Storie originali > Introspettivo
Ricorda la storia  |      
Autore: gufostorm    18/09/2017    0 recensioni
Il lento scricchiolio di foglie secche, sotto i miei passi leggeri, era uno dei suoni che più amavo.
Camminavo lentamente in quel lungo viale sconosciuto che ormai percorrevo per abitudine tutti i giorni, tornando verso casa. Gli occhi erano fissi su quel manto che, finalmente, andava coprendo il grigiore di quell'anonima città che mi aveva portato via tutto.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Il lento scricchiolio di foglie secche, sotto i miei passi leggeri, era uno dei suoni che più amavo.
Camminavo lentamente in quel lungo viale sconosciuto che ormai percorrevo per abitudine tutti i giorni, tornando verso casa. Gli occhi erano fissi su quel manto che, finalmente, andava coprendo il grigiore di quell'anonima città che mi aveva portato via tutto. Ma ciò non mi importava. Ormai stava tutto per finire. Ormai stava tutto per iniziare. Dopotutto, ormai era autunno.
Mi fermai, solamente per un attimo, solamente per respirare a fondo quell'aria carica di pioggia ancora non scesa, per osservare come, per un istante, tutto sembrava così immobile ed immutevole. Poi eccolo lì, un dolce vento timido e freddo aveva di nuovo stravolto dolcemente il tutto, facendo danzare pigramente le foglie ormai stanche, mentre sconosciuti passanti si stringevano dolcemente dentro i loro freddi vestiti.
Distolsi lo sguardo dai loro volti vuoti, tornando ad osservare il dolce e freddo tappeto che attiva i miei passi, ora fatti più pesanti dal crescere delle mie emozioni.
Più camminavo, più quel dolce scricchiolio che tanto amavo mi faceva soffrire, riportando vecchi ricordi dal passato, ricordi di persone che ora non camminavano più al mio fianco. I loro volti iniziarono a tornarmi in mente, poi lentamente iniziai a sentire le loro voci, finendo infine per perdermi in quegli istanti che mai più avrei potuto vivere con ognuno di loro.
Mi dovetti fermare.
Dovetti fermare quel dolce scricchiolio di foglie secche calpestate, quel sussurro flebile di voci ormai scomparse, quel turbinio di ricordi e lacrime.
Mi voltai verso il fiume. Era giunto il momento, come sempre.
Ogni anno, per una sola volta, per un solo istante, io dovevo fermarmi lì, lungo quel viale pieno di foglie ormai morte, pieno di colori e di vita, solo per un momento.
Dovevo dire addio a tutti loro e lasciarli andare. Ripensai ai loro volti, alle loro voci, ai momenti passati a ridere insieme, alle lacrime versate con loro e per loro.
Guardai poi di nuovo quel manto di foglie così morte e così vive allo stesso tempo, poi respirai profondamente ed infine mi lasciai andare.
Fu un grido silenzioso, un grido carico di amore e disperazione, nonché di malinconia, un grido per loro ed in ricordo di loro.
Quando quel grido finì respirai nuovamente, assaporando la loro assenza, mentre in vento dolce accompagnava quelle foglie morte, cariche dei miei ricordi, lontane da me.
Immortalai quell'immagine con una polaroid, così da non potermi mai dimenticare di loro, poi ripresi la mia strada verso casa.
Ora ero più leggera.
Ora quel dolce scricchiolio non faceva più male.
Arrivata finalmente a casa mi levai la felpa, per poi andare diritta in salotto, poi appesi la nuova foto nella bacheca, vicino alle altre, segnando la data di oggi. Mi allontanai da lei dolcemente, accarezzandola con lo sguardo, per poi guardare tutte le altre, mentre leggere e silenziose lacrime di malinconia iniziavano ad accarezzarmi freddamente il volto.
Per molti, quelle foto potevano semplicemente descrivere il mio amore per l'autunno, ma per me erano molto di più: erano i miei pazienti, quelli che non ero riuscita ad aiutare, quelli che se ne erano andati via per sempre; erano i ricordi e le emozioni che avevo di loro. Ogni anno, durante l'autunno, durante quella stagione di finì ed inizi, scaricavo tutta la mia tristezza, tutta la malinconia, tutte le emozioni che quelle persone mi avevano regalato. In un istante lasciavo andare via tutto, così che i miei rimpianti e rammarichi potessero finire, mentre le loro anime iniziavano una nuova vita.
   
 
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Introspettivo / Vai alla pagina dell'autore: gufostorm