Ringrazio
anche solo chi legge.
Ringrazio
anche solo chi legge.
Scritta
sentendo: https://www.youtube.com/watch?v=wCe5hu2r4yg.
★
Iniziativa: Questa storia partecipa
alla challenge “Prosthetic Kink Contest!” a cura di
Fanwriter.it!
★
Fandom:
Mulan.
★
Numero Parole: 603.
★
Prompt brevi: 14. Benda.
Capitolo
scritto per Calendula che l’aveva richiesto.
Cap.18
Sacrificio
Le
gocce di pioggia ticchettavano sulla tettoia,
Shan-yu appoggiò la mano sulla spada.
“Dopo
tutto questo tempo tu vieni a sfidarmi? Non so
nemmeno il tuo nome” ringhiò. Il vento gli
sferzava il viso abbronzato e gli
faceva ondeggiare i lunghi capelli neri dietro il capo.
La
pioggia scivolava sulle statue di legno
raffiguranti dei draghi o sulle mattonelle rosso fuoco.
“Quando
hai difeso quell’incapace di Ping hai sancito
la tua condanna. Hai umiliato i miei uomini. Ti farò pentire
di aver ucciso
così tanta brava gente, di aver sterminato interi popoli. Io
sono Shang,
generale dell’est dell’esercito imperiale
cinese!” ringhiò il soldato.
Shan-yu
strinse con foga l’elsa della propria spada e
la sfoderò, la luce prodotta da un fulmine si
rifletté sulla lama.
“Era
questione di sopravvivenza. L’unica cosa per cui
vuoi combattere è per il tuo ego. Perché sai che
non sarai mai uomo quanto me”
ringhiò.
Il
generale ghignò mostrando i denti candidi.
“Alla
fine il generale del nord è solo una donna. Sono
convinto che dopo la tua morte, dovrà cercare un nuovo
marito. Ed io sarei un
candidato adatto” sibilò.
<
E così avrò ancor più prestigio
> pensò.
Le
iridi dorate dell’unno brillarono e l’uomo
ruggì.
“Non
ti permetterò di toccarla MAI!” sbraitò.
Un
rombo di tuonò risuonò tutt’intorno.
Il
generale gli corse incontro, Shang-yu si scostò e
quello, con una risata malvagia, diede un calcio a uno dei pilastri
della
tettoia, spezzandolo.
Shang-yu
sgranò gli occhi, mentre la tettoia gli
rovinava addosso, con un fragoroso boato. Si alzò un
polverone tutt’intorno.
Il
generale scoppiò a ridere fragorosamente. La sua
risata si spense man mano che il polverone si diradava, dal fango
prodotto dai
calcinacci e dalla pioggia, si rialzò, con diversi tonfi,
l’unno.
“Il
generale della montagna è mio!” tuonò
Shang-yu. Un
pezzo di legno gli aveva accecato un occhio e il sangue sgorgava
copioso,
ricoprendogli il viso. Si mise a correre, la sua mole di muscoli
scattò.
Il
cinese si difese dai fendenti della lama dell’unno
che lo incalzarono. Shang-yu scattava rapidamente.
“Ora
nessun esercito ti salverà!” gridò
l’unno.
Afferrò la spada del nemico con una mano, provocandosi
ferite profonde alle dita
e la spezzò. Il sangue che gocciolava si mischiava alla
pioggia.
Con
la propria arma, Shang-yu staccò la testa al
generale.
“Come
vedete, anche io ho il mio onore” ringhiò. Si
piegò e sputò sul corpo, che era rovinato a terra.
********
“Mi
hanno detto cos’è capitato, come hai perso il tuo
occhio. Alcuni soldati semplici hanno assistito allo scontro”
disse Mulan con
voce tremante.
L’unica
iride color miele dell’unno divenne liquido.
Mulan
era intenta a sfasciarlo, le dita tremanti,
teneva il capo chino. I capelli neri risaltavano sul trucco candido che
le
copriva il viso e le sue labbra rosse.
“Tutto
questo è successo per causa mia,
perciò?” domandò.
Fu scossa da un singulto.
“L’ho
fatto in nome tuo” ribatté Shang-yu.
Mulan
guardò il suo viso e impallidì, il viso
dell’altro
era solcato da una profonda cicatrice e il suo occhio era cieco.
“Quello
che non ha fatto la battaglia, ha potuto un
inganno” disse roca.
Shang-yu
infilò l’occhio di vetro e vi mise sopra una
benda e fece una risata gelida.
“Eppure
io penso che portare la benda mi doni. Fa
comprendere la forza del mio popolo” dichiarò.
Mulan
gli appoggiò entrambe le mani sulla spalla e si
sporse.
“Vi
rende onore, mio sposo” disse. Gli posò un bacio
sulle labbra e Shang-yu sgranò gli occhi. Rise roco e la
strinse a sé.
“Avrei
sacrificato entrambi gli occhi e tutti i miei
arti per molto meno, mio generale della montagna” rispose.