Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: piccola_Calliope    20/09/2017    4 recensioni
La Bella e la Bestia è la mia favola preferita e questa storia è una mia personale rivisitazione, dove non c'è una fata, un sacrilegio o una rosa magica.
Ma c'è un ragazzo, prepotente, volgarotto, con una storia particolare dietro e una lei...
Una lei che inconsapevolmente gli insegnerà ad amare.
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
                                  
Paura

POV. FIAMMA
Io e Riccardo siamo accucciati sul mio letto, lui mi stringe a sé, mi lascia teneri baci tra i capelli e io mi sento cosi bene, il mondo per me potrebbe finire anche adesso, con me felice tra le sue braccia.
-Sto bene-gli carezzo il petto.
-Anche io-mi lascia l'ennesimo bacio tra i capelli.
Io mi stacco un po' da lui, giusto per poter proiettare i miei occhi nei suoi.
-Io sto davvero bene con te-insisto.
Lui prende a giocare con una ciocca dei miei capelli.
Mi cattura nuovamente le labbra.
-Nessuna è come te-dice.
-In che senso?-domando.
-Nel senso che non ho mai permesso a nessuno di avvicinarsi cosi a me, nessuna ha mai abbattuto gran parte dei miei muri-mi carezza il viso.
-E perchè hai scelto me?-chiedo sorridendo, mi piace sentire Riccardo cosi vicino a me, mi piace vederlo cosi sincero.
-Non ti ho scelto, tu mi hai costretto-scoppia a ridere.
Io gli do un pugnetto sul petto.
-Sei come una tempesta-Riccardo mi sorride.
-Ed è qualcosa di positivo?-domando.
-Sorrido-mi risponde.
-In che senso?-insisto.
-Te li ricordi i primi giorni? Quando dicevi che non sapevo sorridere se non per deridere...Tu mi fai sorridere di cuore-mi dà un buffetto sul naso.
-Quindi stai bene con me solo perchè ti faccio sorridere?-chiedo accoccolandomi ancor di più contro di lui.
-E mi fai arrabbiare-afferma.
-Ma il fatto che ti faccia arrabbiare non è mica una cosa buona e poi tu mi fai arrabbiare molto di più-gli do un altro pugnetto sul petto.
-E' buono che tu mi faccia arrabbiare, io mi arrabbio spesso e per niente, ma tu, tu mi fai arrabbiare perchè ho sempre paura, paura che domani non ci sarai...E questa paura mi fa sentire vivo-mi regala uno dei suoi sorrisi più dolci.
Io mi fiondo sulle sue labbra.
-Hai un sorriso cosi bello-sussurro tra un bacio e un altro.
-Questo è il sorriso che ho solo con te-mi carezza il viso.
-Riccardo non andare via mai-mi stringo a lui.
-Mi vuoi qui su questo letto per sempre?-chiede ridendo.
-No non intendo quello, intendo non andare via anche se sarà facile farlo, non andare quando ti caccerò, non andare via, perchè io ho bisogno di te-alle mie parole lui si irrigidisce, so che forse è troppo per lui, ma io volevo dirglielo.
-E tu? Tu resterai?-chiede.
-Se dovessi andare, tornerò-gli carezzo il viso.
-Anche io tornerò, sempre-mi bacia di nuovo, quanti baci in questo pomeriggio.
Con Riccardo sarà sempre cosi, sarà ritrovarsi su una montagna russa continuamente, ma quando lui è con me, quando lui mi bacia, quando lui mi parla a cuore aperto, io so che i momenti bassi sono il nulla in confronto a ciò che sento nei momenti alti.
-Fiamma-mi richiama.
Io lo osservo.
-Io non le penso quelle cose che ti ho detto l'altro giorno, ero solo nervoso-mi dice.
-Lo so-gli catturo nuovamente la labbra.-Però non farlo più-lo ammonisco dandogli un morsetto sul labbro inferiore.
-Non farmi ingelosire più-mi morde il naso.
-Mi piace che sei geloso-mi accoccolo contro di lui.
-Ti piace che ti chiamo gattina, ti piace la mia gelosia, devo piacerti davvero tanto-ride.
Io proietto i miei occhi nei suoi ancora una volta.
-E' cosi-dico, lui mi carezza il viso.

POV. RICCARDO
Il mattino seguente mi reco a scuola di buon umore, il pomeriggio con Fiamma mi aveva totalmente calmato, Fiamma riesce a calmarmi, Fiamma mi fa stare bene, io mi sento pienamente me stesso solo con lei, lei ha visto il peggio di me, diciamo ha conosciuto il peggio e si è avvicinata e continua a starmi vicino nonostante tutto, lei mi accetta e mi fa sentire protetto, capito.
Fuori da scuola incontro Andrea.
-Grazie per ieri-gli do una pacca sulla spalla.
-Spero tu abbia capito che devi trattare in un certo modo Fiamma-mi ammonisce.
-Si signor capitano-rido di gusto.
-Che passi in avanti, fai anche le battute-Andrea mi sorride.
-Sappiamo tutti e due di chi è il merito vero?-gli chiedo.
-Allora io non me la farei scappare questa moretta che dici?-mi domanda ridendo.
Io gli sorrido.
-Devi darmi il tuo numero, è impossibile che ogni volta che devo dirti qualcosa devo farmi più di mezz'ora di strada-mi dice.
Arriviamo al piano superiore e io vedo Fiamma che parla con Emanuele.
-Iniziamo bene-sbuffo.
-Va bhe dai stanno solo parlando-mi dice Andrea.
Io li osservo attentamente, Fiamma gli sorride, lui ricambia, lui le carezza una guancia.
-Io non ti carezzo quando ti parlo no?-domando iniziando ad innervosirmi.
-Devi stare tranquillo, Emanuele fa cosi con tutte-cerca di tranquillizzarmi, ma io sento di nuovo quella rabbia montare dentro ogni volta che qualcuno sfiora Fiamma più del dovuto, io non posso farci nulla, non riesco a controllare questo fuoco che mi arde dentro.
-Mi destabilizza questa cosa-sussurro.
-La gelosia?-chiede il biondo.
-E' forte Andrea, brucia, non riesco a tollerarla-gli spiego.
Vedo Fiamma che di slancio abbraccia Emanuele, faccio un passo in avanti quando Andrea mi afferra per il polso.
-Non devi fare cazzate, Emanuele le avrà chiesto di ieri, Fiamma è scossa, lui l'avrà solo consolata-mi dice.
Io poso di nuovo il mio sguardo su di loro, Emanuele la stringe a sé e le carezza la schiena.
-Lui è interessato a lei-sussurro.
-Ma lei no Ric-Andrea continua a tenermi.
Quando si staccano, lui le sorride e le lascio un bacio a mezza luna, Fiamma è sorpresa e io sono furioso, mi stacco da Andrea.
-Sarò un coglione ma proprio non posso controllarla questa cosa-mi avvicino a Fiamma e la trascino via, mentre Emanuele ci osserva incredulo.
-Che succede?-chiede Fiamma.
-Anche me lo chiedi?!-sbuffo mentre continuo a trascinarmela via.
-Riccardo ci guardano tutti-sbotta lei.
-Non mi importa-apro la porta del bagno delle donne come qualche giorno fa e la spingo dentro.
-La devi smettere di fare l'uomo della caverna-Fiamma si è innervosita.
-Io te l'avevo detto, lui non ti deve toccare-sbotto.
Fiamma sbuffa.
-Sbuffi? Ma come ieri mi hai detto che ti piaceva che fossi geloso, oggi non va bene?-domando nervoso, se ripenso alle labbra di Emanuele quasi del tutto sulle sue.
-Sai Riccardo cosa sono i gelosi? Degli insicuri-alza la voce.
-Si io sono insicuro, ho paura di perderti, mi sembra di avertelo già detto-proietto i miei occhi furenti nei suoi.
Lei mi spinge.
-Allora perchè non mi trattieni? Perchè non lo dici a tutti che sono tua se tale mi consideri? Riccardo io non starei con nessun altro e lo sai, io penso 24 ore su 24 a te! Io passo i miei minuti a pensare a come sia bello il tuo sorriso, a quanto mi piaccia stare tra le tue braccia, gli altri per me non esistono, io sono già tua, ma tu non puoi fare cosi ogni volta! Non puoi farlo perchè non sono la tua ragazza, non puoi farmi una scenata! E non puoi prendertela nemmeno con un Emanuele perchè lui non sa che tu mi consideri tua! Io non lo capisco, ci sta la paura, l'incertezza, ma io te lo dimostro ogni secondo quanto ti desidero nella mia vita e si Riccardo io ci farei l'amore con te anche adesso, ma non puoi fare cosi! Perchè cosi mi avvilisci! Riccardo io non tollererò nessun altra scenata, quindi ora o mi dici che sono la tua ragazza o non hai il permesso di fare cosi ogni santissima volta qualcuno si avvicina-Fiamma ha gli occhi lucidi.
Io la guardo negli occhi, senza dire nulla.
-Non dici nulla?-mi chiede vedo una lacrima rigarle il viso, mi avvicino per carezzarle il viso ed eliminare quella lacrima, ma lei non me lo permette.-Riccardo io sono la tua ragazza?-chiede ancora.
-No-sussurro.
-No?-chiede di nuovo questa volta le lacrime sono più di una.
-No-affermo nuovamente.
Lei si asciuga le lacrime.
-Riccardo tu mi fai male lo sai vero?-chiede.
-Tu ne fai a me-rispondo.
Lei mi afferra il viso con un gesto brusco.
-Sai che non è cosi! Ti piace pensarlo per scaricarti i sensi di colpa...Ma io non te li farò scaricare, perchè Riccardo è colpa tua!-stacca la sua mano dal mio viso.-Hai ragione Riccardo tu sei fatto solo per distruggere-detto questo mi passa accanto ed esce dal bagno.
Io sferro un pugno contro il muro e sento un applauso.
-Che scenetta da film drammatico-afferma Ramona.
-Ramona non è il momento-apro la porta che lei prontamente richiude.-Non voglio parlare-alzo la voce.
-Perchè la allontani?-mi chiede.
-E' un bene per entrambi-sussurro e sento gli occhi pizzicare, non mi è mai capitato di sentirmi tanto in conflitto con me stesso.
Ramona mi carezza il viso e mi sorride.
-Riccardo stai male, non è un bene-mi dice.
-Per lei è meglio se mi sta lontana, le faccio male-la lacrima mi riga il viso e io mi sento cosi strano non ho mai e dico mai pianto per una ragazza, ma Fiamma è unica, anche in questo.
-Lei invece è tanto fortunata-Ramona mi asciuga la lacrima con un bacio sulla guancia.
Poi apre la porta e mi permette di uscire quando rientro in classe di Fiamma nemmeno l'ombra, Andrea mi ha detto che ha firmato per andare via.
-Vorrei capire cosa ti passa per la testa-mi dice.
-Lascia perdere è un'impresa impossibile-faccio un sorriso tirato.
A pranzo non tocco cibo mi butto sul divano, senza parlare, Marta mi raggiunge.
-Che ti succede?-mi carezza il viso.
-Mi faccio schifo-sussurro.
-E perchè mai? Tu Riccardo sei fantastico-la mia sorellina mi sorride.
-Faccio sempre stare male Fiamma-ripenso al pomeriggio di ieri e stringo il cuscino a me, con gli occhi che pizzicano di nuovo.
-A volte capita di ferire le persone a cui vogliamo bene-mi carezza la mano.
-Mi fa male qui-mi carezzo il petto.
Lei si viene ad accoccolare accanto a me.
-Sai come si chiamano questi?-chiede.
-Come?-domando.
-Mali d'amore-sorride.
-Io non so come prenderla e per le mie paure la tratto male, lei ha abbattuto tanti muri, ma io non le permetto di andare oltre il muro più spesso-dico.
-Sei sicuro invece che lei non ci sia entrata e quindi il problema è questo?-mi domanda la mia sorellina.
-Quel muro può abbatterlo solo una persona e non è Fiamma-affermo.-Io non voglio farla piangere-sussurro.
-Lo so-mi stringe la mano.
-Io non voglio che si arrabbi-continuo.
-Riccardo anche se sei triste, non immagini quanto sia bello sentirti parlare cosi, sapere che il tuo cuore si è notevolmente addolcito e per questo Riccardo devi parlare con Fiamma, devi dirle tutto, parlale di ogni tua paura, lei saprà curare ogni tua ferita, ne sono sicura-mi bacia la fronte.
Io le do un pizzicotto sul fianco.
-Ahi Ric-sbuffa.
-Non piangiamo sempre dai-rido e lei insieme a me.
Veniamo interrotti dal campanello.
-Vado io-mi alzo e bacio la fronte della mia dolce sorellina.
Apro la porta di casa e il mio cuore si ferma...
-Poi potremmo preparare la torta alla Nutella-urla Marta.
Io mi appoggio al muro, con un dolore lancinante al petto.
Due occhi verdi mi fissano.
-Ric chi è? E' Fiamma? Cosi fate pace-Marta mi raggiunge.
Io la osservo il suo sorriso muore, nel preciso istante in cui si posa su quel dolce viso che abbiamo ammirato per molto tempo su delle foto...
Il viso di nostra...
-Mamma-sussurra Marta.
-Quanto siete cresciuti-sussurra quella voce che per notti mi ha tormentato, mi volto e osservo dopo quasi 16 anni Marilena Lodovici, mia madre, è quasi identica a come la ricordavo, stessi occhi verdi, stessa pelle chiara, stessi lisci capelli rossi...
Per anni ho adorato questa donna, per anni ho sperato il suo ritorno, per anni ho aspettato un suo cenno e poi sono venuto a scoprire che questa famiglia le stava stretta, che questi figli la opprimevano, che questo marito non la lasciava libera, dopo anni passati ad amarla, ho imparato ad odiarla perchè questa donna, non mi ha voluto! Si è fatta un'altra famiglia in cui io e mia sorella non eravamo compresi, lei dov'era? Dov'era quando io la notte mi svegliavo urlando senza la mia mamma? Dov'era quando Marta ha detto la prima parola? Dov'era quando a Marta è venuto per la prima volta il ciclo mestruale e piangeva disperata perchè non sapeva cosa le fosse successo? Dov'era quando io ho fatto 18 anni? Dov'era questa donna? Era in Spagna con la sua nuova famiglia.
-Riky-avvicina la sua mano al mio viso, ha pure il coraggio di chiamarmi Riky è l'unica che lo fa.
Io la blocco.
-Non osare-sussurro.
-Ric falla entrare-Marta mi carezza la spalla.
-Non esiste-alzo la voce.-Questa donna non può entrare in casa mia!-le regalo uno sguardo truce.
Io non posso credere che lei sia davvero di fronte a me, non posso crederlo.
-Che succede ragazzi?-mio padre con in mano il mestolo ci raggiunge.-Marilena-pronuncia facendo cadere il mestolo per terra.
-Fai bene ad odiarmi, fai bene a non volermi fare entrare, ma io devo parlare con voi-sussurra.
-Dopo 16 anni?-domando.-Noi non ti vogliamo ascoltare Marilena!-dico sprezzante, vedo il turbamento attraversare i suoi occhi.
-Io voglio sentirla-afferma Marta.
Io mi volto e osservo mia sorella, mia sorella non riesce a staccare gli occhi di dosso a Marilena...
-Non ci ha voluto-urlo.
-Riccardo-mi richiama mio padre.
-Volete davvero sentirla? Io no! Io me vado-detto questo corro via.
Non potevo davvero credere che loro volessero davvero sentire cosa avesse da dire quella donna, qualunque parola lei avesse pronunciato non ci avrebbe ridato il tempo in cui lei non ci è stata, non avrebbe eliminato il dolore che ci ha procurato, corro fino al parchetto in cui spesso va Fiamma e mi siedo alla sua panchina, accarezzo il suo nome inciso e scoppio a piangere.
E' tornata, è tornata per farci di nuovo del male.
Prendo il cellulare e chiamo Andrea.
-Sergente cosa desidera?-mi domanda Andrea ridendo.
-Ho bisogno di Fiamma-sussurro.
-Che succede?-domanda Andrea preoccupato sentendo il mio tono di voce.
-Dille di venire alla panchina, la sua-detto questo riattacco.
Andrea prova a chiamarmi varie volte ma io non rispondo, io ho bisogno che Fiamma venga qui.
Ho bisogno di lei ora più che mai.

POV. FIAMMA
Riccardo come al solito aveva distrutto i passi avanti, io ero stanca di farmi trattare cosi, non mi vuole eppure mi fa scenate di gelosia, sta bene con me eppure appena gli è possibile mi allontana, lui mi ferisce, mi fa stare male e si è vero, con lui è difficile, con lui è una montagna russa, ma io ci provo, ci provo ad andargli incontro ma lui no! Lui distrugge tutto ogni volta...
Quel pomeriggio cerco di sottolineare storia quando il mio cellulare prende a squillare è Andrea.
-Hey-rispondo.
-Fiamma so che sei arrabbiata, ma mi ha chiamato Riccardo...-sentendo quel nome lo interrompo.
-Non voglio parlare di lui-sbotto.
-Stava piangendo, mi ha detto che ha bisogno di te, mi ha detto di andare alla tua panchina-mi comunica Andrea.
Stava piangendo...
-Sarà di sicuro una sciocchezza-sbuffo.
-Non mi ha più più risposto, io sono preoccupato-mi dice.
-Devo studiare, ciao-riattacco.
Senza dare peso alle parole di Andrea, riprendo a sottolineare...
Però il viso di Riccardo coperto di lacrime mi distrae, cosi afferro le chiavi della macchina e vado da lui.
Entro nel parco lo trovo accucciato sulla panchina a piangere, con una mano che carezza il mio nome, il mio cuore si chiude in una morsa, tant'è che sento gli occhi pizzicare.
Mi avvicino.
-Ric-gli carezzo una spalla.
Lui si solleva e subito mi abbraccia.
-E' tornata-sussurra.
Io a quelle parole mi irrigidisco...
E' tornata la madre? La madre che ha abbandonato lui e Marta?
-Mi ha distrutto il cuore Fiamma-sussurra Riccardo a quelle parole io lo stringo a me e lascio le mie e le sue lacrime sgorgare, quanto dolore ha subito Riccardo? E io come una sciocca gli vado contro ogni volta...
-Adesso ci sono io con te è tutto andrà bene te lo giuro-lo stringo forte a me.
Quando smettiamo di piangere ci sediamo sulla panchina e io continuo a carezzargli la mano che lui tiene stretta alla mia.
-Mio padre e mia sorella l'hanno fatta entrare, io sono scappato, io non voglio sentirla Fiamma-mi dice.
-Io non posso dirti se è giusto o sbagliato non sentirla, io non so cosa avrei fatto al tuo posto, però io ti sono accanto nonostante tutto qualunque sia la tua decisione-gli carezzo il viso.
-Io non posso tornare a casa-dice.
-Ci penso io, parlo con Andrea-gli sorrido.
Lui appoggia la sua testa sulle me gambe.
-Menomale che esisti-sussurra.
Io gli bacio la guancia.
Dopo aver parlato con Andrea e aver mangiato una pizza tutti insieme in camera sua, visto che lui l'avrebbe ospitato, è arrivato il momento che io vada, Riccardo ha parlato poco e niente ma non ha più pianto, si vede però che è scosso e molto triste, nemmeno riesco ad immaginarlo il suo dolore nel ritrovarsi davanti dopo tanto tempo quella donna che l'ha abbandonato.
-Vi lascio soli-Andrea ci sorride ed esce dalla sua camera.
Riccardo si infila a letto, io mi siedo sul letto accanto a lui e prendo a carezzargli i capelli.
-Vuoi che ti racconti una storia per addormentarti?-gli chiedo sorridendo.
Lui incatena la mia mano alla sua e annuisce.
-C' era una volta in un paesino di campagna, una principe, un bellissimo principe dai capelli neri e gli occhi azzurri-lui mi sorride.-Questo principe era un tipo solitario, amava giocare da solo, amava stare solo ed era cresciuto relazionandosi poco con gli altri, poi un giorno quando lui era ormai un giovane uomo si presentò al suo castello una contadinella, una ragazza testarda, prepotente, un po' arrogante-mi interrompe.
-Una tempesta no?-chiede sorridendo.
-Si proprio come una tempesta, ma era una tempesta buona...Tanto rumorosa ma allo stesso tempo innocua, la contadinella visto il principe per la prima volta se ne innamorò, quegli occhioni azzurri le colpirono il cuore, il principe però per quanto anche lui stesso innamorato della contadinella, la allontanava impaurito...Ma la contadinella non mollo, non mollo mai, insistette cosi tanto che il principe non pote fare altro che consegnarle il suo cuore, ma la contadinella lo custodi con grande amore, i due si amarono tanto e il principe imparò ad amare la compagnia non solo della sua dolce contadinella, ma anche dei loro 11 figli-a questa mia esclamazione Riccardo scoppia a ridere di gusto.
-Perchè proprio 11?-domanda curioso.
-Perchè la contadinella e il principe si incontrarono l 11 settembre-gli sorrido teneramente, l 11 settembre era avvenuto il primo incontro tra me e Riccardo.
-Come te e me-prende a giocare con le mie dita e il fatto che anche lui ricordi perfettamente la data mi fa sorridere.
-Fammi finire la storia su, quindi il principe imparò ad amare la confusione, la follia e la compagnia della sua compagna e dei suoi bambini e vissero tutti felici e contenti nel loro immenso castello pieno d'amore e gioia-sorrido.
-Tu li faresti 11 figli con me?-chiede Riccardo.
-Sono un po' troppi-rido di gusto.
-Io se dovessi mai sposarmi voglio una famiglia numerosa, voglio tanti bambini che corrono per casa e voglio esserci sempre, in ogni loro momento anche lo più sconveniente-ha di nuovo gli occhi lucidi.
Io lo stringo a me.
-Ci sarai-ho la voce incrinata.
-Fiamma io ho paura, ho paura che tu un giorno vada via come mia madre, ho paura che tu un giorno per me non ci sia più, per quello non riesco a dire al mondo intero che sei mia, che sei la mia ragazza, è un mio limite lo so, ho paura che tutti quelli che si avvicinano prima o poi ci faranno male, ma prova a capirmi, sono cresciuto con quest'enorme paura io ti allontano, perchè ho paura di perdere la testa per te, di perderci il cuore e non potermi più riprendere senza averti accanto, però l'ho capito sai, quando oggi mi sono sentito perso, ho chiamato te e quindi anche se non lo dico io so di avere bisogno di te e anche se non lo urlo so che sei mia o almeno voglio che tu sia mia, ho paura è vero, ma se tu mi aiuterai forse la potremmo combattere insieme, non significa che sei la mia ragazza, significa che ci frequenteremo e saliremo a poco poco insieme i gradini di questa lunga scala, perchè è lunga Fiamma, lunga e forse piena di cadute ma io voglio farlo, io voglio salire con te, solo con te-mi dice e le mie lacrime sono ormai incontrollate.-Perchè piangi?-mi carezza il viso.
-Perchè sei la persona più meravigliosa che io abbia mai conosciuto e mi stai facendo un gran regalo-sussurro.
-Tu sei il mio regalo, dopo tanto dolore la vita mi ha fatto un regalo e si chiama Fiamma Fumi-sorride.
Io poso le mie labbra sulle sue.
-Affronteremo tutto insieme-gli carezzo il viso.
Angolo autrice
Salve carissime :) 
Nuovo capitolo con la SVOLTA per Riccardo Gucci, tante di voi avevano ipotizzato proprio questo, il ritorno della sua mamma, eh si è tornata...
Però questo ha avvicinato decisamente ancor di più Riccardo e Fiamma e finalmente lui è più propenso nei suoi confronti..
Spero che il capitolo sia di vostro gradimento, i commenti sono sempre ben accetti e ringranzio chi non li fa mai mancare per nessun capitolo.
Tanti saluti piccola_Calliope
 
  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: piccola_Calliope