secche, sentendo le mani dell’altro a contatto con il
proprio corpo. Ash
si sfilò i guanti candidi e Gary mugolò, sentendo
le dita bollenti dell’altro
muoversi rapidamente.
Afferrò
la stoffa della
camicia candida di Ash con forza e la strattonò,
strappandola. Alcuni bottoni
caddero a terra tintinnando.
“Se
ti dico di farmi
tuo, penserai che voglio diventare la donna del boss o qualche
stronza*a
simile?” domandò con voce rauca.
Ash
gli mordicchiò il
labbro, mentre l’altro gli sbottonava i pantaloni blu a coste
con dita
tremanti.
“Penserò
che desidero
renderti qualcosa di ‘mio’ in eterno, ma il mio
compagno, non la mia ‘donna’.
Certo, non accetterò che tu ti veda con nessuna
donna” disse secco.
Gary
espirò
rumorosamente al suo tono di comando e gettò indietro la
testa.
“Rischio
di venire
ammazzato?” domandò, nascondendo la voce tremante.
“Dipende,
vuoi
tradirmi?” chiese Ash.
Gary
si sfilò a calci le
scarpe e gli avvolse i fianchi con le gambe.
“Assolutamente
no, mio
dannatissimo signore delle tenebre. Nell’addestramento ti
hanno fatto i corsi
anche per essere eccitante e inquietante insieme?” si
lamentò. Gli passò le
mani tra i capelli mori e si morse un labbro fino ad arrossarlo.
Pikachù
si appallottolò
e si nascose gli occhietti neri liquidi con le zampette gialle.
Ash
fece una bassa
risata che risuonò roca nella camera da letto.
“Ho
ancora molte
sorprese per te. Ti dispiace molto il nuovo
‘me’?” chiese.
Gary
gli passò le mani
sul petto ed espirò piano, avvertendo una fitta al basso
ventre.
“Per
niente, ma voglio
sapere se c’è ancora il meglio del ragazzo di cui
mi sono innamorato in te”
gemette.
“Quello
che si
meravigliava di questo mondo? Che amava il bello dei pokemon?
Sì, c’è. Ho
rischiato di perderlo più in una vita infantile sempre
uguale, che in questa
mia nuova esistenza.
Resta
al mio fianco,
permettimi di dimostrartelo” rispose Ash.
“Per
sempre” rispose
Gary. Chiuse gli occhi e lo baciò con foga, Ash
ricambiò il bacio, facendo
intrecciare le loro lingue.