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Autore: LadyUnicornGirl95    18/09/2017    0 recensioni
Elena è una ragazza che vive a Roma ma con una vita che lei detesta e a scuola tutti i suoi compagni di classe la prendono in giro, tanto che tutte le mattine la ragazza preferirebbe restarsene a letto che andare a scuola. La ragazza però ha un sogno strano nel cassetto cioè quello di vivere nell'Antica Roma e possibilmente al tempo di Giulio Cesare per scambiare appunto due parole con lo stesso Cesare suo idolo.
Un giorno però, la situazione a scuola è peggiorata e Elena dopo un litigio con un compagno di classe rischia la sospensione con la sua amica Claudia tanto che stufa di tutto, decide dopo la pessima mattinata di scuola di farsi un giro in centro per la città con Claudia. In uno strano negozio di accessori Elena trova una collana particolare che sembra fatta di materiali veri e non da semplici accessori di bigiotteria.
Più tardi, Elena scoprirà che la collana in questione è un portale che la conduce nell'Antica Roma ma subito la ragazza non avendo realizzato di trovarsi nell'Antica Roma pensa di trovarsi in un'altra città antica ma a chiarirle le idee sarà l'incontro con un ragazzo di nome Ottaviano
Genere: Commedia, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Antichità greco/romana
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Uno

Elena
 
La mia vita non poteva andare peggio di così. Quella cattivona della preside mi aveva convocato mia madre a scuola domani mattina e la stessa sorte è toccata alla mia amica Claudia. Noi due avevamo provato ad insistere con la preside che tutto questo era successo solo perché Frensi ci aveva provocate ma per la preside non era un valido motivo per spingerlo due volte contro il muro, il compagno sarebbe potuto finire al pronto soccorso. Peccato che non ci sia finito veramente! Io e Claudia volevamo tanto che accadesse ma questa volta Frensi era riuscito a spuntarla liscia facendo finire noi due dalla preside.
   Purtroppo, io e la mia amica lo sapevamo che al nostro rientro a casa, le nostre famiglie sarebbero state molto arrabbiate con noi, non potevo proprio immaginarla la faccia di mia madre al mio rientro a casa.
   Avevamo deciso di passare il pomeriggio nel centro della nostra città e di rientrare a casa verso tarda sera così forse riuscivamo ad evitare la predica delle nostre madri.
   La mia mamma non era un bel vedere quando si arrabbiava con me e credo di avervi già dato conferma sta mattina di quanto possa essere insopportabile nei momenti dove è arrabbiata. Non capivo che cosa serviva evitare la predica questa sera se tanto me l'avrebbe fatta la mattina dopo? Meno male che il buongiorno si vedeva dal mattino, il mio non sarebbe stato sicuramente un buongiorno.
   « Claudia, ma tu non sei terrorizzata all'idea di rientrare a casa? Io comincio a tremare solo a pensare all'accoglienza che mi darà mia madre al rientro » dissi io, molto preoccupata.
   « Me la faccio sotto anche io, Elena. Tu almeno sei fortunata che hai solo tua madre, ma io che ho anche mio padre sono sfortunata due volte. Mio padre è peggio di mia madre quando sono arrabbiati perché mia madre tende sempre a giustificarmi mentre mio padre no... lui non me la fa passare liscia » mi rispose lei.
   Eh si! Io sono orfana di padre, vivo da sola con la mia mamma. Non ho mai capito che fine ha fatto papà ma mia madre mi ha raccontato che era morto per via di una brutta malattia peccato che io non ci credo: secondo me era andato via perché a volte non sopportava più mia madre. Devo ammettere che se lo ha fatto, lo capisco bene: non è facile sopportare mia madre, in alcuni momenti.
   « Non possiamo passare la notte fuori casa? Magari anche solo a dormire sopra delle panchine? » domandai a Claudia, anche se devo ammettere che avevo avuto una pessima idea.
   « Secondo me la cosa migliore da fare è accettare che sia andata in questo modo, tanto se non ci fanno la predica oggi, ce la faranno domani appena sveglie e io non voglio svegliarmi male al mattino. Almeno al risveglio voglio essere lasciata in pace visto che già non faccio la vita che vorrei » mi rispose lei.
   « Entro un momento in questo negozio di bigiotteria poi quando sono uscita, cominciamo ad avviarci verso casa va bene? » domandai alla mia amica.
   « Fai pure... » disse Claudia.
  Una volta entrata nel negozio comincio a guardare gli accessori che sono esposti alla vendita. Non trovo niente di speciale fino a quando i miei occhi non captano una strana collana. Io la prendo un attimo in mano; mi accorgo che però non sembra una collana da bigiotteria perché sembra fatta di materiali veri. Quella collana poteva valere una fortuna secondo me, ma non capivo come mai si trovasse in questo negozio. Decido dopo circa un quarto d'ora di andare alla cassa per pagare, ma non c'era riportato alcun prezzo sull'etichetta. La cosa mi sembrava al quanto strana. Non appena consegnai la collana alla cassiera, notai che quest'ultima aveva cominciato a guardarmi male.
   « Sei proprio sicura di volere questa collana? Perché non la vendiamo ma te la diamo gratis » mi disse la cassiera.
   « Come mai me la volete regalare? » chiesi, stupita.
   « Una ragazza tempo fa è venuta a restituircela. Ci aveva detto che causa troppi guai quella specie di collana » mi spiegò la cassiera.
   « Ah! Io la prendo comunque perché mi piace come è fatta. Allora posso uscire dal negozio? » chiesi io.
   La cassiera aveva annuito. Una volta fuori dal negozio cominciai a chiedermi che cosa potesse mai combinare una semplice collana ad una ragazzina. Dal mio punto di vista, la ragazza di prima doveva avere qualche problema, non credo proprio che una collana possa portare dei guai.
   Non appena lasciai Claudia a casa sua, avevo tante domande da farmi sulla collana che avevo preso in quel negozio. Continuavo a guardarla perché era veramente carina. Secondo me la cassiera aveva voluto solamente spaventarmi dicendomi di quella ragazza. A quanto pare doveva aver visto qualche film horror la sera prima su collane maledette o porta guai. Non avevo altre spiegazioni alla sua preoccupazione.
   Appena entrai a casa ingoiando la saliva pur avendo il cuore in gola dalla fifa e con la paura di essere vista da mia madre, decisi di aprire leggermente la porta d'ingresso per vedere se mia madre era in casa. Purtroppo si! Era piazzata davanti alla televisione in cucina. Non avevo via di scampo! Dovevo per forza farmi sgridare da lei e questa volta, mi avrebbe fatta volare dalla finestra.
   Entrai cercando di non farmi sentire e in punta di piedi. La porta pensavo che non l'avevo nemmeno chiusa. Restai fregata comunque: mia madre aveva chiuso a chiave le porte di tutte le stanze della casa quindi, non avevo una via di salvezza oltre che uscire di nuovo di casa ma per andare dove? Niente! Dovevo accettare di ricevere una predica anche questa sera. Sentii la televisione spegnersi e lentamente sentivo mia madre venire verso di me. Questi erano i miei ultimi momenti di vita perché domani mi sarei trovata in un altro mondo. Cominciò a venirmi un batticuore per la tensione.
   « NOI DUE DOBBIAMO FARE UN DISCORSETTO SIGNORINA! » gridò mia madre, afferrandomi per un braccio e buttandomi sul divano.
   Io ero molto terrorizzata e mi trovavo sul punto di impazzire.
   « Che succede? » domandai, provando a far finta di niente.
   « CHE COSA SIGNIFICA CHE DURANTE LA LEZIONE DI MATEMATICA HAI PICCHIATO FRENSI, UN TUO COMPAGNO? LO SAI CHE SONO STATA CONVOCATA A PARLARE CON LA PRESIDE DOMANI MATTINA, CHE POSSONO SOSPENDERTI PER QUELLO CHE HAI FATTO? » gridò mia madre, molto arrabbiata.
   « È lui che mi ha provocata... ho solo reagito per mia legittima difesa » risposi io, sul punto di mettermi a piangere e con il batticuore.
   « NON BISOGNA REAGIRE ALZANDO LE MANI, LO CAPISCI? ELENA, QUANDO IMPARERAI A DIFENDERTI A PAROLE? GUARDA CHE SE TI SOSPENDONO A SCUOLA, TE NE VAI A PRENDERE LE ORDINAZIONI IN QUALCHE BAR O A PULIRE I GABINETTI DI UN RISTORANTE. È QUESTO CHE VUOI PER IL TUO FUTURO? » gridò mia madre.
   « Basta che me ne vado da quella scuola schifosa » commentai io.
   « TI DICO CHE SE DOMANI SARAI SOSPESA, TI ANDRAI A CERCARE UN LAVORO. IL CIBO TE LO GUADAGNERAI LAVORANDO, NON POSSO BADARE ANCHE AL TUO MANTENIMENTO COMINCIA AD ESSERE DURA PER ME, MANTENERE ANCHE TE » concluse mia madre.
   Lavorare? Ma se già detestavo la scuola, come avrei fatto ad andare a lavorare felice e contenta come una pasqua? Da quello che ho capito domani sarà la mia prima notte da clochard almeno che domani non riesca ad andare a vivere nell'Antica Roma ma ne dubito che la cosa possa accadere.
   Visto che non era ancora buio perché poi io e Claudia siamo rientrate un po’ prima di sera ed erano appena le cinque del pomeriggio per non pensare alla mia terribile vita avevo deciso di fare una passeggiata siccome domani avrei cominciato a cercare lavoro visto che a scuola sarò sospesa, volevo vedere ancora una volta e in santa pace il Colosseo. Quando cerco di stare serena e tranquilla vado a vedere il Colosseo perché mi fa pensare all’epoca storica in cui vorrei vivere. Quelli si che erano bei tempi per questa città! Adesso non puoi nemmeno fermarti a parlare in santa pace con il primo ragazzo che incontri senza chiederti se puoi o meno fidarti di lui. Chissà come dovevano essere i ragazzi di quell’epoca, me lo domando quasi sempre sicuramente non erano rompi scatole come quelli di oggi.
   Una volta al Colosseo, la mia collana comincia a fare un rumorino come se cercasse di venire fuori e infatti resto scioccata a vedere che la collana si è staccata dal cordino e si è alzata in volo fino ad andare ad appiccicarsi in un palo. Dopo due minuti dal nulla, si è aperto una specie di portale dorato davanti a me. Cosa significava tutto questo? Posso solo dirvi che sono curiosa di scoprire dove conduce questo portale. Decisi di andare a scoprire subito dove portava.Qualche minuto dopo, mi trovo in un prato abbandonato circondata solo dal venticello leggero, ma nessun segno di anima viva. Forse non avevo fatto tanto bene a venire in questo posto e penso che fosse meglio tornare a casa.
   Quando ad un certo punto sento dei passi e vado a nascondermi dietro a dei cespugli e l’unica cosa che vedo all’inizio è il portale poi guardo meglio e di nascosto che cosa c’è davanti ai miei occhi e intravedo uno strano animale che non riuscirei a dire che cos’è. Ha l’aspetto troppo buffo sembra che stia ridendo che si tratti di una iena? Un po’ improbabile perché dalla coda sembra quasi un lupo ma il pelo è di uno strano grigio tigrato e marrone sulla pancia. Decido di farmi vedere dallo strano animale solo per provare a vederlo meglio da vicino. Fatto sta che dopo dei brevi minuti mi trovo a fissare lo strano animale e non mi sembra tentato ad aggredirmi solo che poi comincia a scappare e io mi metto a rincorrerlo. L’animale mi conduce fino ad una specie di cancello aperto e comincio a sentire delle voci di persone. Decido di entrare ma l’animale è sparito misteriosamente e nemmeno si è fatto sentire.
   Solo che dopo un po’ realizzo che ho anche dei vestiti diversi da quelli che mi ero messa sta mattina. In questo preciso istante indosso uno strano abito verde salvia dei buffi sandali nei piedi fatti di uno strano materiale e ho i capelli ricci biondi con degli strani braccialetti al polso che sembrano pesare due chili.
   Mi metto a camminare tra la gente che incontro e molti maschi si girano a guardarmi come se non avessero mai visto una ragazza. Ma dove cavolo mi trovo? Mi sembra quasi di conoscere questo posto. Dopo una lunga camminata il destino vuole che mi ritrovo davanti ad un grande palazzo. Decido di provare ad entrare. Un uomo in armatura mi guarda incuriosito e poi mi rivolge la parola.
   « Se siete qui per la festa di Ottaviano vi conviene entrare nel palazzo è già incominciata! » mi dice severamente.
   « Grazie » dico, decidendomi ad entrare.
   Non ero mai stata ad una festa da queste parti ma qualcosa mi dice che la gente di questo posto ama le feste e adora divertissi. Solo che nella mia testa mi pesa enormemente il nome Ottaviano perché di solito era usato nell’Antica Roma. Non volevo crederci di essere finita veramente nell’Antica Roma
 

 
Ottaviano
 
In questo momento si sono appena aperti i balletti tipici che facciamo durante le nostre feste di qualsiasi tipo e io sto seriamente mangiando come un maiale, sdraiato e riposato. Ho sempre amato mangiare con le mani non c’è niente di meglio di mangiare con le mani e sdraiati su una specie di divanetto poi oggi che è il mio compleanno sto mangiando più del solito. Guardo attentamente le altre ragazze che ballano con altri ragazzi ma io non sono molto interessato ai balli di coppia, preferisco quando le persone ballano da sole o in gruppo ma non in coppia perché non sono portato. Il ballo in coppia prevede troppo romanticismo e io fino adesso penso di non averne poi così tanto da dare ad una donna. Le donne cercano un uomo romantico che le faccia sognare ma io non mi riconosco in questa categoria di uomini probabilmente perché cerco ancora quella adatta a  me, che potrebbe anche non arrivare mai.
   Ho solo diciasette anni e prima di sposarmi voglio vivere quella che è la mia vita perché dopo il matrimonio mi ritroverò pieno di casini dal mattino alla sera quindi la mia giovinezza me la godo ancora un pochino. Il mio incubo peggiore sarebbe quello di non trovare l’amore e di ritrovarmi costretto a sposare una donna di cui non conosco nemmeno il suo nome purtroppo sono il futuro re di questa città e prima o poi dovrò sposarmi obbligatamente anche se non lo voglio. Fino a quando Cesare continuerà a tenere potere in questa terra non devo preoccuparmi tanto lo so che continuerà ancora per tanto tempo, mio padre ha una forza incredibile durerà almeno dieci anni se va bene (me lo auguro con tutto il cuore, Cesare!).
   Mi alzo un momento perché hanno incominciato con le danze di gruppo ma il mio sguardo cade in un buco alla fine della sala e mi sembra di vedere una ragazza giovane e un po’ confusa come se non sapesse dove si trova in questo momento. Non sto più nella pelle! Voglio andare a scoprire cosa sta facendo tutta sola e soletta. Comincio a camminare verso di lei, badando di non avere Cesare o Bruto nei paraggi non mi piacerebbe essere sorpreso mentre parlo con una ragazza solo per non farla finire nei guai. Quando la trovo mi accorgo che sta fissando un muro e sta cercando una via di uscita o è indecisa se tornare indietro o fermarsi a riflettere. All’improvviso, si accorge della mia presenza.
   «AHHHHHHH! » grida spaventata, cadendo a terra.
   « Scusa se ti ho fatta spaventare, avrei dovuto avvisarvi che stavo venendo da voi » dico alla ragazza, aiutando ad alzarsi.
   « Che razza di maleducato! Lo sa che è maleducazione apparire alle spalle della gente? » mi dice lei ancora spaventata dallo scherzetto.
   « Forse non avrei dovuto, non l’ho fatto apposta » ammetto perché è vero, non era mia intenzione.
   « Me lo auguro… » mi risponde lei.
   « Non ti ho mai vista qui… è la prima volta che vieni al palazzo? » domando io, cercando di sapere più cose a proposito di lei.
   « Non mi ricordo, ma sicuramente ci sarò stata più di una volta quando ero piccola » mi risponde lei.
   « Come vi chiamate? » domando.
   « Elena, mi chiamo Elena » mi risponde lei.
   « Che bel nome.Io sono Ottaviano ma avrai sicuramente già sentito parlare di me » rispondo sorridendo a Elena.
   « Quello sicuramente » continua lei.
   « Vuoi venire a ballare con me? » domando emozionato.
   « Si » risponde lei timidamente.
   Ho parlato con lei da qualche minuto e già mi sono reso conto che deve essere una ragazza abbastanza timida e mi è piaciuto quel suo “si” quasi tremolante. Vorrei tanto  chiederle se ha già avuto un ragazzo ma penso di no, mi ha guardato come se fossi il primo ragazzo che l’ha presa in considerazione e questo va a mio vantaggio: tra i requisiti della mia futura moglie c’è ne uno che dice che deve essere ancora vergine quindi potrei prenderla in considerazione e la farei diventare mia moglie perché devo ammetterlo questa ragazza già mi piace, ma devo comunque farmi dire se è vergine oppure no, devo anche chiederle quanti anni ha ma suppongo che sia più o meno della mia età o qualche anno più giovane.
   Ve l’ho detto che abbiamo cominciato a ballare? Vi dico anche che con questa ragazza non vorrei mai smettere di ballare è troppo carina… e anche troppo bella! Credo che dopo questa festa andrò seriamente fuori di testa non smetterò più di pensare a lei e quasi quasi chiedo a Cesare se posso sposarla. Ho una domanda che mi gira nella mente: perché con lei ho subito perso la testa mentre con altre ragazze che mi stanno dietro da tempo non mi è mai successo nulla di simile? Non riesco a darmi nessuna spiegazione per questo avvenimento. Posso solo dire che penso di essermi innamorato di lei e forse questo è un guaio.
   Mi rendo conto che mio padre e Bruto mi stanno guardando attentamente e molte ragazze sembrano invidiare Elena perché vorrebbero esserci loro al posto suo. Comincio seriamente a pensare di rivolgermi a mio padre dopo e chiedergli se posso sposare questa ragazza ovviamente, la ragazza si presenterà con me a Cesare.
   Prima però devo verificare che questa ragazza non sia già sposata o che non abbia figli con un altro uomo.
   « Elena  sei già sposata? » gli domando. Lei scoppia a ridere.
   « Direi proprio di no! » risponde lei.
   « Vorresti sposarti presto? » chiedo io.
   « Siete un po’ troppo curioso. Mi sposerò a mio tempo, devo prima trovare l’uomo giusto per me » risponde lei guardandomi negli occhi.
   E se ti dicessi che lo hai appena trovato?  
   « Perché non ti sposi con me? » domando io.
   « Come prego? » mi dice lei.
   « Potresti fare una bella vita con me. Non ti farò mancare mai niente e ovviamente, faremo tanti figli » commento io, forse mi sono fatto prendere un po’ troppo.
   « Chiedo scusa ma sono ancora troppo piccola per diventare moglie e madre » si giustifica lei.
   « Quanti anni avete? Se posso chiedere? » domando io stupito.
   « Sedici » risponde lei.
   « Allora potete sposarvi e fare figli come niente. Conosco ragazze più piccole di te che hanno già preso marito e avuto un figlio » commento io.
   « Lo so ma non sono ancora pronta » ribatte lei.
   « Me lo dite quando sarete pronta? » domando io.
   « Va bene Ottaviano » mi dice lei imbarazzata.
   Che cosa mi sta succedendo? Sbaglio oppure ho appena desiderato di sposare questa ragazza e di farci dei figli insieme? Qualcosa mi ha fatto andare fuori di testa e credo di aver perso il controllo di me stesso e la cosa non va bene per niente. Non bisogna mai perdere chi siamo per amore. L’amore ti fa sballare la testa ma bisogna trovare la forza di resistergli.
   Alla conclusione della festa saluto questa ragazza anche se non vorrei salutarla ma vorrei invitarla a restare con me fino a domani mattina.
   « Per favore, restate con me questa notte! »  dico guardandola negli occhi.
   « Non posso. Devo tornare a casa da mia madre » mi risponde.
   « Voglio rivederti. Domani passi? » domando io.
   « Può darsi di si. Dipende se non ho impegni » risponde lei.
   « Ci vediamo di nuovo qui, all’ingresso del palazzo » dico io.
   « Va bene » conclude lei.
   La lascio andare. Credo che andrò subito a dormire anche se prevedo una notte insonne perché mi sono innamorato di Elena.
    
  
      
   
 
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